Capitolo 11: Membro dell’Akatsuki
Tsunade uscì in corridoio,
lasciando il figlio in compagnia dei suoi amici.
Kakashi la seguì per parlarle.
“Hokage-sana io….Mi dispiace, non
ho mantenuto la promessa!” disse il copia-ninja a testa bassa.
“Ti
dispiace?” disse in un sussurro la donna.
“Ti
dispiace?” disse più forte, poi praticamente urlando continuò “certo che ti
dispiace, vorrei ben vedere! Kakashi mi hai molto
deluso. Avevi garantito che non sarebbe accaduto niente a mio figlio e
invece mi vedo sbucare dal nulla Jiraya con Naruto più morto che
vivo fra le braccia. Dimmi, è questo il tuo modo di proteggere le persone?” Tsunade era fuori di sé.
Jiraya le appoggiò una mano
sulla spalla “Calmati Tsunade, non è colpa di Kakashi. Non poteva prevedere quanto sarebbe accaduto!”
Tsunade si calmò “Hai ragione! è
colpa mia!” disse facendo sussultare i due uomini “Sono stata io ad assegnare
questa assurda missione a un team di genin, facendola
passere per una missione di basso livello e ora…è mio
figlio a pagarne le conseguenze!”
“Tsunade-sama, sono stato io a farle richiesta di una tale
missione. Sono stato troppo avventato. Volevo capire se Naruto
avesse a che fare o meno con l’Akatsuki!” disse Kakashi intervenendo.
“Ma io
sono l’hokage. Avrei dovuto accertarmi dei rischi e
non mandare allo sbaraglio quei ragazzi!” disse la donna stringendo i pugni.
“Avrai
anche ragione, ma da quello che ho visto non sarebbe successo niente se non
fosse stato per l’altro ragazzo che accompagnava il gruppo!” disse Jiraya.
La
donna si sorprese a quelle parole. Non era ancora stata messa al corrente di
quanto accaduto e aveva dato per scontato che fosse stato uno di quei criminali
appartenente all’organizzazione più pericolosa al mondo.
“C-cosa vuoi dire?”
“Che
l’Akatsuki non ha niente a che fare con quello che è
successo al ragazzo. È stato Sai a colpirlo!” la informò Kakashi.
Tsunade sgranò gli occhi “Che
cosa?”
Kakashi precisò “Non
intenzionalmente! L’obbiettivo di Sai era colpire alle spalle Itachi e Naruto si è messo in
mezzo per impedire che venisse fatto male all’Uchiha!”
“Non
capisco perché avrebbe dovuto farlo!” disse Tsunade
confusa. Per lei era ancora impossibile accettare l’idea che il figlio avesse
davvero a che fare con l’Akatsuki.
“Da
quanto ha detto Naruto, Itachi
per lui è come un fratello… un fratello che non vuole
perdere!” disse Kakashi.
“Inoltre
Naruro non sembrava indifferente ai membri dell’Akatsuki. Itachi ha
immediatamente soccorso nostro figlio, mentre Kisame
si è avventato contro Sai per vendicarsi di quanto aveva fatto!”
Kakashi continuò dicendo
“Inoltre Kisame non ha mai lottato seriamente con Naruto. Arrivava a ferirlo, ma mai facendogli delle ferite
gravi e lo incoraggiava sempre a ad alzarsi, l’unico problema è stato…”
“è
stato?” chiese Tsunade vedendo che Kakashi si era fermato.
“C’era
qualcun altro. Un terzo membro che non si è mostrato. Ho sentito la sua
presenza da subito, ma non ho potuto identificare chi fosse!” disse Jiraya.
“Io
si. Era un essere che somigliava a una pianta, il quale, da quanto capito,
aveva il compito di sorvegliare i suoi compagni. La cosa che mi ha incuriosito
è stato l’atteggiamento che ha avuto il ragazzo nei suoi confronti, totalmente
diversi rispetto a quello che ha avuto con gli altri due.
Alla
comparsa di questo essere, Naruto sembrava
terrorizzato, inoltre sembrava davvero intenzionato a colpire il ragazzo…se non fosse intervenuto Kisame
a fermarlo, non so cosa sarebbe successo!”
finì Kakashi.
Tsunade sospirò “Potremo avere
maggiori dettagli quando Naruto si sveglierà!”
Passò
solo mezza giornata, dopo di chè Naruto
aprì gli occhi.
Ci
mise qualche secondo a mettere le cose bene a fuoco, ma quando ne fu in grado, riconobbe
Sakura, la quale, accorgendosi del risveglio del compagno, si alzò e si mise a
fissarlo preoccupata.
“Naruto, ti sei svegliato. Come ti senti?”
Il
ragazzo non rispose. Si sentiva spaesato e non aveva memoria di quanto
accaduto.
Il
quel momento Tsunade, Jiraya
e Kakashi, avvisati dal pulsante di emergenza,
premuto in precedenza da Sasuke, di correre nella
stanza di Naruto,
entrarono nella stanza.
Tsunade controllò le condizioni
del figlio, se il respiro e il battito cardiaco fossero regolari e i riflessi
buoni.
Accertata
che stesse bene, gli tolse la mascherina dell’ossigeno e gli chiese come si
sentisse.
“C-cosa mi è successo?”
“Non
ricordi?” chiese Sakura
Il
ragazzo scosse la testa. La madre gli fece un resoconto di tutta la faccenda e Naruto, ricordando, non potè fare
a meno di sfuggire agli sguardi dei presenti che presto lo avrebbero inondato
di domande.
Tsunade diede l’ordine ai
compagni del biondo di tornare a casa, nonostante Sakura volesse rimanere al
suo fianco.
Sasuke obbedì, ma non lasciò la
stanza senza lanciare un occhiataccia a Naruto.
Gli
adulti tornarono a rivolgersi al ragazzo.
Incominciò
Jiraya dicendo “Ci vuoi spiegare il tuo “eroico”
gesto figliolo?”
Naruto cercò di evitare
l’argomento, con la scusa che non si sentiva bene, ma Tsunade
era a conoscenza del fatto che Kyuubi lo aiutasse a
ristabilirsi in fretta e lo aveva anche appurato poco prima. “Naruto, l’Akatsuki tu vuole morto
e tu ne difendi uno, perché?” chiese Tsunade
contrariata.
Il
ragazzo sospirò e si vide costretto a parlare “Perché per proteggere le persone
a cui si vuol bene, si è disposti anche a rischiare la propria vita. Non è
questo che mi dicevi qualche sera fa, mamma?” disse guardando in modo
determinato la donna negli occhi.
Tsunade sussultò “Quindi non
smentisci di avere un legame con l’Akatsuki!”
Naruto scosse la testa “Sono
cresciuto con loro in questi quattro e hanno fatto tanto per me. Mi hanno
sfamato, accettato come uno di loro, mi hanno allenato e soprattutto mi hanno
amato. Gli devo molto!” disse stringendo le lenzuola bianche del suo letto
d’ospedale.
“Naruto, ho paura a chiedertelo, ma sei tornato al villaggio
con uno scopo ben preciso che quell’organizzazione ti ha affidato?” chiese Tsunade
timorosa.
Naruto informò i presenti che
il motivo per cui era tornato era sempre lo stesso che aveva detto dal primo
giorno in cui aveva messo piede a Konoha.
Jiraya fece una faccia stranita
“Cioè l’Akatsuki tu ha mandato qui, per proteggerti
da loro?”
Naruto annuì, ma precisò meglio la situazione “Solo una parte
dell’Akatsuki ha voluto mandarmi via, col rischio di
essere scoperti e puniti. I componenti dell’organizzazione sono nove e solo
cinque di loro sono interessati ai bijuu: Zetsu, Konan, Hidan,
Kakuzu e Pain.
Gli
altri quattro: Kisame, Itachi,
Deidara e Sasori invece
sono in quel giro, per il semplice fatto che non sanno dove andare. Sono loro
le persone con cui ho legato, gli altri mi vedono come un mostro da usare per i
loro scopi e per quanto non li conosca molto, sono sicuro che siano molto
pericolosi. I miei amici sono molto forti e mi sembra che voi li conosciate
abbastanza per darmi ragione, ma dovete sapere che nonostante la loro fama,
anche loro hanno timore di Pain e degli altri. Pain sarebbe il capo e ha un potere speciale, pericoloso e
si proclama essere un dio. Hidan e Kakuzu, magari non sono più temibili dei miei amici, ma
hanno dalla loro parte la loro immortalità. Zetsu e Konan…bhè loro sono i più misteriosi. Il primo so che non è
un grande combattente, ma è un buon alleato e un ottima spia, inoltre ho il
sospetto che qualcosa la sappia fare. Per quanto riguarda Konan,
è un’amica di Pain ed è brava con gli origami, ma non
l’ho mai vista combattere, nè ci ho mai parlato!”
Jiraya riprese “Quindi, a parte
quei cinque che sono una minaccia verso la tua persona, gli altri quattro come
dovremmo considerarli?”
“Jiraya, sia che abbiano aiutato nostro figlio o meno, sono
sempre dei traditori e come tali pericolosi, da catturare e uccidere se il
consiglio lo decide!” disse Tsunade non
dimenticandosi il suo ruolo di hokage.
Naruto si mise a sedere di
scatto ignorando la fitta allo stomaco e urlò “No! loro non faranno del male a
nessuno se non provocati!”
“Naruto, cerca di capire la mia posizione…io…”
cominciò Tsunade, ma Naruto
la interruppe.
“Non
cerco di capire un tubo. Quelle persone, criminali o meno, si sono dimostrate
migliori di molte persone presenti qui a Konoha.
Avranno ucciso persone, ma le almi e tecniche ninja non sono gli unici
strumenti per uccidere qualcuno. Gli sguardi d’odio, le parole dure, gli
insulti sono altri modi per “uccidere” una persona, eppure alle persone che
compiono tali gesti non viene detto, né fatto niente. Personalmente sono stato
ucciso centinaia di volte al giorno quando ero piccolo e ancora adesso quando
cammino per il villaggio, qualcuno mi “uccide”. Perché loro non sono
considerati traditori e condannati a morte se è necessario?” chiese il ragazzo
arrabbiato “Vi avverto, se si decide di fare del male ai miei amici, non ci
penserò due volte a mettermi contro di voi e a
diventare un traditore di Konoha!”
