In questo
capitolo non c’è riuscito mettere
un’astronave aliena, forse nel prossimo. In
compenso scoprirete un nuovo gioco che presto verrò messo
sul mercato…uno strano
miscuglio tra monopoli, Yu-gi-oh, risiko e qualche altro gioco a caso.
Yusaki: Quindi non
sforzatevi di capire che gioco è, non esiste ancora. Ma Oz
ci sta lavorando.
Oz: Ciò
che è
certo è che è sicuramente un gioco vietato ai
minori…aha, stavolta tocca a me
dirlo: Buona lettura!
Sulla
sala era calato il più gelido dei silenzi (e stavolta Russia
non ne aveva
colpa), le parole di Pangea erano state dure, come rimettere in sesto
in due
giorni conflitti centenari tra nazioni?
<<
io propongo del sano amore collettivo... >> propose
Francia venendo
pestato a sangue un po' da tutti. Com'era del resto prevedibile. Come
fare a
trovare una soluzione, che fare per smorzare quella frustante attesa?
<<
se si giocasse a carte?>> propose Alfred sorridente.
<<
ma si dai...! già che ci siamo andiamo anche a funghi!!
>> sbottò
Inghilterra (ancora infuriato per ciò che l'americano aveva
detto di
Francis)versandosi un altro bicchiere di gin <<
svegliati, il mondo sta
per finire! Dobbiamo fare qualcosa! >>
---
<<
allora... ho fatto tre, arrivo fino a parco della vittoria, costruisco
un
albergo, gioco dragobianco occhi blu in posizione di difesa, prendo il
settebello e faccio scopa... >> disse Alfred posizionando
i suoi
carrarmatini sul tabellone << vai Feliks, sta a te...
>>
il
polacco osservò il tabellone, lanciò i dadi ed
imprecò sottovoce <<
maledizione... >> disse prendendo un cartoncino sventura
dal mazzo
<< tra due anni verrai di nuovo spartito... nel frattempo
torna indietro
di tre caselle... >> lesse ad alta voce <<
cioè tipo... non è
giusto...! Anche se ci sono abituato... >>
Era
il turno di Russia, a cui toccò prendere un cartellino
sventura che diceva
“Torna indietro fino al via e restituisci i baltici a
Polonia”.
<<
Non mi piace questo cartellino >> commentò
Russia.
<<
Vabbè, è un gioco! >>
ribatté Giappone, che zitto zitto era quello che
stava vincendo.
<<
Ho detto che non mi piace questo cartellino >>
ribadì con un sorriso
inquietante Russia, provvedendo a lanciare di nuovo i dadi.
<<
Ehy, cioè, ma così tipo non vale!!
>> contestò Polonia, imbronciato.
Due
minuti dopo...
<<
Tipo, qualcuno mi libera, per favore? >>
implorò Polonia, che se stava a
testa in giù appeso al posto del lampadario. Un istante dopo
Russia, pentendosi
di non averlo fatto prima, provvide a mettergli anche un bavaglio.
<<
Oook, Francia sta a
te! >> disse
America.
Il
francese prese i dadi e li tirò con eleganza.
<< Sei! >> esclamò
soddisfatto Francia << Cartoncino osè! Devo
togliermi i pantaloni.
>> disse, ancora più entusiasta.
<<
Francia Nii-san, com'è che prendi sempre cartellini
osè? Ormai sei rimasto in
mutande... >> domandò Italia.
<<
Esperienza Feliciano, solo esperienza >> rispose Francis,
rimettendosi in
tasca i dadi truccati << E comunque punto a rimanere
nudo! >>
<<
Mi chiedo come faccia, io sono venti giri che tento di denudare
Austria-san
>> borbottò fra se Ungheria, scoccando
un’occhiataccia al francese.
<< Invece guardate com’è ridotto!
>> urlò a voce più alta,
indicando un irriconoscibile Austria, sommerso da almeno venti piumini.
<<
Fa caldo >>, disse con diplomazia Austria.
