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Autore: Neko    02/08/2010    5 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 15: la tecnica di scioglimento

 

Jiraya tornò a Konoha due giorni dopo l’inizio della sua ricerca e portò con se dei rotoli di carta che sarebbero potuti tornare utili.

Rientrò nel suo monolocale a notte fonda e non un filo di luce entrava dalla finestra a causa dell’assenza della luna e quando accese la luce trovò una sorpresa, che lo fece spaventare talmente tanto da far cadere i rotoli.

Il rumore provocato dalla caduta degli oggetti fece spaventare anche la sorpresa, la quale era appisolata sul divano che c’era nella sala.

Naruto, che ci fai qui?” chiese l’uomo riprendendosi dallo spavento.

Il ragazzo si strofinò gli occhi “Ti aspettavo! C-che ore sono?” chiese il ragazzino. Jiraya gli rispose, ma esso si era nuovamente riaddormentato.

“Figlio degenere, nemmeno mi ascolta”  disse seccato, per poi dirigersi verso l’armadio per prendere una coperta e coprire il figlio, dopo di chè si apprestò a nascondere i documenti trovati.

Non voleva che Naruto li trovasse e leggesse doveva prima discutere con Tsunade di una faccenda importante.

Il mattino seguente fu Naruto a svegliarsi per primo e trovò il padre per terra.

“Belle signorine venite dal vostro caro…” non potè terminare né il sogno che la frase che Naruto gli diede un pugno in testa.

Tsè il solito pervertito!” disse con una vena pulsante sulla testa

Jiraya si svegliò e si grattò la testa e non sembrava di ottimo umore. Era stato svegliato proprio sul più bello.

“Che ci fai li per terra?” chiese il ragazzo curioso.

“Un  moccioso occupa il divano e devo pur arrangiarmi!” disse l’uomo tirandosi su e spolverandosi i pantaloni.

“Non hai un letto?” chiese Naruto. Era la prima volta che entrava nell’abitazione del padre.

Jiraya lo guardò e disse ”dove lo metto? Se a malapena ci entro io in questa casa?”

“Un buon motivo per tornare a vivere con me  e la mamma, no? Oppure potremo far saltare in aria questo posto e la mamma ti  accoglierebbe a braccia aperte!” disse furbone il ragazzo.

Jiraya scoppiò a ridere “Sei proprio buffo. Se speri che tua madre mi faccia rimettere piede in casa sua, per una tale sciocchezza...bhe non accadrà!”

“Dai, la mamma sarà tremenda quando si arrabbia, ma non è cattiva!”

“Come no! è una vecchia zitella antipatica e scontrosa. L’unica cosa buona che si ritrova e quel davanzale che ha!” disse l’uomo, quando improvvisamente dal naso gli cadde un rivolo dal naso.

“Sarà, ma secondo non ti piace solo quel davanzale!” disse Naruto sornione poi aggiunse “lo sai che mi hai dato un arma con cui potrei minacciarti?”

“cioè?” chiese l’uomo sgranando gli occhi.

“Se dicessi a mamma che l’hai chiamata vecchia zitella antipatica ecc., ti ucciderebbe!”

Jiraya sbiancò “Non avrai intenzione di dirglielo!”

“Chissà!” disse Naruto guardandolo di sottecchi.

“Cosa vuoi in cambio del tuo silenzio?” chiese Jiraya sospettoso.

Naruto sorrise trentadue denti “Che mi dici cosa hai scoperto  sul sigillo che ha Sai e soprattutto perché hai nascosto quei rotoli di carta nell’armadio, con tanta fretta e facendo attenzione che io non ti vedessi!”

Jiraya sussultò. Era convinto che il ragazzo dormisse e invece l’aveva fregato come se fosse stato un pivello.

“Non sono riuscito a scoprire molto sul sigillo di Sai. Si può sciogliere, ma solo con una tecnica inversa che richiede un chakra almeno dieci volte maggiore di quello che l’ha impresso, oppure usando il chakra di Danzo stesso, ma dubito che voglia collaborare.”

Naruto fece una faccia sorpresa “Non so quanto sia potente Danzo, ma avere un chakra dieci volte più potente del suo…bhe è piuttosto complicato!”

