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Autore: sasyherm    18/07/2010    3 recensioni
Draco e Pansy sono sposati, con continui tradimenti da parte di lui. Ma la sua stessa moglie, in un impeto di sincerità, gli narra la storia di un amore, che custodisce dentro di se , e che la rende ancora felice, nonostante non si sia potuto concretizzare. "Aveva aperto il cassetto con la chiave della sua mente, e ora l’effluvio del suo amore, aveva invase le loro menti"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Harry/Pansy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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  Il   Cassetto




I





Draco Malfoy si chiuse la porta dietro le spalle, percorrendo la stanza buia, lisciando una piega del letto, che di lì a poco, avrebbe conosciuto un nuovo caos. 


Sentì delle mani afferrargli le spalle, e voltarlo verso di se.
Poteva riconoscere benissimo i tratti del volto della donna, e le sue labbra, quel sapore tremendamente erotico, dolceamaro farsi strada nella sua bocca, nei suoi vestiti e dentro di lui.
Sempre così, ogni donna gli si concedeva, annoiata vittima del suo seducente fascino magnetico.  Sacrificata per la sua noia e un momentaneo appagamento sensuale.
E il turbinio delle lenzuola che seguì, l’incontro delle loro parti più intime, non riuscì ad affievolire il profondo senso di frustrazione e di inappamento che da sempre lo torturava.

Pansy vide suo marito rientrare a notte inoltrata nella loro suite nuziale.
Non la salutò nemmeno, cominciò subito a svestirsi, ancora impregnato dell’odore della donna, che ora gli dava il voltastomaco, conoscendolo.
Gli occhi vuoti, di chi sa benissimo di aver perso , ancora prima dell’arrivo dell’esercito in campo.
Esercito magnifico, angelico, coperto dalla seta pregiata, e che irrimediabilmente, non gli apparteneva.
Come sempre, non fece domande, ma accese la luce, quell’angelo, dagli occhi scuri e brillanti, il solito ghigno sardonico che increspava le labbra sottili come le onde del mare, che raffiguravano un cuore.

- Ha un buon profumo, quella di stanotte, Draco…la prossima volta che la vedi, chiedile quale sia.-
Lei sapeva benissimo, che non l’avrebbe mai rivista.La ragazza era stata ancora una volta sacrificata, e senza nemmeno un ombra di considerazione.
Ma lui…lui, senza rendersene conto, moriva ogni volta.
Ogni notte, un piccolo pezzetto di lui si staccava nelle onde del mare che rombavano sotto il mantello nero della scura notte.
Pansy sorrise, un sorriso angelico, come quello di una bambina che gioca con la bambola.
La bambina che lui aveva sempre creduto di conoscere e che gli aveva mostrato se stessa, e lui non aveva mai voluto o potuto amare.
Pansy spense la luce, rigirandosi nelle lenzuola, e lui si coricò accanto a lei, senza toccarla. Eppure, il desiderio era grande, di toccarla e sentirla…ma rimasto inattesa anche quella soddisfazione, come mille altre.
 - Non risolverai mai nulla così…non riusciranno mai a calmare il tuo eterno bisogno di qualcosa che pensi di odiare .-
E la mente di lui annegò , pensando che fosse tutta colpa di sua moglie, se lui non aveva ciò che voleva.
L’amore.
Il fraintendimento su Pansy, in tutti quegli anni, gli cadde addosso come un vetro rotto, frammentato in mille schegge di uno specchio.
Lo specchio che gli restituiva un immagine di una Pansy, lontana e bellissima, perché non gli apparteneva.
La certezza, che lei lo amasse e sarebbe stato sempre così, era come quei minuscoli frammenti sparsi a terra. Era la bambola di porcellana rotta, rimossa dalla sua teca di vetro indistruttibile e ora marionetta caduta.
La trasparente e vuota morbidezza dissolta dai fraintendimenti da inetto quale lui era.

