Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Lena Mason    11/07/2010    5 recensioni
una idol famosa in tutto il mondo cade in un pozzo un pò particolare..cosa succederà se incontrerà il Principe dei Demoni?E se qualcosa di arcano si risvegliasse in lei?
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP 47 –INIZIA LO SCONTRO DECISIVO.

 

 

 


Rossana. Svegliati. Apri gli occhi. Sesshomaru voleva urlare tutto questo, ma il suo essere un demone, glielo impediva. Lei. La sua luce nell’oscurità, era morta. Trafitta dalle lance del nemico. Un nemico che forse era troppo forte per loro. E poi la sentì. La rabbia iniziò a montare. Il sangue demoniaco ribolliva nelle vene. Si voltò verso i due diavoli che ghignavano malefici e fu un attimo. Prese una delle due lance estratte dal corpo martoriato della ragazza che amava e si lanciò all’attacco. Con la lancia dalle fiamme blu trafisse Chikao da parte a parte facendolo urlare dal dolore e stramazzare al suolo.

-Fratello!- urlò Shinichi, con la voce resa roca dalla trasformazione –dannato bastardo! Come facevi a saperlo?-

-Sapere cosa?-

-Che ci puoi uccidere!-

-Ho solo provato, ma orane ho la certezza e tocca a te!-

Ma purtroppo Shinichi non era uno sprovveduto come Chikao, più adatto ai combattimenti mentali, e richiamò la sua lancia e quella del fratello. Le unì e creò una nuova lancia, dalla doppia lama fiammeggiante. I due iniziarono a scontrarsi in un duello serrato senza esclusione di colpi.

Mentre Sesshomaru combatteva contro Shinichi, Inuyasha e Kagome, avevano recuperato il corpo esamine di Rossana. La miko era disperata. Piangeva senza riuscire a fermarsi così come Miroku e Sango. Adagiarono la nigen sotto un albero. Inuyasha si volse verso il fratello che combatteva con Shinichi. Lui non urlava. Lui non piangeva, ma Inuyasha sapeva. Lo aveva visto nei suoi occhi ambrati, di solito così gelidi, il dolore. Il dolore di un uomo che perde la sua amata. Lo stesso che avrebbe sentito lui se fosse successo a Kagome.

-Io vado ad aiutarlo- senza aspettare risposte dagli altri, si fiondò suoi nemici brandendo Tessaiga, così da evitare che potessero dare una mano a Shinichi.

Gli alleati, ancora sconvolti dalla morte della gentile nigen, videro Inuyasha scagliarsi contro i nemici e decisero di seguirlo. Avrebbero vendicato la morte di quella ragazza che aveva sciolto il futuro Re dell’Ovest, rendendolo più simile al defunto Inu no Tashio.

A vegliare sul corpo della nigen rimase solo Kagome. Le aveva pulito il viso dal sangue con uno dei suoi fazzoletti. Non riusciva ancora a credere che la sua amica fosse morta.

***

 

-Rossana…-

-Chi mi chiama…-

-Apri gli occhi…-

- non riesco-

-Sforzati, piccola mia-

La nigen con uno sforzo sovraumano aprì gli occhi e fu investita da una dolorosa luce bianca.

Di fronte a lei vi era un immenso cancello bianco, la cui base spariva nelle soffici nuvole bianche su cui era sdraiata. E di fronte ad esso vi era un uomo. Un uomo che aveva i suoi stessi capelli e il suo stesso sorriso. Suo padre.

-Papà…allora è vero…io sono morta…-

-Sì figlia mia. Il cancello che vedi alle spalle è quello del Regno dei Cieli. Ma prima di varcarlo ci sono alcune ‘persone’ che ti vogliono parlare-.

Alle spalle di suo padre, apparvero dal nulla quattro entità.

Lentamente i loro contorni divennero meno confusi e Rossana si trovò di fronte a ben quattro Kami celesti.

-Chi siete?-

-Noi siamo Kinnosuke e Kameko, genitori di Kuramo. Io sono il precedente Dio del Vento, mentre mia moglie e la Dea del Fulmine- disse il Kami blu alla destra di suo padre.

-Mentre io sono Chojiro e mia moglie è Chiyo. Come puoi capire noi siamo i genitori di Caishia. Io sono il precedente Dio del Fuoco mentre la mia consorte è la Dea della Terra- spiegò il dio che invece stava alla sinistra di suo papà.

