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Autore: Copper Vixen    16/07/2010    1 recensioni
Harry viene catturato mentre è nella sua forma d'animagus, per esser poi venduto come familiare al suo peggior nemico...
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Panther's Heart-16

Capitolo 16

“Dentro la Tana dei Serpenti”

 

Hermione alzò la mano e bussò sul ritratto che faceva la guardia all’entrata dei dormitori dei Serpeverde. Stava in piedi impazientemente, mentre il mago nel ritratto ghignò verso di lei prima di voltarsi a camminare sulla strada dietro di lui, svanendo nell’ombra. Un attimo dopo il ritratto si aprì, rivelando un giovane Serpeverde che li osservò sospettosamente prima di invitarli con un movimento del braccio.

“Draco, un Corvo e una piccola Leonessa sono venuti in visita” disse lascivo il piccolo Serpeverde, muovendosi indietro nell’ombra dove non era più visibile. Hermione rabbrividì alla presentazione, si tese leggermente e strinse la presa sulla bacchetta che teneva stretta. Il suo sguardo si spostò verso il camino, la sua attenzione fu catturata dall’unico movimento nella stanza.

“A cosa dobbiamo l’onore della tua presenza?” disse Draco Malfoy, con gli occhi fissi su di loro, mentre la sua mano si muoveva per lisciare il manto della pantera seduta accanto a lui. Il fuoco dietro di lui era uno splendido sfondo, faceva sembrare la coppia pericolosa ed allo stesso tempo elegante.

“Siamo venuti a parlare con te Malfoy, riguarda il tuo animale” dichiarò Hermione, avvicinandosi e provando a fingere di appartenere a quel luogo.

“Cosa  vuoi sapere sul mio Damian?” Chiese Draco chinandosi leggermente avanti e  fissando intensamente la coppia che si era introdotta nella baldoria del venerdì sera.

“Ho ragione di credere che non sia quello che tu dichiari” mormorò Hermione, ignorando il brontolio d’avvertimento che giungeva dalla gola della pantera.

“Oh?” Il sollevamento elegante di un sopracciglio fu l’unica risposta alla sua dichiarazione. Una mano pallida scivolò lungo la schiena del gatto, lisciando il pelo irto e calmando lievemente l’animale.

“Sì, credo che in realtà la pantera sia un animagus camuffato. Penso inoltre che sia uno studente di questa scuola” disse, rabbrividendo sotto i saettanti smeraldi che guardavano ogni suo movimento.

“Intelligente Granger, molto intelligente” le parole erano appena udibili oltre i sibili e crepitii delle fiamme che si muovevano dietro la coppia.

“Non mi credi?” sibilò Hermione, shockata che lui non stesse prestando attenzione a quanto lei cercava di dirgli “Bene” La sua bacchetta si alzò in uno scatto puntata contro la pantera, e gridò un incantesimo.

“Expelliarmus” echeggiò lungo la stanza mentre ogni Serpeverde aveva alzato la propria bacchetta e l’aveva puntata in direzione della Grifondoro. La bacchetta di Hermione volò sul pavimento e rotolò fino a fermarsi sotto il tavolo, totalmente ignorata da tutti nella stanza. Tutti gli occhi rimasero fermi sulla massa di pelliccia nera che tremava ed era scossa sul pavimento accanto a Draco.

 

Draco prese i vestiti che aveva appoggiato sulla sedia dove si era seduto e li lanciò sulla contorta forma di Harry. Avvolgendo cautamente le pieghe strette intorno al mago più piccolo, lo tirò su e si diresse verso la porta delle sue stanze.

“Blaise, controlla la porta. Tiger, Goyle, nessuno entri in questa stanza” ringhiò, cullando il prezioso carico mentre  aspettava che i suoi ordini venissero eseguiti. Dirigendosi verso la porta che era stata frettolosamente spalancata da Blaise, Draco si mosse velocemente verso il letto non appena la porta fu sbattuta dietro loro tre. Lasciando andare delicatamente Harry sul letto, tirò via le pieghe del mantello così da poter guardare in quegli occhi di smeraldo che adorava così tanto. Osservò il dolore attraversare  gli occhi di Harry e il suo labbro chiuso in una morsa fra i  denti,  prima di mandare Blaise a cercare una pozione contro il dolore.

