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Autore: Feiuccia    23/08/2010    5 recensioni
La storia originale da cui ho tratto la mia doujinshi "2 words". Man mano che proseguirete nella lettura noterete delle piccole differenze rispetto alla versione illustrata. E quando sarà il momento vi chiederò se volete la trama originale o la parte che ho modifcato nella dou.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DI SFOGO DELL'AUTRICE: Ho dei seri problemi con l'editor di EFP çAç Mi fa i dialoghi staccati!!! Perchè? Perchè? Perchè?

Glli allievi di Jiraya e Orochimaru

Come Sasuke si era ripromesso,  aveva ingaggiato con Naruto una sfida all'ultima tecnica. Il moro era sempre più abile del biondo nei primi tempi, quando imparavano una nuova tattica, ma quest'ultimo raggiungeva ogni volta il suo livello di e riusciva sempre a superarlo.

Ogni nuovo insegnamento che apprendevano si ripeteva questa storia.
L'accademia ninja giunse al termine. Naruto, diventò genin con dei voti bassi, (soprattutto rispetto al moretto che suscitava la ammirazione de maestri con la sua sveltezza di apprendimento) ma il bambino non si lasciò demoralizzare. Andava in giro proclamando  che un giorno sarebbe diventato hokage e chissà, che prima o poi il suo sogno si sarebbe realizzato.
Capitò nel team sette insieme a Sasuke e Sakura Haruno guidato dal maestro Kakashi Hatake , che a sua volta fu allievo di Minato.
Ben presto iniziarono le missioni di gruppo: da principio erano solo missioni di basso rango, un giorno, però,   alla loro squadra fu affidata una missione che credevano di grado D ma che si rivelò complessa come una di grado A. In quell'occasione Sasuke si fece quasi ammazzare per proteggere Naruto e il biondo davanti a quel gesto aveva rivelato una grande tenacia e forza sconfiggendo un avversario di livello ben più alto del suo. Quella volta, con il suo amico tra le braccia, Naruto si ripromise che sarebbe diventato forte per lui, per proteggerlo, per non vederlo mai più in fin di vita.

In seguito arrivò il momento delle selezioni dei chunin: Naruto a fatica e dopo un incontro straordinario, riuscì a battere il genio degli Hyuuga, lasciando di sasso tutti gli spettatori, suo padre e i tre consiglieri. Proprio uno di loro, il sommo Jiraya rimase impressionato dal potere latente di Naruto.

Ovviamente in quell'esame anche Sasuke diede il meglio di sé, per orgoglio personale ma , sopratutto , perché voleva migliorare e riuscire così a proteggere Naruto e a farsi rispettare.
I mesi passavano e le missioni si facevano sempre più impegnative e Sasuke aveva molti meno problemi rispetto al fratello a portarle a termine.
Un giorno, il nostro biondino era in un parco seduto, tutto avvilito, su una panchina. Da lì si dominava con una sola occhiata tutta la città. Naruto lasciava vagare il suo sguardo le case, perso in pensieri tristi.
"Ciao Naruto"
Il ragazzo si voltò e vide davanti di lui un uomo altissimo con dei lunghi capelli bianchi.
"Chi sei tu?"
"Io sono Jiraya, uno dei consiglieri di tuo papà , suo ex maestro e uno dei 3 sennin"
"Che vuoi?" chiese scocciato Naruto.
Jiraya si sedette accanto a lui.
"Sai piccolo, ho assistito al tuo incontro durante la selezione dei chunin e mi hai sorpreso."
"Come?" esclamò sorpreso Naruto.
"Tu nascondi un potere latente e io voglio tirarlo fuori. Anche perché tuo papà mi ha confidato che non te la cavi molto bene come ninja e che questo ti demoralizza."
"Accidenti a papà che deve sempre parlare più del dovuto."sbuffò indignato Naruto. Jiraya proruppe in un’allegra e grassa risata.
"Ah!Ah! Minato è sempre stato molto attento ai problemi altrui. Allora Naruto, vuoi che ti alleni?"
"Potrò diventare più forte? Potrò difendere le persone a cui tengo?"
"Ma certo ragazzo! Però ti avverto, sarò inflessibile" Ribadì Jiraya con uno sguardo serio.
"Ok! Ci sto! Quando si comincia?"
"Ah!Ah! Che entusiasmo! Da domani. Puoi venire direttamente con tuo padre al palazzo."
"D'accordo! Allora ci vediamo domani…  Ero-sennin!" esclamò Naruto e si mise a correre verso casa.
"EHI!CHE DIAVOLO DI NOME E'?" Esclamò furioso il suo nuovo maestro.
"Sai papà è un chiacchierone!" gli urlò di rimando Naruto e scappò lasciando solo una nuvola di fumo dietro di sé.
"TZE" disse Jiraya indignato.

