Era una notte buia e tempestosa…e questo inizio è giusto per non dire il solito “Salve a tutti”! Comunque, era una notte buia e tempestosa, il nostro cervello gridò…e chi non avrebbe gridato ad avere un’idea così? Due cervelli, da una manciata di neuroni ciascuno, si sono uniti per sfornare questa storia a caso. Esatto, “A caso” è la nostra parole d’ordine, ed adesso mettetevi comodi e assistete a come abbiamo reso ancora più stupidi, senza cervello, e amanti del rosa, i personaggi di Axis Powers Hetalia!
Oz: Se pensavate che Polonia fosse un cretino credetemi quando vi dico che in questa fanfiction vi stupirà per la sua intelligenza…Tra astronavi aliene, conflitti atomici e spogliarelli, la nostra fanfiction ha inizio!
Yusaki: Ma…ma non c’è niente di tutto questo! A parte gli spogliarelli, chiaro…Comunque auguriamo a tutti una buona lettura!
La
stanza era gremita, non si
sapeva bene perché. Anzi, in realtà si sapeva,
era una delle ennesime riunioni,
una di quelle che le nazioni facevano giusto per litigare un
po’ tra di loro.
Erano
così tante che le sedie
non bastavano, nemmeno gli sgabelli (o i cuscini, o le casse di
pomodori, o
qualsiasi cosa da poter usare per sedersi…), quindi alcune
si ritrovarono a
sedere per terra.
<<
Perché sono finita
per terra? >> si domandarono Vietnam e un altro paio di
nazioni a caso.
<<
Perché non sei una
nazione faiga, potente, ed eroica come me! >>
ribatté con sicurezza
America.
<<
Non iniziare adesso,
risparmiaci per dopo >>
disse
Inghilterra, rassegnato.
<<
Ma se è vero! Io
sono l’eroe! >> gridò America
orgoglioso (due braccianti posizionarono
dietro di lui la bandiera americana, canticchiando l’inno
nazionale e facendola
sventolare. E beccandosi un istante dopo due tazzine di tè
in testa).
<<
Non ci pagano abbastanza…
>> sospirano i braccianti, andandosene in lacrime.
<<
America, non essere
ridicolo, sono io la nazione più importante di tutte
>> ghignò Russia
<< Non è vero Lituania? >>
<<
Certo Russia-san,
lei è la nazione più bella, più
accogliente, col clima più mite del mondo,
senza contare che è anche il più gentile e
amorevole! >>
A
quelle parole le altre due
nazioni baltiche, come tutto il resto della sala, guardarono Toris
perplessi.
<<
Cos’avete da
guardare, è vero! >> disse Lituania, quasi in
lacrime. Poi si voltò verso
Russia << Adesso potrebbe lasciarmi andare?
>> supplicò alzando i
polsi ammanettati.
<<
Il ruba-rubinetti ha
ragione >>, concordò Cuba, <<
America se la tira troppo >>
<<
Ma che volete, se
siete invidiosi ditelo! >> replicò Alfred; poi
si guardò addosso,
illuminandosi come se avesse capito qualcosa di importante (ovviamente
non
poteva essere così) << Aaah, è per
il giubbotto! >>
<<
Ma anche no, cos’è,
l’hai comprato ad una svendita?! >>
scattò Francia, colpito nella sua
sensibilità estetica, e stava per aggiungere
qualcos’altro quando Taiwan
precipitò dal soffitto portandosi dietro il lampadario su
cui si era seduta.
<<
Emh, scusate, è che
non c’erano altri posti… >>
pigolò la nazione, sgattaiolando verso Cina.
Ma la ragazza tornò indietro quando vide che Yao era accanto
a Russia.
<<
Cioè, vedete se tipo
venivate da me c’erano tipo sedie rosa in abbondanza per
tutti, e Taiwan non
sarebbe tipo mai caduta dal soffitto >>, annuì
Polonia, con aria saputa.
<<
Potevate venire da
me! >>, saltò su Sealand, in piedi su una
sedia per farsi vedere (notare
che Sealand è seduto).
<<
Si, così affondavamo
tutti >>, giunse caustica la voce di Lovino, seguita da
un’occhiata di
rimprovero da Spagna.
<<
Romano, ma perché
non puoi essere carino e gentile come Ita-chan?! >>
commentò Spagna
rammaricato.
Le
guance di Italia del Sud
diventarono rosse per l’ira << Allora fatti
lui, maledetto bastardo!
