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Autore: Yusaki e Oz    03/08/2010    7 recensioni
Quando tutte le nazioni decidono di riunirsi insorgono molti problemi. Innanzitutto non ci sono mai abbastanza sedie, i lampadari tendono a crollare ed Italia dice cose inopportune in momenti inopportuni. Ma soprattutto nessuno, NESSUNO, prende le cose sul serio (perchè, di solito lo fanno?). Una riunione, un litigio, ma soprattutto una cameriera infuriata rivelano una terribile minaccia per le nazioni. Riuscirà Alfred a salvare il mondo? O comunque, qualcuno, chiunque sia, riuscirà a salvare il mondo? In due giorni si gioca il destino di questo branco di spostati.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In questo capitolo non c’è riuscito mettere un’astronave aliena, forse nel prossimo. In compenso scoprirete un nuovo gioco che presto verrò messo sul mercato…uno strano miscuglio tra monopoli, Yu-gi-oh, risiko e qualche altro gioco a caso.

Yusaki: Quindi non sforzatevi di capire che gioco è, non esiste ancora. Ma Oz ci sta lavorando.

Oz: Ciò che è certo è che è sicuramente un gioco vietato ai minori…aha, stavolta tocca a me dirlo: Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

Sulla sala era calato il più gelido dei silenzi (e stavolta Russia non ne aveva colpa), le parole di Pangea erano state dure, come rimettere in sesto in due giorni conflitti centenari tra nazioni?

<< io propongo del sano amore collettivo... >> propose Francia venendo pestato a sangue un po' da tutti. Com'era del resto prevedibile. Come fare a trovare una soluzione, che fare per smorzare quella frustante attesa?

<< se si giocasse a carte?>> propose Alfred sorridente.

<< ma si dai...! già che ci siamo andiamo anche a funghi!! >> sbottò Inghilterra (ancora infuriato per ciò che l'americano aveva detto di Francis)versandosi un altro bicchiere di gin << svegliati, il mondo sta per finire! Dobbiamo fare qualcosa! >>

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<< allora... ho fatto tre, arrivo fino a parco della vittoria, costruisco un albergo, gioco dragobianco occhi blu in posizione di difesa, prendo il settebello e faccio scopa... >> disse Alfred posizionando i suoi carrarmatini sul tabellone << vai Feliks, sta a te... >>

il polacco osservò il tabellone, lanciò i dadi ed imprecò sottovoce << maledizione... >> disse prendendo un cartoncino sventura dal mazzo << tra due anni verrai di nuovo spartito... nel frattempo torna indietro di tre caselle... >> lesse ad alta voce << cioè tipo... non è giusto...! Anche se ci sono abituato... >>

Era il turno di Russia, a cui toccò prendere un cartellino sventura che diceva “Torna indietro fino al via e restituisci i baltici a Polonia”.

<< Non mi piace questo cartellino >> commentò Russia.

<< Vabbè, è un gioco! >> ribatté Giappone, che zitto zitto era quello che stava vincendo.

<< Ho detto che non mi piace questo cartellino >> ribadì con un sorriso inquietante Russia, provvedendo a lanciare di nuovo i dadi.

<< Ehy, cioè, ma così tipo non vale!! >> contestò Polonia, imbronciato.

Due minuti dopo...

<< Tipo, qualcuno mi libera, per favore? >> implorò Polonia, che se stava a testa in giù appeso al posto del lampadario. Un istante dopo Russia, pentendosi di non averlo fatto prima, provvide a mettergli anche un bavaglio.

<< Oook,  Francia sta a te! >> disse America.

Il francese prese i dadi e li tirò con eleganza. << Sei! >> esclamò soddisfatto Francia << Cartoncino osè! Devo togliermi i pantaloni. >> disse, ancora più entusiasta.

<< Francia Nii-san, com'è che prendi sempre cartellini osè? Ormai sei rimasto in mutande... >> domandò Italia.