I quattro Kami erano magnifici. Risplendevano di una luce propria. I genitori di Kuramo erano avvolti da una luce azzurra il padre e da una luce arancio la madre, mentre quelli di Caishia erano avvolti da una luce rossa e da una verde.Il loro risplendere rendeva i tratti somatici poco chiari, ma si intuiva tutta la loro bellezza e se ne percepiva l’enorme potenza. Rossana riuscì a capire che Kuramo assomigliava in modo impressionante a Kameko, nonostante avesse preso i poteri di Kinnosuke, mentre Caishia assomigliava a Chojiro sia nell’aspetto che nel potere.

-Perché siete qui?-

-Come Inu No Tashio aveva predetto a te e a Sesshomaru, dovevate combattere uniti per sconfiggere la minaccia per il mondo umano. Ma ora tu sei morta-.

-Lo so. Mi dispiace tanto. Ora tutti moriranno per colpa della mia incapacità-.

Rossana iniziò a piangere disperata, pensando che anche Sesshomaru sarebbe morto.

-Non piangere bambina mia- disse suo padre avvicinatole senza che se ne accorgesse – c’è ancora una soluzione, ma sarai tu a decidere se accettarla o no-.

 

A terra, tra i comuni mortali, lo scontro si faceva sempre più acceso. Shinichi era un avversario straordinario e riusciva a tenere testa a Sesshomaru senza evidenti difficoltà. I due contendenti erano anche riusciti a ferirsi a vicenda, cosa mai successa in un combattimento, a nessuno dei due.

-Sei forte, forse anche più di tuo padre- disse Shinichi a Sesshomaru.

Il demone nemmeno gli rispose. Lui non vedeva nient’altro che il corpo martoriato di Rossana, esanime. E la colpa era di quell’essere abbietto con cui combatteva. Per fortuna l’altro si era rivelato un avversario fin troppo facile da battere. Purtroppo Sesshomaru si sbagliava. Chikao non era morto. Anzi si era già alzato e si stava dirigendo verso Sesshomaru e Shinichi per dare man forte al fratello. Però sulla sua strada incontrò un'altra chioma albina. Inuyasha era di fronte a lui, brandendo Tessaiga.

-Oh guarda, il figlio inutile e bastardo di Inu No Tashio-.

-Il figlio inutile adesso ti ucciderà una volta per tutte-

-E chi ti dice che io possa morire?-

-Quel somaro di tuo fratello ha spiattellato tutto a Sesshomaru-

‘Dannato stupido! Loro ci credevano immortali!Mai che riesca a tenere la bocca chiusa’. I suoi pensieri poco amichevoli verso il fratello maggiore, furono interrotti da Inuyasha:

-Avanti fatti sotto-

Chikao, la cui precedente arma era stata presa dal fratello, raccolse una delle katane dei suoi alleati e iniziò un violento scontro con il minore dei Tashio.

-Inuyasha, sta attendo- riuscì a dire Kagome tra le lacrime amare che ancora versava per la sua amica.

 

Sango e Miroku, affiancanti da Darius e Hitoshi, stavano invece contenendo l’invasione nemica combattendo con tutte le loro forze.

-Avanti fatevi sotto, bastardi! Voi siete compagni di chi ha ucciso la mia piccola Rossana- stava dicendo Hitoshi, al culmine della rabbia, verso nemico.

-Padre, sta attento- gli disse Darius, parando un colpo diretto alla schiena del genitore.

-Credo sia ora di fare sul serio. Ehi voi!- disse rivolgendosi ai nigen che combatteva con lui –allontanatevi un po’-.

Dopo che Sango, Miroku e Darius ebbero eseguito gli ordini, Hitoshi mutò, assumendo la sua reale forma demoniaca di gigantesco orso bruno, lasciando basiti e spaventati i nemici. Con le sue enormi zampe schiacciò e uccise moltissimi nemici riducendone il numero a poche decine. Poi, dopo pochi minuti, tornò nella sua forma umanoide, sfinito.

-La vecchiaia si fa sentire. Faccio davvero fatica a mantenere quella forma- spiegò il demone orso, mentre il figlio lo sorreggeva e lo portava verso un albero dove avrebbe potuto riposare.

-Ascolta, figlio mio-.

-Dimmi, padre-.

-Vendicala. Lei è tutto ciò di cui Sesshomaru aveva bisogno. Lei è ciò che Izayoi fu per Inu No Tashio-.

-Va bene, padre. Ora riposate-

-Si direi che questo vecchio ne ha proprio bisogno-.

