Libri > Il diario del vampiro
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Autore: gaga96    28/06/2010    3 recensioni
Tutto inizia con un incubo, le persone di cui ti fidi e che ti sono accanto possono tradirti...ciò che vedi non è la realtà...
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-NO!!- urlò Bonnie, uscendo di corsa dal suo nascondiglio. Scarlett si girò all'improvviso e la guardò con gli occhi sgranati.

-Che diavolo ci fai tu qui?- chiese Damon, alzando la testa.

-Sono qui per salvarti!- rispose risoluta Bonnie.

-Come sarebbe a dire? Tu non sai chi sono io! Tu non ti ricordi niente! Stai mentendo!- disse Damon e ad ogni parola si aggiungeva della rabbia.

-No! Io so benissimo chi sei! E so benissimo chi è lei!- disse Bonnie, puntando in direzione dell'altra strega che spalancò la bocca.

-Ma che diavolo dici?- disse lui.

-Lei vuole ucciderti! Non vuole aiutarti! Vuole solo i tuoi Pot…- ma Bonnie non riuscì a finire la frase che una scarica di Potere la scaraventò addosso ad un albero.

-Bonnie!!- urlò Damon, tentando di alzarsi, ma i lacci lo trattenevano ancorato al tavolo.

-Scarlett! Lasciami subito andare!- urlò in direzione dell'altra.

-M-ma Damon! Pensavo tu volessi dimenticare! Pensavo…pensavo che tu non la volessi più!- disse lei, fingendo di essere ferita, nel tentativo di dissuaderlo, ma Damon si era svegliato e iniziava a capire il piano di Scarlett: cercare di intenerirlo. Ma con Damon era impossibile…solo una persona poteva farlo e quella persona era appena stata scaraventata addosso ad un albero.

-Sì, lo volevo, prima che lei ricordasse!- disse. Bonnie era un po' intontita dalla botta appena presa e si alzò barcollando. Inviò un messaggio mentale a Damon, spiegandogli cosa era successo e si avvicinò a lui.

-Tu vuoi uccidermi! Tu mi hai ingannato, brutta stronza!!- urlò, arrabbiatissimo, Damon, dimenandosi per cercare di slacciare quei maledetti lacci. Ma non ci riusciva proprio. Ci provò anche Bonnie, ma niente.

-Ma che scenetta romantica…due innamorati che cercano di scappare! Mi dispiace, ma avete perso la vostra occasione. Tu, Damon sei scappato troppe volte…e tu, piccola ingenua, ti sei fatta ingannare da quell'idiota di Greg e da suo fratello. Siete proprio senza speranza!- disse acida Scarlett. Bonnie si pietrificò. Non riusciva a liberare Damon e non poteva scappare. Vedeva la potente aura dell’altra strega e ne era molto spaventata. Non sarebbe mai riuscita ad annientarla. Il vampiro cercava ancora di slegarsi, ma era inutile.

-E' inutile Damon! Quelle catene sono magiche. Solo se io decido di toglierle, si slegheranno. Non prima! Sono molto potente ora, soprattutto in questo periodo.- disse con voce dura e ghignante. Bonnie divenne pallida e fredda. Non c'era nessuna speranza di vincere, nessun aiuto. Stava per mettersi a piangere, quando la mano di Damon, per quanto si poteva allungare, toccò la sua. Le venne un brivido, ma le diede molto coraggio.

"Cosa facciamo?" chiese lei, tramite il pensiero, in preda al panico.

"Lottiamo!" rispose lui, con voce accattivante.

"Ma tu sei legato e io non ho abbastanza forza!" disse lei e una leggera lacrima le rigò il viso.

"Sei molto più potente di quello che credi, streghetta! Fidati…ce la faremo!" disse, stringendole la mano, come per trasmetterle energia. Lei si sentì meglio dopo quelle parole. Percepì subito che qualcosa dentro di lei si rafforzava…qualcosa di potente, di immenso, come la luce! Damon si girò a guardarla, sentendo quel nuovo potere crescere dentro di lei e la guardò esterrefatto. La sua aura! Era più potente ora! Anche Scarlett se ne accorse e la sua aura diventò nera…Raccolse il suo Potere e lanciò una grande scarica verso Bonnie, che, presa alla sprovvista, cadde all'indietro, per qualche metro.