<<
Sta al magnifico me! >> gridò Prussia
lanciando i dadi, << Ecco, un
cartoncino osè! Bene...per
andare avanti
devo...baciare mio fratello! >>
Germania
respinse prontamente l’attacco del fratello
<< Non ci provare!! >>
<<
Ma West, altrimenti non vinciamo! >> si
lamentò Prussia, mentre Germania
scappava via. << Tranquilli, adesso lo acchiappo
>> concluse
Prussia estraendo una confezione di Wustel << Weeest,
guarda cos’ho
qui...lo vuoi un wustellino? Lo vuoiii? Vieniiii! >>
<<
Solo io ho l’impressione che sembri una cosa porno?
>> sbottò Svizzera
mentre la sorella leggeva un cartellino.
<<
Ah...qui dice che mi devo spogliare... >> lesse
Liechtenstein.
<<
Evvai! >> commentò Francia, togliendosi anche
le mutande.
<<
LEI NON SI SPOGLIA! >> intervenne istericamente Svizzera,
e il suo fucile
fece desistere tutti dall’insistere.
Intanto
Cuba aveva tirato i dadi, pescando a sua volta un cartellino, anche se
era un
cartellino sventura che diceva “Devi regalare il tuo gelato
ad America”.
<<
Fantastico >>, rise America, che aveva letto a sua volta
ed aveva giusto
voglia di gelato.
Cuba
sorrise (stupendo tutti) << Tieni >> disse
gentilmente ad America,
spiaccicandogli il gelato in faccia.
(A
proposito, se avete capito a “il tuo gelato”
un’altra cosa sappiate che
Ungheria ha commesso il vostro stesso errore.)
<<
Ah, peccato, credevo succedesse qualcosa di bello >>
sospirò Ungheria,
rimettendo in tasca la videocamera.
<<
Ma, scusate, che fine ha fatto Cina? >> chiese
improvvisamente Giappone,
guardandosi attorno.
<<
Ha pescato un cartellino sventura per il quale dovrà
cucinare per i prossimi 30
turni >>, sorrise Russia, che aveva personalmente stilato
quel
cartellino.
In
quell’istante un depresso Germania tornò al tavolo
di gioco.
<<
Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! >>
esultava Prussia, saltando mentre
Germania era nell’imbarazzo più totale.
Per
sfortuna del tedesco Feliciano pescò a sua volta un
cartellino osè <<
ieri Germania si è vestito da infermiera e poi mi ha fatto
mangiare il suo
grosso wustel! >> rivelò Italia, il cui
cartellino recava scritto
“Racconta cosa hai fatto ieri con il tuo amante”.
<<
Da infermiera eh? >> sghignazzò Francia dando
di gomito a Germania, che
svenne.
<<
Che bello, è il mio turno... >>
mormorò felice Canada, che non giocava da
tre giri e che non giocò neanche stavolta perchè
Russia gli sottrasse i dadi.
Nel
frattempo Spagna, Lovino, Egitto, Grecia e qualche altra nazione a
saldo
stavano guardando un film.
<<
Guarda, ma quello non è il nonno del mangiapatate?
>> domandò Lovino,
indicando lo schermo.
<<
Emh, Lovi, quello è Legolas! >> lo
informò Spagna.
<<
Ah, c’è anche nonno Roma! >>
esclamò ancora Lovino, vedendo Aragorn.
<<
Ah, e c’è anche quell’asociale di
Turchia >> disse Grecia, riferendosi a
Gimli.
<<
CHE HAI DETTO?! IO SAREI UN NANO?!?! >> ruggì
Turchia, che stava parlando
con Inghilterra di quanto le ex-colonie fossero stronze.
Lì
accanto si levarono altre grida dei nordici che stavano giocando a Uno
con Tony
e il pony di Polonia.
<<
Ti tocca pescare quattro carte! >> disse un nordico,
sempre a caso,
facciamo Danimarca.
Il
pony stava infatti clamorosamente perdendo: non era facile non far
vedere le
carte quando si avevano gli zoccoli.
Tornando
alle altre nazioni...