“piuttosto? Io credo sia impossibile, nemmeno l’uomo più potente al modo avrebbe la potenza necessaria. Danzo è potente, anche se non è il migliore, ma non credo che ci sia qualcuno così tanto più potente di lui!”

Naruto sorrise “Non mi preoccuperei di quello. Per quanto riguarda i rotoli invece?” chiese. Jiraya sperava che se ne fosse dimenticato.

“Sono solo rotoli di carta vuoti, che ho portato con me per prendere appunti sulla tecnica di scioglimento!”

Naruto lo guardò poco convinto “Non sei bravo a raccontare bugie. Avanti fammi vedere!” disse recandosi verso l’armadio.

Jiraya lo precedette e colpì l’anta dell’armadio che Naruto aveva aperto per richiuderla “Non c’è niente che ti deve interessare li dentro, chiaro?” disse con voce grossa, tanto che sorprese Naruto.

“Non provare ad avvicinarti più a questo armadio o è la volta buona che vedi di cosa sono capace se mi arrabbio sul serio e non sai di cosa sono capace!”

Naruto sgranò gli occhi. Suo padre non gli aveva mai parlato in quel modo e questo aumento la sua curiosità per quanto riguardava i rotoli, ma allo stesso tempo temeva che il padre potesse davvero attuare la sua minaccia. Sbuffò e sconfitto decise di lasciare perdere.

“Va bene, se ci sono novità fammi sapere!” disse semplicemente il ragazzo andandosene, offeso per come Jiraya si era rivolto a lui. Lo aveva preso alla sprovvista.

Jiraya quando vide la porta del suo appartamento chiudersi, sospirò e si lasciò andare sul divano sconsolato.

 

Jiraya verso metà mattinata si recò da Tsunade assicurandosi  che nessuno fosse presente nei pressi della stanza in grado di avvertire anche una minima parte del discorso che avrebbe  intrapreso.

“Allora come è andata!” chiese Tsunade seria.

“Non bene come speravo, ma sono ancora tutto intero. Introdursi in quel villaggio, per quanto ormai sia solo una massa di macerie, è impossibile. Se non avessi portato con me questa maglia di Naruto, probabilmente gli spiriti guardiani del luogo mi avrebbero fatto fuori e addio rotolo per sciogliere le tecniche di sigillo!”

Tsunade lo guardava non sorpresa del fatto. “Sapevamo che intrufolarsi nel vecchio villaggio del vortice era un pericolo, solo gli Uzumaki possono accedervi tranquillamente. Mi chiedo solo come ti sia venuta una tale idea. Infondo Sai non è niente per te, perché vuoi aiutarlo!”

Jiraya si fece serio “Non lo faccio per Sai, ma per incastrare Danzo.  Quel tipo non mi piace. Sappiamo che ha sempre cercato di prendersi la carica di Hokage e che è contro le leggi di tutti gli hokage che si sono susseguite e inoltre io credo che…” fece una pausa “…Hiruzen-sensei,  una volta mi ha parlato della storia degli Uchiha e mi è venuta una pulce nell’orecchio!”

Tsunade disse “Cioè?”

“Sai che gli Uchiha erano un clan famoso come i Senju e che per anni sono stati acerrimi nemici!”

Tsunade annui “i due clan, stanchi delle numerose perdite che subirono a causa delle loro battaglie, fecero una tregua. Venne creato il villaggio di Konoha e come capo villaggio fu scelto un appartenente al clan Senju. Gli Uchiha non si opposero a questa decisione, ma successivamente essendo anche gli altri hokage appartenenti a quel clan, gli Uchiha, da forti e temuti che erano, andarono in contro a un forte declino. Essere eletti come la polizia di Konoha, per loro non era abbastanza, non era un compito all’altezza dei loro poteri e si rivolsero un po’ contro!”