-No!- urlò Damon. Bonnie si rialzò e inviò lo stesso potere che le aveva inflitto Scarlett, ma lei non si mosse dal suo posto.

-Solo questo sai fare? Mi aspettavo di più dalla discendente di una druida!- disse la strega.

-Come fai a saperlo?- chiese Bonnie, sorpresa.

-Conoscevo tua nonna.- rispose semplicemente l'altra.

-E come mai?- disse Bonnie.

-Frequentavamo gli stessi ambienti.- rispose, vaga.

-Sii più precisa!- disse.

-Bhè, diciamo che sono molto brava nel mandare maledizioni di morte…-rispose malignamente Scarlett. A quel punto Bonnie non ci vide più dalla rabbia e si buttò verso Scarlett urlando imprecazioni. Lei si limitò a ridere e a creare uno scudo protettivo. Bonnie scagliò pugni e calci, ma lo scudo  proteggeva bene la mora. La ragazza si accasciò a terra e iniziò a piangere.

-Bonnie!! Non ascoltarla! Lei non dice il vero! Posso sentirlo! Lei sta mentendo!- le urlò Damon. Lei lo guardò, con gli occhi gonfi e capì che diceva il vero.

-Tu sei solo una lurida bugiarda!- urlò Bonnie, rialzandosi.

-Sì…è vero! Ti ho detto una bugia, ma chi non le dice? Al primo posto dei bugiardi c'è senz'altro Damon, dico bene? Tu l'hai pensato spesso così. Quando diceva di tenere a te e poi scappava…quando lo sorprendevi a baciare Elena, dopo magari aver parlato con te! Quante volte l'hai odiato, perché ti faceva soffrire? Quante volte ti ha mentito?- iniziò a dire Scarlett, avvicinandosi a Bonnie che rimase immobile.

-Stà zitta! Bonnie, reagisci!- urlò Damon, arrabbiato.

-Ma guardati, così indifesa e piccola! Innamorarti di uno come lui? No, no, no Bonnie! Forse lui non te l'ha ancora raccontato, ma la sera in cui stava per soffocare Greg, dopo esserti venuto a trovare, ci siamo incontrati e siamo andati a letto insieme…è stato molto bello, me l'ha detto lui stesso la mattina dopo. Questo lui te l'ha raccontato eh, Bonnie cara?- disse, con tono terribilmente calmo. Bonnie cominciò a piangere silenziosamente…no, non era vero! Di sicuro era un'altra bugia! Si girò verso Damon, in cerca di uno sguardo confortante che le dicesse che non era assolutamente la verità, ma quando si girò le cadde il cuore. Damon aveva un'espressione afflitta, con gli occhi che guardavano per terra. Bonnie si raggelò e il suo petto si divise in due.

-D-Damon…non è vero? Dimmi che non è vero, ti prego! Dimmi che sta mentendo un'altra volta!- disse Bonnie, disperata, correndo verso il tavolo.

-I-io…vorrei potertelo dire con tutto il mio cuore, te lo giuro Bonnie, ma…questo è vero streghetta ma…-il vampiro non terminò la frase che Bonnie gli tirò una enorme e cattiva sberla sulla guancia che girò completamente la faccia del vampiro.

-Non chiamarmi streghetta! Mi hai deluso, Damon! Pensavo che tu f-fossi cambiato!- urlò lei, tra le lacrime.

-Ma è cambiato! Insomma, quello era un momento in cui ero molto debole, tu non ricordavi più nulla di me ed io…io ero addolorato e l'unico modo per distrarmi era…-

-Era andare a letto con un'altra!- completò, dura Bonnie.

