Capitolo 9: davanti al “nemico”
Naruto al sentire pronunciare
il nome dell’Akatsuki, arrestò di colpo la sua corsa.
Tutti
si girarono verso di lui sorpresi.
“Naruto, cosa ti è preso?” chiese Sakura preoccupata
dall’atteggiamento del nemico.
Naruto aveva lo sguardo basso e
stringeva i pugni “Kakashi-sensei, perché ci è stata
affidata questa missione?” chiese il ragazzo senza alzare lo sguardo.
“Sono
stato io a chiedere all’hokage di affidarci questa
missione, non devi avercela con tua madre!” disse Kakashi.
Naruto alzò di scatto lo
sguardo, mostrando per la prima volta gli occhi rossi del Kyuubi.
Tutti
sussultarono e Sasuke e Sakura si spaventarono a
quella vista.
Sapevano
cosa nascondesse dentro di se Naruto, ma vederlo con
i propri occhi era più agghiacciante.
“Tu lo sai che l’Akatsuki
mi sta cercando, di sicuro mia madre ti ha messo al corrente. Perché hai
accettato una missione di questo genere? Sei solo pazzo o vuoi farmi
uccidere?”chiese Naruto adirato.
“Ho i
miei motivi per cui l’ho fatto. Volevo mettere alla prova le vostre capacità e
solo con un avversario temibile, si tira fuori il meglio di se stessi!” mentì Kakashi. “Ho già pensato ai rischi che potremmo correre,
per questo mi sono fatto accompagnare da un altro jounin,
per intervenire in caso di pericolo e di proteggerti se è necessario!”
“Voi
non sapete di cosa sono capaci quelli dell’Akatsuki!”
disse Naruto continuando a guardarlo storto.
“Tu
invece?” chiese Kakashi guardandolo serio.
Naruto sussultò poi abbassando
la testa rispose di no.
Non
era una menzogna al 100% dato che non sapeva esattamente di cosa erano capaci i
membri con cui non aveva legato.
“Allora
non dovresti temere così tanto senza conoscere a fondo i rischi!” ammise Kakashi.
“Ma l’akatsuki sta cercando i bijuu.
Non sono dei ninja da quattro soldi o non rischierebbero nell’attuare un tale
piano!” ammise Naruto.
“Chi è
l’Akatsuki? E i bijuu?”
chiese Sakura non riuscendo a capire niente di quello che il suo compagno e il
maestro si dicessero.
“L’Akatsuki è un’organizzazione criminale, composta da vari
membri. Al momento se ne contano nove e ognuno appartiene a un villaggio
differente!” disse Kakashi.
“E i bijuu?” intervenne Sasuke curioso
anch’esso di capirci di più.
“è un
argomento top secret a Konoha!” disse Yamato cercando di interrompere la conversazione, ma a quel
punto intervenne Naruto “Sono demoni dotati di una
quantità di chakra enorme, se non infinita. Ne
esistono nove e ognuno di loro ha un numero di code differente! L’Akatsuki sta cercando di impossessarsi di questi demoni,
alcuni dei quali sigillati in persone, per qualche motivo ancora sconosciuto!”
“La
volpe a nove code che è racchiusa dentro di te quindi è…”
cominciò Sakura.
“Si, è
un bijuu!” disse Naruto.
Kisame e Itachi
erano alla ricerca del Jinchuuriki del gatto a due
code.
L’avevano
trovata e ora si trovavano faccia a faccia con lei pronti a darsi battaglia.
La
ragazza intuendo di essere in svantaggio contro quei ninja, sfoggiò il potere
del Nekomata, attirando così l’attenzione del Team Kakashi che si diresse verso quel luogo.
“Itachi, si sta avvicinando qualcuno!” disse Kisame avvertendo la presenza di alcuni intrusi che si
avvicinavano a velocità sostenuta.
“Penseremo
a loro quando e se avranno il coraggio di mettersi contro di noi. Per il momento
cerchiamo di portare a termine la missione!” disse Itachi
determinato attivando il suo sharingan.
In
realtà non voleva catturare così in fretta il jinchuuriki,
ma si era accorto che oltre a degli intrusi, qualcuno li stava spiando e al
primo passo falso questa spia avrebbe fatto rapporto al capo, rovinando la loro
copertura e mettendo in pericolo Naruto.
Poteva
solo sperare che i ninja che si stavano avvicinando loro, fossero alleati del jinchuriki e fossero abbastanza potenti, da dar loro del
filo da torcere e permettere alla donna di scappare.
