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Autore: LaMicheCoria    22/08/2010    4 recensioni
[Fanwriters di tutto il fandom unitevi e scriviamo INSIEME le cronache dei primi due anni della missione quinquennale della USS Enterprise NCC - 1701!!!] Data Astrale 2266: Inizia la narrazione dei viaggi interstellari della USS Enterprise sotto il comando del Capitano James Tiberius Kirk.
22 Agosto 2010: su EFP, i fanwriters del Fandom di [Star Trek] cominciano a scrivere le cronache dei primi due anni della storica missione quinquennale.
Per arrivare là dove nessun Fanwriters è mai giunto prima. [FANFICTION ROUNDROBIN: PARTECIPATE IN TANTI!] [AGGIUNTI DUE QUESTIONI IMPORTANTI NEL REGOLAMENTO ^^]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: Nemeryal
Titolo: 01x00: Where No Man Has Gone Before
Personaggi: James Tiberius Kirk, Leonard “Bones” McCoy
Genere: Missing Moments,  Comico
Avvertimenti: One Shot, Slice of Life, Roundrobin
Musica: Star Trek XI Original Soundtrack: Enterprising Young Men
Note: Eccolo qua, il capitolo “pilota” che darà il via alla “Prima Stagione”![CAPITOLO MODIFICATO SECONDO LE INDICAZIONI DEI RECENSORI E DELLE INFORMAZIONI DI MEMORY ALPHA. MI SCUSO PER GLI ERRORI XD]
Dedica: A Silentsky e a Pimplemi_chan
Ringraziamenti: a tutti coloro che mi hanno seguito fino a questo momento e vorranno portare avanti con me questo insano progetto

 

 

 

 

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Where No Man Has Gone Before

-Jim, se non ti dai una calmata ti verrà un infarto alla veneranda età di trentun anni-
James Tiberius Kirk, trentuno anni, neo-Capitano della USS Enterprise alzò lo sguardo e sorrise in direzione di Leonard McCoy, seduto davanti a lui.
La navetta li stava conducendo, silenziosa, verso quella che sarebbe stata la loro casa per i successivi cinque anni.
C’era eccitazione, ansia, paura e amore per l’ignoto nello sguardo di Kirk e la forza di quelle emozioni era talmente intensa da riuscire a scuotere e a condizionare anche un tipo pragmatico come McCoy.
Entrambi sentivano già il rombare dei motori nella mente e nell’animo, il freddo calore dell’Universo sciogliersi dentro le vene e il pulsare delle stelle intrecciarsi al palpito del cuore.
-Sento il tuo battito cardiaco da qui- gli spiegò il medico, inarcando il sopracciglio destro e accennando un ghigno.
-Non sapevo avessi delle orecchie da Vulcaniano- gli rispose il neo-Capitano, beffardo –Da qui però non si direbbe- e si sporse in avanti, per quanto permessogli dalla cintura di sicurezza.
-Ah-ah, divertente Jim- disse McCoy, ironico –No, per fortuna le mie orecchie sono tonde come dovrebbero-
-Però con una protesti, magari..- propose Kirk, lasciando cadere volutamente l’argomento.
-Se mai dovrò anche solo pensare ad una ipotesi del genere, e il Cielo non voglia, tu sarai la prima cavia-
Jim scoppiò a ridere all’espressione di finto rancore del medico e scrollò il capo.
-Ah, Bones..il tuo fine sarcasmo mi sarà utile nei prossimi cinque anni-
-Non ho ancora capito come hai fatto a convincermi ad imbarcarmi in questa impresa folle-
-Forse perché..- fece per rispondere il neo-Capitano, ma il medico lo interruppe
-Anzi, no! Lo so io, il perché! Perché se non ci fossi io a farti da coscienza chissà in quale guaio finiresti per cacciarti!-
-Grazie per la fiducia, Bones- sbuffò Kirk, lanciandogli un’occhiata obliqua –Come se io fossi sprovvisto di buon senso-
-Ho solo due parole per te- ribatté McCoy -Kobayashi Maru-
-Ma, io..- cominciò Jim, poi si bloccò e alzò le mani in segno di resa.
-Avrebbero potuto espellerti dall’Accademia-
-Non l’hanno fatto, no?-
Fu la volta di Bones di arrendersi. Si limitò ad uno “tsk” ben udibile e girò la testa verso la cabina di comando.
Dopo qualche istante di silenzio, con Kirk che fissava il medico ben sapendo che sarebbe stato lui a riprendere la parola, McCoy tornò a guardarlo.
-Così..- iniziò, titubante e ignorando il sorrisetto soddisfatto del neo-Capitano –Alla fine hai scelto Spock come Tenente Comandante-
Jim annuì, facendosi serio
-Aveva ottime credenziali, risultati eccellenti all’Accademia e ha servito sotto il Capitano Pike per undici anni e..-
-..ed è tuo amico- concluse per lui il medico.
-Gli affiderei la mia stessa vita- confermò Kirk –E’ il più adatto a ricoprire quella carica-
-E’ un Vulcaniano-
-Anche T’Pol era di Vulcano- gli ricordò Jim –Ma ha servito egregiamente sotto il comando di Archer e..-
-Ma come? Non siamo ancora partiti e già ti paragoni al Capitano Archer?- lo canzonò il medico.
-Non mi sto paragonando ad Archer- rise il neo-Capitano –Sto solo dicendo che il fatto che sia un Vulcaniano lo rende ancor più degno di fiducia-
McCoy annuì, ma avrebbe continuato volentieri la discussione se la voce del pilota non lo avesse interrotto proprio mentre stava per lanciarsi in una filippica sul complicato organismo dei Vulcaniani –e su come l’organismo fosse lo specchio dell’”anima” e della mente-.
-Capitano Kirk, siamo in dirittura d’arrivo-
Gli occhi del neo-Capitano parvero animarsi; all’improvviso, cominciò ad armeggiare con le cinture di sicurezza per liberarsi dalla loro stretta soffocante.
-Jim, mio Dio, che fai?-
-Voglio vederla, Bones- rispose Kirk, euforico, alzandosi e dirigendosi verso la cabina di pilotaggio con passo barcollante.
-Buon senso- ringhiò il medico, slacciandosi anch’egli la cintura –Quello che gli manca è un po’ buon senso!-

