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Autore: KillerQueen86    20/06/2010    2 recensioni
Il Dottore, decide di portare Martha e Rose a Nuova New York, ma appena arrivati si rendono conto che dall'ultima volta è cambiata. Ad attendere l'arrivo del Dottore però c'è un vecchio amico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Terza Stagione con Rose'
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Note dell’autore: Eccovi il secondo capitolo di “L’ingorgo”, ringrazio di nuovo BadWolfTimeLord per la recensione del primo capitolo e spero vivamente che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.

 

Capitolo 2

Salvare Martha

 

Il Dottore e  Rose corsero verso l’imbocco dell’autostrada sperano di ritrovare Martha. Rose comunque non riusciva a dimenticare il fatto che il Dottore le avesse mentito, lo aveva fatto per tranquillizzarla, ma restava pur sempre una bugia e lei detestava quando lo faceva.

Si fermarono davanti una porta e il Dottore tirò fuori il suo cacciavite sonico, Rose invece ne approfittò per riprendere fiato.

“Tutto bene?” le chiese il Dottore senza staccare lo sguardo dalla porta.

“Si, devo solo riprendere fiato.” Gli rispose con affanno, lo guardò e vide che qualcosa lo stava tormentando.

“Tu invece tutto bene?” chiese avvicinandosi.

“Certo.” Gli mentì di nuovo, stava per affrontarlo, quando la porta si aprì. I due si affacciarono  trovandosi davanti un centinaio di auto che si muovevano lentamente, l’aria era disgustosa per entrambi, iniziarono a tossire non riuscendo a tollerare i gas nell’aria.

“Non …. Riesco …. a respirare.” Disse Rose tossendo più forte.

“ Neanche io.” Le rispose tossendo di rimando, per loro fortuna la macchina davanti a loro si aprì, un tizio con il viso coperto si rivolse a loro.

“Voi due, che diavolo credete di fare lì fuori? O usciti o salite in macchina, avanti.” Li invitò nel suo trabiccolo. Una volta dentro una donna porse ad entrambi una piccola bombola di gas.

“Mettete queste e respirata con calma.” Disse la donna aiutandoli.

“Mai vista una cosa simile. Se ne stavano lì in piedi a respirare.” Continuò a dire l’altro, si tolse gli occhialini e poi tolse la sciarpe che gli copriva il viso. Solo allora Rose vide che l’uomo aveva le sembianze di un gatto, come le sorelle che aveva incontrato la prima volta su quel pianeta.

“Stai bene?” le chiese il Dottore visibilmente preoccupato. Rose annuì tranquillizzandolo.

“C’è una storia che dice che tempo fa, sulla tangenziale 47, una donna è rimasta tra i fumi di scarico per circa venti minuti, quando l’avevano trovata, la sua testa si era gonfiata di un metro e mezzo.” Raccontò l’uomo-gatto.

“Ah, te lo stai inventando.” Disse la donna seduta di fronte a loro, il Dottore e Rose si guardarono dubbiosi.

“Una testa di un metro e mezzo, una vera follia.” Continuò l’altro sedendosi davanti al posto di guida, mentre i nuovi arrivati si guardarono intorno.

“Pensa a mettersi le dita nel naso.”  Continuò.

“Smettila, sei disgustoso.” Lo richiamò lei.

“Perché tu non lo hai mai fatto?” chiese retorico.

“Brannigan  si stanno muovendo.” L’avvertì la donna guardando fuori dal trabiccolo.

“Bene.” Rispose mettendosi in moto. Fecero solo pochi metri e  si fermarono di nuovo.

“Venti metri, è una giornata buona.” Disse l’autista, voltandosi verso i suoi passeggeri.

“Voi chi sareste? Siete vestiti bene per essere degli autostoppisti!” chiese guardandoli, il Dottore si tolse la maschera per l’ossigeno seguito da Rose.

“Scusate, io sono il Dottore e questa è la mia compagna Rose.” Spiegò sorridendo gentilmente.

“Uhm uomo di medicina … ah io sono Tomas Kinkey Brannigan.” Si presentò con entusiasmo.

“Lei è il tormento della mia vita, la deliziosa Valery.” Scherzò indicando la donna.

“Piacere di conoscervi.” Ricambiò la donna ignorandola battuta di Brannigan.

