Capitolo
IX
In
& Out
Dopo
la serata negativa con Bronte, mentre furioso e alterato non do pace ai miei
piedi che si muovono avanti e indietro sul pavimento della mia stanza, il mio
compagno di giochi Fitz non da più alcun segno di vita. Morto, defunto, caput.
Nel momento in cui stava riprendendo vita, la vista di Camus che ci guardava
esterrefatto gli ha dato il colpo di grazia. Sono passati due giorni, in cui ho
evitato accuratamente i fratelli Fournier per riuscire a chiarirmi le idee. La
prima cosa che ho fatto è stata quella di licenziarmi, sono stanco della rossa
e dei suoi atteggiamenti folli. La seconda sarà quella di trovarmi altri tre
lavori per pagarmi gli studi e la terza sarà quella di andare Camus ed
implorare il suo perdono. I miei pensieri vengono interrotti dal baccano che
giunge dalla stanza di Aioria. Uscendo rischio di essere travolto da una
ragazza di colore – uno schianto di femmina, per la cronaca - che guadagnando
la porta fa volare il ciambellone che Marin porta in mano. Nel momento in cui
il mio coinquilino incontra lo sguardo della nostra dirimpettaia, invece di
seguire la donna uscita come una furia, rimane impalato come uno stoccafisso.
E' completamente nudo ed io e Marin, seppur spinti da sentimenti diversi, ci
voltiamo a guardare entrambi in un'altra direzione. Aioria, afferrando il primo
straccio che incontra – la sua camicia ormai senza neanche un bottone – se lo
mette davanti come foglia di fico. Dopo
di che, rilassandosi, si permette il lusso di arrossire. Per stemperare la
tensione, comincio a raccogliere i pezzi del ciambellone
-
Marin
ti chiedo scusa per l'inconveniente.
-
Figurati
Aioria. Certo che devi aver fatto proprio arrabbiare la tua ragazza.
-
Quella
non è la mia ragazza, è un'amica. Era passata a riportarmi una penna che avevo
dimenticato al lavoro. Se ne è andata in quel modo perchè in ritardo per un
appuntamento
Smetto
di raccogliere le briciole del dolce e comincio a fissare il mio amico,
domandandomi se sia veramente convinto del fatto che la nostra dirimpettaia venga
dalla montagna del sapone. Il suo sguardo stile triglia mi conferma che
l'idiozia è di casa dalla sue parti. La cosa però che più mi sconvolge è la
risposta di Marin
-
Spero
che riesca ad arrivare in tempo
-
Eh
si speriamo! - La ragazza si volta a guardarmi come se realizzasse solo ora che
esisto anche io
-
oh
Milo, scusami, ti ho lasciato da solo a raccogliere questo pasticcio.
-
Più
che altro mi rammarico del fatto che non potremo fare colazione con questo tuo
ennesimo capolavoro.
-
Non
preoccuparti, ne ho fatti altri tre. Ve ne vado a prendere uno
Appena
Marin esce, prendo il ciambellone rimasto intero e lo tiro in testa ad Aioria
che per tutta risposta si gira fissandomi come anche lui mi vedesse per la
prima volta
-
Ah
Milo, ci sei anche tu
-
Ma
perchè sei così idiota?
-
Che
ho fatto?
-
“Era
passata riportarmi la penna” e visto che c'ero mi ci sono fatto un giro
-
Ma
che vuoi che le dica?
-
Che
sei un porco?
-
Solo
perchè la mia vita sessuale è più intensa della tua non vuol dire che io sia un
maniaco …
-
Tzse....
la tua camera è peggio della stazione centrale dei Treni all'ora di punta
-
La
tua è tutta invidia … ammettilo
-
Neanche
morto … strano che tu non ci abbia ancora provato con Marin
-
Sai
benissimo che le rosse non mi piacciono
Sia
Marin che Bronte, entrate entrambe nello stesso momento ed entrambe rosse di
capelli, sentono il commento del mio amico, ma mentre la seconda non mostra
nessun interesse alla notizia che Aioria detesti le rosse, la prima lasciando
cadere il secondo ciambellone – addio la mia colazione – se ne va in lacrime,
seguita a ruota del mio coinquilino interdetto, perplesso e completamente nudo.