<<
Germania? Germania? Su, riprenditi. >> stava dicendo
Italia, e sembrava
che in effetti il tedesco si fosse
ripreso.
<< Dopotutto ho solo detto che ti ho fatto un pompino!
>>
Germania
svenne di nuovo.
Russia,
a cui non importava niente di ciò che l’italiano
faceva o meno al tedesco,
continuò la sua partita tirando i dadi, ottenendo di nuovo
un numero basso, e
pescando per l’ennesima volta un cartellino sventura.
<<
“Devi ammettere pubblicamente che America è il
più figo, il più forte, il più
eroico, con la messa in piega migliore, col giubbotto più
cool e con i
rubinetti antitartaro, e diventare infine una sua colonia”
>> lesse
quella calligrafia che assomigliava paurosamente a quella di Alfred.
<<
Ehy, mi piace questo cartoncino! >> dichiarò
America, super-sorridente.
<<
A me no >> e stavolta Russia disintegrò
l’intero gioco.
<<
Pare che abbia vinto io >>, disse tranquillamente
Giappone.
<<
Ci scusi >>, si intromisero però un paio di
voci sconosciute, << In
realtà...abbiamo vinto noi! >>
Erano
i due braccianti del primo capitolo. Che sono di nuovo qui
perchè hanno avuto
un grande successo e contano adesso milioni di fan.
Sulla
sala calò il silenzio.
Qualcuno
(era Canada, ma nessuno se ne ricordava più) aveva suggerito
di organizzare una
specie di terapia di gruppo, pensando che raccontandosi qualcosa di
personale
si sarebbero sentiti emotivamente più vicini. Che idea
stupida, ma vabbè.
Avevano
appena cominciato quando Prussia
disse
di avere sete. America, che era stato incaricato di distribuire i
bicchieri, si
alzò per prendere quello di Prussia, ma nel frattempo altre
40 nazioni dissero
di avere sete. Non sarebbe stato un compito difficile, in fondo avevano
scritto
il nome sul bicchierino visto com’era andata a finire
l’ultima volta...
*Flash
back*
Era
tutta la sera che teneva d’occhio, che teneva
d’occhio quel maledettissimo
bicchiere di Austria, avrebbe trovato l’occasione giusta per
bere dal suo
bicchiere, ed ottenere così un bacio indiretto. Ad un certo
punto Austria si
distrasse lasciando campo libero ad Elizaveta, che si
avventò sul bicchiere
bevendo avidamente da esso.
<<
EVVIVA! Un bacio indiretto da Austria-san! >>
gridò saltando in piedi sul
tavolo e alzando il bicchiere come fosse un trofeo. Anche Austria, come
tutti
si girò.
<<
Emh, Ungheria, quel bicchiere non è mio >>, la
informò tranquillamente
Austria, mostrando il suo bicchiere.
Ungheria
spalancò la bocca, sconcertata << Ma allora di
chi è questo? >>
Un’aura
maligna si propagò improvvisamente per tutta la sala.
<<
Tu...maledetta racchia... >> disse Natalia, salita a sua
volta sul tavolo
con una mannaia in mano << Hai osato bere dal bicchiere
di Russia-Nii-san!
Neanche io ho mai osato tanto...per questo dovrai morire!!!
>>, gridò
avventandosi sulla povera Ungheria, che comunque dimostrò di
sapersi difendere
combattendo con un nuovo set di micidiali padelle.
<<
Andiamo ragazze, non facciamone un dramma, anche io ho bevuto da un
bicchiere
diverso! >> minimizzò America, sorridente.
<< Uno strano bicchiere
con le palme certo... >>
Cuba
si girò di scatto: << QUELLO È IL
MIO BICCHIERE! Come hai osato darmi un
bacio indiretto?! >>
<<
Oh, andiamo, è solamente un bicchiere >>,
replicò Alfred, sbuffando.
<<
È comunque un bacio! >> si infuriò
ugualmente Cuba.
<<
Ommioddio, dovrò sposarlo! >>
sobbalzò Giappone, guardando terrorizzato
il suo bicchiere che in realtà era quello di Finlandia.
