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Autore: Chiaretta    17/09/2005    7 recensioni
-Sequel di "A smile for you"- "Il ragazzo rise, e la sua risata le parve terribilmente reale, così come la sua mano calda che gli accarezzò i capelli: "Sei ancora nel mondo dei sogni Evans? Guarda che io non so ballare veramente il tango!" Scattò seduta, rendendosi finalmente conto che il moro era in carne ed ossa e vide che lui era già vestito e si era accomodato su una sedia proprio accanto al suo letto. "Io stavo sognando una cosa assurda..." biascicò, ancora incredula. Quella non era certo la prima volta che le capitava di sognare James Potter -anzi!-, ma in genere al suo risveglio non se lo trovava appiccicato, in atteggiamenti teneri come le carezze..." Breve Lily/James ambientata al 5° anno!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buondì!

A grande richiesta (e sono "confusa e felice" per questo, ma soprattutto felice :D) mi appresto a scrivere il sequel di "A smile for you"! Innanzitutto, ringrazio qui chi ha commentato "A smile...", in quanto non potevo farlo bene tra le recensioni! Grazie a: kishal, ruka88, piropiro, Moonlight, aki, Lily 90, fleacartasi, Tomo_Luna (Tomokuccia mia, con il nuovo nick non mi trovo per niente!!! ^:^) e Hermione_91: siete stati tutti veramente adorabili, thank you! Lo so, vi ho fatto aspettare tanto, vero? Ma purtroppo quando le vacanze chiamano non si può fare niente: mi trovavo a 1400 Km dal mio computer! Abbiate venia, non ho potuto farne a meno! Ok! Mi auguro possiate apprezzare il seguito quanto il precedente! Buona lettura!

Chiaretta

***

***In your dreams***

^^^^^^^^^^

***

Non vi ricordate, mia bella amica,
di una piccola carezza?

***

E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta,
il vento dell'ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amare
mi hai preso per mano portandomi via.
("In un giorno di pioggia" Modena City Ramblers)

Quando Lily Evans aprì gli occhi verdi e li fissò assonnata sulle tende del suo letto a baldacchino, in quella che si preannunciava una calda giornata primaverile, non riuscì ad impedire alle sue labbra rosate di piegarsi in un sorriso. Si sentì un po' sciocca e subito, arrossendo, cercò di tornare seria, ma le era impossibile evitare di sorridere se pensava a che giorno speciale era quello: il suo primo appuntamento con James Potter.

In realtà era il suo vero primo appuntamento in generale, non solo con James, e di questo si vergognava leggermente perchè aveva sedici anni e la maggior parte delle sue amiche e compagne, anche più piccole, vantavano già vari fidanzati e appuntamenti. Lei niente. Il motivo però era valido, si disse mentre si decideva ad alzarsi dal letto benché fosse prestissimo. Il motivo era che tutti i ragazzi che le si avvicinavano e le facevano proposte, ai suoi occhi non apparivano che come farfalloni egocentrici, i quali probabilmente volevano uscire con lei per poterla sventolare davanti agli amici come una specie di trofeo...

Si avvicinò al grande specchio che, d'accordo con le compagne di stanza, aveva appeso vicino alla finestra e si lisciò con le mani una consistente ciocca di capelli , guardando la sua immagine riflessa con un pizzico di delusione: a volte avrebbe fatto volentieri a meno di quel volto liscio dai lineamenti armoniosi, di quegli occhi di smeraldo, grandi, con le lunghe ciglia, di quei capelli così soffici, rossi come il fuoco, unicamente per evitare che sguardi indesiderati si posassero continuamente su di lei, che ragazzi più grandi si voltassero a guardarla mentre passava.

Ok. Quando aveva raccontato tutto ciò alle sue amiche, quelle si erano messe a ridere:

"E' ridicolo, Lily! E pensare che io ti invidio perchè tutti i ragazzi svolazzano attorno a te!"
"Sei proprio fortunata ad essere bella di natura, perchè mai dovresti allontanare tutti? Anzi, mi spieghi perchè hai rifiutato il capitano di Corvonero?"

Ma erano loro che non capivano. A lei non importava nulla di pretendenti, appuntamenti e baci. Certo, se il vero amore fosse arrivato a bussare alla sua porta, non gliel'avrebbe certo sbattuta in faccia, ma per il momento avrebbe preferito che tutti i maschi di Hogwarts, liberi e non, la piantassero di farle l'occhiolino quando la incrociavano: era odioso da parte loro e fastidioso per lei dover sempre guardare altrove per far capir loro che non l'apprezzava.

Com'era arrivata a riflettere, ancora una volta, su questo?

Si lavò la faccia e lanciò un'occhiata obliqua alle tre ragazze che dormivano ancora profondamente negli altri letti a baldacchino della stanza: non voleva certo svegliarle mentre si preparava, altrimenti avrebbero insistito per truccarla, o sceglierle il vestito, o l'avrebbero bombardata di domande circa i suoi programmi con James...

Al solo pensiero arrossì di nuovo. Nonostante avesse scacciato con ostinazione tutti i mosconi che da cinque anni le ronzavano intorno, e James, che era stato proprio il primo, era stato l'unico a non desistere, a continuare nonostante tutto a chiederle di uscire e a farle dichiarazioni inaspettate con toni leggeri, spesso, probabilmente solo per scherzo.

E quel giorno finalmente uscivano veramente insieme.

Scostò un pochino la grossa tenda alla finestra del dormitorio per permettere ad alcuni raggi del sole di entrare e battere sul suo letto, mentre rimboccava le coperte e stirava il lenzuolo con le mani, poi si legò i capelli sulla testa per non bagnarli durante la doccia.

Quando il getto freddo dell'acqua le scivolò sulle spalle poté finalmente dire di essere totalmente sveglia, anche se non le sembrava ancora vero ciò che stava per fare: James Potter, santo cielo! Il più volubile, arrogante, esibizionista, superficiale rubacuori della scuola! Era incoerente da parte sua aver rifiutato ragazzi all'apparenza migliori e uscire proprio con lui... ok, dopo Natale il loro rapporto era decisamente migliorato e aveva avuto modo di scoprire che oltre a tutte le 'simpatiche' qualità elencate prima, il Capitano di Grifondoro era anche simpatico, intelligente, generoso... carino... come negarlo? Forse la vera superficiale era lei, che per cinque anni aveva considerato solo i suoi difetti senza degnare di uno sguardo i pregi?

