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Autore: Heven Elphas    30/08/2010    1 recensioni
Belial p.o.v:
Entro nel parco giochi dove un tempo mi piaceva fare impennate con la bici di Kian e mi siedo su una panchina ad osservare i bambini correre su e giù dallo scivolo. Se sapessero che anche io sono stato come loro, si toglierebbero la vita prima di provare tutta questa sofferenza? Piangerebbero se solo venissero a conoscenza della possibilità di perdere la capacità di sorridere per qualsiasi cosa…?
Piangereste per me, stupidi bambinetti? No, scommetto che riuscireste a ridere anche trovando il mio corpo accasciato al suolo…
Chiudo gli occhi e sento che la testa comincia a perdere peso. Com’è che era quella canzone? Ah ecco… “How could you cry for me…”
Ce lo chiediamo entrambi, papà.
Il calore del sole inizia a farsi insopportabile e asfissiante, mentre le pillole fanno il loro effetto dandomi quella strana sensazione di vuoto totale nel cranio.
E le parole di quella canzone si susseguono nella mia mente dandomi quasi fastidio.
“Just sleep”, dici? Potessi dormirei per sempre, Gerard…
Non vorrei mai, mai svegliarmi.
Storia scritta a quattro mani da Rou e Prudence. Narrata dai figli di Frank e Gee! Una frerard di seconda generazione, diciamo... Enjoy it!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Attention

 

 

Is there noone...

Noone...

Who care?

 

 

 

Preview from “’Cause Revenge is the Sweetest Drug I’ve ever tasted”

 

 

Gerard Pov

 

“Papà… Ho avuto un incubo.” La voce di Belial mi giunge nel sonno, facendomi aprire gli occhi per cercarlo nel buio.

“Bel, cosa…?” Mugugno allungando la mano verso l’abat-jour ed accendendola. Riesco così a vedere il suo volto pallido scavato dalle lacrime.

Mi alzo a sedere e me lo trascino in braccio, stringendolo forte a me per asciugargli le guance e calmarlo.

“Cos’hai sognato?” Alla mia domanda lui si mette a tremare e singhiozzare forte, facendo lamentare Lindsey che dorme al mio fianco.

Vedere Belial piangere in questo modo a volte è talmente desolante che vorrei morire, piuttosto che essere inutile nel non saperlo consolare.

“Mi… Mi lasciavi! Te… Te ne an…andavi via!“ Squittisce nella disperazione, portandosi le mani agli occhi e coprendoseli.

Spalanco le palpebre nel sentire le sue parole, mentre il cuore mi si stringe in una morsa insopportabile.

“No, honey…. Non vado via. Non vado da nessuna parte. Come potrei lasciarti solo, Belial? Come…? Sei la cosa più importante che ho. Io non…”

Solleva il viso per guardarmi, lasciandomi paralizzato e sollevato. In mezzo a quell’afflizione sembra brillare una piccola speranza…

“Era solo un brutto sogno. Fidati, piccolo… Papà è qui. Ci sarà sempre… Non devi piangere.”

Nel dirglielo gli lascio un bacio sulla fronte e lui fa un sorriso che mi fa passare la preoccupazione.

“Se mi lascerai solo, mi sa che non riuscirò più a smettere di piangere, lo sai papi?”

 

Sorridevi, Belial… Come nessun altro sapeva fare in quel periodo.

E mi chiedo, sai, se davvero non sei più  riuscito a smettere di piangere da quel giorno in cui ti ho lasciato solo…

Vorrei saperlo, Bel, se ad ogni tua dannatissima lacrima è il mio nome che invochi in silenzio, cercando aiuto.

O se il mio nome è solamente quello  che urli spaventato negli incubi ad occhi aperti che ormai ti vedo vivere da anni.

Perché ho il dubbio atroce che il tuo costante pianto non sia dovuto alla mia lontananza, ma alla mia presenza nella tua vita.

 

                                                                                                                                                                    * * *

 

 

Fin da quando Belial aveva dodici anni crescerlo e conviverci era diventato un Inferno. Ricordo la prima volta in cui mi accorsi dei tagli sui suoi polsi e cercai di trascinarlo da uno psicologo che avrebbe potuto aiutarlo ad uscire da quella sua dannata crisi adolescenziale. Sapevo dove portava quella strada verso l’autodistruzione e non volevo assolutamente che mio figlio si riducesse nelle mie stesse condizioni. Era ancora un bambino e magari sarei riuscito a recuperarlo.

Niente di più sbagliato.

 

 

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Per continuare a leggere cliccate sul titolo! ’Cause Revenge is the Sweetest Drug I’ve ever tasted

 

La storia continuerà lì!

 

 

 

 

 

 

XOXO

 

 

- Miky -

 

 

   
 
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