Possano i pomodori cannibali banchettare sulla tua
carne!!!>>, gridò
lanciando contro allo spagnolo 30 pomodori marci, conservati per una
simile
occasione, che però finirono sulla cameriera che stava
passando giusto, giusto
dietro Antonio per consegnargli del tè.
Spagna
si girò, vedendo la
cameriera imbrattata di pomodori che sembrava piuttosto scocciata
eppure non
capiva perché: i pomodori mica erano cattivi!
Con
un gesto tragico la
giovane ragazza si tolse i residui di pomodoro dal viso
<< Basta, ho
sopportato fin troppo! >> sbottò la cameriera,
continuando a levarsi i
pomodori di dosso.
Nella
sala regnava il
silenzio, finché Francis non esordì con:
<< Mon dieu, non
dirmi che quella divisa l’hai comprata in saldo?!
Terribile disonore! >>
<<
No! Voi non avete la
minima idea di chi io sia…e del guaio in cui vi siete
cacciati! >> la
voce della donna assunse un tono pericoloso.
<<
Θεέ μου
(Ommioddio),
un creditore! >> gridò Grecia, tentando
vanamente di nascondersi.
<<
Macché…è Micheal
Jackson! >> esclamò invece America.
<<
è Sherlock Holmes!
>> intervenne Inghilterra.
<<
è Rumiko Takahashi!
È una delle Clamp! È Oba!* >> si
udì improvvisamente la voce concitata di
Giappone.
<<
Zitti tutti, ho
capito chi è >>, sulla sala calò il
silenzio alle parole di un Nordico a
caso, Islanda, << è…Canada!
>>
<<
Ma sono io Canada!
>> pigolò la voce sottile di Canada, da un
punto imprecisato del tavolo,
e comunque nessuno lo sentì.
<<
Ma che diavolo state
dicendo! >> strillò la cameriera, sbattendo le
mani sul tavolo <<
Io sono la madre di tutti voi! >>
<<
Sei un Hamburger?!
>> domandò sconcertato Alfred.
<<
Come diavolo fai a
essere nato da un Hamburger, secondo te?! >> perse la
pazienza Arthur.
<<
Ma…ma tu mi hai
sempre detto che i bambini nascono sotto gli Hamburger
>>, si difese
l’altro.
Di
nuovo calò il silenzio
nella sala, interrotto poco dopo da Francia che, voltatosi verso
Inghilterra
disse, con aria seria: << Davvero gli hai raccontato una
puttanata del
genere? >>
<<
Io pensavo che mia
madre fosse un Hamburger e mio padre il Ketchup >>,
rivelò America, con
l’aria di credere a quello che diceva.
<<
Come hai fatto a
credermi? Pensavo che ci arrivassi da solo! >> si difese
a sua volta
Arthur.
<<
Ma come, non vi
siete mai accorti che ogni volta che spremete il ketchup lui viene?!
>>
disse Alfred con il tono di qualcuno che è molto sorpreso
dall’ignoranza
altrui.
Francia
parve pensarci
qualche istante, scuotendo la testa <<
Je ne peux pas croire (Non ci
posso credere), è vero!>>
esordì poi, illuminandosi.
<<
Non userò mai più il
ketchup nello stesso modo >>, affermò Germania
con aria grave. <<
Però ho capito chi è…è
Nonno Germania! >>
<<
SONO UNA DONNA!
Brutti cretini! >> si infuriò la cameriera.
<<
West, ma Nonno
Germania non era una donna? >> domandò
sottovoce Prussia al fratello.
<<
Se si chiamava
“Nonno” probabilmente no. >>,
borbottò Austria, che l’aveva sentito.
Passò
in quel momento Nonno
Roma << No, no, è un uomo! >>
disse prima di scomparire di nuovo
come era arrivato.
<<
Voi avete dei seri
problemi >>, dichiarò la ragazza, a cui ormai
stava insorgendo
un’emicrania.
Polonia
si alzò
improvvisamente in piedi, << Salve, sono Feliks Łukasiewicz e sono un rosa-dipendente.
>>
<<
Ciao Feliks >>, risposero tutte in coro le altre nazioni.
Seguendo
l’onda di Polonia anche Lettonia si alzò,
tremando, in piedi: << Io devo
confessare una cosa: mi faccio i pony di Polonia! >>
<<
Cosa?! >> gridò Polonia, a bocca aperta per lo
stupore. Accanto a lui il
pony si nascose il muso tra gli zoccoli…notare che anche lui
era seduto.