“Esatto, il sensei mi disse  che gli Uchiha cominciarono ad avere odio verso Konoha per la fine che avevano fatto e per far si che il clan si acquietasse, voleva fare un nuovo accordo, dare loro maggiore importanza, ma il consiglio, Danzo soprattutto, si oppose alla decisione del terzo. Li riteneva pericolosi e da eliminare per il bene del villaggio. Poi poco tempo dopo c’è stato lo sterminio del clan Uchiha, per via di Itachi. Credo che tu sia al corrente che Itachi era una spia che riferiva le intenzioni degli Uchiha al consiglio degli anziani. Secondo me hanno saputo qualcosa a loro scomodo è hanno ordinato a Itachi di eliminare tutti e ho il presentimento che ci sia Danzo dietro a questa storia! Non riesco  a capacitarmi che un ragazzino, dalle doti straordinarie di Itachi, fosse così stupido da compiere un tale gesto!”

Tsunade lo guardò preoccupata “è un accusa molto grave Jiraya. Anche se, dato la sete di potere di quell’uomo, la cosa non mi sorprende, non possiamo fare niente se non abbiamo l’assoluta certezza e prove contro di lui!”

Jiraya annuì “Lo so, per questo spero che aiutando Sai, il ragazzo possa dirci qualcosa in proposito!”

“è solo un servo di Danzo, non saprà niente di quella faccenda!”

“Può darsi, ma qualcosa potrà sempre tornare utile!”

“In poche parole vuoi usare quel ragazzo!” disse Tsunade.

“Detto così è brutto! Voglio solo che collabori con noi, sperando che accetti, e non credo che si tirerà indietro dopo il brutto scherzo che Danzo gli ha tirato!”

Tsunade sospirò “Ok, ma rimane il problema che non sappiamo come sciogliere il sigillo!”

Jiraya sospirò “La tecnica dovrebbe essere scritta qui dentro, da quel poco che ci ho capito!”

Tsunade aprì i rotoli e li lesse, poi sollevando lo sguardo verso l’uomo confusa e disse “Quel poco che ci hai capito? Da quando sai leggere questo tipo di lingua? È incomprensibile!”

“Si, ma ti ricordo che la moglie del mio allievo, apparteneva al villaggio del vortice. Mentre aspettava il figlio la sorprendevo spesso a leggere libri in questa lingua e…bhe mi sono incuriosito e mi sono fatto insegnare giusto un po’ la base!”

“Ok, ma ciò non toglie che non sei in grado di leggerli come si deve, esiste nessuno al mondo che sa leggerlo. Non esistono superstiti del villaggio del vortice!” disse Tsunade.

“E qui che ti sbagli mia cara. un superstite c’è…anche se non è un abitante di quel villaggio!”

Tsunade capì a chi si stava riferendo “Prima di tutto non ha mai parlato né sentito quella lingua, secondo lo sai a cosa dovremo andare incontro?”

Jiraya sospirò “Dovremo spiegargli le sue origini, il problema e che non sappiamo molto sulla madre. Inoltre sarà pronto per sapere tutto? E noi?”

Tsunade  sospirò “Prima o poi dovremo dirglielo, ma…forse dovremo chiedere a lui se lo vuole sapere o meno!”

 

La sera arrivò presto e Naruto vide rientrare non solo la madre, ma anche il padre, il quale aveva con se i rotoli.

“Papà? Che ci fai qui?”

“Anch’io sono contento di vederti figliolo!” disse Jiraya con ironia “Dovremo parlarti di una cosa…se vuoi!”

Naruto li guardò preoccupato “Ho fatto qualcosa di male? Perché mi dovete parlare entrambi?”

Tsunade sorrise, anche se era un sorriso nervoso “Non hai fatto nulla!”

Jiraya intervenne “Naruto, tu sei sicuro di voler aiutare Sai?”

Naruto alzò il sopracciglio “Che razza di domanda, certo che lo voglio! Anche lui è una vittima di quel vecchiaccio!”

Jiraya sospirò “Naruto qui dentro c’è come si fa a sciogliere qualsiasi tipo di sigillo, ma…

“Fantastico, così potremo aiutare Sai. Ma perchè allora questa mattina eri tanto misterioso!”

“perché questi rotoli non possono  essere letti da chiunque. Sono scritti in una lingua diversa dalla nostra ed è anche ormai scomparsa! Solo un clan al mondo conosce questa lingua…il tuo. Il clan Uzumaki, di cui tu sei l’unico superstite.”

Naruto a quella rivelazione sussultò.

Tsunade si sedette vicino a lui “Naruto, non ti sei mai chiesto perché tu avessi un cognome diverso da quello di tuo  padre o dal mio?”