§§§

"Hai bisogno di qualcosa, Potter?" aveva chiesto una Lily Evans di undici anni, dai capelli a caschetto, seduta in una poltrona della sala Comune quando *quel ragazzo della sua casa molto vivace* le si era parato di fronte, guardandola con un sorriso beffardo e sicuro.
"Si. Vuoi metterti con me, Evans?" i capelli scompigliati e gli occhi nocciola scintillanti.
"No." aveva risposto subito lei, parecchio stupita: era appena il secondo giorno di scuola! Lei sapeva a malapena che quel suo compagno si chiamava James Potter!
"Ma perchè?" il tono del ragazzino adesso era un po' più lagnoso "Tu mi piaci molto, Evans!"... si poteva essere più schietti? Ma lei non aveva retto, era arrossita vistosamente e si era alzata in fretta e furia per andarsene, mentre alle sue spalle lui chiedeva delucidazioni:
"Io non ti piaccio?!?" aveva domandato praticamente sconvolto, come se fosse del tutto impossibile che un qualunque essere umano non lo amasse alla follia.
"No!" aveva gridato Lily di rimando, salendo nel dormitorio e chiudendo velocemente la porta alle sue spalle.

§§§

Sorrise ancora al ricordo della prima dichiarazione del ragazzo. Ne erano seguite molte altre, ma lei ricordava bene solo quella; le altre le aveva più o meno cancellate per la rabbia e il fastidio, anche se in fondo, ma non l'avrebbe mai ammesso, le facevano piacere.

Si asciugò e si infilò in fretta la divisa: voleva fare colazione presto e prepararsi per uscire dopo, mentre le ragazze sarebbero andate in Sala Grande.

***

So she said what's the problem baby
What's the problem I don't know
Well maybe I'm in love (love)
Think about it every time
I think about it
Can't stop thinking 'bout it
("Accidentally in love" Counting Crows)

"La pianti di ridacchiare per un secondo, per favore?"

Sirius aveva lanciato un'occhiata divertita al suo migliore amico, seduto sul letto, con un sorriso a trentadue denti e un'aria soddisfatta che non s'era mai vista...

"Non posso, sono troppo felice!" si era giustificato lui senza cambiare espressione, in parte perso nei suoi pensieri, ed erano tutti pensieri decisamente beati perchè riguardavano il Prefetto dei Grifondoro con quei capelli così rossi da far da sembrare caldi, e quegli occhi verde giada, e con quello splendido sorriso...

"Ormai l'abbiamo perso" commentò tranquillo Remus, frugando nel baule di Ramoso "Passerà le due ore e mezza che lo separano dall'appuntamento a vorticare in mezzo a fantasie irrealizzabili, come sposarla a Las Vegas di nascosto da tutti o portarla sulla Luna con l'Espresso per Hogwarts, e poi quando il momento finalmente arriverà, lui sarà così fuori che non se ne renderà conto e avrà sprecato la sua unica possibilità..."

"Come siamo ottimisti..." ironizzò Codaliscia uscendo dal bagno carico di boccette di profumi maschili, tubetti di gel, balsami e mille altre cose, e lasciandole tutte sul letto di James che, travolto dai saponi, fu costretto a tornare un momento alla realtà per non essere sopraffatto dalle tre confezioni omaggio di "Shampoo Ultra-lucente e Ammorbidente per Capelli Scompigliati per Hobby".

"Dunque, dove pensi di portarla?" domandò Sirius afferrando un tubetto di dentifricio "Splendident" e osservando contrariato l'immagine di tre dentoni sbrilluccicanti con tanto di occhi e nasi stampata sul retro, vicino alle indicazioni.

"Non che ci sia molto da fare ad Hogsmeade..." cominciò Ramoso, togliendosi la felpa del pigiama "faremo una passeggiata dalle parti della Stamberga..."

"Molto romantico, sì..." fece sardonico l'altro.

"... berremo qualcosa ai Tre Manici di Scopa..." proseguì James, ignorandolo e arruffandosi i capelli scuri.

"Originale come chiamare un orsacchiotto Teddy Bear..."

"L'accompagnerò a fare un po' di shopping e infine... una capatina da Zonko non ci starebbe male!" concluse il Capitano battendo le mani, decisamente soddisfatto del suo programma, ma la voce pacata di Lunastorta lo ammonì:

"Controlla però che non abbia con se pugnali o del veleno, altrimenti, dopo la passeggiata alla Stamberga, o, se è particolarmente forte, appena la porti da Zonco, potrebbe decidere di suicidarsi, e allora sarebbe l'ultima volta che hai modo di vedere Lily Evans in un posto diverso dal cimitero..."

"In questo caso, allora" aggiunse subito sardonico Sirius, vedendo la faccia di James assumere un'espressione sconvolta "ti consiglierei di portarti dietro anche la macchina fotografica per un ultima, romantica istantanea... ma non quella che malmena chi si mette in posa, eh! Non vorrai mica conservare per sempre il Prefetto con l'occhio nero, in stile panda?"

"Siete oltremodo divertenti, ragazzi..." puntualizzò Ramoso rivolgendo agli amici un sorriso beffardo "ma purtroppo per la vostra visione tragica del mio appuntamento, vi assicuro che il mio Prefetto si divertirà così tanto con il sottoscritto che non potrà più farne a meno..."

"Allora" sbuffò Remus, chiudendo con uno schiocco il baule di James "mi spieghi dove hai messo la tua maglietta blu?"

"Ah, è quella che stavi cercando?"

"Già: pensi di avere qualche speranza che tutto vada a buon fine senza la maglia blu(*)??"

Gli altri tre ragazzi gli lanciarono uno sguardo interrogativo, quindi lui spiegò loro la sua teoria, secondo la quale, una maglia blu in questi casi era assolutamente indispensabile(*). Ma James sbiancò: dove cavolo l'aveva messa?? Se le cose stavano come affermava Remus, doveva averla!

Scoppiò il finimondo: i quattro si misero a rivoltare la stanza alla ricerca di quella benedetta maglietta spargendo altri indumenti dappertutto, poi, quando la sveglia suonò indicando che era quasi l'ora di colazione, per evitare che James avesse una ricaduta nervosa, Sirius gli prestò la sua (anche se gli andava un pochino larga), cosa che gli procurò l'eterna riconoscenza dell'amico.

Poi, alla velocità della luce, Ramoso si lavò, si profumò, si ingellò i capelli e si vestì: era perfetto. Il successo era assicurato.

O almeno credeva, perchè nel vocabolario di James Potter, l'unica parola che trovava spazio oltre Quiddich e Lily Evans era "vittoria".

***

Illusion never changed,
Into something real,
I'm wide awake and I can see the perfect sky is torn,
You're a little late, I'm already torn,
("Torn" - Natalia Imbruglia)

"La gonna corta è fuori discussione..." si disse Lily rimettendo nel baule una gonna rosa a piegoline, decisamente 'ristretta'... non ricordava neppure più quando, e soprattutto, perchè l'aveva comprata, ma decise che non andava assolutamente bene e la ricacciò nell'oscurità del bagaglio dal quale l'aveva riesumata. Perchè doveva essere così difficile? Guardò nervosamente l'orologio e si accorse di avere sempre meno tempo. Uffa! Se avesse anche solo minimamente sospettato che sarebbe uscita con James, a settembre avrebbe messo in valigia qualche abito più carino! Si concesse dieci secondi di pausa per sbollire la rabbia che le era salita pensando alla sua impreparazione, poi si rituffò a capofitto nel baule, decisa a lasciarsi soffocare dalle gonne a pieghe, piuttosto che non trovare nulla di appropriato da mettersi.

