Cap. ERIKO, IO TI AMOOOOOOOOOOOO! (Eh?)

Era leggermente impanicata.

O meglio, era nello schifo più totale! In meno di un ora aveva scoperto che:

- Il tizio semi-maniaco del ristorante in realtà non era altri che suo fratello, pronto per vendicarsi con chissà quale stratagemma.

- I suoi compagni di classe si erano rivelati i soliti ragazzi con una grande carenza di donne, e non le era piaciuto essere squadrata da testa a piedi come una rivista di playboy!

- Obaba dava gravi segni di vecchiaia, dato che scambiava Ryoga per il suo ragazzo ‒ Seh. Magari!

- E, dulcis in fundo, il ragazzo che le piaceva ce l’aveva con lei per chissà quale motivo, ed era corso via, allontanandosi come se fosse una portatrice di peste. Quando era troppo era troppo!

E - Ranma, non è il momento più adatto ora, Ryoag ha.. -

R - Giusto… Ryoga… -

Improvvisamente Ranma scomparve, e poi vide giallo……gli aveva coperto le testa con del tessuto giallo.. Ma era impazzito?!

Cercò di togliersi quelli che a quanto pare sembravano un paio di pantaloncini, ma nulla non ci riusciva.

R - Per tua informazione, quelli sono i boxer di Ryoga. –

E- COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!?!?!?!?!?!?!?????????????????-

Ora pure il rosso aveva accompagnato il giallo.. Ah, no: quello era il suo sangue… Il sangue che le era appena uscito dal naso!

E - Toglimeli, toglimeli, toglimeli, toglimeli, toglimeli, toglimeli, TOGLIMELI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Riprese finalmente a vedere il mondo a colori: suo fratello appoggiato ad un muretto che se la rideva con in mano i boxer di Ryoga, una macchina fotografica e… Cosa? Che ci aveva fatto con una macc…

E - Brutto…-
Eriko si fiondò addosso a Ranma. Come aveva osato farle delle foto in quello stato? Gliela avrebbe fatta pagare ‒ e cara, per giunta!!!

R - Come mai siamo così aggressive? Sono solo poche foto che verranno poi distribuite per tutta la città, insieme a quelle di quando facevi il bagnetto da piccolina! -

Eriko tentò di colpirlo con un calcio volante, ma Ranma, abilmente, lo evitò.

E - GIURO CHE TI AMMAZZO!!! -

La ragazza si voltò, tentando a vuoto di colpirlo a calci e pugni.

R - Ma stai tranquilla, gli originali provvederò personalmente a darli a Ryoga!

Eriko cadde rovinosamente a terra.

E - Spero tu stia scherzando! -

R - E chi scherza? -

Ranma si dileguò dalla sua vista per poi prendere a correre sui tetti come suo solito. Eriko cercò invano di seguirlo o per lo meno riuscire a tenere il suo passo, nulla sembrava una scheggia.. O forse…

E *Sono io che rallento?!*

Intanto, nei pressi del parco pubblico, Ryoga vagava senza una meta, con sguardo perso verso l’asfalto.

Ry - Sapevo sin dal principio di essere un buon amico e basta, perché mi voglio illudere? Perché? -

Si voltò di scatto: aveva percepito due forti presenze avvicinarsi in maniera spropositata.

Poi le riconobbe.

La prima: statura alta, capelli mori legati in un codino, la solita casacca rossa e in mano un … megafono?

La seconda: statura media-bassa, capelli mori legati in due lunghe trecce, il solito vestito rosso e…anche il viso aveva all’incirca la stessa colorazione.

La prima saltò giù dal tetto sul quale stava correndo freneticamente, atterrando a una decina di metri da lui.

R - Alcune notti fa ti sentivo dire nel sonno… -

Urlò indicandolo. Ma se nemmeno era nel quartiere di Tokyo, quando dormiva!

R *A parte quando ho dormito nel letto di Eriko la scorsa notte… E anche quella prima… E quella prima ancora!*

Iniziò a colorarsi di un leggero color vermiglio e mettersi le mani tra i capelli.

Ry *Che cosa posso aver detto? Oddei... E se Eriko mi avesse sentito? E se invece lo ha fatto suo padre? E se erano cose indecenti?*

Alle sue spalle atterrò Eriko, con la sua solita grazia: lui non sentì nemmeno il brusco contatto tra i piedi e l’asfalto.

E - Lascialo stare ‒ questo è il nostro incontro, lui non c’entra nulla! -

R - Ti sentivo dire... ERIKO, IO TI AMOOOOOO!!!!-

E- ... Eh?! -