Rimasti soli, tento di raccogliere quel che resta del dolce, sotto gli occhi
schifati della rossa e come se nulla fosse, mi siedo a tavola per fare
colazione:
-
Veramente
vuoi mangiare quel dolce che è caduto sul pavimento?
-
Lo
sto già facendo
-
Sei
veramente un cavernicolo!
-
Vuoi
favorire? - le pongo la domanda con la bocca piena e offrendole la parte più
sporca
-
Ma
sei matto?
-
No?
E allora levati dai piedi
-
Devo
parlarti
-
Non
abbiamo nulla da dirci
-
Milo
senti – sedendosi di fronte a me Bronte tenta di prendermi le mani, ma io la
scanso velocemente – io voglio spiegarti.
-
Non
ho bisogno di alcuna spiegazione. Mi hai usato. Volevi colpire tuo fratello. Ti
sei divertita. D'accordo. Ora puoi andartene
-
Papà
mi ha detto che hai lasciato il lavoro
-
Si
-
Tu
hai bisogno di questo lavoro. Se ti prometto che d'ora in poi mi comporterò
bene con te tornerai?
-
No.
-
Perchè?
-
Perchè
non voglio perdere l'amicizia di tuo fratello, sempre se questo non è già
avvenuto.
-
Impossibile
– mi volto a guardarla perplesso – lui è innamorato di te – per poco non mi
strozzo con un pezzo di ciambellone. Per farlo andare giù mi attacco alla
bottiglia del latte, trangugiando quasi l'intero contenuto. È la conferma della
mia mancanza di bon ton.
-
Ma
di che diavolo stai parlando???
-
Del
fatto che mio fratello è innamorato di te.
-
…
-
Mi
permetti di spiegarti come stanno le cose?
-
Prego
– incuriosito dalle sue parole la invito a proseguire
-
Mio
fratello è omosessuale – i miei occhi si spalancano come se fossi un gufo e la
mia bocca fa altrettanto – vedo che non lo sapevi. Questo conferma il fatto che
tu e lui non state insieme. - il mio sguardo da gufo si volta in tutte le
direzioni in preda ad una crisi visiva.
-
Sc
… scusami … ma come fai a dire che Camus sia … e che …. sia ...
-
L'hai
mai visto con una donna?
Comincio
a scavare nei miei ricordi alla ricerca disperata di un'immagine in cui Camus
stia con una donna o che abbia fatto apprezzamenti su una di esse, ma quello
che ottengo è il nulla: benchè marcato a uomo da un numero considerevole di
ragazze, il mio amico non ha mai mostrato il benchè minimo interesse per
l'altro sesso. La scoperta appena fatta mi fa emettere dei suoni gutturali che
completano la mia trasformazione a gufo. Ad un certo punto rinsavisco e tento
di far ragionare anche Bronte
-
Questo
non vuol dire niente. Non è sufficiente come prova
-
L'ho
visto. Con i miei occhi
-
Che?
Cosa? Che? Cosa?
-
Ti
sei incantato?
-
Cosa?
-
Si,
l'ho visto mentre baciava il mio ragazzo, almeno fino a quel momento era il mio
ragazzo. Chris si chiamava ed io ero convinta che sarebbe stato l'amore della
mia vita. E invece un bel giorno, dopo che li ho visti, alla mia richiesta di
spiegazioni mi ha risposto che era innamorato di Camus e che ben presto
sarebbero andati a vivere insieme. Ma ovviamente mio padre deve aver scoperto
tutto e messo a tacere il buon Chris, perchè dopo poco è sparito e nessuno l'ha
più visto, neanche i suoi genitori.
-
Eh
.. eh … eh …
-
vuoi
un bicchiere d'acqua
-
no
… no … no …. no … meglio uno scotch
-
Ma
sono le 10 del mattino!
-
Whisky,
Grappa … qualcosa di forte
-
Milo
– ripresomi dallo shock rinsavisco per la seconda volta – stai bene?
-
A
me non interessa tutto questo. Camus è un mio amico e se questi sono i suoi
gusti, li accetto.
-
Certo
…. vorrai però convenire con me che io ho tutto il diritto di essere arrabbiata
con lui. Mi ha fregato il ragazzo da sotto il naso.
-
Ti
ha fatto un favore. Pensa se lo avessi scoperto dopo – mi si accende la
lampadina e intuisco finalmente le sue vere motivazioni – ma certo! Tu eri
convinta che io e lui stessimo insieme e così gli hai voluto rendere pan per
focaccia?