E a volte le minacce servono a qualcosa, specie quando il tempo stringe, e difatti il Prefetto di Grifondoro, quando si guardò allo specchio prima di scendere, dovette compiacersi dell'aria casual che emanava: indossava dei jeans aderenti con un risvolto alto, una maglietta un poco corta in vita ("ma pochissimo!" si disse Lily) senza maniche completamente bianca e una camicia lasciata del tutto sbottonata; i capelli erano legati in una coda alta e alcune ciocche le ricadevano distrattamente sulle spalle, mentre ai polsi, naturalmente, aveva indossato i bracciali che lui le aveva regalato a Natale. Il trucco no, aveva deciso convinta, perchè non era nel suo stile, e poi non voleva assolutamente darla vinta a James dimostrando che per prepararsi con cura si era fatta venire una crisi di nervi. Si mise un ciondolo al collo e si profumò, ma leggermente perchè se avesse lasciato una scia non avrebbe rispettato la regola del *non fargli capire che si voleva fare bella figura con lui*, che era una regola sacrosanta che aveva fissato lei stessa appena mezz'ora prima, ma che nella sua mente era già diventata uno stile di vita.

Osservò con attenzione il riflesso nello specchio e si chiese:

"Pronta?"

L'immagine rispose arricciando il naso, ma ormai era veramente ora di andare, altrimenti avrebbe fatto tardi e non doveva accadere, specie perchè in genere il ritardatario tra i due era lui e sicuramente neppure quella volta sarebbe stato puntuale, benché la rossa, per un istante, sperò nel contrario.

Uscì nel cortile dove vari gruppetti si stavano organizzando per trascorrere una bella giornata e si sistemò vicino ad una colonna: naturalmente James non era ancora arrivato, così si guardò intorno per osservare le altre ragazze *da appuntamento*. Notò subito Narcissa Black in compagnia della sua dolce metà, quello sbruffone di Lucius Malfoy, e le parve un enorme confetto avvolta nei suoi abiti costosi ed eleganti, però era molto bella e aggraziata. Certo, anche Malfoy non era da meno, impossibile negarlo,ma quando erano insieme quei due sembravano più appiccicosi di un lecca-lecca, cosa che costrinse Lily a spostare lo sguardo per timore di un improvviso attacco di diabete; peccato che, senza volerlo, inquadrò la regina di Serpeverde, Bellatrix Black, decisamente l'opposto della sorella in quanto look... a guardarla così sembrava una grossa macchia nera, solo dopo qualche attimo ci si accorgeva del volto affascinante e pallido incorniciato dai capelli corvini e truccato rigorosamente con colori scuri, e delle braccia e le gambe bianche che fuoriuscivano dalle spalline e dalla mini-gonna striminzita. Poteva certamente essere definita una ragazza attraente, ma a Lily i suoi abiti perennemente scollati e provocati procuravano un pochino d'irritazione perchè a parer suo non rispettavano pienamente le regole della scuola. Quando si sorprese a chiedersi mentalmente dove Bella avesse potuto nascondere la frusta, dato che nel vestitino non c'erano tasche, la rossa comprese di stare esagerando: cosa le importava? E poi non era certo un'esperta in fatto di vestiti e atteggiamenti da appuntamento! Prese fiato, espirò profondamente e cercò il suo accompagnatore con gli occhi, ma senza successo.

"Ciao Evans!" lui le sbucò alle spalle facendola sobbalzare, accogliendo la sua espressione spaventata e sorpresa con il suo più caloroso e soddisfatto sorriso.

"Ciao Potter..." salutò, notando che con quei jeans neri e la maglietta blu stava veramente bene; sorrise.

"Scusa per il ritardo, ma hai presente il detto "le donne devono farsi aspettare"? Ero certo che anche tu ti saresti fatta attendere, così per non aspettare troppo me la sono presa comoda..." il ragazzo non colse l'espressione sbalordita che aveva provocato quella rivelazione e, osservando meglio la sua amata continuò un po' deluso "ma vedo che non ti sei messa troppo in ghingheri... e io che pensavo di mangiarti con gli occhi!"

A quel punto la rossa non riuscì a tacere:

"Tu parli sempre troppo, Potter!" e prese a camminare in direzione del castello, ma subito l'altro le saltellò attorno ridacchiando:

"Ma dai, Evans, stavo scherzando! Stai molto bene! Giuro! E poi tu mi piaci in tutti i modi!"

Quest'ultima dichiarazione spassionata non poté che sciogliere il Prefetto che tornò sui suoi passi:

"Va bene, per stavolta ti perdono..."

"Grazie! Allora, andiamo?"

Lei sospirò e annuì "Certo."

"Evvai!" esclamò l'altro e prontamente le circondò le spalle con un braccio "Da quella parte!" e, indicando il cancello di Hogwarts, la trascinò letteralmente fuori, quasi temendo che se l'avesse mollata, la ragazza sarebbe corsa a chiudersi in dormitorio.

***

I'm walking in the rain,
though everything seems to be hurting me for some reason.
There is only nothing.
Just kill me now ... as I roam forever.
Until I can forget your love.
["Endless rain" (english traduction)- X Japan]

Quando James le aveva proposto di andare alla Stamberga Strillante aveva reagito con un "Ok", ma in realtà avrebbe volentieri detto "Ehi, ma sei fuori? Dopo cinque anni usciamo insieme e mi porti davanti alla castello degli orrori? Cos'hai in quella testolina bacata? I topini di Cenerentola?", però naturalmente dovette ricredersi perchè in quella stagione, il viale che girava tutto intorno alla casa infestata era una meraviglia! Tutti gli alberi e i prati erano in fiore, il cielo era sereno e un sacco di ragazzi e ragazze si stendevano all'ombra degli alberi, chiacchierando e ridendo.

Dopo i primi cinque passi fuori dal cortile della scuola, il ragazzo le aveva tolto il braccio dalle spalle e da allora camminavano ad una certa distanza l'uno dall'altra, discorrendo del più e del meno con una logica praticamente inesistente e cadendo ogni due minuti in silenzi imbarazzanti. Benché James fosse il ragazzo con la parlantina più invidiabile che Lily conoscesse, sembrava essere diventato di colpo impacciato e si scompigliava nervosamente i capelli molto più frequentemente del solito, incredibile a crederci. Qualcuno doveva prendere in mano la situazione...

