Un fascio di luce lunare entrava fioco attraverso i vetri polverosi dello studio.
Attraversava tutto il locale in obliquo e moriva sul vecchio pavimento di assi, accanto ad un tavolo sul quale erano sparsi pigmenti, oli e pennelli dalle setole storte ed incrostate.
Il pittore aveva terminato il quadro.

Fuori dalla finestra, oltre il vetro, il vento notturno danzava portando con sè voci, musica e quella magia bohèmme che abitava solo a Montmartre. La modella giaceva esanime su quel groviglio di lenzuola e coperte che era il letto del pittore. Si avvicinò incantato a quel corpo esile, già pallido di morte.
Adeline. La meravigliosa Adeline. I suoi capelli rossi erano sporchi del suo sangue. Era così bella.
Era morta.

Nessuno l'avrebbe cercata.
Non a Montmartre. La polizia parigina non avrebbe perso nemmeno tempo per una ragazza come lei. Era solo una puttana, nemmeno era una ballerina.

Contemplò estatico la propria opera. Era davvero un ottimo nudo, quello che ritraeva la giovane. Ora doveva solo far scomparire il cadavere.
Adeline, la vera Adeline, sarebbe sopravvissuta per sempre.
Nei suoi disegni.

Assieme alle altre.


***
Ecco qui un altra storia! Spero che almeno questo primo breve capitolo vi sia piaciuto, presto pubblicherò il prossimo. Spero di avervi incuriosito, è da un po' che volevo scrivere una storia che avesse come protagonista un serial killer.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie!