IL
QUADRO DELLA VITA.
Nero.
C'era nero in ogni angolo. Sudiciume e ragnatele si erano ammassati
in ogni angolo, e il puzzo di chiuso che aleggiava nell'aria
tutt'attorno gli faceva bruciare le narici.
La
mobilia e il resto dell'antico arredamento era stato coperto da
lenzuola divenute grige, coperte mangiate dalle tarme e vecchie
tovaglie.
Era
rimasto ben poco dello splendore ricercato e patinato che ricordava
dalla sua infanzia.
Allungò
la mano verso uno dei lenzuoli che ricopriva un quadro di dimensioni
piuttosto notevoli. Afferrò la stoffa resa bagnata dall'umidità;
con un gesto secco la tirò a sé. Granelli di polvere iniziarono a
vorticare intorno a lui, come presi da una folla danza.
Gli
caddero sui capelli, sugli abiti, sulle scarpe ma lui,
imperturbabile, continuava a fissare il quadro che aveva scoperto.
Ricordava
che fosse stato appeso in quel punto, ma era convinto che, dopo a sua
fuga, i suoi genitori avessero provveduto a bruciarlo o a
distruggerlo in qualche altro modo.
Com'erano
giovani, lui e Regulus. A quel tempo erano ancora in buoni rapporti.
Un
sorriso amaro si dipinse sul suo volto. Le situazioni cambiavano, e
le persone con esse.
Un
topo corse veloce a due centimetri dai suoi piedi: fra i denti
aguzzi, qualche pezzo di cibo marcito. Gli rivolse solo una fugace
occhiata. Gli occhi non riuscivano a staccarsi da quell'odioso
ritratto a tratti rovinato dalla muffa.
Lui
e Regulus erano seduti vicini, costretti in una posa formale e
indossavano i loro vestiti migliori.
Ogni
tanto il Sirius quindicenne si allargava annoiato il colletto
dell'abito da cerimonia con l'indice e cercava di far scomporre il
giovane Regulus il quale, sorprendentemente, rispondeva per le rime.
Ricordava
con chiarezza come quel famoso pittore era quasi uscito di senno,
quella mattina. Eppure era riuscito a catturare alla perfezione la
luce negli occhi di Regulus.
Un
ragno si calò sulla tela dove aveva iniziato a tessere la sua
ragnatela. Con un gesto della bacchetta, Sirius lo cacciò via.
Inspiegabilmente,
un brivido freddo gli percorse tutta la spina dorsale. Dopodiché
girò i tacchi e se ne andò, senza mai girarsi per dare l'ultima
occhiata a quel quadro.
Il giorno successivo, quando iniziarono le grandi pulizie di Grimmauld Place numero 12, quel quadro fu il primo dei tanti cimeli ad essere tolto dalle pareti.
Spazio
autrice: Sirius e Regulus sono la mia nuova fissa, vi avviso.
Sirius in particolare.
Sono
stata male a scrivere questa FanFiction, e per questo non so
giudicarla con imparzialità. In ogni modo, spero che a voi sia
piaciuta e che vi abbia comunicato qualcosa.
Fatemi
sapere, vi prego. Un bacio,
Minnie