“Naruto, per favore non dire sciocchezze!” disse Jiraya infastidito da quanto detto.
“Non è
una sciocchezza, sarei disposto a farlo. Voi cosa fareste al posto mio?”
“Naruto, sono il capo di un villaggio e per quanto ti voglia
bene, non posso anteporre il tuo desiderio di non nuocere a quelle persone,
alla sicurezza dell’intero villaggio!”
Naruto abbassò la testa “Ma io
garantisco che loro non faranno niente a Konoha. Anzi
dato che sono contro quello che vuole fare Pain,
potrebbero essere degli informatori piuttosto utili al villaggio, non credete?
Cosa c’è di meglio che precedere le mosse dei propri avversari? Loro possono
aiutarci!”
Kakashi intervenne “ non ha
tutti i torti! ho visto lo sguardo di Kisame e Itachi quando Naruto è stato colpito…posso affermare che tengono davvero molto a lui e
credo che possiamo escluderli momentaneamente, dall’elenco dei nemici”
Naruto annuì “Inoltre sono
convinto che faranno di tutto per rallentare Pain
nella sua conquista ai bijuu!”
Jiraya ricordò una cosa al
ragazzo “Naruto, stai dimenticando il terzo membro
dell’Akatsuki presente sul campo di battaglia!”
Natuto sgranò gli occhi e
bisbigliò “Zetzu!” il ragazzo abbassò la testa, conscio
del fatto che quell’essere avesse già fatto rapporto a Pain,
sul tradimento dei suoi amici e che presto avrebbe preso provvedimenti.
Ma
proprio in quel momento qualcosa arrivò a tranquillizzarlo. Un uccellino di
strane fattezze, volò sul davanzale del ragazzo, con qualcosa in becco.
“Che
strano animale!” disse Jiraya avvicinandosi per
osservarlo.
“Attento!
Non è un animale qualunque. È un essere di creta esplosiva e potrebbe causare
non pochi danni se non maneggiato con cura. Faccio io!” disse il ragazzo
alzandosi e afferrando l’uccello, per poi prendergli il pezzo di carta che
aveva nel becco.
Lentamente
lo aprì, timoroso di leggervi qualcosa che non gli sarebbe piaciuto.
Naru –ch aaaaan !!!
Itach i
ci h a appena messo al
corrente di quanto accaduto. .
Dimmi che
sei ancora vivoooo !!! Kisame èFuori di s è
e per poco non distruggeva l ‘ intero covo .
Stai bene
? Kyuubi ti h a guarito
prima del tempo
come al suo solito
, vero ? vero ? vero
?
AAAAAH sto impazz e ndo. , Dacci
presto tue notiz ie !
Verremmo
a trovarti se ci f osse consentito
, ma sai com
‘ è …
Senti un
po ‘, ora
che quelli di Konoh
a h a nno
scope rto
che se i uno di noi , non ti butte ranno
f uori a calci , vero
?
Se
lo f anno , senz
a nemmeno pensarci un
attimo , spedisco un’enorme
bomba su quel misero villaggio e poi … BOOOOM.
Quella
si che sarebbe arte .
Qui mi
dicono di i n f ormarti di non preoccuparti
per noi . s i , Zetsu h
a f atto la spia , ma Pain ci h a risparmiato
. Secondo me gli siamo ancora
necessari .
Quindi tranquillo ,Siamo
vivi e vege ti e in gran
f orma …bhe tranne
Sasori , il quale se ripete
ancora una volta che l ‘
arte non
è un’esplosione , passe r à
dei brutti cinque minuti .
Tu
pensa a ristabilirti .
Tutti ti salutano..
Ciao mostriciattolo.
Il t uo simpaticone
DEIDARA
Ps :
fi in almente i biscotti me
li mangio solo e soltanto io. XD
Naruto sorrise e strinse a se
la lettera.
Tsunade sospirò e disse “E va
bene Naruto, dato che tieni così tanto a loro, gli
daremo una tregua per il momento. Ma un solo passo falso e non ci penserò due
volte a mandargli tutti i ninja di Konoha alle spalle!” poi mettendogli una mano sulla spalla
“è stato carino, a parte la minaccia di far saltare in aria Konoha.
Gli vuoi rispondere? Almeno avvertilo che non ti mandiamo via…e
che stai bene, mi sembra che quella sia la notizia che vogliano sapere di più!”
Il
biondino sorrise a trentadue denti e annuì.
Scrisse
molto, dopo di chè infilò il bigliettino nel becco
del volatile e lo rispedì al mittente.
********************
XI capitolo terminato.
Non succede niente di
particolare ed è una specie di riassunto dei precedenti, ma era necessario.
Spero che vi sia piaciuto
comunque
Fatemi sapere.
E GRAZIE a tuttiii.
A presto
Neko =^.^=