Il
team Kakashi stava avanzando velocemente nonostante Naruto si tenesse in fondo alla fine e cercasse di
rallentare.
Pukkun poco prima aveva
riferito loro, di aver scovato l’odore di due membri dell’Akatsuki.
Uno di essi lo riconobbe come Kisame, dato che
ricordava il suo odore, da quella volta che Kakashi
si era dovuto scontrare con lui, mentre l’altro, nonostante lo avesse
riconosciuto a causa dell’odore simile a un componente del team del suo
padrone, aveva taciuto proprio per non causare chissà quale reazione
all’interessato.
Naruto non riuscì a impedire
però di giungere a destinazione e presto si ritrovarono davanti ai membri dell’Akatsuki, i quali vedendoli smisero di lottare, permettendo
al Nibi di scappare.
Kisame si lasciò sfuggire un
imprecazione quando vide Naruto, mentre Itachi mantenne la sua compostezze di fronte ai suoi
“due”fratelli.
Sasuke invece sentì una grossa
rabbia crescergli dentro e cercò di attaccare, ma Kakashi
lo fermò prima che potesse compiere qualche mossa avventata.
Naruto li guardò per poi
abbassare la testa.
Kakashi con la coda dell’occhio
lo osservò e trovò sospetto questo suo comportamento.
Non
era intimorito dalla loro presenza, ma rattristato.
“Ci si
rivede Kakashi” disse Kisame
“Qual buon vento ti porta qui? Con il Jinchuriki per
giunta? Non vi è giunta voce che il nostro obbiettivo sono i bijuu?” disse Kisame afferrando
la sua Samehada.
“tutto
il mondo ninja sa cosa state tramando e voi dovreste sapere che tutti il villaggi hanno il compito di
catturarvi e annientarvi!”disse Kakashi.
“Tu Kakashi vorresti catturarci? Insieme a quei mocciosi?”
disse Itachi non distogliendo lo guardo da Sasuke, il quale bolliva dalla voglia di prenderlo a calci.
Una
voce proveniente da un punto non identificato disse “Prendete il Kyuubi!”
Kisame e Itachi
si girarono verso il compagno, fino a quel momento nascosto anche ai loro occhi
e che aveva pronunciato le fatidiche parole, il quale si mostro a tutti i
presenti.
Naruto alla vista di Zetzu sussultò e fece qualche passo indietro.
Kakashi in quell’istante potè leggere paura negli occhi del ragazzo e cominciò a
pensare che forse la sua intuizione che esso potesse appartenere
all’organizzazione fosse sbagliata. Ma non riusciva a spiegarsi il perché non avesse agito così
anche nei confronti di Kisame e Itachi.
Zetsu vedendo i suoi compagni
immobili e disobbedire agli ordini, si catapultò verso il biondo, ma Kisame, colpendolo con la spada, lo fermò.
“Non
ti azzardare a toccare la nostra preda! Noi abbiamo l’incarico di catturare i Jinchuuriki e solo noi lo faremo. Tu torna pure da dove sei
venuto, stupida pianta!”
Zetsu lo guardò storto per poi
scomparire, rimanendo comunque a sorvegliarli, e lasciare tutto in mano ai suoi
compagni, nonostante non fosse convinto della loro lealtà. La mossa compiuta da
Kisame lo aveva insospettito.
Sapeva
che lo squalo aveva un orgoglio tale da impedire a chiunque di svolgere un
compito affidato a lui, ma sapeva anche che avrebbe potuto reagire così per
proteggere il moccioso.
Comunque
fosse, con lui a sorvegliarli, Itachi e Kisame non avrebbero potuto tirarsi indietro o sarebbero
stati uccisi da Pain, appena esso avesse fatto la
spia.
Kisame si buttò all’attacco e
colpì Naruto con la spada a un braccio, provocandogli
un profondo taglio.
Il
ragazzo cadde a terra impreparato, non sapendo cosa fare. Si teneva il braccio
dolorante e guardava Kisame dal basso verso l’alto.
“è
tutto qui quello che sai fare Jinchuuriki? Pensavo
che essendo il possessore del nove code, tu mi dessi maggior filo da torcere!”
Kisame stava nuovamente per
attaccare, quando qualcuno con una spada fermò il suo attacco.
Kakashi aveva recuperato la
katana di Naruto, la quale era stata spazzata via al momento
del colpo, e la usò per proteggere il ragazzo.
