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Autore: Lena Mason    24/07/2010    4 recensioni
Sasuke ha compiuto la sua vendetta uccidendo Itachi.
Ora sa che suo fratello era innocente.
Si è alleato con Akatsuki per distruggere Konoha, colpevole di aver obbligato suo fratello a eliminare tutto il clan Uchiha..
Ma una nuova missione affidatagli da Madara in persona, cambierà radilcamente la sua vita....
Avviso: spoiler per chi non segue le scans e gli episodi sub ita!!
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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LA DECISIONE DI SASUKE.

 

 

 

 

 


Misaki portò i ninja a casa sua e li fece accomodare in salotto.

-Kisame, avete già mangiato?-

-No, niente-

-Ok- prese un kanzashi* di madre perla lungo parecchi centimetri, e con qualche veloce gesto, si raccolse la lunga chioma corvina sulla nuca –bene allora vi preparo qualcosa- aggiunse sorridendo a tutti.

 

Si diresse in cucina e chiudendosi lo shoji alle spalle si appoggiò ai mobili vicino al lavandino. Itachi era morto. Non lo avrebbe rivisto mai più. Oltre ad averla abbandonata per sempre le aveva anche fatto siglare quella stupida promessa. Prese un bel respiro profondo, non doveva mostrarsi debole di fronte a quei ninja. Soprattutto di fronte a Sasuke.

Inizio a trafficare con padelle e ingredienti per la colazione. Preparò un enorme quantità di riso bianco, accompagnato da verdure di stagione, carne, pesce e tamagoyaki**. Conosceva Kisame ed era un pozzo senza fondo. Lei, il mattino, non riusciva a ingerire più di una tazza di latte con biscotti.

 

Ci mise un’ora abbondate a preparare tutto e quando li chiamò in cucina Suigetsu e Kisame ci si fiondarono letteralmente rischiando prima di distruggere lo shoji e poi anche il tavolo. Sasuke e gli altri invece entrarono in cucina con tutta calma, anche se Misaki, poteva giurare di aver visto illuminarsi lo sguardo di Juugo di fronte al cibo. Sasuke si sedette a capotavola, servendosi solo un po’ di riso e delle verdure. Nonostante già non si sopportassero, avevano una cosa in comune: lo stomaco chiuso al mattino.

Misaki non si sedette con loro al tavolo ma si diresse in camera sua al piano superiore da dove iniziarono ad arrivare strani rumori.

Ritenendosi sazio, Kisame salì per controllare cosa diavolo stette combinando e la trovò piegata su uno zaino capiente dove riponeva le sue cose.

-Cosa diavolo stai facendo?-

-Sono venuti a portarmi via, Kisame. Madara ha vinto. Noi siamo forti, ma in minoranza. Se Sasuke fa sul serio non credo di riuscire a batterlo. E poi anche Juugo e Suigetsu non scherzano-.

-Non è solo per quello-

-Si, hai ragione. Ho promesso una cosa a Itachi e la manterrò-

-Misaki- la richiamò facendola sedere sul letto -Calmati un secondo e cerca di assimilare la notizia ora, perché poi non potrai più farlo. So che eri legata a lui da qualcosa di più del solito rapporto sensei/allieva, quindi sfogati e poi ricomincia da capo- senza aggiungere altro Kisame si alzò e tornò dagli altri.

 

-Cosa combina?- chiese Suigetsu mentre sorseggiava la sua solita bibita

-Sta preparando i bagagli. Ha deciso di seguirvi senza opporre resistenza-

Sasuke, appoggiato a braccia conserte al muro, alzò lo sguardo verso Kisame e chiese atono:

-Perché?-

-Bah, tuo fratello le ha fatto promettere qualcosa…e lei non vuole combattervi. O meglio credo che non voglia combattere contro di te-.

Sasuke alzò le spalle e uscì dalla casa di Misaki. Aveva bisogno d’aria e così iniziò a correre verso la parte più fitta della foresta. Il cielo nel frattempo si stava annuvolando, annunciando l’arrivo di un temporale.

Sasuke era ormai giunto in luogo consono ai suoi allenamenti, quando un albero si schiantò al suolo provocando un rumore assordante e facendo tremare il suolo.

Lo schianto proveniva dalla sua destra, in un punto dove sentiva un’enorme quantità di chakra in azione. Solo una persona, a parte Naruto, ne aveva così tanto.

