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Autore: LadyNoir    03/07/2010    1 recensioni
Dicono che l’odio e l’amore siano facce di una stessa medaglia.
Dicono che un sentimento così raro e profondo come l’odio sia una scusa traballante che talvolta viene usata per mascherare le nostre debolezze.
Balle, dicevo io.
L’odio e l’antipatia sono una cosa, l’amore e la simpatia tutt’altro.
Ero convinta di quello che dicevo forse perché avevo sempre rivolto il mio astio contro persone del mio stesso sesso, ragazze patetiche e senza cervello pronte a concedersi a chiunque mostrasse un minimo d’attenzione nei loro confronti e con in mente soltanto lo shopping e i soldi di papà.
La situazione mi sfuggì di mano quando invece cominciai a provare una impellente ira cieca nei confronti di un individuo di sesso maschile.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’essenziale è invisibile agli occhi.
 
 
 
Prefazione.
 
 
 
 
~
 
 
“Tranquillo è una cosa da niente. Una di quelle cotte leggere, passerà non appena non lo avrò più tra i piedi!”
Era questo che ripetevo continuamente al mio migliore amico Alessandro all’inizio dell’anno scorso, ultimo anno di liceo della nostra vita.
Lo dicevo anche alla mia migliore amica Vittoria, anche se lei era più scettica a riguardo. Ma mi appoggiava, come sempre del resto.
Ed infine, lo ripetevo anche a me stessa.
Sara passerà. Infondo ne hai avute tante di cotte svanite in un attimo, dovresti esserci abituata ormai!
Com’è che si dice?Ah si, fuoco di paglia: quando ci sei dentro ti sembra che tutto arda, tutto bruci per il sentimento che si è creato. Ma poi, basta un po’ di distacco ed ecco che le fiamme si spengono da sole.
Ma avevo torto.
Avevo immensamente, inevitabilmente torto.
 
 
Vi è mai capitato di dover convivere con una persona che proprio non sopportate? Si?No?
Beh, in ogni caso, vi faccio un riassunto della mia storia.
Ultimo anno di liceo.
Tutt’oggi non riesco ancora a capacitarmene.
E’ come se ogni singola fibra del mio corpo urlasse anzi, sbraitasse contro di me cercando di far tacere i miei pensieri ma loro sembrano essere…come dire, sordi!
Non mi sono mai lamentata della mia capacità d’osservazione, al contrario l’ho sempre reputata il punto forte del mio carattere, quello che mi aiutava a capire le svariate situazioni che nel corso dei miei quasi vent’anni anni di vita ho incontrato.
A quanto pare avevo preso un granchio nell’osservare la mia, di situazione.
Mai e ripeto mai avrei immaginato di ritrovarmi in queste condizioni.
Dicono che l’odio e l’amore siano facce di una stessa medaglia. Dicono che un sentimento così raro e profondo come l’odio sia una scusa traballante che talvolta viene usata per mascherare le nostre debolezze.
Balle, dicevo io.
L’odio e l’antipatia sono una cosa, l’amore e la simpatia tutt’altro.
Ero convinta di quello che dicevo forse perché avevo sempre rivolto il mio astio contro persone del mio stesso sesso, ragazze patetiche pronte a concedersi a chiunque mostrasse un minimo d’attenzione nei loro confronti e con in mente soltanto lo shopping e i soldi di papà.
La situazione mi sfuggì di mano quando invece cominciai a provare una impellente ira cieca nei confronti di un individuo di sesso maschile.
Il destino si sa, è proprio bastardo.
Senza rendermene conto e senza naturalmente poter fare nulla per impedirlo, questo essere entrò a far parte della mia vita nel luogo più odiato dagli adolescenti: la scuola.
E non per qualche anno. Assolutamente.
Per i cinque lunghi anni di liceo, puntellati d’episodi spiacevoli e conditi per la maggior parte d’essi di una spessa coltre di indifferenza da parte d’entrambi.
Difatti il nostro percorso fu alquanto singolare, come compagni di classe: difficile da definire con una parola che non sia… bizzarro.
Attrazione all’inizio, primo anno di liceo. Ma eravamo ancora troppo piccoli e immaturi per dar peso ad un simile pensiero. La cosa passò da sola senza nessuno sviluppo.
Non mi preoccupai mai di parlarne col diretto interessato. Non che parlavamo molto in effetti, cosa destinata a perpetrarsi nel tempo. La situazione si capovolse l’anno successivo, durante il quale non si preoccupò di nascondere il suo astio profondo nei miei confronti e finivamo solo per riempirci reciprocamente di parole non esattamente carine. Terzo liceo, indifferenza assoluta.
Tabula rasa.
L’anno dopo beh, l’indifferenza continuò, alternata ad intervalli d’insofferenza palesemente reciproca.
Non lo sopportavo ecco. Era una cosa a pelle. Non che ci parlassimo ovvio, eravamo ormai compagni di classe da anni ma non avevamo mai avuto una conversazione che durasse più di cinque minuti. Assurdo vero?
Forse perché lui era quello che tra noi adolescenti si definisce VIP. Esatto, era diventato uno dei fighetti dell’istituto e bramato dalla maggior parte delle oche senza cervello per i suoi modi strafottenti e per il suo illimitato ego.
I tipi così mi sono simpatici come le zanzare che di notte ti ronzano vicino l’orecchio disturbandoti il sonno.
Questa è stata la situazione in tutti questi anni.
Io, con la mia vita da normale adolescente situata né in alto né in basso sulla scala gerarchica della popolarità, con le mie manie e le mie fisse e lui, con la sua vita da fighetto lontana anni luce dalla mia.
Ora come ora, l’unica cosa certa che so, è che cambiò tutto nel giro di un anno.
Quinto liceo, l’ultimo anno scolastico della mia vita.
 
Scrivo tutto questo ora, con la mente lontana ormai dalla realtà del liceo. E’ cambiato tutto: sono entrata nel mondo dell’Università, le interrogazioni e tutto il resto sono uscite dalla mia vita.
Eppure c’è qualcosa o meglio, qualcuno che ancora non sono riuscita a cacciar via: lui.
Ma questa è tutt’altra cosa. Per ora, si parte dal liceo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Spazio autrice:
Salve a tutti!
Non so se a qualcuno dei vecchi lettori capiterà sotto tiro questa nuova versione. Volevo chiarire: ho cancellato la vecchia in quanto non riuscivo più a continuarla. Era distante da me, la storia aveva preso da sola(…)una piega che non sapevo più gestire.
Perciò, ecco qui questa nuova fan fiction!
Non preoccupatevi se questa prefazione vi è sembrata troppo caotica: il resto della storia procederà in maniera omogenea senza richiami al presente della protagonista. Ho in mente già un seguito, quindi questa non dovrebbe venire molto lunga!
Che altro dirvi, vi aspetto nelle recensioni così mi fate sapere se vi piace e riempite una povera scrittrice squattrinata di speranza!;D
A presto spero,
Gloria.
 
 
 
 
 
 
 

  
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