“E quello dietro di voi è il resto della famiglia.” Disse indicando una tenda dietro di loro. Il Dottore fece largo a Rose, scoprendo una piccola cuccia, dove c’erano cinque gattini che miagolavano e giocavano tra loro.

“Che carini!” disse il Dottore.

“Sono splendidi.” Disse Rose avvicinandosi e accarezzandone uno.

“Ciao piccolo.” Salutò la ragazza sorridendo.

“Posso?” chiese alla madre, che annuì con la testa. Con delicatezza Rose ne prese uno in braccio e continuò ad accarezzarlo.

“E’ splendido.” Disse il Dottore avvicinandosi e accarezzandolo anche lui, il gattino alzò la zampetta per giocare con la mano del Dottore.

“Gli stai simpatico a quanto sembra.” Scherzò Rose.

“Sono irresistibile per tutti.” Le rispose il Dottore con ironia.

“Voi avete figli?” chiese Valery sorridendo, i due si guardarono imbarazzati.

“Oh noi … non stiamo … ecco … non stiamo insieme.” Rispose il Dottore con qualche difficoltà.

“Siamo … solo buoni amici.” Concluse Rose cercando di nascondere il suo rossore. Brannigan e Valery si guardarono divertiti.

“Se lo dite voi.” Disse Brannigan trattenendo una risata. Rose e il Dottore distolsero lo sguardo imbarazzati.

“Quanto hanno?” chiese il Dottore cambiando discorso.

“Solo due mesi.” Rispose la madre allungando la mano per accarezzarli.

 

Rose se ne stava seduta accanto alla cuccia dei gattini coccolandone uno, mentre il Dottore pensava un modo per ritrovare Martha. Ebbe un brivido e si strinse nelle spalle, rimettendo insieme agli altri il gattino che aveva in braccio, il Dottore se ne accorse e si avvicinò.

“Tutto bene?” le chiese inginocchiandosi davanti a lei.

“Si, sono solo un po’ infreddolita.” Gli rispose sorridendo. Il dottore ricambiò il sorriso e le spostò una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso.

“Tranquillo, la troveremo.” Lo tranquillizzò capendo il suo tormento.

“E’ tutta sola.” Le ricordò il Dottore.

“Lo so, ma vedrai che la troveremo.” Continuò a rassicurarlo, sapeva bene che il Dottore sarebbe riuscito a salvare Martha e riportarla a casa, del resto lo aveva fatto con lei diverse volte.

“Non so perché le ho mentito.” Disse senza pensarci, Rose ne fu in parte felice perché era raro che si confidasse con lei, si spinse verso lui e lo abbracciò più che poteva, lui si aggrappò a lei quasi disperato, riusciva a sentire tutta la sua solitudine e il bisogno di averla accanto.

“E’ il caso di entrare in azione.” Disse il Dottore sciogliendosi dall’abbraccio, si avvicinò a Brannigan e Valery.

“Dobbiamo andare sulla corsia veloce, portaci lì.” Gli disse, ma i due piloti si guardarono.

“Neanche tra un milione di anni.” Gli rispose Brannigan, Rose si avvicinò

“Ma siamo quattro passeggeri.” Gli ricordò il Dottore.

“Comunque io non ci vado.” Insistette ancora il pilota.

“Lei è sola e smarrita, non appartiene neanche a questo pianeta. Non possiamo lasciarla lì.” intervenne Rose.

“La risposta è no.” Rispose Valery voltandosi nervosamente verso i due.

“Non metto a rischio i bambini laggiù.” Continuò distogliendo lo sguardo.

“Perché no? Qual è il rischio?” chiese Rose guardando i due.

“Cosa c’è nella corsia veloce?” chiese il Dottore.

“Non ne voglio discutere, la conversazione è chiusa.” Insistette Valery.

”Ma laggiù c’è una nostra amica.” Insistette ancora il Dottore.

“Ci dispiace, ma noi da qui non ci muoviamo.” Gli rispose Brannigan.

“E continuerete a viaggiare.” Rifletté Rose ad alta voce.

“Per quanto tempo ancora?” chiese il Dottore sempre più arrabbiato.

“Fino alla fine del nostro viaggio.” Gli rispose l’uomo-gatto.

 

Fine

Capitolo II

 

Note dell’ autore: Recensite, recensite, mi raccomando. Vi chiedo scusa se ci sono errori di grammatica. Al prossimo capitolo, baci.

   
 
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