 

-Dannato, stupido, baka, teme- urlava al vento Misaki accompagnando ogni insulto con un pugno su qualcosa. Una roccia, il suolo e un albero, che si schiantò sotto la sua furia –farsi ammazzare da suo fratello baka solo per dargli la felicità della vendetta- altro colpo a un povero albero –come se fosse servito a qualcosa. Sasuke non ha capito niente di quello che volevi dirgli, baka-. Come se avesse completamente perso le forze, s’inginocchiò a terra e iniziò a piangere insieme al cielo grigio.

 

Sasuke si stava dirigendo verso il luogo dello schianto, quando una voce conosciuta da poco lo fece bloccare.

-Sasuke non ha capito niente, baka- purtroppo riuscì a sentire solo quelle parole pronunciate con rabbia e disperazione. Si avvicinò di più, poiché era tornato il silenzio rotto solo dal brontolio dei tuoni in lontananza. E mentre iniziava a piovere vide Misaki cadere a terra e picchiare ripetutamente il suolo con un pugno, fino a farselo sanguinare.

Il moro decise di avvicinarsi. La ragazza si fermò subito sentendo la sua presenza.

Si voltò verso Sasuke. Aveva uno sguardo disperato, che sostituì subito con uno freddo appena vide chi fosse il suo osservatore. Pioveva davvero forte ed erano ormai completamente zuppi. I capelli di Sasuke erano resi ancora più neri dalla pioggia e gli si erano incollati al viso senza espressioni. I capelli Misaki, senza più kanzashi , le coprivano il viso. Sasuke non sapeva se lei piangesse o fosse solo la pioggia, ma poco gli importava. Voleva solo sapere perché.

-Perché fai così?-

Lei alzò il suo sguardo ametista e sorridendo senza felicità gli disse:

-Perché tu hai spento la mia luce-.

Senza aggiungere altro lo sorpassò e con un agile balzo saltò su un ramo per ritornare a casa.

Completamente zuppa si fiondò in camera sua, si cambiò e si fasciò la mano ferita dopo averla disinfettata. Prese anche un cambio per Sasuke, visto che era rientrato poco dopo.

-Tieni- gli disse lanciandoglieli addosso senza guardarlo –erano di Itachi quindi dovrebbero andarti-

Sasuke si eclissò nel bagno del pian terreno e ne uscì completamente asciutto. Indossava la stessa divisa che Itachi portava sotto la cappa dell’Akatsuki.

Karin lo guardò facendosi venire gli occhi a cuore e arrossendo, per poi fiondarsi verso Sasuke e stringergli il braccio.

-Karin,levati- disse Sasuke scrollandosela di dosso senza tante cerimonie.

-Hai uno strano odore- gli disse lei guardandolo

-Sono i vestiti- rispose appoggiandosi alla parte nella solita posa. Lo aveva riconosciuto appena aveva infilato la maglia: l’odore sui vestiti di suo fratello era quello di Misaki.

-Tu hai spento la mia luce-.

Sasuke aveva deciso.

 

 

Misaki prese la sacca in cui ci aveva infilato qualche cambio e quelle cose che riteneva importanti come un kanzashi regalatole da Itachi per un suo compleanno. Era di madreperla, rosato, e sullo spuntone che s’infilava nei capelli c’era inciso il suo nome in kanji.  Finiva con un piccolo fiore di loto intagliato nella madreperla bianca. Lo aveva adorato da subito…

 

 

FLASH BACK

 

Itachi e Kisame, dopo quattro mesi si erano degnati di ritornare da lei e, dopo essersi beccati un pugno a testa, ora erano seduti nel salotto e si massaggiavano la parte offesa. Loro si lasciavano colpire perché era un po’ il suo modo di dire ‘mi siete mancati’, peccato che più crescesse più picchiava duro.

- Misaki, se continui a colpirmi così, diventerò brutto- le disse Kisame con finto tono lamentoso

-Kisame- gli rispose lei seria –ti svelo un segreto…tu lo sei già!!!- finì, ridendo come una matta. Lo squalo, fingendo di offendersi, si eclissò fuori in giardino. Ovviamente lo faceva per lasciare lei e Itachi da soli.

-Tieni- esordì l’Uchiha con il suo solito tono incolore.

-Cos’è?-

-Sono in ritardo, ma è per il tuo compleanno-

Il suo compleanno cadeva in gennaio, ma nonostante fosse maggio inoltrato, era felice di ricevere qualcosa dal suo sensei, perché era difficile che Itachi si lasciasse andare a questi gesti di affetto plateali.