Hitoshi chiuse gli occhi e dopo pochi secondi il suo respiro si fece lento e regolare, segno che si era addormentato. Miroku alle spalle di Darius prese dei talismani e mettendone alcuni intorno a Hitoshi, creò una barriera per proteggerlo.

-Grazie monaco-

-Di niente. Siamo noi che dobbiamo ringraziare tuo padre. Con un paio di zampate ha ridotto davvero male il nemico. Ora andiamo a vincere questa guerra-

 

Intanto nel Regno dei Cieli, Rossana attendeva trepidante la soluzione a cui suoi padre aveva accennato.

-Qual è questa soluzione, padre?-

-Devi rinunciare alla tua umanità-

-Non capisco-

-Vedi tu sei la reincarnazione di ben due Kami Celesti, ma il tuo corpo è pur sempre quello di una ragazza umana-

-Questo lo so-

-E il problema è proprio questo. E’ il tuo corpo a essere morto. Non i tuoi spiriti-

-Spiriti?-

- Si tesoro mio. Per un motivo che nemmeno noi riusciamo a spiegarti, nel tuo corpo albergano tre spiriti: quelli di Rossana, di Kuramo e di Caishia. In pratica tu devi rinunciare alla tua mortalità-.

-Quali rischi comporta?-

-Molti, tesoro mio. Per prima cosa non potrai più tornare nel tuo vero tempo-

-Non lo avrei fatto comunque. Sarei rimasta al fianco di Sesshomaru fino alla mia morte-

-Lo so, ma essere immortali non è bello come sembra. Non avrai mai la pace che solo la morte può dare e vedrai le persone che ami invecchiare e morire una dopo l’altra senza nessun mutamento sul tuo corpo e senza che tu possa fare nulla. Tu sei giovane e la prospettiva di una vita eterna so che può essere allettante, figlia mia. Ma rifletti bene sulla tua decisione-.

-E’ solo questa la soluzione?-.

-Sì, mi dispiace-.

-Posso pensarci un po’?-

-Certo ma ricordati che la battaglia infuria là sotto- le ricordò il padre indicando un punto al di sotto delle nuvole.

 ***

 

Sango era distrutta. Nonostante il grande aiuto dato loro da Hitoshi, i nemici sembravano infiniti. Anche la sua Kirara ansimava pesantemente e le fiamme, che contornavano le zampe e la coda, ardevano meno del solito.  Anche Miroku era ormai al limite, infatti i suoi talismani non uccidevano più i nemici, ma li tramortivano solamente. Era in questi momenti che sentiva davvero la mancanza del suo vortice. Entrambi erano anche afflitti dal dolore della scomparsa di Rossana. Si erano molto affezionati a lei e vedere il suo corpo martoriato li aveva scossi profondamente. La forza dimostrata dalla ragazza in combattimenti, aveva fatto loro dimenticare che era comunque una normale nigen. Aveva sì poteri celesti, ma comunque rimaneva una ragazza umana di appena diciotto anni.

Colui che provava più dolore era Sesshomaru. Quando Rossana aveva esalato l’ultimo respiro si era sentito morire. Aveva già pensato a utilizzare Tenseiga, ma si accorto con grande rammarico che con la nigen non funzionava. Non capiva perché, ma probabilmente la sua natura di Kami Celeste rendeva nullo il potere della spada essendo essa stessa proveniente dal Regno dei Cieli. Mentre il suo pensiero era costantemente fermo su Rossana, continuava a combattere contro Shinichi sperando che uccidendolo, un po’ del suo immenso dolore si sarebbe sanato.

 

-*****

-Padre ho deciso. Rinuncerò alla mia mortalità per salvare il mondo-.

-Sono orgoglioso di te figlia mia- le sorrise il padre – bene ora dovrai tornare indietro. Ti avviso che sarà difficile. Sarà come nascere nuovamente, ma questa volta con coscienza-.

I Kami celesti presenti si misero in cerchio attorno a Rossana, stesa sul bianco soffice delle nuvole. Stesero le braccia in avanti, ponendo i palmi delle mani diretti verso la ragazza e intonarono una nenia. Più la nenia proseguiva più Rossana sentiva le palpebre pesanti, fino a quando si addormentò completamente, ritrovandosi in un lungo corridoio nero. Alla fine dello stesso vide un puntino luminoso e, su suggerimento delle voci dei Kami nella sua testa, iniziò a correre per raggiungerlo, accorgendosi di sentire sempre di più la mancanza di ossigeno, man mano che si avvicinava.