<< Esperienza Feliciano, solo esperienza >> rispose Francis, rimettendosi in tasca i dadi truccati << E comunque punto a rimanere nudo! >>

<< Mi chiedo come faccia, io sono venti giri che tento di denudare Austria-san >> borbottò fra se Ungheria, scoccando un’occhiataccia al francese. << Invece guardate com’è ridotto! >> urlò a voce più alta, indicando un irriconoscibile Austria, sommerso da almeno venti piumini.

<< Fa caldo >>, disse con diplomazia Austria.

<< Sta al magnifico me! >> gridò Prussia lanciando i dadi, << Ecco, un cartoncino osè!  Bene...per andare avanti devo...baciare mio fratello! >>

Germania respinse prontamente l’attacco del fratello  << Non ci provare!! >>

<< Ma West, altrimenti non vinciamo! >> si lamentò Prussia, mentre Germania scappava via. << Tranquilli, adesso lo acchiappo >> concluse Prussia estraendo una confezione di Wustel << Weeest, guarda cos’ho qui...lo vuoi un wustellino? Lo vuoiii? Vieniiii! >>

<< Solo io ho l’impressione che sembri una cosa porno? >> sbottò Svizzera mentre la sorella leggeva un cartellino.

<< Ah...qui dice che mi devo spogliare... >> lesse Liechtenstein.

<< Evvai! >> commentò Francia, togliendosi anche le mutande.

<< LEI NON SI SPOGLIA! >> intervenne istericamente Svizzera, e il suo fucile fece desistere tutti dall’insistere.

Intanto Cuba aveva tirato i dadi, pescando a sua volta un cartellino, anche se era un cartellino sventura che diceva “Devi regalare il tuo gelato ad America”.

<< Fantastico >>, rise America, che aveva letto a sua volta ed aveva giusto voglia di gelato.

Cuba sorrise (stupendo tutti) << Tieni >> disse gentilmente ad America, spiaccicandogli il gelato in faccia.

(A proposito, se avete capito a “il tuo gelato” un’altra cosa sappiate che Ungheria ha commesso il vostro stesso errore.)

<< Ah, peccato, credevo succedesse qualcosa di bello >> sospirò Ungheria, rimettendo in tasca la videocamera.

<< Ma, scusate, che fine ha fatto Cina? >> chiese improvvisamente Giappone, guardandosi attorno.

<< Ha pescato un cartellino sventura per il quale dovrà cucinare per i prossimi 30 turni >>, sorrise Russia, che aveva personalmente stilato quel cartellino.

In quell’istante un depresso Germania tornò al tavolo di gioco.

<< Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! >> esultava Prussia, saltando mentre Germania era nell’imbarazzo più totale.

Per sfortuna del tedesco Feliciano pescò a sua volta un cartellino osè << ieri Germania si è vestito da infermiera e poi mi ha fatto mangiare il suo grosso wustel! >> rivelò Italia, il cui cartellino recava scritto “Racconta cosa hai fatto ieri con il tuo amante”.

<< Da infermiera eh? >> sghignazzò Francia dando di gomito a Germania, che svenne.

<< Che bello, è il mio turno... >> mormorò felice Canada, che non giocava da tre giri e che non giocò neanche stavolta perchè Russia gli sottrasse i dadi.

 

Nel frattempo Spagna, Lovino, Egitto, Grecia e qualche altra nazione a saldo stavano guardando un film.

<< Guarda, ma quello non è il nonno del mangiapatate? >> domandò Lovino, indicando lo schermo.

<< Emh, Lovi, quello è Legolas! >> lo informò Spagna.

<< Ah, c’è anche nonno Roma! >> esclamò ancora Lovino, vedendo Aragorn.

<< Ah, e c’è anche quell’asociale di Turchia >> disse Grecia, riferendosi a Gimli.

<< CHE HAI DETTO?! IO SAREI UN NANO?!?! >> ruggì Turchia, che stava parlando con Inghilterra di quanto le ex-colonie fossero stronze.