"... ma a quel punto mia sorella Petunia era impazzita e si era messa a saltellare sulla sedia strillando a più non posso che se avesse visto solo un'altra rana nel mio calderone mi avrebbe ucciso in modo molto violento..." il Prefetto, per abbassare la tensione che era diventata palpabile nell'aria si era messa a raccontare una sciocchezza qualunque che gli era accaduta durante le vacanze estive, e si complimentò con se stessa quando il cercatore si mise a ridere e attaccò a sua volta un lungo, ma divertente, discorso sulle sue malefatte che durò dalla Stamberga Strillante ai Tre Manici di Scopa, dove si sedettero ad un tavolino ed ordinarono da bere. Era strapieno di studenti ululanti, ma soprattutto di ragazze...

Lily imparò in cinque secondi un'altra importante lezione di vita: mai portare un ragazzo popolare e vanitoso in un pollaio...

Infatti si erano appena accomodati che, da un angolo dall'altro lato del locale, quattro ragazze di Tassorosso salutarono la coppia, naturalmente fissando esclusivamente il ragazzo, con sorrisini svenevoli e occhi languidi. Mentre ordinavano, tre studentesse di Corvonero più grandi lo chiamarono e poi si sedettero al tavolo proprio accanto al loro, ma il culmine fu raggiunto nel momento stesso in cui le quattro di Tassorosso e due di Grifondoro appena entrate chiesero se potevano sedersi con loro e James, dopo aver lanciato uno sguardo allegro a Lily (che era oltremodo allibita) rispose:

"Naturalmente!"

L'avrebbe colpito forte in faccia, se solo quelle sei oche non l'avessero circondato in mezzo secondo e bombardato di domande sciocche, ridacchiando e ignorando del tutto il fatto che quel giorno il loro beniamino avesse già un'accompagnatrice!

*Calma, Lily, calma... ora se ne vanno... sicuramente lui le congederà... adesso... tra pochissimo sicuramente...* e nel frattempo le ragazze di Corvonero del tavolo affianco si erano aggiunte alla combriccola e adesso adulavano tutte insieme e appassionatamente il cercatore di Grifondoro, che, rispondeva alle domande, faceva complimenti, sorrideva e rideva, come se lei non fosse stata lì.

Guardando i suoi occhi nocciola scintillare, il Prefetto si morse con rabbia il labbro ripensando a quanto era successo tre giorni prima.

§§§

"Ce ne vuole una per banco, Evans?" James guardò con una smorfia le lumache che teneva dentro un secchio, poi fissò Lily che vicino a lui sistemava su ogni tavolo dei contenitori rotondi che ricordavano molto delle coppette da budino.
"Si." confermò ridendo mentre il ragazzo improvvisava una specie di tango con una lumaca "Non schiacciarla, eh!" La McGranitt li aveva incaricati di preparare la lezione che sarebbe iniziata a minuti: quel giorno dovevano trasfigurare le lumache in gelatina di frutta, ma come avessero fatto a comprendere se la loro gelatina era veramente di frutta questo restava un mistero, perchè nessuno avrebbe avuto il coraggio di "assaggiare" la lumaca...
"Evans" domandò di nuovo, schietto e tranquillo come al solito "Non trovi che tra noi due le cose siano migliorate parecchio?"
Lei lo guardò stupita un secondo poi annuì.
"Già, non è strano?"
"No, affatto! Io trovo che sia perfetto!"
Non avevano più parlato per alcuni minuti, poi, come al solito, il ragazzo si era fatto avanti:
"Questo fine settimana è l'ultimo a Hogsmeade, che ne diresti di andarci insieme?" e chiuse subito gli occhi in attesa di un suo "Sei impazzito? No!", ma stramente stavolta la risposta si fece attendere: possibile che stesse valutando la proposta?
"Perchè no... in fondo è l'ultima gita prima dei GUFO..." sussurrò timidamente lei, senza staccare lo sguardo dal contenitore che aveva appena appoggiato su un banco. James la guardò illuminandosi:
"Cioè, vuoi dire che uscirai con me? Davvero?" le si avvicinò in un balzo e le prese le spalle, per guardarla meglio, come per assicurarsi che davanti avesse veramente Lily Evans, il Prefetto di Grifondoro, e non qualcun'altro,
"Io credo di si, sì..." arrossì vistosamente, ma lui non lo vide perchè in un impeto di gioia l'aveva abbracciata fortissimo, poi, staccandosi, si scusò brevemente e, tutto arzillo, si rimise a ballare con la lumaca.
"Evans" le sussurrò sorridendo infine, quando la campanella di inizio lezione era suonata e l'aula aveva iniziato a riempirsi "non te lo scorderai per tutta la vita!"

§§§

"Si... non lo scorderò per tutta la vita! Deficiente!"

Lily bevve tutta d'un sorso la Burrobirra che aveva ordinato e la posò rumorosamente sul tavolo, poi si alzò, senza essere però notata né da l ragazzo né dalle adulatrici, e uscì in fretta dal locale, lanciando dietro a James mille accidenti e travolgendo letteralmente Sirius, Remus e Peter che stavano per entrare.

"Evans, dov'e vai?" le gridò Codaliscia, e la ragazza si voltò di scatto, fissandoli infuriata:

"Chiedetelo a quell'idiota di Potter!"

Entrati, i tre ragazzi si guardarono intorno stupiti senza vedere l'amico, aspettando di trovarlo in lacrime a un tavolino, invece quando notarono un folto gruppo di ragazze chiamare qualcuno "Capitano", compresero al volo la situazione e si avvicinarono, trovando il Malandrino nel bel mezzo della descrizione dell'ultima partita di Quiddich, quando lui aveva visto il boccino brillare a 100 metri e si era tuffato a capofitto per afferrarlo, incurante dei due bolidi che...

"James scusa, potremmo parlarti un secondo?"

Ramoso si voltò nella loro direzione e sorrise, mentre le ragazze intorno a lui salutano con calore anche i nuovi arrivati invitandoli a sedersi.

"Che vi prende?" chiese il cercatore, del tutto tranquillo notando le loro occhiatine.

"Che prende a te, piuttosto! Abbiamo visto la Evans fuori, poco fa e..."

"Ma che dici? La Evans è proprio..." mentre parlava si voltò meccanicamente verso la sedia sulla quale credeva ci fosse Lily, ma stranamente la vide vuota, e gli si fermò il cuore "Ommioddio..." biascicò "Ommioddio, non ditemi che..."

"Se ti metti a correre adesso forse riuscirai a farti uccidere con un colpo solo." lo rassicurò Remus mettendogli una mano sulla spalla.

"Verissimo" approvò Sirius "se aspetti che lei ci pensi su, probabilmente diventerà sadica e cercherà di farti lentamente a pezzi... meglio una cosa rapida e indolore, a parer mio."

"Ma che diavolo dite! Perchè non l'avete fermata?" saltò in piedi, ignorando le richieste delle ragazze di avere delucidazioni per quanto stava accadendo.