“Sbrigati Blaise” Ringhiò, arrabbiato più di quando si potesse credere per il dolore che Harry era costretto a sopportare a causa di quell’incantesimo lanciato così pericolosamente. Le sue dita accarezzarono le soffici ciocche nere mentre Harry contraeva il volto e tratteneva un grido. Draco continuò ad ignorare il regolare flusso di parolacce e tonfi che venivano da dietro di lui, mentre metteva cautamente Harry in una posizione che gli permettesse di far scivolare meglio le coperte da sotto. Lo sistemò dolcemente sul letto prima di coprire  il mago dolorante.

“Ecco!” disse Blaise, mettendo velocemente la piccola fiala nella mano di Draco e andandosene per dare alla coppia un po’ più di privacy.

“Grazie” mormorò Draco. Seduto sul letto accanto ad Harry e lo alzò  per farlo appoggiare contro il suo petto; tirò via il tappo con i denti prima di rivolgere nuovamente la sua attenzione su Harry.

“Harry” mormorò così piano da essere quasi inudibile “Hai bisogno di ingoiare questa per me, puoi farlo?” Draco guardò cautamente Harry che lottavo contro il dolore prima di annuire.

“Dammela” sibilò Harry fra i denti, stringendo lo stomaco con le mani quasi stesse tentando di tenere a posto qualcosa. Draco versò il liquido nella bocca di Harry, le dita accarezzavano delicatamente la sua gola per aiutarlo ad ingoiare la pozione di cui aveva bisogno. Facendolo stendere nuovamente e rimboccando le coperte su di lui, stette in piedi accanto al letto e guardò come gli occhi di Harry si chiudevano, cullati dalla pozione in un sonno senza dolore.

“Lei gli vuole bene Draco” sussurrò Blaise, muovendosi per stare accanto all’amico, provando con gli occhi a leggere le emozioni dell’altro mago mentre guardava giù verso il ragazzo avvolto fra le coperte.

“Lo so che non voleva fargli male , ma questo non la scusa. Gli ho promesso che nessuno l’avrebbe ferito e ho già fallito” disse Draco prendendo una ciocca di capelli e spostandola dagli occhi di Harry, accarezzando con le dita la luccicante cicatrice a forma di saetta.

“Non sono certo che la vedrà così. Lo dovresti lasciare riposare; non dimenticarti del Corvo e della Leonessa che hai lasciato nella sala comune. Non vogliamo  che capiti loro qualcosa, no?” mormorò Blaise, mettendo una mano sulla spalla di Draco, tentando di guidarlo fuori dalla stanza. Draco annuì, d’accordo; si voltò dal letto e si chinò per posare un bacio sulla fronte di Harry.

“Mai più” sussurrò piano prima di rialzarsi e seguire Blaise fuori dalla stanza.

 

Hermione era in piedi accanto a Terry mentre fissava la porta chiusa. Non si aspettava che l’incantesimo causasse una simile reazione. Chiuse le mani a pugno e si morse un labbro prima di guardare lentamente in giro per la stanza. I suoi occhi si spalancarono quando il suo sguardo incontrò quello di diversi Serpeverde che sedevano pazientemente nella stanza. Fece un passo indietro, spaventata dall’animosità che lesse in svariate  paia di occhi; come se avessero voluto  usare la bacchetta che tenevano con scioltezza nelle mani. La sua bacchetta era svanita, volata sul pavimento nel mezzo della zuffa e intascata da uno dei Serpeverde.

La porta si aprì lentamente dietro di lei, catturando l’assoluta attenzione degli abitanti della sala comune.

Draco e Blaise stavano in piedi, spalla contro spalla, i loro sguardi attraversarono la stanza osservando i loro compagni Serpeverde.