Arrivato a casa, Naruto si fiondò in salotto dove erano radunati gli altri tre membri della famiglia.

"Papà! Jiraya-sama mi ha detto che mi vuole come allievo! Inizio già da domani!"
"Ma Naruto! Di che stai parlando?" esclamò allibito Minato non capendo dove il figlio volesse andare a parare.
"Oggi ero seduto al parco e lui mi si è avvicinato . Mi ha detto che vorrebbe avermi come allievo"
"Mhhhhhh, beh se è stato Jiraya stesso a chiedertelo..."
"Complimenti Naruto" trillò sua madre contenta e orgogliosa.
Naruto si girò verso Sasuke e rimase di sasso: l'altro era perso nei suoi pensieri mentre guardava fuori dalla finestra, non sembrava nemmeno essersi accorto di quello che aveva detto.
"....Beh io vado a dormire che domani inizio la mia scalata per diventare hokage!!!!!!!!!" esclamò allegro Naruto per nascondere la delusione nel vedere la fredda reazione di Sasuke alla notizia.
Minato e Kushina risero e risposero:"Buona Notte tesoro"

Naruto quella notte non riusciva a prendere sonno. Ripensava al comportamento del moro quando un cigolio lo fece saltare di scatto.

La porta comunicante con la camera di Sasuke era socchiusa e il biondino scorse il suo amico dall'altra parte.
"Devi dirmi qualcosa Sasuke?" balbettò perplesso Naruto.
L'Uchiha entrò piano in camera di Naruto , con solo i pantaloni bianchi addosso e si mise a sedere sul bordo del letto.
"Devi essere molto elettrizzato per domani vero?" gli chiese quello
"Che c'è teme? Geloso?" sghignazzò Naruto: era contento perché il suo Sasuke si interessava a lui.
Poi, non capì come accadde, ma  in un attimo fu gettato sul materasso e le sue mani furono bloccate ai polsi da Sasuke, che ora era sopra di lui. Quella posizione vista da qualcun altro avrebbe potuto sembrare equivoca, ma loro erano poco più che bambini e non potevano capire a pieno il significato di quel gesto dettato dall’ istinto.
"Che diavolo fai Sasuke?" esclamò Naruto sorpreso e spaventato allo stesso tempo.
Sasuke avvicinò il suo volto a quello di Naruto.
"Non potrai più venire in missione con il team sette, vero?"
"Ma che … Beh credo che il sennin mi lascerà continuare a lasciare venire in missione con voi. Devo fare esperienza e mettere in pratica quello che mi insegnerà, ti pare?”
"Non voglio!" disse tra sé Sasuke, non accorgendosi di aver pronunciato a voce alta i suoi pensieri.
"Che diavolo ti prende?" gli chiese Naruto.
Sasuke alzò il volto e vide gli occhi di Naruto sbarrati, confusi. Di scatto gli lasciò andare i polsi e si staccò da lui. Scese dal letto e si diresse verso camera sua per poi bloccarsi sulla porta.
"Naruto, dimentica questa notte" gli disse Sasuke con voce seria e fredda .
La porta si chiuse.

Si sarebbe tornata ad aprire soltanto un’altra volta per poi non riaprirsi più per molti anni.

L'indomani mattina, Orochimaru era seduto nel suo ufficio a controllare dei documenti quando bussarono alla sua porta.

"Avanti"
"Orochimaru - sama, abbiamo pescato il giovane Uchiha che cercava di introdursi di nascosto nel vostro ufficio" disse un ambu e trascinò dentro la stanza Sasuke tenendolo fermo per un braccio.
"E lasciami! So camminare da solo!" inveì indignato Sasuke.

“Lascialo” ordinò Orochimaru all’ambu.

“Ma signore…” protestò la guardia.

“Non mi hai sentito? Lascialo o pensi che non sappia tenere a bada un ragazzino?”

“No signore non volevo dire quello”

“Allora puoi andare” lo congedò il sennin.
L’ambu fece l’inchino e uscì chiudendo la porta.
"Allora Sasuke Uchiha, cosa ti porta qui? Quasi nessuno può avere un colloquio con un consigliere, lo sai questo vero?"
Sasuke sollevò lo sguardo e lo puntò negli occhi gialli di Orochimaru.
"Io dovevo vedervi. Fate di me il ninja più forte che sia mai esistito"
"E perchè dovrei farlo di grazia? Perchè dovrei prenderti come allievo?"
Sasuke raggiunse la grande scrivania di Orochimaru e appoggiò con forza le mani su di essa.
"Voglio essere potente e temuto, così potrò proteggere le persone a cui tengo."

   
 
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