Lì accanto si levarono altre grida dei nordici che stavano giocando a Uno con Tony e il pony di Polonia.

<< Ti tocca pescare quattro carte! >> disse un nordico, sempre a caso, facciamo Danimarca.

Il pony stava infatti clamorosamente perdendo: non era facile non far vedere le carte quando si avevano gli zoccoli.

 

Tornando alle altre nazioni...

<< Germania? Germania? Su, riprenditi. >> stava dicendo Italia, e sembrava che in effetti il tedesco si  fosse ripreso. << Dopotutto ho solo detto che ti ho fatto un pompino! >>

Germania svenne di nuovo.

Russia, a cui non importava niente di ciò che l’italiano faceva o meno al tedesco, continuò la sua partita tirando i dadi, ottenendo di nuovo un numero basso, e pescando per l’ennesima volta un cartellino sventura.

<< “Devi ammettere pubblicamente che America è il più figo, il più forte, il più eroico, con la messa in piega migliore, col giubbotto più cool e con i rubinetti antitartaro, e diventare infine una sua colonia” >> lesse quella calligrafia che assomigliava paurosamente a quella di Alfred.

<< Ehy, mi piace questo cartoncino! >> dichiarò America, super-sorridente.

<< A me no >> e stavolta Russia disintegrò l’intero gioco.

<< Pare che abbia vinto io >>, disse tranquillamente Giappone.

<< Ci scusi >>, si intromisero però un paio di voci sconosciute, << In realtà...abbiamo vinto noi! >>

Erano i due braccianti del primo capitolo. Che sono di nuovo qui perchè hanno avuto un grande successo e contano adesso milioni di fan.

Sulla sala calò il silenzio.

 

Qualcuno (era Canada, ma nessuno se ne ricordava più) aveva suggerito di organizzare una specie di terapia di gruppo, pensando che raccontandosi qualcosa di personale si sarebbero sentiti emotivamente più vicini. Che idea stupida, ma vabbè.

Avevano appena cominciato quando  Prussia disse di avere sete. America, che era stato incaricato di distribuire i bicchieri, si alzò per prendere quello di Prussia, ma nel frattempo altre 40 nazioni dissero di avere sete. Non sarebbe stato un compito difficile, in fondo avevano scritto il nome sul bicchierino visto com’era andata a finire l’ultima volta...

 

*Flash back*

 

Era tutta la sera che teneva d’occhio, che teneva d’occhio quel maledettissimo bicchiere di Austria, avrebbe trovato l’occasione giusta per bere dal suo bicchiere, ed ottenere così un bacio indiretto. Ad un certo punto Austria si distrasse lasciando campo libero ad Elizaveta, che si avventò sul bicchiere bevendo avidamente da esso.

<< EVVIVA! Un bacio indiretto da Austria-san! >> gridò saltando in piedi sul tavolo e alzando il bicchiere come fosse un trofeo. Anche Austria, come tutti si girò.

<< Emh, Ungheria, quel bicchiere non è mio >>, la informò tranquillamente Austria, mostrando il suo bicchiere.

Ungheria spalancò la bocca, sconcertata << Ma allora di chi è questo? >>

Un’aura maligna si propagò improvvisamente per tutta la sala.

<< Tu...maledetta racchia... >> disse Natalia, salita a sua volta sul tavolo con una mannaia in mano << Hai osato bere dal bicchiere di Russia-Nii-san! Neanche io ho mai osato tanto...per questo dovrai morire!!! >>, gridò avventandosi sulla povera Ungheria, che comunque dimostrò di sapersi difendere combattendo con un nuovo set di micidiali padelle.

