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Autore: B_Regal    02/07/2010    0 recensioni
Immaginate di essere alla fine di DdP9, poco prima che Dorian scopra la verità su Anna, insomma. Da lì parte questa fan fiction, in cui ancora una volta ho immaginato un seguito a modo mio. Riprende leggermente una mia OS, "me ne vado". Anna, Luca, Dorian.. il triangolo è sempre lo stesso. Cosa succederà, stavolta? Leggete e recensite..grazie!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.

 

Le ore trascorsero lente, e il tempo sembrava non passare mai. Luca era stato tutto il tempo in silenzio, con le mani sul volto. Elena e Gabriele volevano fare qualcosa per lui, ma sapevano che qualsiasi cosa sarebbe stata inutile e non potevano fare altro che guardarsi in faccia. Lorenzo era andato via, e aveva preso temporaneamente il posto di Luca, che niente e nessuno sarebbe riuscito a smuovere dall’ ospedale.

Arrivarono anche Vittoria e Giuseppe. La prima corse subito ad abbracciare il commissario, che in quel momento lei vedeva soltanto come un figlio da consolare. Lui si lasciò abbracciare dalla donna, scoppiando in lacrime.

“Piangi Luca! Sfogati, ti farà bene..” gli sussurrò l’ agente, stringendolo.

“E’ tutta colpa mia, Vittoria!”

“No, no che dici! Non devi sentirti in colpa!”

“Si, invece. Ho sparato io, ca**o! Se dovesse morire l’ avrei uccisa io, capisci?”

“Tu non la devi nemmeno pensare una cosa del genere! Primo perché non hai fatto niente, e secondo perché non morirà! Te l’ assicuro!” continuò ad abbracciare quello che considerava un figlio, mentre Giuseppe gli accarezzava una spalla.

Elena si alzò di scatto e si allontanò. Aveva bisogno di una boccata d’ aria, non ce la faceva più ad aspettare, senza fare niente. Quando fu nel cortile, un idea le balenò in testa. Quasi di scatto prese il cellulare e compose un numero. Probabilmente stava facendo una cavolata, ma in quel momento ne sentiva la necessità. Quasi sperava che risultasse non disponibile, invece squillava. Fu tentata di chiudere subito ma, quando meno se l’ aspettava, lui rispose.

“Pronto, Elena! Ciao!”

“Ciao Ale.. ti disturbo?” chiese titubante, sorridendo al pensiero che avesse ancora il suo numero in rubrica.

“No, ma che dici! Però mi hai sorpreso! Non me l’ aspettavo questa chiamata..”

“Si lo so, nemmeno io avrei creduto di farlo, è che.. è successa una cosa ed è giusto che tu sappia!”

“E che è successo? Qualcosa di grave?” chiese, preoccupato.

“Beh, si abbastanza.. si tratta di Anna!”

“Anna? E che ha? Sta male?”

“E’ stata ferita in uno scontro a fuoco!”

“Ma quando? Come è successo?”

“Poche ore fa! E la cosa peggiore è che le ha sparato Luca!”

“Ma che ca**o stai dicendo?”

“E’ stato tutto un errore. Anna si è messa davanti al vero bersaglio di Luca. E’ una storia complicata..”

“Me la spieghi da vicino! Corro a prenotare il primo volo..”

“Cioè hai intenzione di venire?”

“Si, assolutamente. Non posso starmene qua mentre Anna rischia la vita! E non posso abbandonarvi in questo momento..”

“Effettivamente credo che potresti essere d’ aiuto a Luca per questa situazione!”

“Si, ma io non parlavo solo di Luca..”

“Ah..” riuscì a dire soltanto.

“Vabbeh tesoro allora vado a prenotare il biglietto. Entro due giorni massimo dovrei essere a Roma. Tienimi, aggiornato, ok?”

“Certo! Allora a presto Ale!”

“A presto!”

Chiuse la comunicazione, ancora stordita per quella conversazione. Alessandro tornava a Roma. Finalmente, in quella giornata, una notizia positiva. Non vedeva l’ ora di riabbracciarlo. Ma adesso c’ era qualcosa di più importante.. e, messo a posto il cellulare, corse di nuovo sopra.

Si sedette accanto a Gabriele, che se ne stava appoggiato al muro, con lo sguardo spento. Non aveva nemmeno la pallina, con se.

“ehi.. come va?” gli chiese, poggiandogli una mano sulla spalla.