"Ehi! Tu non hai visto com'era arrabbiata! Ci avrebbe morso!" si giustificò Felpato.

"Oh! Io sono veramente...! Veramente un cretino di prima categoria!" James si coprì la faccia con le mani e si offese mentalmente un centinaio di volte, si diete alcuni schiaffi e poi schizzò fuori dal locale alla velocità della luce.

Come aveva fatto ad essere così stupido? Era veramente un'idiota! E adesso la Evans non gli avrebbe rivolto mai più la parola, ma doveva almeno scusarsi, farle capire che non l'aveva fatto apposta!

Attraversò velocemente buona parte del paese andando a casaccio, in cerca di una chioma rossa, ma non la trovò, perciò immaginò che fosse entrata in un negozio, e prese a controllare ogni vetrina.

Niente. Pareva si fosse dissolta nel vento che aveva portato sul cielo di Hogsmeade delle grosse nuvole gonfie di pioggia. Infatti dopo pochi minuti, fredde gocce presero a cadere dal cielo, sempre più forte, ed era come se tagliassero la sua pelle, sulle guance e sulle braccia; senza saperne il motivo, James non andò a ripararsi in un locale, o sotto qualche tettoia, semplicemente rimase lì, in mezzo al prato, a bagnarsi ancora un po', mentre i suoi occhi attenti scrutavano ogni angolo che riuscivano a raggiungere, benché le lenti degli occhiali fossero rigate di pioggia.

Si sentiva un verme, ma lei avrebbe anche potuto fargli capire quello che voleva! La Signorina Perfettina voleva che loro due restassero soli soletti? Bastava dirlo! Eppure lo aveva sempre allontanato con energia, non credeva fosse possibile!

Gli stava venendo una specie di moto di ribellione, pensò addirittura di cercarla e dirle "La colpa è tua che mi hai sempre tenuto a tre metri di distanza! Ora che diritto hai di avermi tutto per te?", ma appena scorse in lontananza una figura correre in quella direzione e capì che si trattava proprio della sua Lily, sentì lo stomaco farsi improvvisamente pesante.

La rossa invece non si era accorta di lui. Era rimasta seduta sul prato dietro Madama Piediburro, e quando aveva iniziato a piovere si era accorta che non c'erano luoghi in cui ripararsi da quel lato, così era corsa a cercare un riparo: si era del tutto inzuppata, e i capelli rossi, gocciolanti, le si stavano attaccando al volto e al collo.

Nel momento stesso in cui si rese conto che il ragazzo davanti a lei era *quel deficiente di Potter*, si bloccò all'istante, anche se ormai erano distanti solo pochi passi, e non pensò più a coprirsi, ma solo a rivolgergli lo sguardo più duro che fosse in grado di assumere. La pioggia cadeva sempre più fitta, per strada non c'era nessun altro. Il moto di ribellione di James si era dileguato in un istante: la verità era che si sentiva terribilmente in colpa per come si era comportato, ed ora la fissava sofferente, senza azzardarsi a parlare.

"Non hai proprio nulla da dire a tua discolpa?" chiese infine la rossa, cercando di sembrare distaccata, nonostante il leggero tremito della voce.

"Mi dispiace, Evans" fece un passo in avanti "io non pensavo assolutamente che andasse a finire così, credimi..."

"Già, nemmeno io..." anche se cercava in tutti i modi di restare calma, la sua voce stava già assumendo un tono acido... non voleva fare una scenata, però si sentiva così umiliata...

"Ecco... scusa... sono mortificato!" il cercatore di Grifondoro non sapeva assolutamente cos'altro aggiungere, voleva solo scomparire, oppure tornare indietro nel tempo, tutto qui, non gli sembrava di chiedere poi molto!

"Evans, non te lo scorderai per tutta la vita!" lo gufò, irata "Infatti! Non dimenticherò mai che sei il più grande idiota che esiste sulla faccia della Terra!" avanzò anche lei "Ti sei divertito, vero? E io che come una sciocca pensavo che veramente fosse cambiato qualcosa! Quante risate ti farai anche negli anni a venire pensando a quella stupida della Evans! Bene, sono proprio contenta per te!" e cercò di correre via, ma lui l'afferrò saldamente per un polso:

"Oh, andiamo! Adesso non fare la melodrammatica! Non mi stavo affatto divertendo!"

"Eppure sembrava proprio che tu ti trovassi a tuo agio circondato da oche!"

"Lo sai che sono un esibizionista, ma io volevo veramente uscire con te! Non fare la gelosa..."

"Gelosa io?" lo interruppe con foga Lily "E di chi? Di un altezzoso farfallone egocentrico? Non sia mai!"

"Ah, è questo che pensi?"

"Esattamente!" lei si divincolò dalla presa, ma non si allontanò, adesso voleva sapere come avrebbe ribattuto.

"Bene! Beh, mi dispiace di non essere il principe azzurro" gridò James, che ormai non si sentiva più minimamente in colpa, al contrario, il moto era tornato più forte che mai "Non posso essere esattamente come tu mi vuoi! Ho anch'io i miei difetti, il mio modo di vivere e di pensare! Se ti sta bene, sono qui, ma non credere di potermi cambiare a tuo piacimento!"

Si fissarono un ultimo istante con furore, poi presero strade diverse, senza voltarsi indietro, ma il risultato di quella litigata sotto la pioggia, fu che naturalmente, il giorno seguente, erano entrambi a letto con l'influenza.

***

Don't wanna find myself lost in your eyes.
I tried to drown my past in grey.
I never wanna feel more pain.
Run away from you without saying any words.
("Art of life" - X Japan))

"Sei stato davvero uno st****o" lo rimproverò Remus, togliendogli dalla bocca il termometro e constatando che James aveva ancora un po' febbre anche quella mattina "ieri sera, al ritorno da Hogsmeade, hai evitato di parlarci per via del malore, ma stamani..."

Ramoso grugnì in risposta e cacciò la testa sotto le coperte del letto dell'infermeria: possibile che fosse stata solo la pioggia? Eppure stava così male... era stato sicuramente la consapevolezza di aver rovinato quello che doveva essere il giorno più felice della sua vita a ridurlo così... però la lavata di capo degli amici se la meritava, forse l'avrebbero aiutato a trovare una soluzione, se ne esisteva una diversa dal suicidio... Ritirò fuori il capo e sospirò roteando gli occhi arrossati:

"Avanti, sono pronto per la lapidazione... non abbiate pietà per un povero malato..."

"Che esagerato!" ridacchiò Peter dondolandosi su una sedia vicino al letto, invece Sirius annuì forte, confermando che non meritava nessuna misericordia, anche se la situazione a lui era sembrata piuttosto divertente, beccandosi un'occhiataccia da parte di Remus, che cominciò:

"Mi sembra giusto ricordarti che quella povera ragazza della quale ti decanti follemente innamorato, è stata stressata per ben cinque anni dalle tue continue dichiarazioni, e quando finalmente decide di darti una possibilità, tu cosa fai? Eh? Cosa fai?"