“Non credo di dovervi ricordare che tutto ciò che accade in questa casa rimane in questa casa?” la voce di Draco era calma e schiva ma la minaccia che portava con sé fece annuire tutti gli studenti.  “Eccellente” mormorò, muovendo lo sguardo per poi fermarlo sulla coppia di intrusi. I due Serpeverde si mossero lungo la stanza, la porta dietro di loro si chiuse piano e un lieve scatto echeggiò per la stanza quando la serratura scattò.

“Resterò qui con Tiger e Goyle, ad assicurarmi che mentre sei fuori non accada nient’altro” dichiarò Blaise, tornando al suo posto accanto al fuoco e raccogliendo un pezzo degli scacchi, intrecciandolo fra le dita con aria assente. Tiger e Goyle annuirono in segno d’accordo, prendendo posto di fronte alla porta di Draco. Draco annuì alla lealtà che gli mostravano, con gli occhi ancora puntati sulla coppia che aveva osato fare del male al suo animale ed amico.

“Voi due, venite con me” sibilò, seguito dalla coppia e spalancò l’entrata, guardandoli male mentre loro erano ancora immobili al loro posto, prima di cominciare a seguirlo velocemente e abbassando la testa sotto il quadro. Draco lanciò un altro sguardo alla stanza prima di permettere al quadro di chiudersi dietro di lui;  il colpo fece sì che i membri della casa di Serpeverde trasalissero e si voltassero a guardare Blaise per una spiegazione.

 

Draco entrò bruscamente nel corridoio. La sua mente stava lavorando su due livelli nello stesso momento. In uno stava furiosamente provando a resistere dallo sguainare la sua bacchetta e gridare maledizioni contro la Granger e Boot mentre nell’altro la sua mente provava a mantenere il contatto con Harry tramite il legame. Il vuoto e la mancanza di sentimenti che vi era  lo preoccupava ma lo imputò al fatto che Harry dormiva profondamente a causa della pozione che gli aveva dato. Fermandosi davanti alla porta chiusa a chiave che conduceva nell’aula di Pozioni, colpì il lucchetto e sussurrò Alohomora. Spinse la porta per aprirla e fece un passo indietro; aspettò che la Leonessa e il Corvo lo precedessero nella stanza, sapendo che era meglio non offrire le spalle ad individui di cui non si fidava.

“Esattamente cosa cercavi di dimostrare, mezzosangue?” sibilò Draco, sbattendo la porta dietro di lui e appoggiandosi contro di essa, squadrando cautamente con gli occhi gelidi  i due di fronte a lui.

“Io... io non volevo” balbettò Hermione, con gli occhi abbassati a guardare il pavimento di pietra, impaurita dall’incontro con  lo sguardo furioso del mago di fronte a lei.

“Non volevi? Beh, è meraviglioso, forse dovrei ucciderti adesso e informare Severus che non volevo. Hmm, pensi che funzionerebbe?” grugnì Draco, con la bacchetta che pendeva distrattamente dalle sue dita come se tentasse di dimenticare la magia e andare avanti con un alterco di tipo fisico.

“Ho studiato quell’incantesimo, ho passato ore leggendo e non ho mai letto nulla sul dolore che provano gli animagus quando si forzano a ritrasformarsi” esclamò Hermione per difendersi. Gli occhi si spalancarono alla minaccia dietro le parole di Draco, e lei fece un passo indietro per stare accanto a Terry.

“Anche io ho letto sull’incantesimo. Non era menzionato nulla riguardo al fatto che gli animagus provassero dolore nel tornare alla loro forma umana” borbottò Terry, passando le dita fra i suoi capelli mentre provava a non far infuriare di più il  Principe di Serpeverde.