“Non credevo fosse cosi..”

“cosi come?”

“così.. doloroso. Non mi era mai successo, sai? Che una mia collega rischiasse la vita. Allora ero convinto che quando succedessero cose simili, un poliziotto non ci soffrisse così tanto.. infondo sono i rischi del mestiere, cose che capitano.. eppure adesso..”

“eppure adesso hai capito che quando il collega diventa un amico, non è così facile da mandare giù. Perché anche se, come dici tu, ci siamo abituati, non ci si può mai rassegnare a queste ingiustizie..”

“Già.. Anna è così giovane.. non può morire così!”

“Lo so, Gabriele. Lo so..”

Lui la guardò “e tu come stai?”

“eh, insomma.. ho paura. Ho paura di perderla. Non so se riuscirei a sopportarlo, pure stavolta..”

“E’ già successo?”

“si, e poco tempo fa. Io e Anna abbiamo perso una carissima amica, e collega. E’ stata una tragedia. Ma comunque sono fiduciosa. Sono sicura che Anna ce la farà!”

Gabriele annuì, guardando il commissario, seduto con il volto tra le mani, l’ espressione distrutta “Luca è innamorato di lei?”

Elena sobbalzò “Perché?”

“Come perché.. non l’ hai visto come sta?”

“Beh.. lui ed Anna sono molto amici!”

“A me sembra innamorato..”

“Mah, non lo so..” non finì di parlare perché l’ arrivo di un uomo attirò la sua attenzione. Si alzò di scatto, seguita a ruota da Luca, che si era accorto della stessa cosa.

“E tu che ca**o ci fai qua?” Chiese il commissario, guardando l’ altro furibondo.

Dorian non si scompose “sono venuto a vedere come sta..”

“E cosa te ne importa, eh? Prima l’ hai usata per pararti il cu** e ora vuoi sapere come sta?”

“Io non l’ ho usata!” replicò Dorian “Non so perché l’ abbia fatto! Non volevo.. quella pallottola me la sarei presa volentieri io, se avessi potuto!”

“E invece se l’ è presa lei!” ruggì l’ altro.

“Lo so. Cosa crede, che ne sia indifferente? Anche io sto male per quello che è successo a Giulia..”

“Anna! Si chiama Anna!”

Dorian abbassò la testa “se avessi capito prima chi era davvero, avrei fatto di tutto per metterla in salvo! Di tutto!”

“ne è proprio sicuro? Oppure avrebbe cercato di concludere la sua indagine, a qualsiasi prezzo?”

“Si, è vero. Avrei fatto di tutto per concludere l’ indagine. Anche mettere a repentaglio la mia vita! Ma la mia, non quella di Anna!”

“E invece guarda caso quella che sta rischiando la vita è proprio lei!”

Gli altri assistevano alla scena, ammutoliti. Nessuno osava dire qualcosa. Sarebbe stato inutile..

“Ma per colpa di chi, commissario? Chi l’ ha sparato quel colpo? Sbaglio o è stato lei?”

“Questo non ti riguarda!”

“Ah no? Cos’ è questa parte della vicenda non le sta bene? Anna è stata colpita per difendermi, è vero, ma da lei! Dal suo proiettile!”

“Tu l’ hai afferrata! Credevo volessi farle del male!” si giustificò, quasi cercando di convincere se stesso.

“Io l’ ho afferrata perché ho capito che Pavel voleva ammazzarla, cazzo! Ho cercato di difenderla!”

“Se l’ avessi voluto davvero l’ avresti lasciata fuori da tutto questo!”

“Ha ragione! E questa è l’ unica cosa di cui mi pento! Di averla coinvolta in questa schifezza! Mi sentivo uno str**o quando pensavo alla situazione in cui la stavo mettendo! Ma l’ ho sempre protetta, sempre! Dai sospetti di Nadja, da Pavel, dagli altri russi che le avevano messo gli occhi addosso. E quando ci è venuto il dubbio che ci nascondesse qualcosa ho rischiato di far saltare la mia copertura pur di convincerli che era tutto a posto. Io l’ avrei difesa al costo della mia stessa vita, perché la amo!”

Luca lo fissò con un disprezzo misto a rabbia. Non sapeva se fosse perché era stato per difendere lui che la sua Anna si trovava in sala operatoria o se perché quell’ uomo aveva avuto il coraggio di urlare quello che lui non aveva mai voluto ammettere.