"Civetti con una decina di altre ragazze!" continuò Felpato ridendo, o meglio, latrando.

"E non ti accorgi nemmeno che se n'è andata!" concluse Codaliscia.

"E ci metti un sacco ad inseguirla..." riprese Lunastorta ritirando il termometro.

"Ma appena la trovi le riveli di essere un povero essere umano..." cantilenò Peter.

"Nonostante tu stesso da cinque anni cerchi di farle notare la tua perfezione... bella mossa!" il giovane Black saltò sul letto e si mise comodo su una gamba di James, il quale si accasciò sui cuscini fingendo di morire tra atroci dolori:

"Argh! Siete stati troppo brutali... Il cuore non reggerà! E neanche la gamba!"

Ma a due secondi dalla scenetta, si coprì il volto con un braccio:

"Sono un mostro" sentenziò "merito proprio di essere odiato in eterno dalla Evans..."

"La verità è che sei troppo debole con le ragazze, amico mio" spiegò con leggerezza Sirius "ti piace esserne circondato, e sentirti chiamare; quando un gruppetto di fanciulle ti presta attenzione, tu vai totalmente fuori di zucca!"

"Sei troppo vanitoso e orgoglioso." puntualizzò Remus.

"Grazie, ora si che posso morire in pace!" ribatté inacidito il malato; incrociò le braccia dietro la nuca e sospirò:

"Sono proprio un disastro... come ho fatto ad ignorarla? Se solo potessi avere un'altra opportunità, rimedierei eccome! ... ma non ho la minima possibilità di avere un'opportunità per rimediare!!" considerò disperato in tono lamentoso."Eeevans..."

In quel momento entrò con passo regale l'infermiera, Madama Chips, portando una tazza di latte caldo e un panno, ma appena posò lo sguardo sul quartetto per poco non fece cadere tutto e iniziò ad ululare:

"Signor Black! Per l'amor del cielo, scenda immediatamente dal letto del Signor Potter! Le sembra bello occupare tutto lo spazio di un malato solo per scherzo? Avanti!"

James ridacchiò, mentre Srius, con finto dispiacere, si scusava calorosamente e si alzava.

"E lei signor Minus, la smetta di dondolarsi! Adesso dovete uscire ragazzi, le lezioni stanno per iniziare e c'è anche un altro ammalato..."

+*+*

Lily si era svegliata con uno strano senso di pesantezza al capo e il mal di schiena; le bruciavano gli occhi e si sentiva ancora più stanca di prima. Appena le sue tre compagne si accorsero che si era destata, le andarono subito vicino iniziando a farle domande circa il suo appuntamento con James, dato che la sera precedente era andata a dormire senza raccontare nulla, e bastò un semplice accenno al fatto che subito un flash-back poco piacevole fece tornare la rossa del tutto alla crudele realtà: quello stupido di Potter... era colpa sua se si sentiva così strana!

Se quel bellimbusto non l'avesse piantata in asso nel bel mezzo del loro primo - e poteva giurarci, ultimo - appuntamento, forse non si sarebbe sentita così umiliata, arrabbiata e... in colpa...

"Non posso essere esattamente come tu mi vuoi! Ho anch'io i miei difetti, il mio modo di vivere e di pensare! Se ti sta bene, sono qui, ma non credere di potermi cambiare a tuo piacimento!"

Dannazione... forse era vero... forse l'aveva veramente idealizzato troppo e si era scordata con chi aveva a che fare: con l'individuo più arrogante, meschino, egocentrico che conoscesse... non avrebbe dovuto aspettarsi così tanto, e in fondo, lui era stato semplicemente se stesso, un autentico idiota... non avrebbe dovuto abbassare la guardia...

"Lily?"

Ehi, no! Un momento! Era stato lui a sbagliare! Non ci si comporta così! Non aveva ragione di sentirsi colpevole... ma perchè la testa era così pesante? E cos'erano quei brividi...?

"Lily?" la chiamarono ancora le compagne di stanza, vedendo che impallidiva e tremava "Lily, stai bene?"

Dopo cinque minuti, Madama Chips era salita nella sua stanza, avvisata dalle grifoncine:

"Influenza." sentenziò "Nulla di troppo preoccupante, ma sembra che quest'anno sia piuttosto tenace, quindi ritengo sia meglio che rimanga in infermeria almeno per tre o quattro giorni..." le prese il termometro e lo guardò "Ohibò! 38 e 1/2! Si metta una vestaglia e venga con me" e poi, rivolgendosi alle altre tre ragazze "voi andate a lezione, ci penso io ad accompagnarla."

Alla povera rossa, le scale parvero infinite... come aveva fatto il castello ad ingrandirsi in un solo giorno? C'era solo un pensiero che la consolava mentre guardava l'infermiera precederla in infermeria con una tazza di latte e un panno per lei: avrebbe evitato *quell'individuo* almeno per qualche giorno...

"Signor Black! Per l'amor del cielo, scenda immediatamente dal letto del Signor Potter! Le sembra bello occupare tutto..."

Non aveva sentito altro. Le parole della donna erano state una vera doccia fredda: signor Black? Signor... Potter? Quello doveva per forza essere un incubo, non c'erano altre spiegazioni...

"Adesso dovete uscire ragazzi, le lezioni stanno per iniziare e c'è anche un altro ammalato... venga signorina Evans, si metta subito a letto"

"In realtà credo di sentirmi già meglio..." rispose evasiva lei, senza entrare ancora, ma l'infermierà la trascinò letteralmente dentro:

"Non dica sciocchezze, ha la febbre alta! Non faccia i capricci!"

I loro sguardi s'incrociarono a malapena, tanto i due ammalati furono svelti a cambiare direzione; gli altri tre Malandrini risero sommessamente per la situazione, ma dovettero uscire immediatamente per non essere presi a calci da Madama Chips, mentre Lily si accomodava ad un letto di distanza dal cercatore, coprendosi del tutto con la coperta e dandogli le spalle, decisa a non rivolgergli la parola.

"Signor Potter, veda di non infastidire la signorina Evans. E ora dormite!"

***

Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire
quando dice: "E' quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via,
non lasciarmi ferito!" e non hai capito ancora come mai
gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai,
però stai bene dove stai.
("Pezzi di vetro" - De Gregori)

"Evans..." James era steso nel suo letto, con le braccia incrociate dietro la nuca e gli occhi fissi al soffitto; due letti affianco, Lily fingeva di dormire, con la coperta ancora tirata fin sulle orecchie. Erano già passate tre ore da quando si erano ritrovati soli in infermeria.