Una
presenza ostile comparve alle spalle dell’orientale
<< Finlandia è mia
moglie >> proclamò Svezia, facendo prendere un
infarto al povero
Giappone.
*Fine
Flash Back*
Che
bella giornata era stata quella, piena di emozioni...ma non era il caso
di
ripetere l’esperienza.
Per
questo tutti avevano scritto il proprio nome.
<<
Allora...chi è “Nbah”? >>
domandò allegramente Alfred, sventolando un
bicchiere.
<<
È IVAN BRUTTO CRETINO! È CIRILLICO!
>> sbraitò Russia.
<<
Ok, ok, non te la prendere così...e chi è
“ondina punto ondina, U col puntino,
ondina ondina, L con altri due puntini e...una macchia?”
>> domandò
ancora l’americano.
<<
È Gupta Muhammad Hassan! È arabo, e
l’hai pure letto al contrario!!! >>
gridò un imbufalito Egitto, strappando il bicchiere dalle
mani di Alfred.
<<
Come siete suscettibili oggi. Va bene, e chi è
“Hpakans”? Ommioddio, il cugino
di Tutankamon! >>
<<
È Heracles, razza di... >> borbottò
colto dall’ira Grecia, andando a sua
volta prendersi il bicchierino.
<<
Qualcuno tolga il titolo di distributore di bicchieri ad America!
>>
ringhiò Germania, sbattendo una mano sul tavolo.
<<
Ci penso io >>, sbuffò Inghilterra, prendendo
i bicchiere ad Alfred,
<< Continuiamo, chi è “Antenna del
telefono disegnata male, e un paio di
strane stanghette”? >>
<<
Non è possibile... >> si disperò
Giappone, supponendo che quello dovesse
essere il suo nome.
Dopo
altri vari incidenti (e molte crisi di nervi) finalmente tutti i
bicchieri
furono distribuiti, e la mega seduta terapica prese il via.
<<
Va bene, prima di iniziare vorrei pregare tutti di non arrabbiarvi
>>,
declamò Inghilterra, << Altrimenti questa
seduta diventa inutile!
>>
<<
Capito Russia? >> rise Polonia, venendo picchiato
all’istante da Ivan.
<<
Ed è vietato anche prendere in giro le altre persone per le
loro confessioni!
>> ribadì Inghilterra, prendendo poi posto e
dando la parola a Sealand
che disse: << Io mi sono sempre domandato come ha fatto
Inghilterra a
partorirmi >>.
<<
Non sono discorsi da fare ad un bambino >>, rispose
Inghilterra,
piuttosto rosso in viso.
<<
Anche io me lo sono sempre chiesto >>, rivelò
sottovoce America a
Sealand.
<<
Io invece…mi domando perché Tony abbia voluto
interrompere la nostra relazione!
>> disse invece piangendo Inghilterra, che sembrava
davvero giù per
quella situazione.
<<
Io mi domando piuttosto come tu abbia solo potuto pensare di averci una
relazione >>, borbottò Alfred, smangiucchiando
un Hamburger.
<<
Io…io…io amo Prussia! >>
saltò su Ungheria, provocando una specie di
shock in Prussia che rischiò di strozzarsi con
l’acqua.
Austria
balzò in piedi a sua volta, afferrando le mani della
ragazza: <<
Ungheria…anche io devo dirti una cosa…
>>
<<
Vedi che finalmente me lo dici! >> esclamò
commossa Ungheria, che aveva
accuratamente architettato quel piano per suscitare la gelosia di
Austria.
<<
…vedi, io…anche io…ANCHE IO AMO
PRUSSIA! >> concluse drammaticamente
Austria, lasciando le mani di Elizaveta per afferrare quelle del
prussiano.
Ungheria
morì sul colpo. Prussia non disse niente perché
si era definitivamente
soffocato con l’acqua.
<<
Io…ho paura di essere basso. >> fu la
confessione di Svizzera.