“sei solo un bugiardo! Dici di amarla.. ma hai messo a repentaglio la sua vita. Volevi averla, e l’ hai avuta. Non te ne è fregato niente del fatto che fosse circondata da mafiosi. Se l’ ami come dici l’ avresti tenuta fuori! Avresti rinunciato a lei!”

“Come hai fatto tu?”

Luca rimase spiazzato. Quella domanda non se la sarebbe mai aspettata “che c’ entro io?”

“Non ci vuole molto a capirlo, sai, che sei tu la persona che l’ ha fatta soffrire così!”

“Io non l’ ho fatta soffrire!”

“Si, invece. Me l’ ha detto lei, quando mi ha spiegato perché era stato così difficile per lei lasciarsi andare all’ inizio. Mi ha parlato della vostra amicizia e della trasformazione che ha avuto. Certo, si è ben guardata da dirmi che questo uomo misterioso era il suo commissario, ma è bastato fare due più due. Lei ti amava, sarebbe stata disposta a tutto per te, e tu l’ hai solo illusa con tutti quei discorsi stupidi sul vostro rapporto. Voleva solo poterti amare come fanno tutte le persone normali.. e gliel’ hai impedito. Io non sono riuscito a proteggerla è vero! Ma tu, cos’ hai fatto per lei? Parli bene tu, e tu chi saresti l’ esperto in protezione? Se sapevi della pericolosità della banda perché l’ hai fatta infiltrare? Perché hai  lasciato che rischiasse cosi? Forse quello che non la ama sei tu, noi io!”

“Pensi che avessi potuto impedirglielo non l’ avrei fatto? Non ho potuto fare altrimenti! Fosse stato per me tu non l’ avresti più rivista!”

“Ah beh.. Bel modo di prendersi delle responsabilità, stai qui, con la pretesa di comandare, solo perché Anna sta male.. ma cosa hai fatto tu per evitare tutto ciò, eh?”

Luca si avvicinò minaccioso e lo afferrò per il giubbotto “oh, ma te che ne sai, eh? Che ne sai di quello che provo io per lei? Come te permetti di dà giudizi? Tu non sei proprio nessuno, hai capito, nessuno!”

Intanto Giuseppe e Gabriele si erano avvicinati per dividere i due uomini “Luca, oh, sei impazzito, lascialo dai!” esclamò il più anziano.

Il commissario continuò a fissare il tuo rivale “Anna non ti ama! Non ti ha mai amato! Era tutto finto, una messa in scena! Ha messo a rischio la sua vita per te, è vero, ma non illuderti! Lei l’ avrebbe fatto per chiunque!”

“Io non lo so se mi ama o meno.. so solo che sono riuscito a restituirle il sorriso, quello che tu le avevi tolto! E questo mi basta!”

“Lei non sarà mai tua.. anzi, prima sparisci meglio è per tutti!”

“Finchè non ho la certezza che Anna sta bene io da qua non mi muovo!”

“Devi lasciarla in pace! Basta, la missione è finita! Vattene!”

“Tu non sei il suo portavoce. Me ne andrò quando me l’ avrà chiesto lei!”

Di nuovo Luca lo prese per il colletto “Forse non hai capito! Non te lo sto chiedendo! Te ne devi andare!”

“Adesso basta!” Elena era balzata in piedi, gli occhi ancora rossi per il pianto ora erano pieni di rabbia “volete smetterla? State parlando di lei come se fosse un trofeo! E mia, è tua.. Lo capite o no che rischia di non uscire più da quella porta? Sembrate due bambini che litigano per un giocattolo.. state parlando di Anna! Sapete cosa penso? Che nessuno dei due è degno di lei! Anna merita il meglio, e non due ragazzini come voi che se la litigano come due cani con un osso! E ora sedetevi e smetterla di discutere! E pregate che si risvegli, prima di decidere chi la ama e chi no! Idioti!” 

Osservò per un'altra manciata di secondi le espressioni pentite dei due uomini, poi scappò via lungo il corridoio.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- >> Chiara, grazie mille! Non sai quanto ci tengo alle tue recensioni! Vendetta? naaaa.. ti sto solo facendo penare un pò, come hai fatto tu con me! :D
Scherzo.. e comunque, nemmeno io ho fatto morire nessuno, per il mmomento! 
Grazie ancora! Alla prossima..! 
  
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