 

***

 -Capitano!- esclamò il pilota, voltandosi di scatto e sgranando gli occhi nel vedere Jim entrare all’improvviso in cabina –Capitano, qualcosa non va?-
Kirk scosse il capo, lo sguardo rivolto al nero scintillante dell’Universo.
-No, tutto bene- lo tranquillizzò con un gesto veloce della mano –Continui pure la manovra-
Il pilota annuì, sbattendo più volte le palpebre, confuso; premette alcuni pulsanti sulla consolle e annunciò l’arrivo della Navetta in prossimità della Base Spaziale.
-Qui Wotan1, inizio procedura di imbarco. Ripeto, qui Wotan, inizio procedura di imbarco-
-Ricevuto, Wotan- rispose una crepitante voce di donna –Procedura di imbarco iniziata-
All’inizio, fu solo una macchia bianca stagliata contro il manto cupo dell’Universo, poi una forma slanciata, la sezione circolare, le gondole, i motori ancora a riposo.
-E’ enorme- mormorò McCoy, arrivato subito dopo Kirk con tutta l’intenzione di mettergli un po’ di buon senso, ma rimasto suo malgrado affascinato dalla Nave.
-E’ perfetta- lo corresse il Capitano, sorridendo.

USS Enterprise NCC – 1701.
Kirk ripeté più e più volte il nome della Nave, della sua nuova casa, della sua vita.
Era bella.
Era sua.
-Fin dove potrà portarci?- gli chiese Bones, la voce incrinata dal timore, dalla reverenza..
La voce del Capitano era vibrante e sicura.
-Fin dove nessun uomo è mai giunto prima-

 

 

1Divinità Nordica, protettrice dei viaggiatori

 

 

 

   
 
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