La ragazza prese il pacchetto di carta di riso e scartandolo veloce vide il fantastico kanzashi. Nonostante sapesse di rischiare a comportarsi così con il suo imprevedibile sensei, gli si lanciò al collo, stampandogli uno schioccante bacio sulla guancia. La sorpresa più grande però, fu quando il suo scostante e terribilmente attraente sensei la prese per un braccio e trascinandosela vicina le diede un bacio, uno vero, sussurrandole :

-Buon compleanno, Misaki- con un tono di voce caldo, mai sentito.

 

FINE FLASH BACK

 

Erano passati due anni da quell’episodio. E ancora non riusciva credere a ciò che univa lei e Itachi. Dopotutto c’erano cinque anni di differenza tra loro e lei a quel tempo ne aveva solo quattordici, e mai avrebbe pensato di innamorarsi del suo sensei, ma soprattutto non credeva che uno così potesse ricambiare. Quando lei passeggiava per le strade del paese in sua compagnia, vedeva gli sguardi adoranti che le ragazze della sua età, o più grandi, lanciavano a Itachi. Ovviamente nessuna di loro sapeva che era un nukenin di livello S. Infatti quando venivano all’ex villaggio della Libellula i due ninja si toglievano sia i copri fronte scheggiati sia la cappa dell’organizzazione Akatsuki. Erano semplici esseri umani e uno dei due era incredibilmente bello.

 

Sospirò riprendendosi dai ricordi e si diresse nel salotto, dove la aspettavano gli altri, portatori di un nuovo e terribile futuro.

 

Vide Karin che senza successo tentava di colpire Suigetsu, il quale prontamente schivava i suoi colpi, trasformando la parte colpita in acqua. Sasuke, con il suo solito sguardo spento e senza espressioni sul volto era appoggiato al muro vicino allo shoji e Kisame giocava a shogi con Juugo.

-Ehi Kisame, stai cercando di vincere almeno contro di lui, visto che non hai mai battuto Itachi?-

-Tsk, secondo me quello imbrogliava con lo Sharingan. Dopottutto sapeva farci anche un okonomiyaki quindi non mi stupirei che sapesse anche prevedere le mie mosse-.

-Non c’era bisogno di usare lo Sharingan contro di te –disse la ragazza mentre rideva per la battuta di Kisame – sei una schiappa, ammettilo-

Lo squalo la guardò e poi scuotendo la testa disse sconsolato:

-Hai ragione-. E tanto per rincarare la dose, Juugo aveva appena fatto scacco.

 

Misaki si preoccupò di chiudere tutte le imposte. Sasuke osservava ogni suo singolo movimento e fu allora che la vide. Su uno dei mobili del salotto vi era una cornice. Il ninja si avvicinò, incurante dei litigi degli altri, e guardò la foto. Ritraeva Misaki, Itachi e Kisame sulla riva del fiume. Sasuke passò al microscopio la foto per trovare qualche indizio sul reale rapporto tra suo fratello e la ragazza e lo vide. Anche se era solo uno sfiorarsi, le loro mani erano vicine e poteva giurare di vedere una scintilla di felicità nello sguardo di Itachi. Scintilla che non aveva mai visto, nemmeno quando erano piccoli.

-datemi il tempo di consegnare le chiavi al capo villaggio, poi partiremo-

Sasuke la bloccò per il polso mentre si apprestava ad uscire.

-Si? Hai qualcosa da dire?- gli chiese Misaki. Lui la fissò intensamente con il suo sguardo nero e poi, mentre lei finalmente abbassava il suo, con il suo tono atono disse:

-Non ti consegnerò a Madara -.

 

 

 

 

 

 

 

 


Ringraziamenti:

 

giuly_the princess: spero che anche questo capitolo ti piaccia. Dai alla fine lo scoiattolo assassino ha fatto qualcosa di buono..spero che il Kisame descritto, decisamente più comico dell’originale, ti piacca…^^

 

Aiko Tsukigomori: eccoti l’aggiornamento. In questo capitolo ho dato un occhio al passato di Misaki al fianco di Itachi…spero ti piaccia anche questo


 * ornamenti per capelli tradizionali in giappone

 

** classica frittata giapponese che si vede spesso nei bento arrotolata.

 

 

Ah domani vado a Gardaland…che bellu…il prox aggiornamento sarà probabilmente lunedi…

Bye

Elena

   
 
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