Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Lady Warrior    30/06/2010    0 recensioni
Sono Cornelia, e questa è la mia storia. Non sono una ragaazza speciale, non sono vanitosa, ma ho una storia particolare. E ve la voglio narrare. Sono nata a Lucca, da madre plebea. Non sono stata presa in braccio da mio padre, perchè mio padre non c'era. Mi alzò il nuovo marito di mia madre, Tullio. Dicevano che ero piccola. che ero magra, ma che avevo degli occhi decisi, duri. Sono nata lo stesso giorno del mio migliore amico:Marcio. Non sono state fatte feste in mio onore, quando sono nata. Marcio invece ha avuto un banchetto straordinario. Ho cominciato a giocare con lui all'età di tre anni. I nostri erano vicini di casa. Riesco a ricordarmelo anche ora. Io uscivo, timidamente, e vedevo quel bambino che giocava a palla col padre, e urlava. Io pensavo immediatamente a Tullio. Ma io lo odiavo. lui mi ha sempre odiato. Quindi un giorno mi avvicinai a Marcio e lo salutai. -Ciao- mi disse lui, e mi lanciò la palla. io lo guardai. -Lancia palla- disse lui. La lanciai. mi piaceva. E da quel giorno fummo amici. Amici veri. A noi si aggiunsero anche Marco, figlio di Giulio, e Maria, figlia di Marzio. Cornelia è una ragazza romana che abita a Lucca, plebea, che vive giocando a palla coi suoi amici e imparando a disprezzare Cesare e i patrizi. La sua vita scorre tranquilla, tra un gioco ed un altro, ma Cornelia vive con un sogno: incontrare il padre mai conosciuto. E mentre crescerà, e dovrà sposarsi, imparando sempre nuove e utili lezioni di vita, il tempo le scorrerà lentamente addosso, e finalmente il suo sogno si avvererà, nel 56 a.C. ricorderà questo ed altro RECENSITE! Ah, in alcuni capitoli sono presenti canzoni .. tipo song-fic
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto ricomincia




Devo dire che quello che era successo mi aveva veramente sconvolto. il rapimento, il (tentato) matrimonio con Marco ... ma mi aveva anche sorpreso: il bacio di Quinto, in fondo, non me l'ero aspettato. E forse perchè non credevo che, in quell'occasione,  lui avrebbe potuto farlo. insomma, era stata pur sempre una brutta evenienza che, in fondo, lui ha reso meravigliosa.
Fatto sta che mio padre era già a casa, come se avesse saputo in anticipo che Quinto mi aveva accompagnato, forse si erano trovati d'accordo ... comunque mio padre mi venne incontro a grandi passi e mi abbracciò. Credo sia stata la prima volta che lo ha fatto. Si giudica troppo forte per abbracciare qualcuno...
Quella sera festeggiammo. io e lui, da soli. trascorremmo tutta la sera sul divano, a parlare. Mi raccontò della sua vita, dei suoi anni con Pompeo, di quando era piccolo e già sognava di diventare console ( anche se ora era proconsole). Di quando giocava alla guerra coi suoi amici, di quando aveva incontraato mia madre ... io invece gli raaccontai dei miei giochi, del mio mondo, che era un campo di grano, immenso.
Gli raccontai che il mio mondo era formato solo da mia madre, tullio, marcio, le mie amiche, dal grano, che era giallo e mi parevano raggi ddi sole le sue spighe,  da  gente buona e onesta, che non avrebbe mai fatto del male a nessuno, dall'innocenza dei bambini, dalla felicità, dalla spensieratezza, dalla povertà, dall'ignoranza.
gli raccontai del mio mondo, dove c'era tutto questo, e gli raccontai che ben presto, molto prima di altri, avevo scoperto che il mondo, quello vero, è molto più grande, ma sopratutto è malvagio, subdolo. Gli raccontai che avevo capito che nel mondo non ci sono solo bambini che giocano a palla o donne che lavano i panni, ma uomini malvagi, pronti a tutto per fare del male, cattiveria, pronta ad insinuarsi pure tra noi, bambini che giocano a palla in un campo ... il mondo è grande e pronto a farti vedere tutto il male che racchiude.
Poi andai a letto. Tranquilla. Forse per la prima volta, quest'anno. la mattina dopo Cesare non c'era: era già partito per la guerra. Qualcuno bussò alla porta, e aprii. Già di buona mattina Quinto era lì.
Lo feci entrare, e ci salutammo con un bacio. Parlammo un po' e poi lui se ne andò.
Da quel giorno tutti i miei giorni furono un po' così ... ripetitivi. Ma stavo bene. Stavo bene perchè con me c'erano persone che mi amavano, e con loro mi sentivo protetta: solo con loro riuscivo ad essere veramente me stessa, a superare i momenti difficili e superare gli ostacoli. Senza voltarmi indietro. Con loro imparai a non guardare il passato anche se, i suoi fantasmi tornavano sempre un po' . spesso, infatti, mi capitava di pensare a Tullio, a mia madre, al mio rapimento, alla mia sofferenza, ma, quando vedevo Quinto tutto mi ricordava quel bacio fantastico: perchè anche negli attimi più bui, più brutti, più terribili c'è sempre un momento, anche se breve, piccolo di felicità un momento che vale la pena di essere vissuto. un momento che mette felicità alla tristezza. un momento che ti fa ritornare ad essere felice. Un momento che fa rendere più dolce, e forse anche più amara, la vita, in quel periodo. un momento che dà luce alla tristezza.

Tre anni dopo mi sposai con Quinto Valerio, ed avemmo due gemelle: Claudia e Aurelia, che accudimmo con molto amore e che ebbero un'infanzia davvero felice. Ebbero tutto quello che io avevo sempre desiderato per me. .
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Warrior