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Autore: Black Panther    19/08/2010    8 recensioni
Piccolo Missing Moments su cosa accadde la notte del 1 novembre 1981.
“Minus è morto da eroe. I testimoni – Babbani, naturalmente, poi abbiamo cancellato i loro ricordi – ci hanno raccontato come Minus ha affrontato Black. Dicono che singhiozzava: “Lily e James, Sirius! Come hai potuto!” E poi ha preso la bacchetta magica. Be', naturalmente Black è stato più veloce. Ha polverizzato Minus...” (Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban)
Sirius ha scovato Peter ed è intenzionato a ucciderlo per vendicare la morte di James e Lily. Non sa, però, che il suo vecchio amico ha un piano in mente che gli consentirà di salvarsi e che condannerà lui a trascorrere dodici anni ad Azkaban.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Minus è morto da eroe. I testimoni – Babbani, naturalmente, poi abbiamo cancellato i loro ricordi – ci hanno raccontato come Minus ha affrontato Black. Dicono che singhiozzava: “Lily e James, Sirius! Come hai potuto!” E poi ha preso la bacchetta magica. Be', naturalmente Black è stato più veloce. Ha polverizzato Minus...”
(Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban)



Andava tutto bene. Bastava solamente restare calmi e non perdere la testa, per far sì che il suo piano non fallisse. L'aveva escogitato nei minimi dettagli, alla faccia di tutte le persone che a Hogwarts lo ritenevano solamente un buono a nulla. Era geniale, molto più di tutti quelli messi a punto da James e Sirius per portare a termine i loro scherzi.
Le sue riflessioni furono interrotte da un ringhio feroce, proveniente dall'uomo in piedi di fronte a lui. In quel momento, Peter capì pienamente per quale motivo Sirius si trasformasse in un cane durante quelle notti di luna piena. Il ragazzo aveva perso ogni fattezza umana, in sole ventiquattro ore: assomigliava a un animale feroce che si stava preparando ad azzannare la sua preda.
Non riuscì a trattenere uno squittio spaventato e per un momento fu tentato di trasformarsi in un topo e di darsela a gambe. No, non doveva farlo! Era ancora troppo presto e non poteva permettere che la paura mandasse a rotoli il suo piano. Sospirò e si guardò intorno per qualche secondo: erano circondati da Babbani che iniziavano a guardare lui e Sirius incuriositi. Perfetto, era proprio su questo che lui aveva contato: delle persone che avrebbero testimoniato in suo favore, salvandolo da Azkaban e dalla morte stessa.
Ecco, quello era il momento di agire: Sirius aveva smesso di ringhiare e stava per afferrare la bacchetta magica. Peter era sempre stato bravo a fingere, per cui non incontrò nessuna difficoltà nell'iniziare a singhiozzare e nell'urlare: “Lily e James, Sirius! Come hai potuto!”
Tutti i Babbani si voltarono nella loro direzione sentendo quelle parole, senza preoccuparsi più di fingere di non spiare quella strana scena. Per un momento, Sirius rimase senza parole, ma non fu quello a terrorizzarlo: pochi istanti dopo, l'uomo iniziò a ridere. Forse era davvero matto, pensò Peter, forse la morte del suo migliore amico lo aveva fatto impazzire fino a quel punto.
Prima che qualcuno avesse il tempo di rendersi conto di cosa stesse effettivamente succedendo, estrasse la bacchetta, puntandola dietro di sé e facendo esplodere la strada su cui stavano trafficando i Babbani. Quasi non sentì le urla spaventate delle persone che avevano assistito a quella scena uscendone indenne: aveva poco tempo, lo sapeva, prima che Sirius si rendesse conto di quello che stava accadendo. Nel giro di pochi secondi, si tagliò l'indice della sua mano destra e si trasformò in un topo, non prima di avere squittito per il dolore. Quello era stato il prezzo da pagare per la sua salvezza, sacrificare un dito era senza dubbio ragionevole pur di restare ancora in vita.
Quando il fumo causato dall'esplosione iniziò a diradarsi, capì che il suo piano aveva funzionato: alcuni membri del Ministero si era già Smaterializzati lì e avevano circondato Sirius. Fu la reazione di quest'ultimo a indurlo a scappare da lì il prima possibile: era piegato in due dalle risate. Si teneva la pancia con entrambe la mano e rideva a più non posso, come se tutto ciò fosse molto divertente. Alla fine, comunque, cosa poteva importare quel dettaglio insignificante? Lui era vivo, salvo, e questa era la sola cosa importante.




Ho sempre desiderato scrivere questo piccolo Missing Moments, fin da quando ho scoperto l'esistenza delle fanfiction (quindi parliamo di quasi tre anni fa). Personalmente, ritengo che Peter all'epoca di Hogwarts e dei Malandrini fosse davvero un amico per James, Sirius e Remus, che facesse davvero parte del gruppo. Purtroppo, succede anche nella vita reale che alle prime difficoltà anche le amicizie più solide non riescano a sopravvivere. Credo sia per questo che alla fine Peter ha preferito la sua vita alla lealtà per i suoi amici, motivo per il quale lo disprezzo nella maniera più assoluta.
In questa storia ho cercato di rendere al meglio la codardia di questo personaggio ma, allo stesso tempo, di giustificarla, dopotutto la storia era dal suo punto di vista e non credo potessi fare altrimenti, no? Scrivere di Sirius che ride in quella maniera è stato agghiacciante eppure così è nel canon, quindi ho dovuto farlo.
Per quanto riguarda il titolo, la frase appartiene a James Barrie ed è tratta dal libro "Peter Pan". Ringrazio lyrapotter per l'informazione ^^
Spero che questo piccolo Missing Moments vi sia piaciuto e spero che qualcuno sia così gentile da volermi lasciare una recensione, mi farebbe molto piacere (risponderò via mail agli eventuali commenti). Alla prossima storia e grazie per la lettura ^^

   
 
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