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Autore: Kurohime    09/08/2010    5 recensioni
Il sole inondava la grande stanza con la sua luce. Al centro vi era un letto a baldacchino nel quale riposava una ragazza che poteva avere più o meno diciannove anni dalla lunga chioma corvina; Marocco.
La giovane si destò dal suo sonno ristoratore, aprendo lentamente gli occhi, per mostrare al mondo due irridi di un intenso giallo elettrico.
Ruotò lo sguardo a destra e a sinistra e sbuffando si rassegnò ad alzarsi.
Genere: Generale, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Turchia/Sadiq Adnan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1_ Salve a tutti, popolo di EFP!
Mi sono divertita a commentare le vostre FF ora tocca a me mostrarvi qualcosa di mio!
Questa FF lo scritta assieme alla mia socia Mellinaw, che senza di lei non avrei mai scritto questa FF.
Detto ciò  vi dico solo che deciso di scriverla su un OC ovvero Marocco, ho notato che Himuraya-sensei non ha ancora deciso a presentarla quindi perché  non farlo, se sto ad aspettare quello là ce ne vorrà di tempo...hahaha comunque spero che vi piaccia e buon divertimento!


OC Marocco:

Nome: Intisar Talbi (Ho scelto il nome intisar perché significa “Vittoria” e il cognome Talbi perché è molto popolare in Maroco)
Rappresenta: Al-Mamlaka al-Maghribiyya, "regno dell'occidente"
Età: 19
Sesso: Femmina
Compleanno: 2 Marzo
Capelli: Neri
Occhi: Gialli
Altezza: 170 cm
Carattere: Testarda, orgogliosa ma con un grande cuore. Adora creare scompiglio senza poi pentirsene e se qualcuno le fa un torto, bisogna star certi che si vendicherà in un modo o nell'altro. Talvolta può risultare egoista, ma è solo una maschera. Spesso, a causa del suo carattere difficile, è soprannominata "maschiaccio", ma lei non si da per vinta e si offende difficilmente.



_Capitolo 1: Una verità sconcertante!

Il sole inondava la grande stanza con la sua luce. Al centro vi era un letto a baldacchino nel quale riposava una ragazza che poteva avere più o meno diciannove anni dalla lunga chioma corvina; Marocco.
La giovane si destò dal suo sonno ristoratore, aprendo lentamente gli occhi, per mostrare al mondo due irridi di un intenso giallo elettrico.
Ruotò lo sguardo a destra e a sinistra e sbuffando si rassegnò ad alzarsi.

Si fece una doccia frettolosa per poi vestirsi con un paio di jeans e una comune T-shirt, forse un po' troppo larga, sulla quale dominava una scritta in inglese regalatale dal suo migliore amico America. Dopo essersi legata i capelli in uno morbido chignon, si decise a scendere giù in sala da pranzo per far colazione.
Con sorpresa notò che, oltre al suo boss, ad attenderla vi era anche suo fratello Egitto.
Fratello non proprio ma amava chiamarlo così... perché?
Beh, per due semplici motivi:
Primo: perché erano abitati da tribù berbere;
Secondo: perché sua madre Mauritania e la mamma di Egitto si erano invaghite del nonno di Feliciano e Romano, ovvero: Antica Roma.
"Fratello Egitto!".
Corse verso di lui buttandosi di peso. Il ragazzo, essendo abituato agli atteggiamenti della sorella, restò un po' confuso prima di stringerla a sè.
"Qual'è il motivo della tua visita, fratellone? Di solito m'informi quando vieni a salutarmi!", sorrise lei con voce pimpante.
Lui la guardò e le rispose pacatamente con voce ferma: "Di sicuro sai cosa è successo ieri sera, vero?"
"No, perché? Oddio, spero niente di grave!".
"Come immaginavo... almeno che ci sono stati i mondiali, no?"
"Si, ma ho deciso di non guardarli. Uffa, la mia squadra non vi partecipa da più di 8 anni e poi dovevano giocarli da me!".
"Beh, ieri c'era la finale".
"E con ciò? Chi l'ha vinta di grazia?"
"...Spagna."
"Ah davvero?  Quel mangia avanzi* non s'è accontentato solamente degli europei- ora pure la World Cup! Quel maniaco di pomodori!"
"Ma se piacciono pure a te!", ribattè lui con sguardo scettico.
"No, per nulla.", rispose lei addentando uno di quegli ortaggi rossi come il fuoco.
"Sì, certo certo... le piacciono così tanto che non se ne accorge nemmeno che ne sta mangiando uno...", mormorò Egitto a bassa voce e con sguardo rassegnato.
"Hai detto qualcosa?!"
"Eh? Chi io? Niente... comunque non sono ancora arrivato al dunque.", sospirò alzandosi.
"Ah, sì? Perché c'è qualcosa di peggio dei mondiali vinti da quello là?"
"Si, ci invita a casa sua per festeggiare e ci devi essere pure tu!"
"Eh?! Stai scherzando?! Io non vado da nessuna parte, tanto meno da quello là! Intesi? E poi è già tanto se Hammouda** gli manda una lettera per congratularsi per questa serie di 'vittorie'..."
Marocco non ci credeva, stava per rivedere quel mangia pomodori e per di più era costretta. Ma diamo i numeri?!
"Mi dispiace, ma ci devi andare per forza e poi ne ho parlato col tuo Boss."
Mohamed VI, sentendosi interpellato, annuì con la testa continuando a sorseggiare il suo tè ingnaro di aver condannato a morte la sua protetta.
"Basta! Pensate che basti poco per convincermi?!"
Non riuscì nemmeno a finir la frase che si ritrovò davanti alla villa della residenza Carriedo.
"No... è un incubo..."
"Dai ti divertirai! E poi ci saranno anche tutti i tuoi amici!", spiegò Egitto trascinandola e facendole varcare la soglia di quello che lei definirebbe Inferno.


*il termine Paela deriva dalla parola araba Al-Bakiya che vuol dire rimanenza, avanzo.
**è il diminutivo affettuoso di Mohamed.

Grazie a tutti quelli che hanno letto, ragazzi ne avete avuta di voglia hhh.
Ringrazio chi recensirà (se ce ne saranno) e chi la aggiungerà tra le preferite/seguite/da ricordare.
Ah, dimenticavo ed un MEGA RINGRAZIO alla mia adorata MellinaW che senza di lei non avrei mai scritto sta FanFiction! Grazie sociaaaaa!!!!!!!!!!!
P.S. Scusate per il capitolo striminzito!
   
 
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