<< Andiamo ragazze, non facciamone un dramma, anche io ho bevuto da un bicchiere diverso! >> minimizzò America, sorridente. << Uno strano bicchiere con le palme certo... >>

Cuba si girò di scatto: << QUELLO È IL MIO BICCHIERE! Come hai osato darmi un bacio indiretto?!  >>

<< Oh, andiamo, è solamente un bicchiere >>, replicò Alfred, sbuffando.

<< È comunque un bacio! >> si infuriò ugualmente Cuba.

<< Ommioddio, dovrò sposarlo! >> sobbalzò Giappone, guardando terrorizzato il suo bicchiere che in realtà era quello di Finlandia.

Una presenza ostile comparve alle spalle dell’orientale << Finlandia è mia moglie >> proclamò Svezia, facendo prendere un infarto al povero Giappone.

 

*Fine Flash Back*

 

Che bella giornata era stata quella, piena di emozioni...ma non era il caso di ripetere l’esperienza.

Per questo tutti avevano scritto il proprio nome.

<< Allora...chi è “Nbah”? >> domandò allegramente Alfred, sventolando un bicchiere.

<< È IVAN BRUTTO CRETINO! È CIRILLICO! >> sbraitò Russia.

<< Ok, ok, non te la prendere così...e chi è “ondina punto ondina, U col puntino, ondina ondina, L con altri due puntini e...una macchia?” >> domandò ancora l’americano.

<< È Gupta Muhammad Hassan! È arabo, e l’hai pure letto al contrario!!! >> gridò un imbufalito Egitto, strappando il bicchiere dalle mani di Alfred.

<< Come siete suscettibili oggi. Va bene, e chi è “Hpakans”? Ommioddio, il cugino di Tutankamon! >>

<< È Heracles, razza di... >> borbottò colto dall’ira Grecia, andando a sua volta prendersi il bicchierino.

<< Qualcuno tolga il titolo di distributore di bicchieri ad America! >> ringhiò Germania, sbattendo una mano sul tavolo.

<< Ci penso io >>, sbuffò Inghilterra, prendendo i bicchiere ad Alfred, << Continuiamo, chi è “Antenna del telefono disegnata male, e un paio di strane stanghette”? >>

<< Non è possibile... >> si disperò Giappone, supponendo che quello dovesse essere il suo nome.

Dopo altri vari incidenti (e molte crisi di nervi) finalmente tutti i bicchieri furono distribuiti, e la mega seduta terapica prese il via.

<< Va bene, prima di iniziare vorrei pregare tutti di non arrabbiarvi >>, declamò Inghilterra, << Altrimenti questa seduta diventa inutile! >>

<< Capito Russia? >> rise Polonia, venendo picchiato all’istante da Ivan.

<< Ed è vietato anche prendere in giro le altre persone per le loro confessioni! >> ribadì Inghilterra, prendendo poi posto e dando la parola a Sealand che disse: << Io mi sono sempre domandato come ha fatto Inghilterra a partorirmi >>.

<< Non sono discorsi da fare ad un bambino >>, rispose Inghilterra, piuttosto rosso in viso.

<< Anche io me lo sono sempre chiesto >>, rivelò sottovoce America a Sealand.

<< Io invece…mi domando perché Tony abbia voluto interrompere la nostra relazione! >> disse invece piangendo Inghilterra, che sembrava davvero giù per quella situazione.

<< Io mi domando piuttosto come tu abbia solo potuto pensare di averci una relazione >>, borbottò Alfred, smangiucchiando un Hamburger.

<< Io…io…io amo Prussia! >> saltò su Ungheria, provocando una specie di shock in Prussia che rischiò di strozzarsi con l’acqua.

Austria balzò in piedi a sua volta, afferrando le mani della ragazza: << Ungheria…anche io devo dirti una cosa… >>

<< Vedi che finalmente me lo dici! >> esclamò commossa Ungheria, che aveva accuratamente architettato quel piano per suscitare la gelosia di Austria.

<< …vedi, io…anche io…ANCHE IO AMO PRUSSIA! >> concluse drammaticamente Austria, lasciando le mani di Elizaveta per afferrare quelle del prussiano.