"Evans, guarda che lo so che sei sveglia" si voltò a guardarla nel suo involto di lenzuola e notò un lieve movimento di gambe "Per quando tempo hai ancora intenzione di ignorarmi?" si voltò su un fianco appoggiando la testa alla mano, puntellata sul gomito, per poter osservare meglio i suoi spostamenti. Le sembrava molto tenera, così raggomitolata, ma probabilmente aveva assunto un'espressione truce...

"E va bene, anche se non vuoi rispondere, vuol dire che parlerò solo io, basta che mi ascolti, ok?"

Neanche stavolta ricevette risposta, ma proprio mentre stava per ricominciare a parlare, una cuscinata decisa lo colpì dritto in faccia.

"Non capisci che sto male? Non voglio ascoltare le tue ridicole scuse!"

"Ma allora ce l'hai veramente la lingua!" esclamò lui divertito, rilanciandole il cuscino, con più delicatezza però, riuscendo finalmente a guardarla in faccia: era visibilmente arrossata e aveva gli occhi lucidi. Bastò uno spiffero d'aria a farla tremare, così si risistemò il cuscino sotto la testa e tornò a raggomitolarsi, stavolta però girata nella direzione del ragazzo. Imbronciata.

"Sei così carina, anche da ammalata..." sorrise Ramoso, ma il suo entusiasmo venne smorzato da un secco "Smettila" da parte dell'altra.

"Ma è la verità! Mi piaci tanto, Evans"

"Come puoi dire ancora una cosa del genere?" domandò Lily, però senza energia, un po' esasperata. In realtà stava ancora pensando alle ultime cose che lui le aveva detto all'appuntamento: era semplicemente se stesso, con i suoi difetti, cosa voleva lei? Che si trasformasse in un santo? In un certo senso aveva ragione, eppure era così arrabbiata lo stesso, per essere stata trattata in quel modo! Per essere stata messa da parte per colpa di quattro oche in croce...

"Io mi sono comportato male, lo so"

"Almeno te ne rendi conto... dovrei toglierti almeno 200 punti... et-ciù!" starnutì lei.

"Salute... hai perfettamente ragione ad essere arrabbiata, ma per favore, devi credermi! Io non avevo intenzione di rovinare la situazione! Ci tenevo così tanto ad uscire con te, ma alla fine aveva ragione Remus, ho rovinato tutto perchè ero troppo felice, e per colpa della mia vanità! Ero talmente contento di averti finalmente vicina, era così incredibile, che non ho capito più niente!"

"E mi spieghi allora come hai fatto a scordarti che c'ero?" suonò stranamente supplichevole, se ne accorse anche lei, e subito si coprì anche parte del volto con la coperta.

"Io... non lo so! Veramente! Non ne ho idea! Credevo che tu fossi ancora lì e mi stavo mettendo in mostra come mio solito"

"Ma con altre ragazze" precisò Lily interrompendolo. Parlarne con lui la faceva sentire ancora più umiliata, temeva che si sarebbe messa a piangere dalla vergogna, ma non voleva assolutamente farglielo notare.

"Si... ma forse perchè così credevo di rendermi più interessante... e poi sono riuscito a farti ingelosire, no?" sorrise ancora, in maniera così sincera che il Prefetto non riuscì a sentirsi ancora arrabbiata: l'aggettivo che meglio definiva James Potter era senza dubbio "disarmante"...

"Non dire assurdità... non sono gelosa..." mentì arrossendo.

"Oh, io invece credo di si, e non sai quanto la cosa mi faccia piacere!"

"Basta... queste sono cose che dici a tutte le ragazze..."

Quell'affermazione sembrò pungerlo e scattò seduto, rivolgendole uno sguardo severo:

"Non è affatto vero! Con le altre scherzo, e chiacchiero, apprezzo i complimenti e ne faccio a mia volta, però l'unica che mi piace veramente sei tu, Evans, e non so come altro fartelo capire se non dicendotelo, ma tu non mi vuoi credere!"

Lily rimase zitta, visibilmente imbarazzata: non voleva cascarci di nuovo, ma sembrava così serio...

"Mi sei piaciuta sin dal primo giorno di scuola, sei la prima a cui abbia fatto una proposta, ho accettato gli inviti di altre ragazze per farti ingelosire, ma attacco sempre briga perchè battibeccare con te è davvero piacevole, e faccio tutto quello che faccio perchè sono un vero esibizionista, però la persona che voglio attirare sei sempre tu! ... sono stato davvero uno stupido a tradire la tua fiducia l'unica volta che me l'avevi concessa, ma è stato un dannato errore! Volevo veramente rendere quel giorno indimenticabile, ma in positivo, non certo per com'è andato! Le mie intenzioni erano - e sono tutt'ora - più che serie!"

"Potter, io..." aveva un tono molto stanco, forse la febbre stava salendo ancora.

"James, ti prego. Non c'è bisogno che mi chiami sempre per cognome" il cercatore rivolse i suoi occhi nocciole alle proprie mani, con le quali stringeva la coperta, mentre il suo battito cardiaco accelerava "Quando penso a tutte le volte che mi hai rifiutato, mi viene voglia di lasciare perdere, di non disturbarti più, ma non ce l'ho mai fatta. Ho provato ad ignorarti, a trattarti normalmente, a non pendere dalle tue labbra ogni volta che mi guardi, ma... se adesso non vuoi più rivolgermi la parola, se vuoi che la smetta veramente di dichiararti i miei sentimenti, allora cercherò seriamente di girare al largo, però lascia che te lo dica almeno una volta, una volta soltanto... io ti amo, Lily Evans..."

Deglutì arrossendo: l'aveva fatto. Finalmente glielo aveva detto. Si voltò speranzoso in sua direzione, aspettandosi di vederla ancora più imbarazzata, ma quando le guardò il viso, vide che gli occhi di giada erano chiusi, il respiro regolare, il volto rilassato e un po' meno rosso di prima.

*Non può essere vero...*

*Dannazione* pensò sorridendo e scuotendo il capo *questa vendetta me la sono proprio meritata...*

Lily si era addormentata, nel bel mezzo della sua dichiarazione.

***

Lying close to you
Feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing
Then I kiss your eyes and thank God we're together
And I just wanna stay with you
In this moment forever, forever and ever
("I don't wanna miss a thing" - Aerosmith)

Lily fece un sogno stranissimo.