Draco sorseggiò il brandy, seduto sul divano, mentre ascoltava le melodiose note richiamate  dalle lunghe dita di sua moglie, echeggiare nella stanza.
Chopin, il preferito di lui.
Si ritrovò ad ammirare la figura statuaria di Pansy, seduta a quel pianoforte, totalmente presa nel dargli piacere, e fare ciò che lui voleva.
E sua moglie smise di suonare, di colpo, nel momento più bello, il suo preferito.
Il sogno illusorio fuggito nel momento culminante, che presuppone il giorno.
Sua moglie rise, una risata felice, da bambina, che a lui tanto piaceva.
Gli ricordava il momento in cui l’aveva conosciuta, bambina timida e insignificante.
- Allora, come è stata mia cugina, nel bagno dell’albergo?a me ha sempre detto di essere capace di far eccitare un uomo dovunque…è vero?-
Non aveva capito.
Non aveva assolutamente capito.
Guardò Pansy, e per un attimo, la sua mente intuì finalmente le sue parole.
Si chiese se facesse sul serio. Se Kate avesse parlato.
Perfino in quel momento, non seppe far altro che porsi domande da inetto.
Pansy sorrise, a lui, ancora, mentre riprendeva a suonare, nel punto in cui si era interrotta.
- Pansy, ascolta…-
- No, ora mi ascolti, tu. Poi potrai far finta di nulla, siamo bravi a far finta di nulla..-
Vero, questo. Far finta che la tempesta non ci abbia sfiorato nemmeno impercettibilmente, e chiudere in un cassetto di un mobile costoso tutti i dolori, le sorprese, le gioie, le parole che avremmo voluto dire  e mai abbiamo detto.
Nel cassetto, tutta una vita degna di essere vissuta, e le sospensioni prive di sbocchi nella realtà.
Il pianoforte fu chiuso e lei si alzò, interrompendo ogni distanza tra loro due.
Per poi allontanarsi di nuovo, dietro il muro di un amore impossibile , in cui lui non aveva parte.
- Ti amavo, prima…ero felice di amarti, nonostante sapessi che non potevi fare a meno di scoparti ogni singola oca che conoscessimo, tutto questo per sentirti un po’ più bravo in qualcosa, di Potter e Weasley. Loro hanno salvato il mondo, e tu sai solo far cadere ogni donna ai tuoi piedi.-
- Tu non ami, e pensi che questo sia un male per chi ti sta accanto....-
Pansy, prese fiato, prima di parlare , dispensando una saggezza totalmente inconsueta per lui, da lei. La bambola bellissima e vuota, che aveva costodito dentro di se un tesoro.
- Fai male solo a te. È straordinario essere scelti per amore . Io lo sono stata, e non da te…-
In quel momento, Draco si rese conto di voler sapere, chi potesse mai amare Pansy.
Era bellissima, certo, ma non aveva nulla di spettacolare, di affascinante, di meraviglioso.
- Io amo, Draco. E sono amata…non posso vivere il mio amore, ma non fa nulla. Mi basta, questo.-
Il luccichio dei suoi occhi , di una gioia serena, sicura e appagante.
Draco non conosceva quello sguardo. Non lo vedeva mai, né in se stesso, né in coloro che lo circondavano.
Da quel momento, capì che la fortuna di Pansy, sarebbe diventata la sua sfortuna.

Tutto era proceduto tranquillo, la tempesta si era calmata, e Pansy non aveva mai sollevato l’argomento.
Ma il relitto sbattuto dalla tempesta, non ne era uscito integro, né lui intendeva ripararlo in qualche modo.
Aveva continuato ad andare con altre donne, ma aveva cominciato a cercare in loro un brandello d’amore, lo sguardo di Pansy, di appagamento, di calore, quando erano con lui.
Non c’era.
Quelle donne da lui volevavano e ricevevano solo piacere, torbido piacere in lenzuola impregnate del suo odore, della sua persona, che inevitabilmente si dissolveva in poche ore, o minuti.
Nulla di duraturo, né per loro , né per lui.
Turbinio di lenzuola, e calma piatta dopo, la tavola del mare nei suoi mille colori, che durante la tempesta si mischiavano in uno scuro, e sfavillanti  separati.
Come Pansy, e lui.
Sua moglie risplendeva di amore, un amore che era troppo tardi per offrirle, e non era ciò che lei voleva.
Lo aveva già, qualcuno glielo aveva donato prima di lui, e lei aveva accettato, custodendolo come un tesoro dentro di se, che solo lei decideva di far rilucere.
Rinchiuso nel cassetto, che ogni tanto lei viveva , e lui non aveva la chiave per aprire.

