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Autore: winnie343    23/06/2010    5 recensioni
In una metropoli qualsiasi la storia di un giovane studente che per sbarcare il lunario accetta una proposta di lavoro un pò particolare dal padre del suo migliore amico.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

L'armata Brancaleone




Arrivo come al solito trafelato e in ritardo alla seduta di allenamento. Dopo essermi spogliato velocemente, mi infilo il costume e la calottina – un incubo per chi come me ha deciso di cancellare il parrucchiere dalla sua agenda di numeri telefonici – e corro in piscina. Sono tutti li, come al solito, in attesa del mio arrivo. Nessuno può ammalarsi, assentarsi o avere altri impegni quando ci sono gli allenamenti o le partite: siamo sette, non uno in più, non uno in meno: sette, numero sufficiente per giocare allo scalcagnato campionato al quale siamo iscritti. Come squadra, bisogna confessarlo, facciamo decisamente schifo. Non che non ci siano talenti: Aioria, il mio coinquilino, è un vero fenomeno, e lo stesso Camus è molto bravo. Ma anche i casi disperati non mancano, e fanno pendere l'ago della bilancia decisamente verso la mediocrità: siamo l'armata Brancaleone della pallanuoto. L'anno scorso siamo riusciti a battere ogni record … in negativo, ovviamente. Non solo siamo stati la squadra che è arrivata ultima in classifica, ma siamo anche quella che non ha mai segnato, che ha subito più gol, più ammonizioni, più espulsioni; e nelle nostre file è stato scelto anche il peggior giocatore non della stagione, ma della storia. Per fortuna che Mu non è interessato a brillare in questa disciplina sportiva; se io fossi stato eletto il peggior giocatore di sempre giuro che mi sarei buttato dal ponte di Brooklyn … poi sarei risalito e mi sarei buttato nuovamente. Ma Mu è diverso, a lui non frega nulla dell'agonismo e dello sport in generale: in questa piscina ci si è ritrovato, costretto dagli eventi e dai suoi genitori. Ebbene si, alla veneranda età di 20 anni vive ancora con i suoi, ma del resto anche Camus ora che ci penso; il fatto è che gli è stato imposto di fare attività sportiva dal gruppo di psicoterapeuti che lo segue dall'età di 5 anni, anno i cui sua madre si rese conto che qualcosa decisamente non andava in quel suo unico adorato figlio. Grazie ai miliardi spesi dai suoi vecchi e agli anni di terapia a cui è stato sottoposto, il gruppo di emeriti professori ha sentenziato che Mu soffre di una grave malattia: la timidezza cronica. Beh, in effetti i professoroni non hanno tutti i torti. Mu non parla mai, se gli fai una domanda assume un'espressione terrorizzata e comincia a boccheggiare, figuriamoci se gli fai qualche battuta. Non ride, non si arrabbia, sembra un automa per quanto riesca a rimanere insensibile a tutto ciò che lo circonda. All'inizio abbiamo pensato che fosse autistico per come ci guardava stralunato. Ma poi, osservandolo più attentamente, abbiamo avuto la conferma che ha dei seri problemi ad interagire con qualsiasi essere vivente: arrossisce perfino se è un gatto a fargli le fusa!

Oltre a Mu fanno parte della squadra Shura, un rampollo di famiglia ricca, amico di Camus, ossessionato dal pulito e dalla salute, Aldebaran, ottimo portiere il cui sogno nascosto è quello di ballare un giorno al Bolshoi di Mosca … non sto scherzando … il nostro Al, grande, grosso e completamente scoordinato vorrebbe fare il ballerino classico. Ha fatto molti provini in quelle scuole di ballo dove entri uomo ed esci asessuato … sempre bocciato. E così sfoga la sua rabbia venendo a giocare a pallanuoto e mangiando tutto ciò che gli capita a tiro. Infine c'è Death Mask, il cui nome vero viene ignorato da tutti, nulla si sa di lui e nessuno è mai riuscito a scoprire niente di niente. Grande bastardo e incorreggibile strafottente, arriva, fa quello che deve fare e se ne va senza mai partecipare alla ben che minima attività extra agonistica; suole definirci “gruppo di sfigati”. In ogni caso come giocatore fa schifo! Attacca briga con tutti e finisce quasi sempre espulso, costringendo noi altri a giocare anche al posto suo … senza contare che già ci tocca giocare per Mu, che se c'e' o non c'è è uguale …. e poi ci chiedono come facciamo a perdere! Infine c'e' il nostro grande allenatore: Saga. Una delle persone che più ammiro e rispetto; oltre ad essere uno sportivo eccezionale – brillante giocatore di football americano a livello agonistico – è un uomo pieno di virtù e di comprensione, che dedica gran parte del suo tempo libero a questa squadra di scalcagnate mezze calzette solo per amore dello sport. Da il massimo in ogni occasione, cercando di spronarci senza mai esagerare.

Anche oggi la seduta di allenamento procede come al solito, tra fatica fisica e scoglionamento generale. Dopo il riscaldamento, Saga invita tutti ad entrare in acqua, trattenendo me per un braccio. Quando rimaniamo soli mi apostrofa:

  • Che ti succede Milo?

