Fu verso le otto che qualcuno bussò alla porta di casa Chiba, Mamoru, del tutto sorpreso, andò ad aprire con solo i pantaloni addosso.
Gli venne quasi un colpo quando si trovò Usagi davanti alla porta bagnata fradicia.
- Usagi? Cosa ci fai qui?
La ragazza fece un sospiro demoralizzato:
- Ho lasciato le chiavi di casa sul tavolo in soggiorno, i miei non se ne sono accorti e sono rimasta chiusa fuori! – arrossì un poco vergognandosi per quell’ennesima dimenticanza – Le altre sono tutte fuori città per studio o lavoro... non sapevo dove andare.
- Entra subito o rischi di prenderti un raffreddore. – disse immediatamente Mamoru facendosi di lato per farla entrare in casa.
Usagi entrò, stava tremando per il freddo e l’acqua le gocciolava da qualsiasi parte.
- Non puoi stare in quelle condizioni. – fece Mamoru dolcemente – Vai a farti una doccia calda, ti trovo qualcosa da mettere.
- Gra.. zie... Mamoru. – balbettò riconoscente la ragazza andando in bagno.
Lasciò un suo pigiama sul letto e avvisò la ragazza attraverso la porta del bagno.
Mentre tornava nel soggiorno Mamoru iniziò a chiedersi quando quella ragazzina con i codini fosse diventata una vera donna, i vestiti bagnati le aderivano al corpo sinuoso come una seconda pelle lasciando ben poco all’immaginazione, aveva visto il reggiseno nero sotto la camicia bianca e i pantaloni celesti non coprivano molto di più.
- Non posso credere che quel corpo così perfetto sia proprio di Usagi. – borbottò passandosi una mano tra i capelli – Dio se é bella.
- Finito! – esordì la ragazza entrando nella stanza interrompendo i suoi pensieri.
Mamoru si voltò e rimase senza fiato, Usagi aveva indossato solo la giacca del suo pigiama, le arrivava fino a metà coscia lasciando il resto della gamba nuda, i capelli erano stati sciolti e ricadevano sulla sua schiena come una nuvola leggera d’oro.
- Non ho messo i pantaloni perché sono troppo lungi, - spiegò lei ignara delle sensazioni che aveva acceso nell’animo del ragazzo – goffa come sono cadrei in continuazione e ti distruggerei la casa in pochi secondi!
Mamoru inghiottì a vuoto un paio di volte, poi tentò di sorridere... inutilmente... era bellissima...
- Hai fame?
- Da morire!
- Vuoi darmi una mano a cucinare o hai paura di dar fuoco a casa mia? – chiese ironico ma senza cattiveria.
Usagi gli fece una linguaccia giocosa e andò in cucina.
Mentre Mamoru preparava la carne, Usagi tagliava le verdure cercando il più possibile di non tagliarsi anche le dita.
Mangiarono tranquillamente ridendo e chiacchierando, quando arrivò il momento di lavare i piatti Usagi si offrì volontaria per ripagare l’amico.
- Sei un’ospite e gli ospiti non lavano i piatti.
- Sì, ma sono un ospite inatteso.. quindi ti devo aiutare!
Far cambiare idea a quella testolina buffa era un compito arduo, così Mamoru gettò immediatamente la spugna, iniziarono a lavarli assieme piatto dopo piatto, bicchiere dopo bicchiere, più di una volta si sfiorarono le mani ed entrambi cercavano di nascondere l’imbarazzo che stava nascendo da quella situazione.
- Che strano, - pensò Usagi mentre si asciugava le mani – non ho mai provato imbarazzo con Mamoru... forse sono condizionata dal fatto che sono in casa sua mezza nuda! Oppure aver visto Mamoru a dorso nudo quando sono arrivata mi ha reso nervosa... non avevo mai visto il suo fisico. E’ così bello!
- Mamoru non ti ho ancora ringraziato per quello che stai facendo. – fece Usagi con un tenero sorriso e lievemente in imbarazzo.
- Non ce n’é bisogno! Arrivano domani i tuoi genitori?
Usagi annuì piano.
- Benissimo, domani mattina potrai tornare a casa.
- Domani mattina? – domandò stupita – Mamoru mi stai dicendo che resto a dormire qui?
- Vuoi dormire in mezzo alla strada?
- No, ma... tu hai solo il tuo letto...
- Dormirò sul divano, tranquilla.
- No, non posso permetterlo! – fece risoluta la ragazza- Il lavoro é pesante a hai bisogno di riposare bene. Dormirò io sul divano!
- Scordatelo... le belle ragazze come te non dormono su un divano.
Usagi arrossì... Mamoru le aveva appena detto che era bella... chissà se l’aveva fatto accidentalmente o di proposito...
- Facciamo così. – disse Usagi – Il tuo letto é matrimoniale... ci stiamo tutti e due.
Ora toccò a Mamoru arrossire.
- Vuoi... vuoi dormire nello stesso letto?
- Perché quel tono stupito? Farai il bravo vero?
Mamoru divenne ancora più rosso... quella ragazzina stava giocando con lui... e ora dove nasceva la Usagi seduttrice?
- Ma io non sono mai bravo...- mormorò con un sorriso furbo – ma tenterò di fare del mio meglio.
Usagi sorrise compiaciuta.
- Bravo Mamoru.