Naruto annuì  “Quando ero piccolo si, ma una volta che ho scoperto di essere stato adottato, ho capito che il mio cognome deriva da uno dei miei veri genitori.  Sinceramente mi sono spesso domandato chi fossero, com’erano, cosa facevano, ma non ho mai avuto il coraggio di chiederlo. Avevo paura o che voi non avreste voluto parlarne o che non sapevate niente di loro e quindi ho lasciato perdere!”

Jiraya iniziò “Uzumaki era il cognome di tua madre, una kunoichi del paese del vortice dai lunghi capelli rossi. Si è trasferita a Konoha dopo che il suo villaggio era stato raso al suolo e il suo…tuo clan sterminato. Gli Uzumaki, per quel poco che ne so al riguardo, erano famosi per la loro abilità nelle tecniche di sigillo e per il loro chakra speciale che consentiva loro di avere il controllo sulle bestie dalle code. Diciamo che era la loro abilità innata!”

“il mio essere un’appartenente a quel clan, come può aiutarmi a comprendere un lingua che non conosco?”

“Gli Uzumaki avevano anche questa capacità. Parlavano una lingua sconosciuta a tutto il mondo, che solo loro potevano capire e leggere senza che venisse loro insegnata. Probabilmente veniva usata in campo nemico, quando qualche spia avrebbe potuto sentire i loro discorsi, inoltre credo servisse per le tecniche di sigillo. Se normalmente, per compiere una tecnica si fanno dei sigilli con le mani, loro usavano quella lingua.”

Naruto era invaso da mille pensieri “Mio padre invece?” chiese in un sussurrò.

Tsunade e Jiraya  si guardarono indecisi sul da farsi, ma ormai l’argomento era stato tirato in ballo

“Tuo padre è…yondaime!” disse Tsunade in un sussurrò, che però arrivò alle orecchie del ragazzo.

Naruto sgranò gli occhi e strinse i pugni “Non è vero!”

naruto so cosa stai pensando e...” cominciò la donna

“Non è vero!” disse il ragazzo urlando e alzandosi in piedi “Perché un padre dovrebbe sigillare un demone all’interno del figlio? Perché?”

“Non eravamo presenti quel giorno e non sappiamo come si siano svolti i fatti. So solo che Minato ha usato il sigillo del diavolo per imprigionare il Kyuubi dentro di te, per salvare il villaggio. Conoscevo bene Minato. Non avrebbe mai fatto una cosa del genere se avesse potuto scegliere!”

Naruto si calmò anche se era piuttosto sconvolto, ma oramai aveva accettato da tempo il suo essere un jinchuuriki, per quanti sacrifici comportasse.

“Se non avessi dovuto leggere quei documenti, ammesso che ne sia in grado, mi avreste mai raccontato dei miei genitori?” chiese il ragazzo tristemente.

“Un giorno forse, ma non ti abbiamo potuto dare molte informazioni, io non conoscevo molto tuo padre e tua madre l’ho vista poche volte!” disse Tsunade.

“Per me è già abbastanza!” disse Naruto accennando un sorriso triste.

Jiraya intervenne “Veramente io di tuo padre potrei dirtene quante ne vuoi. Era un mio allievo e lo conoscevo bene! Ma ne riparleremo un’altra volta con calma!”

Naruto annuì e alzandosi si avvicinò a un rotolo lo aprì e cominciò a dargli un’occhiata.

 

Tutto era pronto.

Sai era stato portato in una stanza segreta sotto gli uffici del palazzo dell’hokage.

Era un luogo enorme e vuoto, con in mezzo solamente le colonne portanti incaricate di reggere il peso dell’intero palazzo.

Sembrava un posto abbandonato, ma non era raro che qualcuno entrasse in quel luogo. Veniva usato anche per ricattare i prigionieri in cambio di informazioni o per compiere qualche rituale come quello che Jiraya si stava preparando a compiere sul ragazzo moro.

Erano presenti anche Naruto, Tsunade e Sakura.

Tsunade era li per visionare la situazione, Naruto perchè era già a conoscenza del fatto che sarebbe tornato utile e Sakura aveva voluto accompagnare i due ragazzi e assicurarsi che tutto andasse per il meglio.

