Ciao
a tutti e…si spera più di due. Grazie a chi a recensito e a chi ha
avuto il
coraggio di leggere.
Sarhita:
sono fiera
di sapere che ti piace. Mi dispiace molto che sia stato corto lo scorso
capitolo e forse anche questo non è il massimo per lunghezza ma il
tempo è
veramente poco (colpa dello stage). Spero che questo cap ti piaccia.
Vaius:
grazie. Spero
ti piaccia anche questo cap e, pensala così, il momento del loro arrivo
si avvicina.
Mi dispiace per il capitolo corto, cercherò di rifarmi con i prossimi.
Spero di
ricevere altre tue recensioni.
La
mattina successiva Temari si svegliò da sola. Accanto a lei il letto
era vuoto.
Su una sedia vi era la camicia da notte del nuovo marito. Ancora
impossibile
per lei definirlo tale. Prese la vestaglia e se la mise. Poco dopo
arrivarono
le serve che la lavarono e cambiarono.
La
giornata trascorse veloce e anche se nessuno lo dava a vedere tutti
volevano
sapere se effettivamente i nuovi coniugi Riario si fossero uniti quella
notte.
Dopo
cena, una volta soli, Temari decise di parlare a suo marito e gli
chiese
spiegazioni.
-Volete
sapere perché ieri notte non vi ho deflorata evitando così di causarvi
un
trauma infantile?!- domandò seccato il Riario.
Temari
rispose di si.
La
risposta di lui non tardò ad arrivare - Ora lo sapete. Ci uniremo solo
al
momento giusto, non mi va di sprecare le mie ore di sonno a fare una
cosa che
sicuramente in questo momento della vostra vita non porterebbe a
niente. Ne riparleremo
all’arrivo del vostro primo mestruo-
-
Vi ringrazio per l’accortezza da voi compiuta nei miei riguardi allora-
disse
lei.
-
Questo non vuol dire che passerò tutte le mie notti A DORMIRE da solo-
la
informò lui.
Sebbene
fosse ancora piccola Temari comprese pienamente il significato di
quella frase,
troppo abituata con suo padre e come forma di ultima resistenza a
quella
provocazione rispose:
-
Non esponetevi troppo alle chiacchiere della nobiltà e- disse
voltandosi per
andare verso la sua camera personale- non appena, come dite voi, io
sarò nelle
condizioni di non farvi più perdere ore di sonno inutilmente credo
dovrete
cambiare le vostre abitudini-
-Se
voi riuscirete a soddisfarle pienamente- controbatté lui, quasi
divertito.
Temari
tremò al pensiero, ma continuò senza darlo a vedere.
-
Vedremo se c’e l’ho nel sangue allora-
Tutti
erano a conoscenza della sua condizione di figlia illegittima, non se
ne
vergognava e non le creava problemi ammetterlo, e il chiaro riferimento
riuscì
a far ridacchiare il moretto che rispose.
-Attenderò
con impazienza quel momento sperando arrivi presto-
-Lo
spero. Buona notte marito- controbatté orgogliosa
-
Buona notte -
E
se ne andò.
I
giorni e i mesi passarono e così volarono due anni, permettendo ai due
coniugi
di conoscersi meglio.
Alcuni
giorni Temari poteva notare sotto gli occhi di lui un leggero velo di
occhiaie
e allora lui le sorrideva furbo puntando lo sguardo su qualche
sghignazzante
nobildonna. A quel punto Temari gli si avvicinava e diceva
-
Non avete dormito molto questa notte. Brutti sogni? Vi consiglio una
buona
tisana-
-Penso
di aver avuto un sonno parecchio agitato.-
rispondeva lui allusorio
Sasuke
si divertiva molto a punzecchiarla e credo che anche lei si divertisse.
Lei
rispondeva tranquilla - Devo consigliare la stessa tisana alla contessa
Ino
temo, ho notato un piccolo ematoma sull’avambraccio sinistro e un segno
rosso
sul collo, difficile da coprire con la cipria. Temo che anche lei
soffra del vostro
stesso disturbo notturno-
E
allora lui controbatteva - Non lo chiamerei disturbo-
Lei
non rispondeva e continuava a guardare dritta davanti a se.
Con
il tempo l’impazienza di punzecchiarsi sull’argomento aumentò andando a
sfociare su battutine sempre più
esplicite e questo non potè che favorire l’instaurarsi della
complicità
e…del desiderio.
Crescendo
Temari cominciò a notare sempre più, particolari che prima non aveva
notato o
che non riteneva importanti come il volume dei muscoli al di sotto
della sua
veste, il suo sguardo intelligente o il suo modo di parlare lento e
caldo al
momento delle loro comuni provocazioni.
Un
giorno lui partì per Imola, la città affidatagli dal papa suo zio, e la
informò
che si sarebbe assentato per parecchio tempo. Lei lo avrebbe atteso a
Milano.
Il momento dell’addio fu breve, poche parole formali e un bacio leggero
sulla
fronte di lei, grosso miglioramento rispetto all’inizio.
Eccetto
brevi periodi della durata da una a due settimane lui
mancò per quasi un anno e mezzo. In quel
lasso di tempo Temari si accorse che il suo corpo stava lentamente, ma
inesorabilmente cambiando e non solo quello.
Ecco
mi sento un po’ in imbarazzo a parlar di certe cose, ma capisco siano
fondamentali per un’ esatta comprensione dello scorrere degli eventi e
del
personaggio. Credo sia necessario qui l’inserimento di una delle
lettere di
Temari a mia moglie Hinata.
In
quei giorni mi sentivo strana, mi sembrava di avere tanta aria
compressa nel
ventre. Ero anche molto irritabile e non riuscivo a stare ferma. Tu
puoi
riconoscerne i sintomi sicuramente. Una mattina, poco prima dell’alba
mi
svegliai con una strana sensazione di bagnato. Bastò uno sguardo per
capire,
per avere la conferma. Il momento che stavo attendendo era giunto. Per
mio
marito era finito il tempo di andare con le altre donne. Sapevo cosa
sarebbe
successo, quello che avevo evitato i tre anni e mezzo prima, ma devo
ammettere
che non provavo più lo stesso ribrezzo che avevo all’inizio al solo
pensiero,
ma provavo invece una strana emozione, forse curiosità. Vedi Hinata,
non sono
così coraggiosa come credi, quando ci unimmo la prima volta io e Sasuke era un momento desiderato da tutti e
due, fu speciale, anche se doloroso e
sono felice di averlo avuto con lui. Mi rattrista molto, invece, sapere
di
quello che accadde con tuo marito
e realizzo che tu sei stata molto più
coraggiosa di me e non c’è solo questo episodio a confermarmelo. Sei
molto più
forte di quello che credi. Ricorda sempre che nutro un grande affetto
per te e
per il bambino che porti in grembo. Ti verrò a trovare molto presto.
La
tua fedelissima amica Temari