#18
“Basta oltrepassare la porta con la catena ‘accesso vietato’,
salire gli ultimi diciotto gradini della scala…
e aprire la porta che si trova in cima…
per scoprire…
il panorama più bello della città.”
Manaka – 100% Fragola (Ichigo 100%)
(386)
Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Lui, invece, si limitò a tirare dritto e a tornare in camera: passò il pomeriggio davanti alla televisione, facendo zapping o concentrandosi su qualche reality show in diretta da paesi stranieri, senza mai togliere la mano destra dal pacchetto di patatine o dalla birra che aveva posizionato in mezzo alle gambe. Poi, verso le cinque di mattina, tornava a letto per provare a dormire.
(387)
Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Lui, invece, si limitò a tirare dritto e a tornare in camera: passò il pomeriggio davanti alla televisione, facendo zapping o concentrandosi su qualche reality show in diretta da paesi stranieri, senza mai togliere la mano destra dal pacchetto di patatine o dalla birra che aveva posizionato in mezzo alle gambe. Poi, verso le cinque di mattina, tornava a letto per provare a dormire.
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Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Lui, invece, si limitò a tirare dritto e a tornare in camera: passò il pomeriggio davanti alla televisione, facendo zapping o concentrandosi su qualche reality show in diretta da paesi stranieri, senza mai togliere la mano destra dal pacchetto di patatine o dalla birra che aveva posizionato in mezzo alle gambe. Poi, verso le cinque di mattina, tornava a letto per provare a dormire.
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Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Lui, invece, si limitò a tirare dritto e a tornare in camera: passò il pomeriggio davanti alla televisione, facendo zapping o concentrandosi su qualche reality show in diretta da paesi stranieri, senza mai togliere la mano destra dal pacchetto di patatine o dalla birra che aveva posizionato in mezzo alle gambe. Poi, verso le cinque di mattina, tornava a letto per provare a dormire.
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Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Lui, invece, si limitò a tirare dritto e a tornare in camera: passò il pomeriggio davanti alla televisione, facendo zapping o concentrandosi su qualche reality show in diretta da paesi stranieri, senza mai togliere la mano destra dal pacchetto di patatine o dalla birra che aveva posizionato in mezzo alle gambe. Poi, verso le cinque di mattina, tornava a letto per provare a dormire.
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Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Lui, invece, si limitò a tirare dritto e a tornare in camera: passò il pomeriggio davanti alla televisione, facendo zapping o concentrandosi su qualche reality show in diretta da paesi stranieri, senza mai togliere la mano destra dal pacchetto di patatine o dalla birra che aveva posizionato in mezzo alle gambe. Poi, verso le cinque di mattina, tornava a letto per provare a dormire.
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Quel giorno, quando si alzò, Naruto non aveva voglia di fare nulla: il ricordo della conversazione con Sakura – in cui lei gli faceva sapere che si sarebbe sposata con l’Uchiha – era ancora vivido nella sua mente ed il ragazzo aveva perso la voglia di vivere. Per tutta la mattina rimase a letto, mentre Kiba era uscito presto per andare in biblioteca a studiare – così diceva lui, ma probabilmente aveva un appuntamento con qualche bella ragazza.
Poi, verso mezzogiorno, uscì dalla stanza ancora in pigiama e si recò alle macchinette: lì fece andare soldi su soldi per comprare le peggio porcherie, con l’intento di mangiarsele tutte durante il pomeriggio. Le persone che lo videro sembravano davanti ad un fantasma: erano quasi spaventate dalle occhiaie e dall’aspetto terribile del biondino.
Tornando in stanza, però, notò un particolare interessante: sul sacchetto adibito alla consegna e raccolta delle lettere vi erano due cartoline identiche, tutte rosa, indirizzate una a lui e l’altra a Kiba. Il giovane, allora, prese in mano quella con il suo nome e la ispezionò: erano Sakura e Sasuke che lo invitavano al loro matrimonio.
Lì per lì Naruto pensò di buttarla nel cestino e non pensarci più, ma improvvisamente una strana luce gli attraversò gli occhi. Entrò in camera come una furia, pulì tutta la sporcizia che aveva fatto in quei giorni – carte di caramelle, sacchetti vuoti di patatine, lattine di birra… - e si gettò sotto la doccia – cosa che non faceva da un paio di settimane – con grande impeto.
Poi, una volta uscito, accese per la prima volta dopo giorni e giorni il suo amato computer: non solo gli era tornata prepotente la voglia di vivere, ma un’idea geniale gli era appena balenata in mente. Con un sorriso finalmente di nuovo sulla sua bella bocca, cominciò a scrivere in tutta calma: Naruto Uzumaki era tornato!!
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Buongiorno a tutti! Come promesso, sto provando ad accelerare i tempi di pubblicazione: ecco il capitolo numero 18, quindi siamo a tre dalla fine (questo escluso). E’ – come vi aveva accennato – un capitolo piuttosto strano, ma mi serviva farlo così per il bene della storia e per l’impressione che volevo dare in chi leggeva. Poco da dire, spero di esserci riuscito! Come l’altra volta, ricordo anche oggi che ho iniziato a pubblicare una nuova versione di una mia vecchia storia originale – “Start Line” – e spero che la leggiate, se ne avete voglia!
Dal momento che non ci sono recensioni per questo capitolo, io chiudo qui e ringrazio tutti quelli che puntualmente mi seguono! Ci becchiamo al prossimo capitolo, ja ne!!