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Autore: Rucci    30/07/2010    3 recensioni
Ed ora veglio
sono Tuo e Mio
la notte mi annunziasti come vita
mi hai fatto uomo.

Ci sono centootto stelle che in verità sono demoni.
Centootto diversi demoni. "Inno alla notte" è per uno di loro.
{spectre-centric, original character}
Genere: Dark, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I

V.

 

Lontano giace il mondo -

perso in un abisso profondo -

la sua dimora è squallida e deserta.

Malinconia profonda

fa vibrare le corde del mio petto.

 

 

Prima una volta, suggestionato dalle torri di Golubac. Poi capitò sempre più di frequente, e sempre dopo lo stesso identico sogno – il nero che rincorreva e inghiottiva tutto.

Dopo un mese, Stevan si svegliava tutte le notti di soprassalto, scosso non dagli incubi, ma da qualcosa di molto più potente che pulsava all’altezza dello sterno. Non era il cuore, che batteva impazzito contro la cassa toracica. Non era il cuore. Era qualcosa di molto più viscerale. Batteva nella pancia, sincopato, interno come l’anima e forte come un richiamo.

Cominciò a provare assieme nostalgia e paura della notte. Paura perché di quel pulsare aveva paura davvero: faceva sogni colmi di buio, e svegliarsi ogni volta era emergere a prendere fiato, talmente forte che faceva dubitare di avere rischiato di soffocare nel sonno.

La nostalgia, invece, era un sentimento molto più complesso.

Il mondo sotto il sole aveva assunto toni opachi, sbiaditi.

Si sorprese più di una volta a considerare che nel buio gli sembrava di vedere meglio che sotto la luce del sole, sempre uguale a sé stessa. Non vedeva più il rosa dell’alba, l’oro del mezzogiorno, il rosso della sera: era un’unica, vuota luminescenza, che accendendosi o spegnendosi lentamente ingannava l’occhio delle più vagheggianti fantasie. Non era così, di notte.

 

“Lo senti anche tu, Gheorghe?”

La creatura lo sillabò così piano che pareva non aver mosso neppure le labbra. Chi le stava di fianco sollevò a malapena lo sguardo, incantato in un punto nero molto lontano da entrambi. Quando rispose, fu addirittura con delicatezza maggiore, trasognato: “Sì.

“Non è uno di noi. Che cos’è che sento, allora?”

“Non lo so.”

Era notte e il battito forte dentro Stevan si propagava muto nell’aria.

Era un mese che le creature, di notte in notte, lo seguivano. Ora erano vicini.

Lo ascoltavano scuotere dolcemente gli aghi fruscianti dei pecci, sulle montagne.

 

Stevan aveva vissuto sedici anni di luce, prima che arrivasse la notte.

Era riuscito a passare gli esami e ottenere la licenza media. Si era iscritto ad una scuola superiore che non aveva ancora deciso se gli piaceva o no. Intanto, si era fatto uno sparuto gruppetto di amici – maschi, che con le ragazze ci giocava da quando aveva due anni e cominciava a stufarsi. Gli era cambiata la voce, che era sempre stata un po’ troppo profonda per il faccino delicato: si abbassò ulteriormente, senza che ci potesse fare niente. Giocava a calcetto tutte le domeniche. E si svegliava tutte le notti, ignaro che quel pulsare contro lo stomaco fosse veramente un richiamo.

Una stella demoniaca, assieme a tante altre, aveva cominciato a rombare e ruggire dietro il suo sigillo. Ci sarebbero voluti altri quattro anni perché si liberasse: ma era abbastanza forte da attirare al suo proprietario creature molto più antiche di quanto lui immaginasse. Così, in anticipo sui tempi, furono i vampiri a venire a lui.

 

 

 

 

 

La storia s’invola verso lidi tutti suoi, e all’orizzonte si stagliano personaggi che ben poco s’intrecciano con Saint Seiya, adesso. Se l’atmosfera sovrannaturale vi ha acchiappato, potrebbe interessarvi seguire Stevan adesso, perché sta veramente per succedergli di tutto. E purtroppo gli tocca. Che Hades gliela mandi buona.

 

Beat: *assume la posa della giffina a cipolla che EFP non possiede, e comincia ad ondeggiare crogiolandosi nei complimenti* <3

Ribrib20: Quasi una schermata di commento. Tu non hai idea di come stai gonfiando il mio ego. Non ne hai idea. È tremendo. Mi prendo tutte le pecore, e le distribuisco come Hades comanda. Sono così contenta che ti stia piacendo, mi fa ben sperare anche nel seguito: più si va avanti e più ci addentriamo nella notte, e non sarà facile tenere il passo. Ma oooh, che soddisfazioni mi sto prendendo nello scatenare con questa fic una micro sommossa pro vampiri veri! *C* Questo fatto mi riempie di gioia. Riscatto ai vampiri! I vampiri veri! Quelli belli! Quelli seri! Quelli letterariamente validi! QUELLI CARINISSIMI! *WARNING: autrice reduce dal Dracula di Coppola, potrebbe lanciarsi in gesti convulsi come sguanciottare il Vlad a morte* çOOOOOç

 


Un ringraziamento a parte anche a Ruri, che non commenta, ma che so bene che segue, e a cui una riga la dedico perché su Stevan si è sorbita i peggio spoiler, i peggio deliri e i peggio pettegolezzi in macchina al ritorno da Gardaland e oltre. Grazie, Rurina, per la pazienza! XD <3 Attendo con amore Tu Sai Chi per ricambiare con tutto il cuoricino! E un grazie di dovere anche ai soliti sospetti, Shinji, LeFleurDuMal e Kijomi, se no si offendono, ma soprattutto perché vogliono bene a Stevino, e a queste ultime due in particolare perché di recente mi stanno aiutando tanto a farlo diventare sempre più completo. A tutti e tre un bacio in bocca. è_é

  
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