  • Che vuoi dire?

  • Mi sembri un po' giù oggi … sei distratto, assente, stralunato

  • Scusami ... il fatto è che ho dei problemi personali

  • Mmmh … capisco … c'e' qualcosa che posso fare per te?

  • No no … me la caverò …

  • Senti … so che magari non ti sarà di conforto, ma io ti sono vicino … cerca di prendere questi allenamenti come un posto dove staccare la spina, dove poterti sfogare e scordare di tutto.

  • Si … lo farò

Cercando di non pensare ai miei problemi economici, mi tuffo in acqua e partecipo alla partita di allenamento con gli altri.

Al termine della seduta, dopo una doccia veloce, Al propone di andare a mangiare qualcosa al pub dietro l'angolo.

  • Ma sei matto! - l'urlo di Shura mi fa sobbalzare – quel posto è infestato di microbi.

  • E allora? Il cibo è buono – risponde il solito Al che pensa sempre e solo a mangiare

  • Si, ma sai quante malattie potresti prendere?

Mentre Al fa spallucce, Death Mask declina maleducatamente l'invito

  • Figurati se posso perdere tempo con degli sfigati come voi! Scusatemi … devo correre via … ho un appuntamento con una bella gnocca! Gnocca … Mu sai cosa è una gnocca? Ma questo è proprio decerebrato!

Mentre Mu continua a guardarlo come se avesse appena assistito all'allunaggio, io declino l'invito di Al, inventandomi di avere un terribile mal di testa. Aioria, dopo essersi proposto di accompagnarmi, visto il mio rifiuto, si aggrega alla scarsa compagnia, trascinando con se Camus e Saga. Mi piacerebbe andare con loro, considerato che è da ieri sera che non metto nulla sotto i denti, ma mi vergogno come un cane a far sapere che non ho neanche un cent per pagarmi una salsa. Sono orgoglioso e non riesco ad accettare nulla che possa assomigliare ad elemosina. Con la borsa sulle spalle mi accingo a farmi la solita scarpinata a piedi per raggiungere il mio appartamento, quando sento chiamarmi alle spalle da un tizio in motocicletta. Voltandomi vedo un casco con sotto dei lunghi capelli rossi – Camus - che avvicinandosi mi porge un altro casco

  • Sempre intenzionato a non chiedere nulla?

  • Che vuoi dire?

  • Confessa … non hai i soldi per unirti a noi

  • Ho veramente mal di testa

  • Si … ed io sono il Re Sole

  • No … tu sei Robespierre

  • Su avanti … monta … ti do un passaggio a casa

  • E la tua cena con gli altri?

  • Sinceramente non mi va di sentire Shura lamentarsi tutta la sera di quanto è lurido il posto e di come si prenderà la malaria

  • Allora accetto

Salgo sulla moto di Camus, una Ducati Monster, infilandomi il casco e partiamo come se la polizia ci stesse alle calcagna. Quello che nessuno sa è che un tipo calmo come lui guida la moto come un pazzo, neanche fosse Schwantz all'ultima curva di un circuito pronto a superare il solito Rainey. Durante il breve tragitto tra la piscina e l'appartamento vedo sfrecciare di fronte ai miei occhi lacrimanti tutti i santi del paradiso, da San Giuseppe che prega per me a San Pietro che si fa il segno della croce indicandomi l'alto dei cieli: tutti immancabilmente mostrano nei miei riguardi un sorriso compassionevole. Dopo aver parcheggiato la moto, lui, e ringraziato Dio di essere sopravvissuto, io, lo obbligo a salire per prendere uno dei miei schifosi caffè. Mentre stiamo facendo finta di sorseggiare la miscela nera che spaccio per vero caffè italiano, cerco di scoprire qualcosa in più sulla cena e sull'offerta che riceverò da suo padre

  • Senti Milo, non voglio dirti niente, sono di parte per cui potrei influenzarti negativamente. Ti ho detto di questa possibilità solo perchè mi sei sembrato disperato e visto che non vuoi accettare il mio aiuto …

  • E' vero sono molto disperato … e ti ringrazio

  • Aspetta a farlo … quando saprai cosa è non so se vorrai ancora vedermi

  • Così mi spaventi – dopo aver fatto un'espressione terrorizzata gli sorrido amabilmente – scherzo … in ogni caso mi fa piacere che mi aiuti .. sei veramente un grande amico