Ungheria morì sul colpo. Prussia non disse niente perché si era definitivamente soffocato con l’acqua.

<< Io…ho paura di essere basso. >> fu la confessione di Svizzera.

<< Ma no dai, guarda che stai benissimo >>, lo consolarono tutti.

Poi fu la volta di Francia, che aveva le lacrime agli occhi: << Questa camicia l’ho comprata in saldo >>

Tutte le nazioni presenti rimasero folgorate dalla rivelazione: << Ommioddio! >>

<< Io mi tingo >> fu l’altrettanto sconcertante rivelazione di Germania, che non era però nulla in confronto a ciò che avrebbe aggiunto l’Italiano.

<< Anche i peli lì sotto ce li ha tinti! >> cinguettò infatti Italia.

Germania svenne (e siamo a tre).

Cina stava intanto distribuendo la marea di cibo cucinata in precedenza.

<< Io, aru, ho il singhiozzo aru, e questo suono “aru”, non lo faccio per divertimento aru, è il singhiozzo, aru >>, disse sconsolato il cinese.

Russia sorrise: << Buh! >>

<< AAAAAH!!! >> strillò il Cinese, con un salto di 15 metri. << Uh…ma non ho più il singhiozzo! >> esclamò felice.

<< Era più carino col singhiozzo >>, si lamentò Korea, imbronciandosi.

<< Lo credo anche io >>, Russia annuì e con un altro “buh” fece tornare il singhiozzo a Yao.

<< Uffi, aru, non è giusto, aru! >>

A quel punto Giappone si fece coraggio. << Il pesce crudo mi fa senso >>, disse pacatamente.

<< Ommioddio!! >> il mondo si sconvolse di nuovo.

Ma anche America doveva fare una confessione.

<< Io credo… >>

<< Nel cuore delle carte >>, lo interruppe Giappone.

<< Anche >>, America annuì, con aria grave, << Ma credo di aver capito di non essere Capitan America! >>

Ingilterra gli diede una pacca sulla spalla, come a voler consolare quel povero cretino.

<< Io ho perso la verginità con Spagna >>, trillò allegramente Feliciano: e fu il degenero, in quanto Germania e Lovino balzarono all’unisono su Spagna al grido di << BASTARDO!!!!!!!!!! >> e lo riempirono di botte.

Erano talmente presi dal picchiarsi che saltarono il loro turno di parlare.

<< Devo dire una cosa… >>, si levò timida la voce di Liechtenstein. << …anche io ho perso la verginità. >>

<< COSA?!?! E CON CHI?!?! >> gridò disperato Svizzera, che ce l’aveva messa tutta per preservare la virtù della sorella.

<< Con lui >>, disse Liechtenstein, e subito Australia comparve al suo fianco.

<< Mio piccolo koala! >> la chiamò teneramente trascinandola in un abbraccio appassionato.

Svizzera a quel punto si infuriò del tutto, tanto che scagliò a terra il fucile e cercò di prendere a pugni Australia. Australia, che si accorse dopo un po’ di essere attaccato, guardò in basso incontrando lo sguardo furioso dello svizzero << Mio piccolo koala, chi è questo nanetto? >>

<< Quello è mio fratello >>, spiegò con noncuranza Liechtenstein, osservando adorante Australia.

<< Che brutto, meno male che non hai preso da lui >>, disse Australia, riprendendo a ignorare Svizzera.

<< Io amo i coniglietti, ma dato che sono allergico devo accontentarmi dei peluche >>, rivelò timidamente Russia.

Da qualche punto imprecisato della sala uscì la voce di Natalia, << Non avrete le sue attenzioni… >> sibilava la ragazza, dilaniando un peluche.

<< Io non capisco perché nessuno mi riconosca >>, pigolò Canada, che per una volta aveva la possibilità di parlare.