<<
Ed io ho avuto una storia con Tony! >> ammise a quel
punto Inghilterra.
<<
Cosa?! >> gridò stavolta Alfred
<< Io mi fidavo di te Tony!
>>
Anche
Tony, anche lui seduto, si nascose il viso fra le mani.
<<
Salve, io sono Francis Bonnefoy e sono un
ninfomane
>>, fu l’improvvisa rivelazione di Francia.
<<
Ma questo si sapeva! >> esplosero tutti.
<<
Quello che non
sapete… >> cominciò entusiasta
Italia << …è che Germania ce
l’ha
enorme! >>
Francis
parve offendersi
<< Io ce l’ho più grande!
>>
Germania
stava meditando di
seppellirsi ma Russia lo trasse di impaccio sbottando <<
Kolkolkolkol
senti, brutto francese, quello che qui ce l’ha più
grande sono io! >>
<<
Sai si dice che chi
se ne vanta troppo di solito non è fornito…
>> insinuò Francia, con
nonchalance.
<<
Vuoi scommettere?!
>> si infuriò Ivan.
<<
Tutto quello che
vuoi >>, replicò Francis.
Dopo
ciò Russia fece scendere
dalle sue ginocchia Lituania e cominciò a sbottonarsi i
pantaloni, seguito a
ruota dal francese. Ungheria tirò fuori la sua videocamera e
iniziò a gridare
<< Nudi! Nudi! Nudi! >>
A
quel punto fu di nuovo la cameriera a bloccarli << ADESSO
BASTAAAA! Non
vi ho messi al mondo perché siate così
deficienti! Tu--- >> ingiunse
indicando Russia << ---che ti diverti a spartire quel
povero mentecatto
di Polonia, Tu--- >> e stavolta indicò Francia
<< ---che te ne vai
in giro nudo a farti qualsiasi cosa si muova! E tu--- >>
si rivolse a
Turchia << ---che hai abusato di un povero minore!
>> Grecia fece
finta di non sentire, << E tu, che ti sei fatto vestire
da cameriera!
>> continuò indicando Lituania.
<<
E infine tu…
>> passò ad America <<
…sei persino troppo stupido per esistere! Vi
dovreste vergognare!!! >> concluse. << Io
>> riprese poi
fieramente la cameriera << Sono stata e sempre
sarò la più grande terra
che questo mondo abbia mai conosciuto! Io
sono…>>
<<
L’America >>
disse America.
<<
La Russia >>
disse Russia.
<<
Sealand! >>
esclamò Sealand.
<<
No, io sono…Pangea.
>> proclamò tragicamente la donna, con
sottofondo al pianoforte di
Austria.
Altra
pausa di stupito
silenzio e poi le loro voci si alzarono tutte insieme: <<
Chi? >>
<<
Pangea >>,
ripeté Pangea, << Avete presente il continente
da cui tutti avere preso
forma…? >>
<<
Veramente no
>> risposero di nuovo in coro.
<<
In paleogeografia, Pangea
è il nome del supercontinente
che si ritiene includesse tutte le terre emerse della Terra durante il
Paleozoico e il Mesozoico. La Pangea si sarebbe spezzata circa 180
milioni di
anni fa, dando vita a due supercontinenti: Laurasia e Gondwana. Il nome
Pangea
fu attribuito da Alfred Wegener, nel 1915. >> disse
Polonia, serissimo.
Tutte
le nazioni si
voltarono, stupite, verso Polonia che imbastì
un’espressione orgogliosa di sé
stesso. Un istante dopo Polonia si ritrovò nudo sul tavolo
mentre Russia
mostrava agli altri che i vestiti del polacco nascondevano una
moltitudine di
bigliettini, tutti copiati pari pari da Wikipedia.
<<
Ah, mi sembrava
strano che quel peluche rosa dicesse
qualcosa di sensato! >> commentò Turchia,
annuendo.
<<
Nonostante abbia
barato, lui ha colto il senso di tutto questo >>,
affermò Pangea, grave.
<<
Davvero? >> si
stupirono tutti, compreso Polonia.
<<
Com’è possibile che
ci abbia azzeccato? Polonia sa a malapena come si avvita una lampadina!
>>, si disperò Lituania.
<<
Come puoi essere
così tipo cattivo con me? Cioè, e dire che ieri
sera eri stato così gentile…
>> borbottò offeso Polonia, allestendo un
broncio infantile.