<<
Ma no dai, guarda che stai benissimo >>, lo consolarono
tutti.
Poi
fu la volta di Francia, che aveva le lacrime agli occhi:
<< Questa
camicia l’ho comprata in saldo >>
Tutte
le nazioni presenti rimasero folgorate dalla rivelazione:
<< Ommioddio!
>>
<<
Io mi tingo >> fu l’altrettanto sconcertante
rivelazione di Germania, che
non era però nulla in confronto a ciò che avrebbe
aggiunto l’Italiano.
<<
Anche i peli lì sotto ce li ha tinti! >>
cinguettò infatti Italia.
Germania
svenne (e siamo a tre).
Cina
stava intanto distribuendo la marea di cibo cucinata in precedenza.
<<
Io, aru, ho il singhiozzo aru, e questo suono
“aru”, non lo faccio per
divertimento aru, è il singhiozzo, aru >>,
disse sconsolato il cinese.
Russia
sorrise: << Buh! >>
<<
AAAAAH!!! >> strillò il Cinese, con un salto
di 15 metri. << Uh…ma
non ho più il singhiozzo! >>
esclamò felice.
<<
Era più carino col singhiozzo >>, si
lamentò Korea, imbronciandosi.
<<
Lo credo anche io >>, Russia annuì e con un
altro “buh” fece tornare il
singhiozzo a Yao.
<<
Uffi, aru, non è giusto, aru! >>
A
quel punto Giappone si fece coraggio. << Il pesce crudo
mi fa senso
>>, disse pacatamente.
<<
Ommioddio!! >> il mondo si sconvolse di nuovo.
Ma
anche America doveva fare una confessione.
<<
Io credo… >>
<<
Nel cuore delle carte >>, lo interruppe Giappone.
<<
Anche >>, America annuì, con aria grave,
<< Ma credo di aver capito
di non essere Capitan America! >>
Ingilterra
gli diede una pacca sulla spalla, come a voler consolare quel povero
cretino.
<<
Io ho perso la verginità con Spagna >>,
trillò allegramente Feliciano: e
fu il degenero, in quanto Germania e Lovino balzarono
all’unisono su Spagna al
grido di << BASTARDO!!!!!!!!!! >> e lo
riempirono di botte.
Erano
talmente presi dal picchiarsi che saltarono il loro turno di parlare.
<<
Devo dire una cosa… >>, si levò
timida la voce di Liechtenstein. <<
…anche io ho perso la verginità. >>
<<
COSA?!?! E CON CHI?!?! >> gridò disperato
Svizzera, che ce l’aveva messa tutta
per preservare la virtù della sorella.
<<
Con lui >>, disse Liechtenstein, e subito Australia
comparve al suo
fianco.
<<
Mio piccolo koala! >> la chiamò teneramente
trascinandola in un abbraccio
appassionato.
Svizzera
a quel punto si infuriò del tutto, tanto che
scagliò a terra il fucile e cercò
di prendere a pugni Australia. Australia, che si accorse dopo un
po’ di essere
attaccato, guardò in basso incontrando lo sguardo furioso
dello svizzero
<< Mio piccolo koala, chi è questo nanetto?
>>
<<
Quello è mio fratello >>, spiegò
con noncuranza Liechtenstein, osservando
adorante Australia.
<<
Che brutto, meno male che non hai preso da lui >>, disse
Australia,
riprendendo a ignorare Svizzera.
<<
Io amo i coniglietti, ma dato che sono allergico devo accontentarmi dei
peluche
>>, rivelò timidamente Russia.
Da
qualche punto imprecisato della sala uscì la voce di
Natalia, << Non
avrete le sue attenzioni… >> sibilava la
ragazza, dilaniando un peluche.
<<
Io non capisco perché nessuno mi riconosca >>,
pigolò Canada, che per una
volta aveva la possibilità di parlare.
<<
Oooh, non è assolutamente vero >>, lo
consolò Cuba, che era concentrato a
mangiarsi un gelato. Poi si voltò verso Canada
<< Tu, maledetto America,
mi hai rubato un bacio!!! >> gridò indicando
furioso il canadese.