-Allora non te l'aveva detto! Che cattivone!- intervenne Scarlett. Bonnie sentì una grossa ventata di potere, si girò di scatto e con tutta la rabbia che provava nei confronti di quella tipa, la scaraventò per qualche metro indietro e si rigirò verso Damon.

-Ma ora che tu ricordi…non puoi neanche lontanamente immaginare cosa provo! Sono felice! Vorrei abbracciarti, ma non posso perché sono legato e una pazza furiosa sta tentando di uccidermi, ma se potessi io…- Damon non riuscì a finire la frase, tanto era emozionato. Bonnie era veramente stupita! Ma, nello stesso tempo, sapeva che Damon non le stava mentendo. Almeno non quella volta…lo sentiva dentro! Anche dal modo in cui le parlava! Il tono di voce così dolce, leggermente tremante per l’emozione e diceva parole che avevano un’importanza enorme! E se avesse mentito anche quella volta, sarebbe stato il più grande stronzo del mondo. Ma lei sapeva che era tutto vero e, senza accorgersene, lasciandosi trasportare dall’emozione del momento, Bonnie si avvicinò lentamente alle sue labbra e così fece lui, ma ad un certo punto quell'intimo e bellissimo momento fu rotto da un'urlo gutturale di dolore. Bonnie aprì gli occhi e vide Damon contorcersi sul tavolo, con il coltello che prima era nelle mani di Scarlett, conficcato nella spalla.

-Damon!- urlò lei, mentre lui tentava di togliere quel maledetto coltello dalla sua spalla, senza alcun risultato perché le mani erano intrappolate da quei maledetti ganci stregati! Bonnie si girò dall'altra parte, perché si sentì rivoltare dal dolore e dal disgusto, siccome quella lama gli aveva maciullato la spalla, visto che era tutta seghettata. La ferita non si rimarginava, forse perché quel coltello era magico. Damon iniziò a sudare freddo.

-Damon! N-non mi lasciare! T-ti prego! Resisti!- disse lei, disperata, accarezzandogli la fronte. Che fare?

-Ora basta! Sono stufa e annoiata da tutta questa storia! Ora ucciderò entrambi, così diventerò ancora più forte e voi potrete vivere insieme…nel mondo dei morti!- urlò, piena di rabbia e pazzia Scarlett! Bonnie non sapeva cosa fare! Vedeva che Scarlett stava preparando un Potere enorme per entrambi. Troppo forte, talmente forte che li avrebbe uccisi senza tante difficoltà. Bonnie andò in tilt. Lei stava per scagliarlo e non aveva difese. Ora Damon non poteva neanche aiutarla perché soffriva troppo! Probabilmente quel coltello era anche avvelenato, perché la sua spalla divenne quasi viola! Come in cancrena! All'improvviso le venne in mente il potere di luce, il più forte. Scarlett ormai era pronta e stava già preparando le mani tese verso la coppia e doveva essere molto potente, perchè ci mise un po’ per scagliarlo. Ma prima che lo facesse Bonnie scattò in avanti, si posizionò qualche metro davanti al tavolo e si concentrò.

"Che vuoi fare?" le chiese Damon e, nonostante stessero parlando attraverso il pensiero, la voce le giunse flebile e piena di dolore.

"Salvarti…mi dispiace…" disse lei.

"Ti…ti dispiace per cosa?" chiese lui, sofferente.

"Per non essere arrivata prima…il sogno e tutto…ero già stata avvertita" disse lei, dispiaciuta.

"Ma ora dobbiamo pensare al presente…" disse lui.

"Sì. So cosa fare, ma non so se posso superarla...è una cosa molto potente, che va oltre le mie potenzialità!" disse lei, convinta.

"Ma che dici? Certo che ce la farai! E io sarò qui, ad aspettarti! Con la spalla mangiucchiata!" rispose lui, con molta dolcezza, facendo un leggero sorriso.

"Grazie…ti amo Damon!" riuscì finalmente a dirgli, dopo tanto tempo, mettendoci tutta la dolcezza e tutto il sentimento che provava per lui.

"Ti amo anch'io streghetta! E senza bugie!" disse lui in tutta sincerità, sorridendo. Purtroppo, lei era girata e non poté vedere il sorriso di pura felicità che lui stava facendo. E in quel momento, un'ondata immensa di nero Potere arrivò, sommergendoli nell'oscurità. All'improvviso sembrava tutto finito. Erano nel buio più totale. Non si vedeva niente, come fossero ad occhi chiusi. Bonnie non sentiva più niente. Solo freddo.

“Ho…fallito…”pensò subito, debolmente e una lacrime le bagnò il dolce viso. Ad un tratto, le ritornarono in mente le parole che Lui le aveva detto poco fa: "Ti amo anch'io streghetta! E senza bugie!" A quel dolce ricordo una vampata di calore le attraversò il petto e si diffuse in tutto il corpo, scaldandola intensamente. Pensò a lui e sorrise!

 

Damon pensava di essere morto, perché intorno a lui c’era freddo e buio e, nonostante la sua vista grandiosa, non vedeva la sua dolce streghetta. Ma ad un tratto, un'accecante luce fece chiudere gli occhi a Damon. Quella era la luce più potente e calda che avesse mai visto e sentito. Quella era Bonnie. Bonnie era felice! Lo sentiva e sapeva il perché: per tutti quegli anni aveva sperato che lui le dicesse quelle parole e finalmente, eccole! Tutta la felicità e il suo amore per lui stavano creando quella dolce ma potentissima luce che investì tutto l'Old Wood e forse anche l’intera Fell's Church. Bonnie era serena, si sentiva in pace e pulita da ogni cosa. Altre scariche di potere e poi un urlo. Un urlo lontano, come portato via dal vento…un urlo disperato…Damon aprì gli occhi. La spalla non gli doleva più ed era tornata del solito colore rosa pallido! Quella luce…che lo avesse guarito? Le stelle si vedevano di nuovo in cielo e quest'ultimo era leggermente più chiaro, perchè evidentemente non era più notte fonda. I lacci  che lo incatenavano ai polsi e alla gambe allentarono la presa, disintegrandosi. Significava solo una cosa: Scarlett non c'era più! Un moto di felicità lo travolse! Ce l'aveva fatta! La sua piccola streghetta ce l'aveva fatta! Saltò giù dal tavolo e si diresse dove Bonnie era sdraiata a terra. Quando la vide sentì un mare di emozioni talmente forti che si dovette sedere per non crollare! Era così orgoglioso di lei! Le sfiorò la calda mano e si inginocchiò per terra, con un sorriso che andava da un lato all’altro della testa! Sentiva come se avesse dentro un vulcano in eruzione che rilasciava enormi quantità di calore ed emozioni fortissime! La sua “muraglia” si era decisamente spezzata, grazie a lei e solamente a lei!

-Bonnie! Ce l'hai fatta! Te l'avevo detto!- disse, prendendole dolcemente la testa e girandola verso di sè. Lei rimase con gli occhi chiusi. Forse era svenuta. Le diede uno scrollone, ma non si svegliò.

-Bonnie! Svegliati! E' finita!- le disse, ancora una volta. Niente. Stava iniziando a preoccuparsi. Il suo bellissimo sorriso iniziò a scomparire.

-Bonnie? Bonnie! Bonnie svegliati!- urlò scrollandola ancora un po', ma sembrava una  bambola senza vita...senza vita. Ad un certo punto Damon raggelò. No, non era possibile che lei fosse...non riusciva neanche a pensarlo! Iniziò ad agitarsi! Le mise un orecchio sul petto e si immobilizzò. Non sentiva alcun battito.