<< Oooh, non è assolutamente vero >>, lo consolò Cuba, che era concentrato a mangiarsi un gelato. Poi si voltò verso Canada << Tu, maledetto America, mi hai rubato un bacio!!! >> gridò indicando furioso il canadese.

<< Io non sono America >>, sospirò Matthew, << E comunque ti ho rubato ben più di un bacio… >>

<< Ho paura del buio >>, ammise Turchia, a cui la confessione era costata molto.

<< Ah, è per questo che quando lo facciamo vuoi sempre tenere la luce accesa? >> chiese perplesso Grecia, dimenticandosi che c’erano circa altre 100 nazioni ad ascoltarli. << Comunque io…sono allergico ai gatti. >> continuò tranquillo.

<< Turchia ha paura del buio? Beh, io penso di aver molta più paura…delle casse! >> esclamò Estonia.

<< Delle casse? >> domandarono tutti in coro, stupiti.

<< Si, quelle della musica. Vedete…loro…parlano! >> rispose Estonia convinto, rabbrividendo.

<< Certo che si stanno scoprendo cose shoccanti >>, rifletté a voce alta Russia, e gli altri non poterono che dargli ragione.

<< Io una volta sono stato seme con Russia-san >>, giunse la vocina tremante di Lettonia, zittendo improvvisamente la sala.

<< Sentite, a scanso di equivoci ero gravemente ferito, e non ce la facevo a stare sopra! >> chiarì immediatamente Russia, schiacciando con una mano Lettonia.

<< CHE COSA?! Avrebbe fatto stare sopra lui e me no?!?! >> si incavolò Lituania.

<< Senti, te l’ho detto, ero gravemente ferito e non avevo voglia di sbattermelo… >> borbottò Russia, evitando lo sguardo di Toris.

<< Bene, allora dovete sapere che…io trovo assolutamente sexy e conturbante Scozia! >> dichiarò Lituania, salendo in piedi sul tavolo.

<< Ma se Scozia non c’è neanche! >> ribatterono tutti.

<< Si ma…se ci fosse lo troverei comunque così >>, singhiozzò Lituania, rimettendosi seduto.

<< Russia…Russia avevamo detto di non arrabbiarci… >> ricordò Inghilterra, vedendo un’aura oscura attorniare Russia. Come se fino ad allora nessuno si fosse arrabbiato (e massacrato di botte).

<< Lituania è mio! >> ruggì Russia, ad uno Scozia che non esisteva.

<< È inutile che adesso dica così Russia-san >>, disse Lituania << Quando ero a casa di America-san, lui mi ha sempre trattato bene, quando lei non si preoccupa mai per me… >>

<< …ma non stavano parlando di Scozia? >> domandò Polonia ad Estonia, visto che si era perso qualche pezzo essendo svenuto per i pugni di Russia.

<< …e poi America-san mi chiedeva almeno se mi era piaciuto! Abbiamo passato tante notti insieme! >>, singhiozzò di nuovo Lituania.

<< Io non voglio entrarci, non voglio entrarci! >> esclamò America, vedendo Inghilterra e Russia che gli si avvicinavano << Non avevamo detto di non arrabbiarci? Eh? EH? IO NON C’ENTRO NIENTEEEE!!! >>

Il primo giorno si era concluso così, con America che veniva inseguito da due amanti arrabbiati (amanti non necessariamente suoi), e c’è da dire che le nazioni non avevano compicciato un bel niente. Non avevano rinsaldato i rapporti, anzi, se possibile li avevano pure peggiorati, il tempo a loro disposizione stava finendo e non era assolutamente il caso di seguire quel vecchio detto che diceva: “Gli uomini potrebbero prendersi ogni tanto una giornata libera dalla vita” perché nel loro caso sarebbe stata anche l’ora di mettersi a lavorare!

 

 

 

 

 

 

Nota 1: le scritture dei nomi in lingue straniere sono state prese di nuovo da Google Traduttore che come sempre, in caso di errori, si scusa umilmente con voi.