Sasuke invece non era più
riuscito a starsene tranquillo e cercò di attaccare il fratello, il quale non
sembrava intenzionato a farsi colpire.
“Sei
patetico fratellino. Se davvero vuoi sconfiggermi, dovrai fare molto meglio di
così!” disse Itachi per poi tirargli un pugno nello
stomaco e farlo cadere a terra.
Yamato andò in aiuto di Sasuke mentre Sakura si era avvicinato a Naruto per vedere le sue condizioni.
“S-sto bene Sakura-chan!” disse il
biondo per tranquillizzare la ragazza, ma non servì a molto.
“No,
non stai bene, questo è un brutto taglio, non smette di sanguinare!” disse la
ragazza premendo sul taglio con un fazzoletto, ormai diventato rosso.
Sai
invece stava immobile a osservare le due fazioni combattere, aspettando il
momento giusto per attaccare anch’esso.
Fissava
insistentemente soprattutto Itachi Uchiha, come a volerne studiare i movimenti e i punti
deboli.
Naruto si accorse di questa
stranezza del compagno e decise di tenerlo sotto controllo. Non avrebbe
attaccato né Kisame, né Itachi.
Non sarebbe riuscito a far loro un graffio e con la ferita procurata dallo
squalo, poteva anche scusarsi del fatto di non essere intervenuto.
Fissò
Sai a lungo, ma un urlo da parte di Sakura lo fece girare, facendogli perdere
il contatto visivo che aveva stabilito verso il suo nuovo compagno di squadra.
Kakashi era stato spazzato a
terra dalla forza sovrumana di Kisame e ora si
avvicinava a Sakura e al biondo.
Kisame lo guardava con uno
sguardo che gli chiedeva di fare qualcosa per difendersi e Naruto
obbedì. Fece una capriola che lo portò accanto a Kakashi,
il quale si stava già rialzando, e si impossessò nuovamente della sua Katana
parando il colpo che lo squalo gli stava per riservare.
“I
miei complimenti moccioso, sai usare bene quell’arma, ma ci vuole di più per
sconfiggermi” disse il ninja. Combattimento o meno, Kisame
era sempre pronto a sfidare il ragazzo, per far si che desse il meglio di se
stesso.
Kisame e Naruto
cominciarono a lottare tra di loro, ma le movenze simili di entrambi, fecero
nuovamente tornare i dubbi a Kakashi, anche perché si
vedeva benissimo che Kisame non stava facendo sul
serio con il ragazzo. Lo colpiva con violenza tale da farlo volare a terra, ma
non gli dava mai il colpo di grazia, al contrario gli dava sempre il tempo di rimettersi
in piedi e inoltre le parole, che dovevano suonare come
provocazione, sembravano invece degli incoraggiamenti.
Kakashi cercò di elaborare
velocemente i dati che aveva acquisito, ma non riusciva veramente a capire, se Naruto fosse un loro complice o meno.
C’erano
tanti elementi che lo potevano incolpare, quanti quelli che potevano
scagionarlo.
Naruto venne scaraventato
nuovamente a terra a causa di una sua distrazione e esso sapeva benissimo che Kisame faceva pagare queste mancanze.
Naruto aveva lanciato
nuovamente un’occhiata a Sai e aveva notato che esso era scomparso.
Nonostante
il colpo subito, cercò di rialzarsi cercando di visualizzare Sai, ma l’unica
cosa che vide fu un ombra scura avvicinarsi furtivamente ai piedi di Itachi, il quale a causa di Yamato
e Sasuke, non aveva il tempo di accorgersi quanto
stava succedendo.
Se Sasuke non era un granchè da
tenere a bada, Yamato era un osso duro e sembrava non
farsi abbindolare dallo sharingan.
Naruto non poteva urlargli di
stare attento e Itachi si accorse all’ultimo momento
che qualcosa si stava avvicinando.
Un’ombra
scura…troppo scura confronto alla sua ombra
proiettata a terra del sole.
Era
inchiostro, che successivamente prese la forma di Sai, il quale con la sua
Katana sfoderata era pronto a colpire alle spalle il traditore di Konoha.
La sua
spada passò da parte a parte attraverso il corpo e il sangue gocciolava in modo
copioso a terra.
Nessuno
aveva minimamente immaginato quello che si sarebbe verificto
e rimasero tutti pietrificati a quella scena.