  • Si … direi di si …

Lo vedo impensierirsi, ma prima che possa domandargli che cosa ha oscurato il suo bel volto, nell'appartamento irrompe come una furia Shaina. Camus rimane visibilmente sconvolto dalla sua entrata in scena; del resto chi non lo sarebbe? La mia dirimpettaia è la classica donna che non vuole chiedere mai. Indipendente fin dall'infanzia, quando smise di chiedere consiglio alla madre e di accettare dalla stessa suggerimenti in qualsiasi campo femminile, compreso l'amore e le faccende domestiche. Nella realtà si guadagna da vivere facendo l'insegnante di kick boxing, mentre nel tempo libero fa la volontaria per qualsiasi causa “giusta” - almeno a suo dire – le passi sotto il naso. Organizza sit in di protesta per far ottenere ai pensionati del quartiere un centro anziani di cui non sanno bene cosa farsene, visto che i vecchi della zona preferiscono passare il loro tempo di fronte alla Tv, o al massimo davanti al Bar dell'angolo a fumare sigarette scroccate ai passanti; partecipa a manifestazioni per chiedere lavoro per i disoccupati che vorrebbero invece continuare ad oziare grazie al sussidio offerto loro dallo Stato; si preoccupa di realizzare corsi di difesa personale per donne che invece vorrebbero partecipare a lezioni di cucina che le porti a conoscere mariti da sposare. Insomma ottimizza al meglio il suo tempo, sconvolgendo la vita degli altri. Io la chiamo la “guerrafondaia della Pace” … in cui per pace intendo naturalmente quella altrui. Sarebbe anche una bella donna, nulla da dire sul suo aspetto, ma il suo brutto carattere e la sua personalità aggressiva e invadente fanno passare a chiunque abbia la sfortuna di conoscerla, la voglia di approfondire. La pazza, con indosso un grembiule unto e con in mano una paletta sporca di sugo, mi minaccia di tagliarmi i capelli a zero se quanto prima non gli restituirò il pacco di spaghetti che gli abbiamo, a detta sua, fregato. Dopo averle fatto presente che la sua coinquilina ce lo ha regalato, comincia fra di noi una discussione infinita sulla capacità di noi uomini di renderci dei parassiti succhia sangue. Solo dopo 10 minuti abbondanti di urla e spinte, Shaina si avvede della presenza del mio amico e bloccandosi di colpo, smette di urlare per assumere un'espressione attenta. Camus, da gentiluomo quale è, si alza e cerimoniosamente si presente. Shaina, rimane visibilmente sorpresa dai modi del mio amico, o almeno così a me sembra, visto che continua a fissare la mano che il mio amico le ha offerto. Invece di stringerla, dopo aver farfugliato delle parole sconclusionate, se ne va senza salutare nessuno dei due.

  • Scusami Camus per il suo comportamento. Certo non posso dirti che di solito non è così … perchè è sempre così … però non morde … almeno non con gli estranei

  • Figurati Milo … figurati – sul suo volto compare nuovamente l'espressione assorta – deve essere bello avere dei vicini con cui condividere gli spaghetti

  • Ah beh … dipende dai vicini … con Marin non ci sono problemi .. .è così dolce … ma Shaina … beh … avrai capito che è pazza!

  • Ora devo andare – rimango spiazzato dal suo cambio repentino di discorso

  • Si … d'accordo … allora come rimaniamo?

  • Domani sera vieni a cena da noi

  • Domani sera?

  • E' un problema?

  • No … si … no … cioè .. dovrei lavorare al locale … ma mi inventerò una scusa …

  • Puoi dirgli che stai poco bene

  • Già usato una settimana fa

  • Allora digli che ti si è allagata casa

  • un mese fa

  • che tua madre sta male?

  • L'altro giorno

  • Considerato che nell'arco di questo anno ho fatto fuori tutta la mia famiglia … la scusa della malattia e dei funerali non la posso più usare … ma non preoccuparti … qualcosa mi inventerò

  • Quello che mi domando più che altro è se a questo punto tu qualche volta ci vada al lavoro

  • Certo certo che ci vado … comunque domani sera andrà bene

  • Ti lascio scritto l'indirizzo

  • So dove abiti

  • Lo so, ma quando arrivi mostra il biglietto ai sorveglianti se no quelli hanno l'ordine di sparare.

  • Stai scherzando?

  • Ovviamente

Il suo sorriso mi tranquillizza. Dopo che Camus se ne va, apro il frigorifero per mangiare qualcosa, ma scopro con mio grande rammarico che è vuoto … anche la parte di Aioria è deserta, così, piuttosto che rimanere a digiuno per altre 8 ore, mi faccio coraggio e vado da Shaina, con la speranza che rispolverando il suo spirito da crocerossina delle cause perse mi lasci mangiare i suoi avanzi.




Ciao a tutti, il secondo capitolo è scritto, anche se al momento non si capisce ancora che cosa dovrà fare Milo per pagarsi gli studi. Vorrei chiedere umilmente scusa alle fans di Mu, lo ammetto, fra tutti è quello che ho bistrattato di più :-(( … ma non preoccupatevi non è ancora finita :-). Mi sembra doveroso ringraziare sagitta72 e jeje_12 che hanno messo la storia fra i preferiti, e 007jb1 che la inserita tra le seguite.


X Diana924: eh si … Doko in realtà quando non fa il cavaliere di Libra o il maestro di Shiryu, corre sul set di Guerre Stellari a fare la controfigura di Yoda ;-).


x sagitta72: è inutile che fai la vaga, visto che per questa storia sei diventata il mio personale auditel ;-). Un bacio

  
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