Nota 2: Capitan America è un personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e Jack Kirby, apparso per la prima volta nel marzo 1941 pubblicato da Timely Comics (in seguito Marvel Comics).

Nota 3: Legolas, Aragorn e Gimli sono personaggi del Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. In quella scena specifica si è fatto riferimento al film, di Peter Jackson.

Nota 4: L’equivoco fra Ungheria, Austria, e Prussia alla dichiarazione della ragazza di amare Prussia è ripreso da una storia vera. Ma non vi diremo che ha coinvolto Oz, no, non ve lo diremo.

 

 

Ed ora *musichetta allegra* risponderemo alla recensioni!

 

*Silenzio*

 

Oz: vi rendete conto che anche per scegliere un titolo per l’angolo delle recensioni non sappiamo da dove cominciare? Yusaki pensaci tu!

Yusaki: Sei tu che lo vuoi fare a tutti i costi! E poi non è obbligatorio mettere un titolo specifico…

Oz: Va bene, mi sono rotta…lo chiameremo:

 

-L’angolo delle recensioni (titolo provvisorio perché Oz non ha voglia di pensarci)-

 

Oz: Kurohime, è stata la prima a recensirci! Che carina!

Yusaki: Kurohime, grazie dei complimenti, sappi che non ti vogliamo uccidere anche se deve essere interessante morire dal ridere…*riflette sulla scena*

Oz: La prima a recensire!!

Yusaki: Oz, questo l’hai già detto! Vuoi aggiungere qualcos’altro?

Oz: Si, che è tutto merito mio!!

Yusaki: *scaraventa 500 bicchierini sulla testa di Oz* Insomma Kurohime, grazie mille della recensione, spero che continuerai a seguirci!

Oz: La prossima è Tsukino_chan_91. Grazie Tsukino, so che è un’idea fantastica, infatti è una idea mia!

Yusaki: *Prende il primo nordico che passava di lì, diciamo Finlandia, e lo batte in testa ad Oz* Siamo felici che la storia ti sia piaciuta, come vedi siamo riusciti a continuarla in tempi decenti.

Oz: Anche questo merito mio!

Yusaki: E questo è vero, almeno questo…comunque, i pigiamini rosa piacciono tanto anche a me! A Oz invece non tanto, nonostante sia un incrocio strano tra America e Polonia.

Oz: Adesso tocca a Erichan. Mi dispiace che probabilmente anche tu non riuscirai più ad usare il ketchup nello stesso modo.

Yusaki: Grazie anche a te delle recensione! Ed adesso è il turno di…L_Lawliet_poppy! Anche tu apprezzi i pigiamini rosa! Ne siamo felici. Russia-san comunque è fighissimo anche con il pigiama rosa, no? *__*

Oz: Ti ringraziamo tanto per il commento! Ora c’è _Kaicchan. Speriamo che questo secondo capitolo sia all’altezza delle aspettative!

Yusaki: Si, a Oz era venuta ansia per questo. Apprezziamo molto i tuoi complimenti! Grazie anche a te della recensione!

 

Oz: Speriamo che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, ma c’è una cosa importante che ci tengo a dire: non sono d’accordo sul fatto che Canada stia con Cuba! Voglio che stia con America!!

Yusaki: Si certo Oz, certo…

Oz: Come anche Francis! *Traduzione: tutto il mondo deve stare con Alfred*

Yusaki: Già che siamo in argomento io non sono d’accordo sulla RussiaxCina, in realtà nemmeno Oz, ma tanto questa fanfiction non ha veramente un pairing preciso…

Oz: In realtà non ha proprio niente di preciso!

Yusaki: Vi ringraziamo immensamente per aver letto anche questo secondo capitolo, aspettate il terzo, vedrete che non arriverà in tempi impossibili.

 

Aspettiamo nuovamente le vostre recensioni e arrivederci al prossimo capitolo!

 

   
 
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