<<
Io non sono America >>, sospirò Matthew,
<< E comunque ti ho rubato
ben più di un bacio… >>
<<
Ho paura del buio >>, ammise Turchia, a cui la
confessione era costata
molto.
<<
Ah, è per questo che quando lo facciamo vuoi sempre tenere
la luce accesa?
>> chiese perplesso Grecia, dimenticandosi che
c’erano circa altre 100
nazioni ad ascoltarli. << Comunque io…sono
allergico ai gatti. >>
continuò tranquillo.
<<
Turchia ha paura del buio? Beh, io penso di aver molta più
paura…delle casse!
>> esclamò Estonia.
<<
Delle casse? >> domandarono tutti in coro, stupiti.
<<
Si, quelle della musica. Vedete…loro…parlano!
>> rispose Estonia
convinto, rabbrividendo.
<<
Certo che si stanno scoprendo cose shoccanti >>,
rifletté a voce alta
Russia, e gli altri non poterono che dargli ragione.
<<
Io una volta sono stato seme con Russia-san >>, giunse la
vocina tremante
di Lettonia, zittendo improvvisamente la sala.
<<
Sentite, a scanso di equivoci ero gravemente ferito, e non ce la facevo
a stare
sopra! >> chiarì immediatamente Russia,
schiacciando con una mano
Lettonia.
<<
CHE COSA?! Avrebbe fatto stare sopra lui e me no?!?! >>
si incavolò
Lituania.
<<
Senti, te l’ho detto, ero gravemente ferito e non avevo
voglia di sbattermelo…
>> borbottò Russia, evitando lo sguardo di
Toris.
<<
Bene, allora dovete sapere che…io trovo assolutamente sexy e
conturbante
Scozia! >> dichiarò Lituania, salendo in piedi
sul tavolo.
<<
Ma se Scozia non c’è neanche! >>
ribatterono tutti.
<<
Si ma…se ci fosse lo troverei comunque così
>>, singhiozzò Lituania,
rimettendosi seduto.
<<
Russia…Russia avevamo detto di non arrabbiarci…
>> ricordò Inghilterra,
vedendo un’aura oscura attorniare Russia. Come se fino ad
allora nessuno si
fosse arrabbiato (e massacrato di botte).
<<
Lituania è mio! >> ruggì Russia, ad
uno Scozia che non esisteva.
<<
È inutile che adesso dica così Russia-san
>>, disse Lituania <<
Quando ero a casa di America-san, lui mi ha sempre trattato bene,
quando lei
non si preoccupa mai per me… >>
<<
…ma non stavano parlando di Scozia? >>
domandò Polonia ad Estonia, visto
che si era perso qualche pezzo essendo svenuto per i pugni di Russia.
<<
…e poi America-san mi chiedeva almeno se mi era piaciuto!
Abbiamo passato tante
notti insieme! >>, singhiozzò di nuovo
Lituania.
<<
Io non voglio entrarci, non voglio entrarci! >>
esclamò America, vedendo
Inghilterra e Russia che gli si avvicinavano << Non
avevamo detto di non
arrabbiarci? Eh? EH? IO NON C’ENTRO NIENTEEEE!!!
>>
Il
primo giorno si era concluso così, con America che veniva
inseguito da due
amanti arrabbiati (amanti non necessariamente suoi), e
c’è da dire che le
nazioni non avevano compicciato un bel niente. Non avevano rinsaldato i
rapporti, anzi, se possibile li avevano pure peggiorati, il tempo a
loro
disposizione stava finendo e non era assolutamente il caso di seguire
quel
vecchio detto che diceva: “Gli uomini potrebbero prendersi
ogni tanto una
giornata libera dalla vita” perché nel loro caso
sarebbe stata anche l’ora di
mettersi a lavorare!
Nota 1: le
scritture dei nomi in lingue straniere sono state prese di nuovo da
Google
Traduttore che come sempre, in caso di errori, si scusa umilmente con
voi.