Stava lavando il pavimento dell'aula di Trasfigurazioni; era tutto scuro, e su quel pavimento c'era una strana sostanza collosa e verde che non riusciva a togliere. Comparve dall'oscurità la McGranitt, ma non aveva un'aria amichevole, anzi, le strillò:
"Avanti, Evans! Pulisca più in fretta! Non sa che tra poco dovremo trasfigurare il professor Silente in una pulcinella d'acqua? Deve essere tutto lindo, altrimenti la boccio ai GUFO!"
Lei ricominciò a strofinare a più non posso e all'improvviso si accorse di essere vestita di stracci, e stava per chiedere delucidazioni quando comparve Lucius Malfoy con un secchio pieno di lumache che rovesciò sul pavimento sghignazzando qualcosa che suonava molto come:
"Sarà indimenticabile!"
Poi disparve anche lui come aveva fatto poco prima la professoressa, lasciando Lily sola a disperarsi perchè non sarebbe mai riuscita a pulire tutto entro l'inizio della lezione e sarebbe stata bocciata! Inoltre tutte quelle lumache sparse per il pavimento le facevano impressione! Si sorprese a chiamare:
"James! James, dove sei?"
Il ragazzo comparve con uno dei suoi sorrisi più dolci e le passò una confezione gigante di detersivo:
"Se non sistemi tutto in fretta, Cenerentola, non ballerò il tango con te."

Spalancò gli occhi e, quando vide sopra di lei i bei lineamenti del volto del cercatore di Grifondoro, pensò di stare ancora sognando e bisbigliò confusa:

"Perchè non vuoi ballare il tango con me?"

Il ragazzo rise, e la sua risata le parve terribilmente reale, così come la sua mano calda che gli accarezzò i capelli:

"Sei ancora nel mondo dei sogni Evans? Guarda che io non so ballare veramente il tango!"

Scattò seduta, rendendosi finalmente conto che il moro era in carne ed ossa e vide che lui era già vestito e si era accomodato su una sedia proprio accanto al suo letto.

"Io stavo sognando una cosa assurda..." biascicò, ancora incredula. Quella non era certo la prima volta che le capitava di sognare James Potter -anzi!-, ma in genere al suo risveglio non se lo trovava appiccicato, in atteggiamenti teneri come le carezze...

"Cosa, che ballavamo il tango?" domandò divertito.

"No, tu mi davi il detersivo e dicevi... oh, non importa, era una sciocchezza" disse brevemente la rossa, riavviandosi i capelli un po' scompigliati... ma perchè lui era così vicino?

"Bè, l'importante è che stavi sognando proprio me..." Ramose le rivolse un sorriso malizioso che la fece arrossire, così decise di non fargli sapere assolutamente che in genere nei suoi sogni c'era sempre lui:

"Cosa fai già alzato?" domandò, forse un po' stupidamente, dato che la risposta era più che ovvia.

"Oh, niente di particolare, ti guardavo dormire! E' uno spettacolo che per adesso non mi capiterà più di vedere, per via di quelle dannate scale del dormitorio femminile, così cercavo di recuperare! Sei così tenera quando dormi! ... Non che questo significhi che invece quando sei sveglia hai un'aria truce, sia chiaro!" aggiunse subito, per evitare di farla arrabbiare proprio in quel momento "Anzi, è proprio il contrario, semplicemente volevo scoprire un nuovo aspetto del mio Prefetto, e l'ho fatto! Come ti senti?"

"Io... meglio..." perchè doveva essere del tutto privo di tatto a volte, mentre altre così incredibilmente adorabile? Si sentiva così bene in quel momento, un po' imbarazzata, certo, ma in fondo felice di sentirlo parlare ancora con lei con la sua solita semplicità. Se quel ragazzo aveva un dono, era sicuramente quello di parlare sempre con il cuore, o almeno così le sembrava... "Potter io volevo chiederti scusa... ecco, la colpa, l'altro giorno, è stata tua, ma avevi ragione... io mi aspettavo troppo, mi ero illusa... ed è vero anche che ero gelosa, perciò mi sento veramente una sciocca, e credo anche di essermi addormentata mentre tu stavi parlando, quindi, scusa, mi dispiace veramente tanto... non mi va più di litigare con te..."

Lo fissò e si sciolse: aveva uno sguardo così gentile e rassicurante, ma perchè era proprio lì? Era troppo vicino! E adesso perchè cavolo doveva arrossire? Stupida di una Lily! - si disse - Sei troppo emotiva!

"Neanche a me!" la rassicurò James "Vorrei solo avere la possibilità di rimediare in qualche modo... non ti andrebbe di sapere di cosa stavo parlando mentre ti sei addormentata?"

"Naturalmente!" si affrettò a rispondere la rossa: doveva assolutamente riparare alla figuraccia che aveva fatto addormentandosi e facendo quel sogno assurdo! Lo vide sorridere ancora più teneramente.

"Non credo che te lo ripeterò una seconda volta... però..."

Si sporse in avanti e le diede un leggero bacio sulle labbra, facendola avvampare.

"Il succo del discorso era più o meno questo..." concluse, riprendendo a fissarla con il suo sguardo magnetico e sincero. Lily, sorpresa più che mai, rimase in silenzio, immobile, imbarazzatissima, ma decisamente felice, a specchiarsi in quegli occhi nocciola, incredibilmente profondi.

Sicuramente ci furono molti altri baci e carezze, ma la prima cosa che dimostrò a tutti, due giorni dopo, che Lily Evans e James Potter erano finalmente diventati una coppia, fu la loro uscita trionfale dall'infermeria, mano nella mano.

***

Noi abbiamo perduto il mondo e il
mondo noi; che ve ne pare, Tristano
mio? -Amica, quando vi ho con me,
che altro mi occorre? Se tutto il
mondo fosse ora con noi, non vedrei
che voi sola.-

***

°°°

THE END ?

°°°

(*) a chi interessasse saperne di più su questa buffa certezza maschile, secondo la quale in "certe circostanze" è essenziale una maglietta blu, consiglio di leggere la divertente ff di CaskaLangley "Al sapore di limone"!

***

Finita!

Caspita, questa volta ci ho messo davvero parecchio, e dire che ero più ispirata che per "A smile..."... bè, che ve n'è parso?

Soddisfatti?
O volete essere rimborsati?

^^" Ehm... nel secondo caso non saprei proprio come ripagarvi del tempo perso, ma se siete soddisfatti, allora fatemelo sapere tramite recensione, che mi fate sempre tanto contenta! ;D

Stavolta ho pensato che sarebbe stato carino aggiungere dei pezzi di canzone all'inizio di ogni pezzo per poter già dare più o meno un'idea di quello che sarebbe successo in ogni sequenza, e ho iniziato e terminato con due frasi del "Tristan", vi sono piaciuti?

E se scrivessi qualche altra Lily/Jamie "all'incontrario"? Vi spiego, poco fa, mentre scrivevo il pezzo in cui James si dichiara, mi è venuto da pensare:
"Non è giusto che sia sempre quel povero tapino di Ramoso a farsi avanti! Perchè non scrivere una fic nella quale è Lily a fargli la corte??"

Che ne pensate? E' fattibile? Vi interesserebbe? O, se esiste già, me la potreste segnalare, così la leggo? Grazie ^___^

Spero di avervi allietato un poco con la mia storiellina
Ancora grazie per i commenti che lascerete
E a presto, spero!

Chiaretta

  
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