“Questo perché siete entrambi una coppia di coglioni incompetenti che credono di aver letto tutto. Il fatto che Harry fosse legato a me nella sua forma di animagus ha interferito con l’incantesimo vincolante originale. L’ha alterato a causa della complicazione nel vincolo con un’altra mente razionale  di un potente umano. L’incantesimo che hai fatto non era mai stato progettato per competere con un incantesimo che coinvolgesse la mente di un secondo mago. Harry ed io siamo legati insieme nel sangue, magia e anima. Non puoi semplicemente tirare un filo e aspettarti di sbrogliare l’intera matassa. Ci vorranno giorni perché il vincolo  guarisca se stesso e ripari tutti i danni fatti dalla tua stupidità. Capisci o vuoi che ti faccia qualche disegno?” ringhiò Draco, con la rabbia che cresceva man mano che  era costretto a rimanere lontano  più a lungo del previsto da Damian, rispetto a quello che pensava inizialmente.

“Io... io non ci ho pensato” sussurrò Hermione, mentre le lacrime scivolavano sul suo volto e Draco andava avanti e indietro davanti a lei con passo pesante.

“Beh, non è perfetto? Hai dimenticato di pensare. Immagina un po’, la mezzosangue che si dimentica di pensare a qualcosa, tanto per cambiare” brontolò Draco, voltandosi e dirigendosi verso la porta, con tutte le intenzioni di tornare alle sue stanze a controllare Harry prima che accadesse qualcos’altro.

“Malfoy?” lo chiamò Hermione alle spalle del mago che si stava ritirando “per favore, possiamo vedere Harry?”. Guardò le sue spalle, speranzosa, quando lui si fermò sulla soglia della porta, girandosi lentamente in modo tale da poter controllare entrambi.

“Devo chiedere ad Harry se vi vuole vedere, perché non andate da nessuna parte vicino a lui a meno che non sia ciò che lui vuole” dichiarò Draco, prima di riprendere la sua solitaria marcia di nuovo verso la casa dei Serpeverde, lasciando la coppia in piedi in mezzo alla classe deserta.

 

Blaise attendeva pazientemente il ritorno di Draco, analizzando con gli occhi i Serpeverde che aspettavano calmi come serpenti nell’erba il ritorno del loro capo. Il lieve sibilo del portone che si apriva fece scattare tutti a sedere volgendo il capo in direzione dell’entrata. Draco stette perfettamente immobile prima di passare una mano sul suo viso e fra i capelli. Lanciò uno sguardo alla porta della sua stanza, notò che Tiger e Goyle mantenevano le loro postazioni; con gli occhi guardavano in cagnesco chiunque osasse andarvi vicino.

“Draco quello era Harry Potter?” chiese uno dei Serpeverde, esaminando cautamente con gli occhi l’altro mago che era rimasto fermo  all’entrata.

“Sì, sì era lui. Harry Potter è stato legato a me usando la cerimonia per il legame con il familiare, fatta quest’estate” mormorò Draco, guardando da vicino i suoi compagni di casa per giudicare le loro reazioni. I mormorii crebbero velocemente, diffondendosi come fuoco attraverso la sala comune.

“L’ho sempre saputo che c’era qualcosa di serpentesco in quel Grifondoro”

“Così ha vissuto fra di noi nelle scorse settimane? Non ha nemmeno provato ad ucciderci!”

“Ovviamente no, è un Grifondoro”

“Non dimenticare che il Grifondoro di cui stai parlando ha passato la settimana a controllarvi. Quanti di voi sono stati minacciati questa settimana? O colpiti? Nessuno di voi. È perché Harry Potter ha scelto di proteggervi. Avrebbe potuto attaccare e uccidere chiunque di voi, ma non l’ha fatto” annunciò Blaise, muovendo gli occhi lungo la stanza, guardando le reazioni degli altri al suo discorso. Quasi subito la stanza si riempì d’approvazione.

“Possiamo vederlo Draco?” mormorò un ragazzo del primo anno,  compiaciuto all’idea che gli fosse data la possibilità di parlare con il famoso Harry Potter.

“Sì, ma non oggi. Vi vedrà secondo le sue condizioni e quando sarà pronto, siate pazienti” mormorò Draco, andando verso la sua porta e mettendo la mano sulla maniglia, sentendo la serratura aprirsi sotto il suo tocco.