-No! Bonnie, no ti prego! Svegliati! Bonnie, per favore, svegliati!- urlò, disperato. Si tagliò il polso, le sue mani tremavano, quindi si tagliò più in profondità. Gemette di dolore ma non gli importava. Accostò il polso sanguinante sulla bocca di lei e si aspettò di vederla deglutire, come era successo quando l'aveva salvata dai malach... ma niente di tutto ciò avvenne. Damon si sentì mancare! Sentì il suo cuore spezzarsi! Non deglutiva, non respirava...non dava segni di ripresa...una lacrima gli bagnò il volto, distrutto. Quella faccia che meno di un minuto prima era riempita da un solare sorriso, ora era deformata dal dolore e dalla preoccupazione! Lei era…no! Non poteva essere vero! Finalmente potevano stare insieme, e invece...per tutto il tempo per paura nessuno aveva mai parlato...o forse era per orgoglio. Comunque fosse, Damon pensava che quel dolore fosse peggio della morte. Si sentiva completamente vuoto. Altre lacrime gli scesero. Lacrime piene di dolore e sofferenza per l'amore appena trovato e subito perduto. Provò altri tentativi, magari adesso si riprendeva. Non deglutiva ancora, non si svegliava e il suo dolce respiro, che di solito quandi lui era nel suo campo visivo accelerava e diventava affannoso, ora non c’era più. Neanche un po’ d’aria si muoveva in quel momento. Damon appoggiò la testa sul petto della ragazza e iniziò a piangere disperatamente. Il suo cuore era in frantumi! Iniziò a singhiozzare silenziosamente. Il dolore lasciò spazio alla disperazione e all’incredulità per quella maledetta situazione, per poi arrivare alla rabbia feroce che lo riempì, facendogli provare odio per tutto e tutti, tranne che per lei. Un odio orribile, verso di sé, per essere stato così cieco e non aver capito, o meglio, realizzato l’amore che provava per lei e per essere caduto nel tranello di quella stupida Scarlett…ma ora lo stupido era solo lui! Ora sarebbero potuti stare insieme e invece…lei per salvarlo era morta. L’odio si dissolse, riportando Damon nel mondo dell’agonia e del dolore. Quel dolore e quella disperazione che avrebbero portato qualunque umano al suicidio, o molto vicino ad esso. Ed effettivamente, se Damon non fosse stato già morto, lo avrebbe fatto. Sì, si sarebbe ucciso! Dopotutto, che ci faceva nella terra dei vivi se Lei era nella terra dei morti? Ma Bonnie non avrebbe mai voluto questo. Altra disperazione lo pervase. Lei voleva solamente stare con lui…ma lui…troppo cocciuto e orgoglioso! Quando si calmò, alzò la testa al cielo e notò che brillava un'altra stella: era bella e luminosa come poche in quel cielo nero. Emanava una luce quasi rossa. Una stella mai vista prima…anche più bella della Luna.                                                                                 “Bonnie..." pensò Damon e, tornando a guardarla, le diede un lieve bacio sulle labbra, dolce e tenero come una carezza, pensando a tutto l'amore che provava e che avrebbe per sempre provato per lei. Altre lacrime gli scesero e sperò con tutto il cuore di sentire quelle labbra muoversi e ritornare a essere rosse e calde. Ma rimasero pallide, spente. Quando si staccò sentì dentro di sè che una nuova muraglia si stava creando attorno al suo cuore e alla sua anima...una muraglia indistruttibile, troppo forte per crollare di nuovo. Troppo forte per fargli provare ancora una volta quelle emozioni. Troppo forte per amare di nuovo così intensamente qualcuno…tranne lei. Si alzò e diede un ultimo bacio sulla fronte della sua dolce streghetta. Ora si sentiva freddo come il ghiaccio dentro e non c’era più la luce…ora c’era solo buio pesto. Disperato e addolorato, tornando alla sua espressione dura, fredda e spietata, si dissolse nell'ombra per non tornare mai più.