Nota 2: Capitan
America è un personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e
Jack Kirby, apparso
per la prima volta nel marzo 1941 pubblicato da Timely Comics (in
seguito
Marvel Comics).
Nota 3: Legolas,
Aragorn e Gimli sono personaggi del Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. In
quella scena specifica si è fatto riferimento al film, di
Peter Jackson.
Nota 4:
L’equivoco fra Ungheria, Austria, e Prussia alla
dichiarazione della ragazza di
amare Prussia è ripreso da una storia vera. Ma non vi diremo
che ha coinvolto
Oz, no, non ve lo diremo.
Ed
ora *musichetta allegra* risponderemo alla recensioni!
*Silenzio*
Oz:
vi rendete conto che anche per scegliere un titolo per
l’angolo delle
recensioni non sappiamo da dove cominciare? Yusaki pensaci tu!
Yusaki:
Sei tu che lo vuoi fare a tutti i costi! E poi non è
obbligatorio mettere un
titolo specifico…
Oz:
Va bene, mi sono rotta…lo chiameremo:
-L’angolo
delle recensioni (titolo provvisorio perché Oz non ha voglia
di pensarci)-
Oz:
Kurohime, è stata la
prima a
recensirci! Che carina!
Yusaki:
Kurohime, grazie dei complimenti, sappi che non ti vogliamo uccidere
anche se
deve essere interessante morire dal ridere…*riflette sulla
scena*
Oz:
La prima a recensire!!
Yusaki:
Oz, questo l’hai già detto! Vuoi aggiungere
qualcos’altro?
Oz:
Si, che è tutto merito mio!!
Yusaki:
*scaraventa 500 bicchierini sulla testa di Oz* Insomma Kurohime, grazie
mille
della recensione, spero che continuerai a seguirci!
Oz:
La prossima è Tsukino_chan_91.
Grazie Tsukino, so che è un’idea fantastica,
infatti è una idea mia!
Yusaki:
*Prende il primo nordico che passava di lì, diciamo
Finlandia, e lo batte in
testa ad Oz* Siamo felici che la storia ti sia piaciuta, come vedi
siamo
riusciti a continuarla in tempi decenti.
Oz:
Anche questo merito mio!
Yusaki:
E questo è vero, almeno questo…comunque, i
pigiamini rosa piacciono tanto anche
a me! A Oz invece non tanto, nonostante sia un incrocio strano tra
America e
Polonia.
Oz:
Adesso tocca a Erichan. Mi dispiace
che probabilmente anche tu non riuscirai più ad usare il
ketchup nello stesso
modo.
Yusaki:
Grazie anche a te delle recensione! Ed adesso è il turno
di…L_Lawliet_poppy! Anche
tu apprezzi i
pigiamini rosa! Ne siamo felici. Russia-san comunque è
fighissimo anche con il
pigiama rosa, no? *__*
Oz:
Ti ringraziamo tanto per il commento! Ora c’è _Kaicchan. Speriamo che questo secondo
capitolo sia all’altezza
delle aspettative!
Yusaki:
Si, a Oz era venuta ansia per questo. Apprezziamo molto i tuoi
complimenti!
Grazie anche a te della recensione!
Oz:
Speriamo che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, ma
c’è una cosa
importante che ci tengo a dire: non sono d’accordo sul fatto
che Canada stia
con Cuba! Voglio che stia con America!!
Yusaki:
Si certo Oz, certo…
Oz:
Come anche Francis! *Traduzione: tutto il mondo deve stare con Alfred*
Yusaki:
Già che siamo in argomento io non sono d’accordo
sulla RussiaxCina, in realtà
nemmeno Oz, ma tanto questa fanfiction non ha veramente un pairing
preciso…
Oz:
In realtà non ha proprio niente di preciso!
Yusaki:
Vi ringraziamo immensamente per aver letto anche questo secondo
capitolo,
aspettate il terzo, vedrete che non arriverà in tempi
impossibili.
Aspettiamo
nuovamente le vostre recensioni e arrivederci al prossimo capitolo!