 

La stanza era silenziosa, eccezion fatta per il lieve respiro che veniva dal corpo rannicchiato nel letto. Harry era steso sul fianco, una mano infilata sotto il mento mentre l’altro braccio era raggomitolato sotto il cuscino su cui era poggiata la sua testa. Dopo essersi assicurato che stesse dormendo profondamente, Draco prese le cose che gli sarebbero servite per andare a letto e se ne andò, stanco per le ultime ore e per quello che  avevano passato. Tornando nella sua stanza, disse a Tiger e Goyle che potevano andare a letto prima di dare una smossa a Blaise. Chiudendo di nuovo cautamente la serratura della porta, Draco strisciò nel letto e si raggomitolò accanto ad Harry, mettendo un braccio intorno alla calda figura e poggiando la fronte contro la massa di capelli neri che stava sul cuscino.

Chiuse gli occhi e cadde in un sonno senza sogni.

Hermione scarpinava lentamente verso la Torre dei Grifondoro. La sua mente si mosse rapidamente pensando alle complicazioni che aveva dimenticato di includere nei suoi calcoli. Non aveva mai considerato il fatto che i due maghi  fossero stati legati usando l’incantesimo di legame con il familiare. Le sopracciglia si aggrottarono, si morse un labbro e salì l’ultima scalinata prima di fermarsi di fronte alla Signora Grassa.

“È un po’ tardi per stare fuori, no ragazzina?” disse seccamente il ritratto, portando gli occhi sul volto di Hermione.

“Jetaway Doctor” mormorò Hermione, ignorando la Signora Grassa e camminando verso la stanza. Il party dei Grifondoro ‘Sono Sopravvissuto Alla Prima Settimana di Scuola’ era ancora in piena attività;   immaginò che i Serpeverde non stessero festeggiando nulla quella notte. Ignorando Ron che la chiamava e le grida di gioia che la salutavano procedette verso la sua stanza, dove si sedette alla sua scrivania. Strappando un piccolo pezzo di pergamena sciolta, scrisse diverse parole prima di picchiettare la piuma contro il suo labbro. Draco Malfoy, Harry Potter e Damian. Harry Potter aborriva Draco Malfoy e vice versa, ma Damian adorava Draco Malfoy e Draco Malfoy si preoccupava per Damian. Significava che Harry Potter amava Draco Malfoy? Chiudendo gli occhi, posò la piuma e si gettò sul letto, fissando il baldacchino rosso e oro mentre si crogiolava nei suoi pensieri.

 

Il professor Severus Piton era seduto nella sua camera personale, molti libri giacevano sparsi sul tavolo davanti a lui. una tazza di tè freddo era dimenticata su un polveroso tavolo, mentre i suoi occhi scorrevano su un altro libro ancora, sui legami con i familiari e i tentativi di romperli o alterarli. Con un brusco schiocco il libro fu chiuso e gettato via in mezzo alla stanza e cadde fermandosi su un largo baule. L’agitazione si impossessarò di lui, facendo sì che si mettesse le mani alla testa mentre osservava le fiamme e si perdesse nei suoi stessi pensieri. Un legame di vita e morte creato fra un mago o una strega ed un animale che era stato scelto per ospitare la magia:  più a lungo la coppia era legata più forte era il legame e più grande la possibilità di morte o di danni mentali permanenti; il legame andava rotto. In che cosa si era cacciato il suo figlioccio?




Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, sia fra le "vecchie" che fra le "nuove" lettrici. Uchiha, effettivamente la traduzione dei primi capitoli è risultata ostica anche a me alla prima lettura, sono felice di essere riuscita (anzi, che lumamo64 con il suo betaggio sia riuscita) a renderli più scorrevoli.

E ci tengo a precisare che una traduzione precisa, dall'inglese all'italiano, per quanto riguarda i tempi verbali, non è semplice. Faccio del mio meglio, e non sempre il risultato può essere perfetto.
Con questo, chiudo qui le note, ringraziandovi ancora :)
  
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