-
Si
è vero
-
E
me lo dici così? Praticamente mi hai usato
-
E'
vero … però ora ho capito di aver sbagliato
-
Meglio
tardi che mai! Ora sparisci
-
No
aspetta Milo – la prendo per un braccio e la spingo fuori di casa – Aspetta!
-
Cosa
dovrei aspettare?
-
Ho
sbagliato, sono stata orribile, ho capito che tu non sei il suo ragazzo e mi
dispiace di averti fatto questo, però io vorrei veramente che tu tornassi a
lavorare per mio padre
-
Per
tuo padre? - mi blocco prima di buttarla definitivamente giù dalle scale – come
non lavoravo per te?
-
No,
se torni lavorerai solo per mio padre. Io tornerò nei ranghi e ti lascerò in
pace. - rimango a pensare un po' alla sua proposta
-
Non
accetto
-
Ti
prego Milo
-
Perchè
vuoi che torni?
-
Perchè
sei l'unico che riesce a proteggermi veramente … anche da me stessa … ti prego
ti prego
-
Non
mi tormenterai più?
-
No
-
Lascerai
in pace Camus?
-
Questo
non me lo puoi chiedere .. però posso assicurarti che non ti coinvolgerò più …
capisco che lo consideri tuo amico e lo accetto
-
Ho
bisogno del lavoro, per cui accetto. Ma non provare più a mettermi contro Camus
-
Si
va bene, ma tu non provare a dirgli quello che ti ho appena raccontato.
-
Affare
fatto
-
Affare
fatto
Nel
momento esatto in cui suggelliamo il nostro patto, Camus compare sulle scale ed
io mi ritrovo per l'ennesima volta come un ladro colto sul fatto. Bronte,
ignorandolo completamente se ne va dopo avermi salutato ed io invito il mio
amico ad entrare. Mentre lo vedo affacciarsi alla finestra che da sul cortile,
probabilmente per controllare che a sua sorella non succeda nulla durante il
tragitto fino alla macchina, mi convinco del fatto che i gusti sessuali di
Camus non sono affare che mi riguarda. Gli offro una tazza di caffe, evitando
di offrigli il latte “sbavocchiato” e il ciambellone pieno di polvere, ma lui
rifiuta. Mentre sto per rompere il ghiaccio chiedendogli cosa è venuto a fare,
lui mi precede:
-
Ho
bisogno di chiederti un favore
-
Tutto
quello che vuoi. Per una volta che posso aiutarti.
-
Ho
bisogno di un tetto sotto cui stare per un po' di giorni
-
Non
ho capito
-
Me
ne sono andato di casa
-
Cosa?
Non
faccio in tempo a completare la frase che vengo superato da Aioria, con indosso
un accappatoio rosa, decisamente troppo piccolo per la sua stazza, che corre ad
abbracciare il nostro amico.
-
Non
preoccuparti Camus. Puoi rimanere qui con noi quanto vuoi!
Ecco
a voi un nuovo capitolo … piaciuto il colpo di scena? E ora? Come sarà la
convivenza a tre? Volevo ringraziare tutti quelli che continuano a leggere la
storia ed in particolare tutti quelli che l'hanno messa tra le preferite e le
seguite
x
Diana924: Ebbene si il nostro caro Al ha finalmente realizzato il suo
sogno, ballare con il suo idolo che considera migliore di Nureiev … che
orrore!!! ;-) La strega di Salem è tornata, ma al momento sembra che dopo
essere finita al rogo abbia deciso di mantenere un profilo più basso.
X
charm_strange: oddio non si può mai dire su Camus e Shaina, anche se al
momento visto quello che è successo la vedo veramente difficile :-(. Vediamo se
ora Bronte si concentrerà di più su Milo e meno sul fratello. Grazie per averla
inserita tra le seguite , fa sempre piacere ;-)
x
sagitta72: Al è veramente un elefante con la grazia di un cigno …
proprio come hai detto tu per gli Elefanti di Disney … ma più che a Dumbo
pensavo a Fantasia e al balletto dove i coccodrilli sollevano delle bellissime
elefantesse in tutu rosa. Dai dai che di
fantasia ne hai tanta, non hai bisogno di vederti la scena.