 

***-

A terra il corpo della nigen si sollevò improvvisamente dal suolo, facendo cacciare un urlo a Kagome che attirò così l’attenzione di tutti, Shinichi e Sesshomaru compresi.

La defunta nigen era avvolta da una luce bianca abbacinante. Ci fu poi un’esplosione di luce che oltre ad accecare gli astanti li fece anche allontanare con delle forti raffiche di vento.

 ***-

 

Si sentiva soffocare. La luce bianca era ormai vicina, ma il suo respiro era troppo corto e l’ossigeno troppo poco. Si sentiva svenire, ma sapeva che doveva farcela. Ora capiva perché sua padre le aveva detto che era come nascere una secondo volta, ma coscienti di ciò che accade. Infatti era come uscire dal grembo materno e abituare i polmoni, abituati a respirare grazie alla madre, ad arrangiarsi da soli. Doveva farcela. Per il mondo, ma anche per se stessa. Doveva vederlo. Doveva abbracciarlo, baciarlo, rassicurarlo e finalmente farsi marchiare da lui sancendola così come sua compagna. Rossana lottava per salvare il mondo e per salvare il suo grande amore dalla solitudine nel quale si era relegato per troppo tempo.

E finalmente ce la fece. Con un profondo e rantolante respiro Rossana ritornò nel mondo dei vivi. Ritornava da immortale.

 

***-

Non poteva crederci, ma lo sentiva. Il suo cuore era tornato a battere. Sentiva il suo suono accelerato anche da quella distanza e sentiva il suo respiro profondo e irregolare. Doveva vedere e capire cosa era successo. Spinse pesantemente Shinichi basito da ciò che succedeva e con uno scatto fu sul luogo, dove aveva adagiato il corpo esanime di Rossana. La vide alzarsi faticosamente in piedi. Il vestito da battaglia portava ancora i segni dei colpi mortali dei nemici sulla schiena e sull’addome, ma la sua pelle diafana era intatta. Non era nemmeno sporca di sangue e non vi era segno di cicatrice. Rossana, nella sua totale forma umana, alzò i suoi occhi cioccolato fondente verso Sesshomaru. E sorrise. E fu allora che Sesshomaru capì quanto gli sarebbe mancata. Quanto tutto ciò che lei rappresentava lo avrebbe distrutto con la sua assenza. E così, dimentico dello scontro con Shinichi, le corse incontro e la strinse a sé così da essere certo di non sognare.

-Sesshomaru…-

-Sei tornata…-

-Si, ma mi stai stritolando. Così morirò di nuovo e ti assicuro che tornare in vita non è bello!-

Il demone sciolse la sua stretta mortale e allontanandola un po’ da sé la osservo.

-Cosa c’è? Perche mi fissi?-

-Tu non sei più trasformata-

-Ora non ne ho bisogno-

-In che senso?-

I suoi compagni la attorniarono piangenti, ma felici del suo ritorno. Tutti le chiedevano, come Sesshomaru, in che modo fosse tornata e il perché della mancata trasformazione, ma tutte le loro domande furono interrotte dalla stessa Rossana

-Le spiegazioni a dopo. Ora poniamo fine alla guerra-.

La nigen alzò lo sguardo verso Shinichi e Chikao pronta a dare battaglia.

 

Raccolse da terra la sua spada dalla lunga lama violacea. Ora era più leggera di prima, forse perché rinunciando alla mortalità anche la sua forza era cambiata. Sesshomaru le fu subito a fianco fronteggiando il nemico. Rossana avrebbe affrontato Chikao, mentre Sesshomaru Shinichi. L’unico a non essere d’accordo era Inuyasha, che protestava perché Rossana gli aveva ‘rubato’ l’avversario. Il mezzo demone era estremamente felice per il ritorno della nigen, ma essendo degno fratellastro di Sesshomaru, cercava di nasconderlo.

-non ti preoccupare Inuyasha- gli urlò Sango –qui ci sono nemici per tutti-

Il mezzo demone ghignò e con pochi balzi si trovò in mezzo ai suoi amici pronto a dare battaglia. Ora che Rossana era lì, a fianco di suo fratello tutto sarebbe andato per il meglio. Avrebbero vinto.

