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Autore: Strega_Mogana    23/09/2005    3 recensioni
Motoki parte per l'Africa e lascia il suo amato locale nelle mani di due persone che si odiano... andrà tutto bene?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Rimasero così a lungo, in mezzo alla strada dimenticando tutto tranne il legame che li univa.

Mamoru fu il primo a rendersi conto che, forse, Usagi era in ritardo.

- E’ meglio che ti riaccompagni a casa Usagi, o i tuoi genitori penseranno che ti abbia rapito!

La ragazza sorrise sul suo torace e tornò a guardarlo.

- Io resterei solo qui.

- Anch’io ma non voglio metterti nei guai... domani ci vedremo al lavoro.

- Uffi mi manchi già...- piagnucolò lei.

Mamoru sorrise e la strinse di nuovo.

- Se ci fossero le tue amiche potremmo chiamare i tuoi e dirgli che dormi fuori casa...

- L’unica in città é Rei. – constatò Usagi.

Mamoru sospirò tristemente:

- Forse é meglio che lei non sappia di noi... almeno per un po’.

- Sì, hai ragione. – ma Mamoru notò immediatamente la sfumatura che aveva assunto la sua voce – Usagi... cosa c’é?

La ragazza strofinò il viso sul suo petto... stava singhiozzando...

- Sono un mostro! – sbottò all’improvviso.

- Cosa?- chiese stupido Mamoru alzandole il viso rigato dalle lacrime – E perché?

- Perché tu sei il ragazzo che piace ad una delle mie migliori amiche... non dovrei neppure guardarti invece...

Mamoru sorrise, quanto era dolce e altruista la sua piccola:

- Usagi é capitato... – fece dolcemente mentre le asciugava gli occhi - non possiamo farcene una colpa, non si comandano i propri sentimenti. Rei é una donna matura e saggia, capirà... certo potrebbe soffrire all’inizio ma poi capirà.

- Ne sei certo?- domandò lei con una nuova speranza – Non poteri mai fare del male alle mie amiche Mamoru, lo sai vero?

- Sì, so benissimo quanto sei legata alle altre.

- Ora sono legata anche a te. – sorrise Usagi.

Mamoru tornò a baciarla, neppure lui voleva separarsi dalla sua testolina buffa, ma era realmente troppo tardi per entrambi.

 

Il giorno di chiusa del locale Usagi e Mamoru ne approfittarono per fare una passeggiata nel parco della città, faceva un gran caldo quel pomeriggio, si erano seduti all’ombra di un albero. Usagi era seduta tra le gambe del suo ragazzo, la schiena appoggiata al suo petto, le loro mani erano intrecciate e più di una volta Mamoru aveva cercato le sue labbra mai sazio del loro dolce sapore.

- Ti ho già detto che sei bellissima oggi?- le sussurrò all’orecchio prima di mordicchiarle il lobo.

Usagi arrossì e reclinò la testa di lato per permettergli di mordicchiarle anche la pelle delicata del collo.

- Mamoru…- fece dolcemente mentre gli accarezzava i capelli corvini – lo sai che mi stai facendo impazzire… ma siamo in un luogo pubblico…

- E chi ti dice che il mio piano non sia proprio quello di torturati in un luogo pubblico così tu non puoi difenderti?

- Pensi sul serio che io non possa difendermi? – scattò in piedi e si mise in posizione da combattimento – Io sono Sailor Moon e sono venuta qui per punirti in nome della Luna!

Mamoru rise e si alzò a sua volta.

- E io sono Tuxedo Kamen, Sailor Moon… non potrai mai battermi!

- Ne sei certo? – sorrise la ragazza, con una mossa fulminea cercò di colpire Mamoru dolcemente, ma lui fu molto più veloce, afferrò il braccio della ragazza e la strinse a se.

- Solo perché non ho usato tutta la mia forza…- mormorò Usagi – altrimenti ti avrei fatto male.

- Ti avrei bloccato lo stesso. – rispose spavaldamente l’altro. 

- E, ora che sono tua prigioniera, che vuoi farmi?

- Vediamo se lo indovini… - stava per baciarla quando una voce li raggiunse.

- Non… non è possibile.

I due si voltarono ancora abbracciati, Rei li stava fissando, aveva la bocca aperta dallo stupore, gli occhi sgranati e lucidi.

- Voi… voi due…- balbettò cercando di non scoppiare a piangere.

- Rei… - mormorò Usagi imbarazzata – possiamo spiegarti tutto.

Ma lei non ascoltava l’amica, puntò immediatamente il suo sguardo su Mamoru.

- Era lei? – urlò rabbiosa – Lei è la ragazza che mi dicevi?

- Sì. – confermò Mamoru – Ma Rei è stata una cosa improvvisa… noi… non abbiamo programmato nulla…

- Rei ti prego…- cercò di avvicinarsi Usagi per chiarire e consolarla.

Ma la sacerdotessa fece un passo indietro, le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi ma non erano solo lacrime di tristezza.

- Come hai potuto farmi questo Usagi? – chiese con un sibilo – Tu sapevi cosa provavo per lui… perché di tutti i ragazzi dovevi prenderti Mamoru?

Usagi si bloccò e si morse un labbro, tra poco anche lei sarebbe scoppiata a piangere.

- Rei… mi dispiace… è successo…

Rei non rimase ad ascoltare Usagi, si voltò e corse via.

Usagi stava per seguirla quando Mamoru la fermò:

- No, deve stare da sola.

- Non posso abbandonare la mia amica… non quando soffre!- urlò lei ormai in lacrime.

- Non puoi aiutarla Usagi… non puoi perché è per noi se soffre… deve capire, da sola. Arriverà il giorno in cui potrai parlarle ma non ora, la ferita è ancora molto profonda.

- L’avevo detto che sono un mostro insensibile. – fece la ragazza – Come ho potuto tradire così la sua fiducia?

Mamoru l’abbracciò cercando di darle un po’ di conforto.

- Usagi… ne abbiamo già parlato.

- Lo so… ma io mi sento uno schifo lo stesso.

 

   
 
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