<<
Lituania! >>
strillò Russia, con fare isterico << Mi avevi
detto che ieri sera stavi
male! >>
<<
Beh, uscire con
Polonia è un po’ come stare male, no?
>> tentò di difendersi Lituania.
<<
Eh, hai visto zitto
zitto Polonia riesce a portarsi a letto l’amichetto di
Russia! >>
ridacchiò Francia, facendosi peraltro sentire da tutta la
sala.
<<
Cosa hai detto?
>> soffiò, serafico, Russia.
<<
Chi io? Niente
>> disse il francese guardandosi attorno, soffocando poi
con un
fintissimo attacco di tosse il resto della frase <<
cornuto…
>> ovviamente,
com'era
prevedibile, il russo sentendo, non solo quello che aveva detto il
francese, ma
sentendosi pure ferito nell'orgoglio scattò <<
ripetimelo in faccia se
hai il coraggio...damerino >>, disse ruggendo, brandendo
con ferocia un
rubinetto.
<<
Damerino?? Se non
sai tenerti un'amante se non con la violenza non è colpa
mia!!>> i paesi
baltici alzarono il pollice in segno di approvazione, ritirandolo
subito quando
lo sguardo gelido di Russia si portò su di loro
<< vuoi che ti rifaccia i
denti, Francia? >>, il francese si portò la
mano davanti alla bocca
terrorizzato.
<< Adesso
basta! Giù le tue mani da Francia! >> l'intera
sala si voltò, per un
attimo meno spaventata dall'ira di Russia e osservò
l'americano, che si
interpose con aria eroica tra Francia e Russia. << Non
permetterò che gli
facciate del male! >>
Si, America non
avrebbe mai permesso che qualcuno toccasse i denti di
Francia…altrimenti come
avrebbe fatto il francese a mangiare gli Hamburger? Quella era la
preoccupazione di Alfred, che stava bellamente ignorando che il
francese non
aveva probabilmente mai mangiato hamburger in vita sua, preoccupazione
che
venne prontamente fraintesa da tutti.
Arthur smise di
sorseggiare la sua tazzina di tè, posandola delicatamente
sul tavolo, era ovvio
che Alfred non intendesse quel che aveva detto, doveva aver capito male.
<<
America,
in che senso, scusa? >> domandò, con molto
autocontrollo, Arthur.
<<
Proteggerò i denti di Francia, perché io amo gli
hamburger!>> disse
America, ma siccome aveva avuto la brillante idea di sbafarsi
l’ennesimo
Hamburger il risultato fu che tutti capirono: <<
Chompchomp…proteggerò…Gman…Francia..gurgnam…perchè…mmmgnam…amo… >>
<< Ah,
è
così eh? Allora se ami così tanto Francia non ti
dispiacerà se faccio questo…
>> l’inglese, col volto forzatamente calmo, si
alzò, afferrò Tony e lo
baciò con ardore sbattendolo sul tavolo. Alfred
scattò in piedi afferrando
l’alieno per il collo e schiantandolo contro il muro. Canada
(povera piccola creatura
dal cuore tenero) andò a vedere come stava Tony, che era un
amico di Kumajiro
(anche se la cosa non era risaputa), ma l’americano nella
foga lo scambiò per
l’alieno traditore e lanciò il povero Matthew
fuori dalla finestra. Cuba
notando l’accaduto, e notando che il canadese aveva ancora in
mano la sua coppa
di gelato, balzò in piedi: << Tu, maledetto,
possibile che tu debba
distruggere tutto ciò che è mio?! Prima mi metti
l’embargo per anni, ed adesso
butti dalla finestra la mia coppa di gelato?! ALLORA VUOI LA GUERRA!
>>
detto ciò estrasse miriadi di cucchiaini << E
che guerra sia! >>
con quell’urlo si mise a lanciarli su America, ovviamente
colpendo tutti tranne
America. Fu allora, quando la situazione era nel totale degenero, che
Germania
e Svizzera aprirono la bocca con furia…ma Giappone si
alzò a sua volta e,
precedendoli, iniziò a sbraitare. Si, stiamo parlando di
Giappone, quel
Giappone, il diplomatico e pacifico Giappone…
<<
Tutto
questo è intollerabile! >> urlò
sovrastando il caos << NON DOVREMMO
ESSERE QUI PER RISOLVERE I PROBLEMI? VOLETE CREARNE DEGLI ALTRI?!