 

-Bene vedo che si tornata- esordì Shinichi con la sua voce roca

-Sono dura a morire- la ragazza poi si rivolse a Chikao – è inutile che cerchi di entrare nella mia testa. Ora io sono diversa-

Il Kami Infernale spalanco l’orrenda bocca piena di zanne affilate e disse:

-Lo hai fatto sul serio. Tu hai rinunciato alla mortalità-

-Sì e lo fatto per eliminarvi definitivamente. Ora basta. Facciamo parlare le spade-

-Non aspettavo di meglio- disse Shinichi che con un gesto secco divise la lancia dalla doppia lama in due, facendo riapparire l’arma del fratello.

Rossana scattò in avanti, in perfetta sincronia con Sesshomaru. Le lame dei due amanti cozzarono simultaneamente contro le lame dei nemici.

-Vento Celeste- sussurrò la nigen, facendo così indietreggiare Chikao per qualche metro. La spada oltre a sembrare più leggere, le sembrava anche più potente. O forse era lei a esserlo. Era lei che persa la sua umanità percepiva cose che prima le erano sconosciute. Infatti nel breve tempo che aveva avuto, si era resa conto di molti cambiamenti. Il suo udito era migliore e anche la sua vista. Poteva combattere con Chikao e sapere come proseguivano gli altri scontri senza perdere concentrazione. Forse era così che si sentiva sempre Sesshomaru. E anche in lui aveva visto un cambiamento. Solo ora si rendeva conto di quanto lui fosse forte. La sentiva, la sua enorme forza demoniaca che pulsava nelle vene e in ogni singola cellula del suo essere.

-Ehi cerca di non distrarti, rimani comunque una debole ragazzina umana- la risvegliò Chikao.

-Razza di idiota ancora non te ne sei reso conto? Rinunciando alla mia mortalità ho rinunciato anche al mio essere umana- con uno scatto gli fu alle spalle – e ora sono superiore anche a te-. La ragazza, dopo un balzo, circondò le spalle di Chikao con il braccio sinistro e gli portò la lama della spada alla gola.

-Vedi, ora potrei ucciderti, ma non sarebbe divertente-

-Noi non moriamo così facilmente-

-Ah si?-  la ex-nigen con un gesto secco tagliò la gola a Chikao, il cui corpo stramazzò al suolo –non direi-.

Rossana sia allontanò dal corpo di Chikao, ma questi tossendo, si rialzò, ghignando con un sorriso rosso di sangue.

-Ehi, guarda che non hai finto con me-

Rossana si bloccò e voltandosi, iniziò a chiedersi perché era ancora vivo. Loro, su confessione di Shinichi, non avevano ancora recuperato l’immortalità, allora perché dopo un taglio netto alla gola Chikao sembrava più vivo di prima? C’era qualcosa che le sfuggiva e doveva capire cosa.

 

Inuyasha e il gruppo di combattenti era ormai allo stremo. E fu allora che una fortuna insperata giunse. Sentirono un corno alle loro spalle e alla fine della landa comparve Koga con le tribù dei demoni lupo. Il demone dalla lunga coda nera raggiunse in un lampo Inuyasha.

-Ehi lupo rognoso dove diavolo eri finito?-

-Sta zitto botolo. Un contingente nemico di demoni insetto era riuscito ad infiltrarsi e ci hanno dato un bel da fare. Molti dei miei compagni sono morti per il veleno-.

-Mi dispiace Koga-

-Ma mi era giunta voce della morte di Rossana, invece la vedo in piena forma-

-A dir la verità era morta, ma poi, non si sa come è tornata. Se vogliamo scoprirlo poniamo fine alla guerra-

Detto questo i due ricominciarono a combattere.

Rossana, mentre combatteva, cercava di capire quale fosse il modo per eliminarli definitivamente. I loro movimenti erano molto simili, quasi fossero uno lo specchio dell’altro. E quando lei e Sesshomaru li colpivano, contemporaneamente, sembrava che provassero più dolore.  E poi tutto fu chiaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

Dragona: giuro che se non lasci una recensione la  lascio incompiuta…e poi vedi che la Rossana l’è turnada? (è tornata in brianzolo)

 

Marrion: spero che anche questo capitolo ti piaccia….Rossana è tornata più forte di prima, ma mai quanto il Sesshino

Sara_shesso: *me cerca di ucciderti* come sei andata in vacanza??? Non è giusto…sigh…io vedrò il mare solo in cartolina quest’anno…comunque ben tornata…

 

Allora carissime, la fine è ormai prossima (era ora dopo centordici capitoli ndvoi) nel prox capitolo Rossana svelerà il segreto dei due Kami…secondo voi qual è?

 

Alla prossima

Elenasama

   
 
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