Epilogo

Lei era lì, davanti a lui e gli sorrideva. Era un sorriso dolce, tenero, che gli sciolse il cuore. Finalmente era tornata da lui, con i suoi occhi marroni, il suo visetto a cuore e i capelli ricci e ribelli, rossi come il fuoco. Lei si stava avvicinando e lui fece lo stesso. Damon era felice e quando le loro mani si incontrarono, una sorta di scarica elettrica li passò entrambi. Si avvicinarono l'un l'altro, le labbra che distavano pochi millimetri, ma prima di darsi un bacio e chiudere gli occhi, Damon la vide scomparire e tutto fu nero. Si risvegliò di soprassalto. Era tutto sudato nel suo letto. Ora era seduto e ansimava. Era successo ancora...l'aveva ancora sognata. Sembrava così vera questa volta. Damon si coprì con le mani la faccia e si lasciò cadere all'indietro. Era passato un lunghissimo anno. Damon si era trasferito a Las Vegas e dalla morte del suo uccellino non era più tornato a Fell’s Church. Non era neanche andato al funerale. Non aveva retto. Aspettò con ansia la sera. Non si era ancora ripreso dalla sua morte. Quando arrivarono le 22.40, si diresse in un locale con la musica alta, accompagnato da tre ragazze. Si sedettero su un divanetto rosso e la musica era veramente assordante. Lui capiva ciò che le ragazze dicevano ma loro non capivano al primo colpo ciò che diceva lui. Da una parte teneva per le spalle una ragazza bionda, dall’altra una mora e davanti a sé ce n’era una bruna. Tutte e tre bellissime, nessuno diceva il contrario, ma nessuna era come lei. Già, a distanza di un’anno lui non la aveva ancora dimenticata e sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta. Lei era stata troppo importante per lui. All’ennesimo “Scusa Damon, non ho capito, puoi ripetere?”di una delle tre, pensò di scoppiare e si rifugiò nei bagni. La musica l’assordava. Si appoggiò al lavandino. Il vuoto era profondo, come anche il dolore che lo distruggeva ogni giorno di più. Non riusciva a togliersela dalla testa. Si era trasferito in quella città perché lì tutti dimenticano la loro vita quotidiana, ma non lui. Non poteva…e non voleva, anche se gli faceva molto male. Aveva ignorato ogni segno di richiamo da parte dell’allegra combriccola. Si era deciso a non ritornare più. Non riusciva neanche a mordere le ragazze…gli sembrava quasi di tradirla, nonostante lei non ci fosse più. Quella notte non si sentiva per niente bene. Aveva la nausea, era stanco fisicamente e psicologicamente e decise di andare a casa. Viveva in una casa unifamiliare, al centro di Las Vegas. Era piuttosto grande, ma c’era di meglio. Arrivato si sdraiò sul divano, ripensando all’anno scorso e gli vennero gli occhi lucidi. Chiuse gli occhi e tentò di rilassarsi, ma quei ricordi lo agitavano. Tra il senso di colpa, il dolore e la stanchezza, non sapeva come andare avanti. Si cibava poco. Passava qualche volta alla banca del sangue, ma non aveva molta voglia di uscire, quindi ci andava circa una volta alla settimana. Mentre era immerso nei suoi pensieri, all’improvviso suonò il campanello. Guardò l’ora: erano le 23.55. Chi diavolo era? Arrabbiato si alzò e andò ad aprire, ma quasi fece un infarto.

-Ciao, Damon!- disse una voce dolce che lui conosceva benissimo. Una cascata di capelli ricci e rosso fuoco, che incorniciavano una faccina a cuore e due occhioni belli come il sole e marroni lo guardavano. Ed ecco che quel calore bellissimo, che non sentiva da esattamente un anno e che solo lei poteva fargli provare, lo pervase.

-B-Bonnie?-

FINE



Note: Ciao a tutti! Ecco che ho terminato la mia prima ff...un po' cortina, eh? Comunque...scusate  il ritardo. Ringrazio immensamente ila_D e BonnieMora...spero di non avervi deluse!! Spero che il finale vi sia piaciuto e mi raccomando, scrivete tutto ciò che pensate, che sia bello o brutto! Recensite recensite! Ciao a tutti!

   
 
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