James Potter non voleva crederci.
Impossibile, si diceva.
La prova iconfutabile sotto ai suoi occhi.

Sapeva che sua moglie aveva un segreto.
La notte. Alzarsi di nascosto e andare alla scrittoio.
Un diario, aveva pensato.
Sono tempi duri, probabilmente vuole confessare i suoi timori a qualcuno che non la compatisce, ma ascolta e basta.

Aveva in mano l'ennesima conferma che lui era uno sciocco.
Un marito preoccupato per la stabilità della moglie aveva trovato l'incantesimo per poter leggere quelle carte. Un marito idiota.

Lettere. Lily non scriveva di notte. Lily leggeva e rileggeva. Trovava conforto in quelli che non potevano essere passati sentimenti.

S.P.

Una firma insipida. Un uomo rivoltante.

Date oramai dimenticate. Anni di vita erano trascorsi.   Nessuna parola dolce, nessun amore confessato. Inchiostro nero dedito a fatti, magie, personali conquiste. Inchiostro nero che cela in ogni riga l'incotinebile sentimento di chi scrive. Inchiostro nero che si unisce alle lacrime nostalgiche di chi legge.

Lo cerchi ancora Lily? Mi ami Lily?
La risposta si trovava poco distante da lui.:
Harry.

Sua moglie aveva deciso. Sua moglie non provava rimpianti. Era sua moglie. Lily Potter.
Quella che si alza e legge di nascosto delle vecchie lettere era un'altra donna. La piccola Lily Evans che risplendeva d'innanzi ad un sole nero chiamato Severus Piton.



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In questo momento non mi trovo a casa, per cui mi è difficile proseguire coi capitoli di "Dicono di me", e mi scuso.
Sono però molto ispirata, e queste flashfic scritte mai prima  dell'una di notte sono il risultato.
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Non credo ci sia mai stata una vera storia tra Piton e Lily, ma, almeno nell'universo parallelo che è quello della mia mente, sono sempre stata convinta che Lily soffrisse per la perdita del suo amico, del suo migliore amico, anche a distanza di anni. E non abbia mai smesso di pensare e soffrire per lui, anche se mai in chiave amorosa.
Solo amicizia, e gia non è poco.

REM#