>>
Germania
annuì
con approvazione, bisbigliando al contempo a Svizzera: <<
Sei stato tu a
dargli qualche droga strana? >>
<<
Giappone
si è arrabbiato >>, constatò
Grecia, riemergendo da un piccolo
sonnellino. << Turchia è colpa tua!
>> si arrabbiò all’istante,
correndo ad accapigliarsi con Turchia.
<<
Perché
diavolo sarebbe colpa mia? Sarà colpa di uno di questi
paesini inutili! Chessò,
Liechtenstein! >>
<< Io
non
sono inutile! >> gridò Liechtenstein
<< Perché cucio sempre tanti
carini pigiamini rosa per Svizzera! >>
Svizzera si
seppellì sotto il tavolo, Austria scoppiò a
ridere facendo infuriare Vash che
riemerse per ucciderlo, ma incappò in Bielorussia, armata
fino ai denti e con
un’aura oscura attorno: << Cosa avete contro i
pigiamini rosa? >>
sibilò la ragazza << Anche Russia Nii-san
mette sempre i pigiamini rosa
per andare a letto! >>
Russia, seguendo
l’esempio dello svizzero, lasciò la sua lotta con
Francia per seppellirsi sotto
il tavolo.
<<
Avete
qualcosa contro i pigiamini che ho regalato io stesso a Russia?
>> arrivò
la voce di Cina a peggiorare ulteriormente la situazione.
<<
Cioè,
vedete che in realtà sono io che domino >>,
dichiarò Polonia, <<
Perché sono io che produco tutti i pigiamini rosa del mondo!
>>
Da lì
scoppiò una
lite generale sul tipo migliore di pigiama da portare la notte.
<< Vi
rendete conto che state litigando da circa due pagine su una cosa
assolutamente
inutile? >>
si intromise la quasi
dimenticata Pangea.
<<
Panciona…panciera…si,
Panciera ha ragione! Si sa che i pigiami migliori sono quegli con gli
astronauti sopra! >> esclamò Alfred.
Quello dette il
colpo di grazia alla pazienza di Pangea << Nessuno mi
aveva mai insultato
in questo modo…MI CHIAMO… >>
<<
Canada?
>> tentò qualcuno.
<< NO!!
MI
CHIAMO PANGEA! >> la cameriera salì sul
tavolo, con sguardo infuocato
<< Adesso basta, mi sono stancata di vedere voi nazioni
che litigate per
ogni minima cosa. È per questo che ho deciso di uccidervi
tutti… >>
<< In
che
senso? >> chiese Korea, giusto perché anche
lui voleva dire qualcosa.
<< In
che
senso vuoi che sia?! >> tuonarono le altre nazioni.
<< Ho
deciso ormai >>, continuò Pangea,
<< Se riuscirete ad appianare i
vostri diverbi in due giorni, ed a convincermi che sapete coesistere
pacificamente anche separati, io vi darò una seconda
occasione, altrimenti
tornerò e diventerete un tutt’uno con me. Non
esisterete più come nazioni.
>>
Erano tutti
rimasti ghiacciati da quella minaccia, che sembrava molto reale.
Pangea,
soddisfatta del risultato, girò i tacchi per uscire dalla
stanza.
Si voltò
prima di
chiudere la porta: << Ricordate, avete solo due giorni.
Vi conviene non
sprecarli. >>.
Nota
1: Le frasi in greco ed in
francese sono state prese da Google Traduttore, nel caso fossero
sbagliate
sappiate che Google Traduttore si scusa umilmente con voi.
Nota 2*: Rumiko Takahashi è l’autrice di Inuyasha, Ranma ½, Lamù ecc... Le CLAMP sono un gruppo di 4 famose mangaka, fra i cui successi vi sono X/1999, Tsubasa Reservoir Chronicle, XXXHOLiC, Wish, ecc… E Tsugumi Oba, è l’ideatrice di Death Note e Bakuman.
Nota
3: La cameriera della
fanfiction è la stessa del primo episodio di Axis Powers
Hetalia, tuttavia che
sia Pangea è una totalmente nostra invenzione.
Nel
secondo capitolo sarebbe bello
vedere un’astronave aliena, non credete? Perché le
cose ancora sono così
normali…si, certo, insomma…
Yusaki:
Direi che tutti i
personaggi non ci hanno fatto una bella figura.
Oz:
L’unico che rimane integro,
bello, ed intelligentissimo è sempre America.
Aspettiamo
le vostre recensioni e
vi aspettiamo per il prossimo capitolo!