Sai si posizionò al centro della stanza all’interno di un cerchio tracciato sul pavimento con sangue di animale. Per far si che la tecnica funzionasse, il ragazzo non avrebbe dovuto muoversi da lì.

Jiraya fece segno a tutti di allontanarsi e cominciò a comporre con le mani sigilli che Naruto gli aveva detto di comporre la sera prima. Si ricordava ogni passo da compiere per far si che l’annullamento del sigillo avvenisse, ma non aveva la certezza che potesse funzionare, dopo tutto gli mancava un elemento importante…il chakra adeguato.

Decisero di provare comunque, sperando che i rotoli sbagliassero, anche se l’uomo non ci sperava troppo.

L’uomo finiti i sigilli, poggiò la mano all’interno di un cerchiò più piccolo e la tecnica ebbe inizio. Dal punto in cui aveva appoggiato la mano, cominciarono a espandersi delle scritte strane, la stessa lingua che era scritta sui rotoli e che solo Naruto poteva comprendere. Si espansero molto velocemente fino a giungere al ragazzo e ricoprirlo interamente. Improvvisamente dal cerchiò rosso più grande si alzò verso il soffitto una colonna di chakra che rendeva difficile la visione all’interno. Le scritte che prima si muovevano con velocità estrema disegnando varie forme sul pavimento, cominciarono a rallentare, fino a fermarsi.

Fu in quel momento che Jiraya capì che la tecnica non sarebbe arrivata alla conclusione, nonostante avesse aumentato la quantità di chakra.

Le scritte cominciarono ad abbandonare il corpo del ragazzo e lentamente a farsi sempre più indietro.

Tsunade si morse il labbro. Nonostante il fallimento della tecnica non riportasse conseguenze, era nervosa.

Naruto non ci pensò due volte e con tutta fretta diede il rotolo che teneva in mano a Sakura e corse verso il padre.

Compose gli stessi sigilli che aveva compiuto poco prima Jiraya.

“Papà togliti!” disse il ragazzo.

“Cosa hai intenzione di fare?” chiese l’uomo cercando di mantenere la concentrazione “Il tuo chakra non basterà comunque!”

Naruto decise a quel punto di spingere via l’uomo lasciando tutti di sorpresa e in fretta e furia, appoggiò il suo palmo della mano a terra.

Le scritte, nel momento in cui la mano di Jiraya aveva perso il contatto con la tecnica, cominciarono a ritirarsi molto velocemente, tanto che Naruto riuscì a impedire che la tecnica venisse annullata del tutto solo per un pelo.

Si concentrò a fondo chiudendo gli occhi e quando li riaprì essi non erano più azzurri, ma rosso sangue con una pupilla nera assottigliata.

Il ragazzo cominciò ad urlare e il suo corpo venne circondato da un chakra maligno di colore rosso, che fece cambiare colore anche a quello che avvolgeva Sai.

Tutti riconobbero quel chakra come quello della volpe.

Naruto fermati, è pericoloso!” disse Jiraya avvicinandosi, ma il chakra del ragazzo, prendendo vita gli impedì di avvicinarsi buttandolo nuovamente a terra.

Le scritte cominciarono nuovamente a fluire verso Sai, il quale, spaventato da quel chakra maligno, venne alzato in aria.

Passò solo un minuto, che per i presenti sembravano molto di più, dopo di chè la tecnica finì.

Sai rimise i piedi a terra e il chakra rosso si estinse, lasciando solo un Naruto privo di fiato.

C-ce l’hai fatta?” chiese Sakura al ragazzo.

Naruto era troppo impegnato a immettere aria nei polmoni per risponderle. Aprì solo un occhio che rivolse a Sai, il quale,sorridendo, mostrò ai presenti la lingua.

Il sigillo era scomparso.

Yatta! Sei stato grande Naruto!” disse Sakura correndo ad abbracciare il compagno.

Jiraya e Tsunade si guardarono sorpresi, ma preoccupati allo stesso momento.

Non gli andava a genio che il ragazzo avesse ricorso a quel potere, anche se dovevano ammetterlo, il chakra di Kyuubi o di qualsiasi demone con la cosa, era l’unica cosa in grado di annullare il sigillo di Danzo.

 

 

  
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