Tornato in cabina, non vi trovò Pansy.
Decise di cercarla, e la trovò sul ponte della nave, i lunghi capelli neri svolazzanti sulle spalle nude e abbronzate lievemente.
Desiderò poterla toccare, e fare l’amore con lei, l’odore dell’altra dissolto nella brezza di quel vento marino.
Pansy si voltò e gli sorrise.
Non riuscì a sorriderle anche lui, ma la ringraziò ‘per averlo fatto.
Aveva capito, quanto fossero importanti per lui, i suoi sorrisi, ora.
Si sporse accanto a lei, assaporando il suo odore di violetta, fresco, intenso.
Una lacrima scese dal volto e andò a perdersi in mille altre , nel fondo dell’oceano.
Gli prese la mano , la intrecciò alle sue dita lunghe, in cui brillava la fede, falsa e lucente come quella lacrima scesa.
- Credevo che ti bastasse.-
Non bastava neanche a lui. Come aveva potuto scagliarle addosso tutto il peso della sopportazione, della sua incapacità di amare e di esserle fedele.
L’aveva fatta sentire poco degna del loro amore , della sua fedeltà.
Quando era lui, a sentirne tutto il peso, ora.
- Mi basta, ora…-rispose, abbassando gli occhi.
- Vorrei che non ti bastasse…che lottassi.-
Pansy lo guardò e in quello sguardo, lesse tutto il bene che gli voleva.
- Io lotto…per la tua felicità,perché ti voglio bene, Draco…te ne ho sempre voluto. Volevo solo che tu fossi felice…-
- Non lo sarò mai…finchè lo sei tu.-
- Non vuoi che sia felice?-
- Non voglio che tu sia felice a causa di qualcosa che non ti do io.-
Guardò il suo anello. Tutto quello che aveva saputo darle, era l’agio che non compensava tutto l’amore che non provava per lei.
- Perché mi hai sposato?-le chiese, intrecciando le loro mani.
Non si ritrasse, Pansy.  Il tocco della sua mano, calmò qualcosa dentro di lui.
- Non avevo scelta…e lui non poteva essere mio.-
Qualcosa dentro di lui si mosse, creando un'altra tempesta, un vortice di una sola domanda.
L’uomo che l’aveva avuta e richiesta con quella dolcezza e pretesa che da tempo lei desiderava fosse lui.
Non era stato lui. Qualcun altro aveva letto il desiderio d’amore di Pansy e se ne era appropriato, lasciando a lui le briciole, e il mondo vuoto e fastoso che entrambi odiavano, in  cui ormai si sentiva perso perché lei non era sua.
- Vuoi che ti racconti la storia, Draco?-
- Sei sempre stata brava a raccontarle, le storie…-
Era la ragione per cui l’aveva scelta. Se la immaginava china sul letto dei loro figli, che sussurrava racconti che avrebbero dato loro un sonno sereno, sotto le placide stelle.

Pansy si chiuse la porta alle spalle, scivolando leggera e stendendosi sul copriletto.
Si sedette accanto a lei, e lei si alzò, prendendogli la mano, e guardando il soffitto con dolcezza.
Aveva aperto il cassetto con la chiave della sua mente, e ora l’effluvio del suo amore, aveva invase le loro menti.


Spazio autrice:
Lo so, non ne ho potuto fare a meno, l’ispirazione è venuta e io non so chiudere la porta.
Questa è abbastanza diversa dalle altre mie storie Draco-Pansy, abbastanza malinconica…non so come finirà. In questa storia, ho voluto sperimentare anche io il Draco che tradisce Pansy e non la ama. ma con qualche variazione nel carattere.
Durerà poco, massimo tre capitoli.
Allora, chi sarà il misterioso amante di Pansy?Sono indecisa tra due, in realtà…voi chi vorreste?
Spero che recensiate numerosi!XOXO vostra Sasyherm


 
 





  
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