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Autore: daddadda    01/09/2010    2 recensioni
Per prima cosa misi la torta in frigorifero e poi versai i pasticcini appena comprati in un vassoio di vetro trasparente. Lo portai in salotto e lo poggiai sul tavolino, Reita assaggiò un pasticcino e rimase affascinato. R: wow! Sono speciali, buonissimi. Dove li hai comprati? K: li ho presi alla Tawashimo Iiwotaki… mi piaceva molto il loro aspetto e ho pensato di prenderne qualcuno. R: hai fatto davvero bene. Assaggiane uno! Ne prese uno e me lo mise in bocca. Quelle dita che toccarono le mie labbra erano come lame bollenti, sentivo che mi bruciavano la pelle… chiusi gli occhi e assaporai quel pezzo di cioccolata. Mi mandava in estasi, o forse era Reita?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Cinema Bizarre, The GazettE
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Andai in salotto dove trovai shin che dormiva sul divano, probabilmente si era addormentato mentre si annoiava davanti alla TV. Trattenni una risata. Strify e Yu erano in cucina a fare qualcosa che solo loro sapevano, probabilmente Yu stava stracciando Strify a scala 40... Come sempre. Li chiamai e scossi un po' shin fino a che non fosse stato abbastanza lucido per ascoltarmi senza riaddormentarsi.

Strify e Yu si sedettero sul divano vicino al batterista, io ero di fronte a loro tre.

K: ragazzi, devo dirvi una... No, più di una cosa importante.

S: oddio, devo preoccuparmi?

K: no, stai tranquillo shin.

Si era decisamente svegliato.

K: beh, per prima cosa...

Presi un respiro profondo

K: Io... Sto con Reita.

Tutti avevano gli occhi sbarrati, non saprei come descrivere le loro espressioni.

S: e da quanto?

K: ecco... Circa un paio di giorni. Forse di più.

Erano ancora più sorpresi.

Y: beh, congratulazioni...

Yu stava sorridendo, e lo seguirono anche gli altri due.

Sh: aaah ecco cos'era quella faccia quando ti ho dato quel bigliettino...

Risi e annuii. Poi arrivò il silenzio, stavano aspettando che continuassi.

K: ehm... Ecco... Lui mi ha invitato ad andare ad un loro concerto venerdì.

Loro erano entusiasti e continuavano a chiedermi a che ora fosse e dove e quando saremo partiti, ma dovetti bloccarli.

K: il posto è a 20 km da qui, e... Credo che i biglietti siano esauriti da un pezzo, e lui mi ha detto che però riuscirebbe a procurarsene soltanto uno.

Mi guardarono delusi, lo so che gli sarebbe piaciuto venire...

K: ragazzi, non voglio vedervi così... Perdonatemi.

Y: no kiro! Tu non puoi abbandonarci per andare ad un concerto, non puoi andare senza di noi! Siamo i tuoi amici!

K: non so cosa poter fare... Dai, capitemi!

S: no! Se fossi al tuo posto non ci andrei senza i miei amici.

S: mi sembra giusto... O tutti o nessuno. Noi accettiamo il tuo ragazzo, perché no... È una brava persona. Non ti chiediamo di scegliere tra noi e lui, sarebbe da egoisti... Ma questo no.

Rimasi senza parole. Non mi avevano mai parlato così... Mi sentivo male, ero distrutto e avevo le lacrime agli occhi che minacciavano di uscire prepotentemente. Loro si alzarono e tornarono a fare ciò che stavano facendo prima, con la differenza che ora erano abbastanza più arrabbiati.

Mi guardai intorno spaesato. Non sapevo cosa fare. Non avevo calcolato la possibilità che loro potessero reagire in questo modo... Non mi avevano mai trattato così.

Me ne tornai nella mia camera e, dopo aver chiuso la porta dietro di me, mi buttai sul letto a peso morto. Non ci credevo. Mi misi a piangere dapprima cercando di non fare rumore ma poi mi lasciai andare completamente ai singhiozzi che mi nascevano in gola. Cosa avrei fatto adesso? Non ne avevo la minima idea.

All'improvviso sentii un crampo all'altezza dello stomaco e poi una sensazione di nausea. Non ero guarito allora. Mi precipitai in bagno e mi ritrovai a rigettare nel WC tutto quello che avevo nello stomaco. Non riuscivo nemmeno più a respirare. Tutto questo dolore fisico si aggiungeva alle mie lacrime che non volevano cessare di scendere dai miei occhi. Mi appoggiai stancamente al bordo della vasca e riuscii e invocare una flebile richiesta d'aiuto verso i miei compagni prima di ricominciare a sentirmi male. Accorse Strify preoccupato e venne subito ad aiutarmi. Mi sollevò i capelli.

S: oddio Kiro che hai?

In risposta gli indicai il punto dove mi faceva male, appena sotto lo stomaco... Che strazio. Avevo litigato con i miei amici e ora stavo di nuovo male.

Arrivarono anche gli altri ad aiutarmi, ma a questo punto non sapevo se lo facevano perché gli facevo pietà oppure se mi volevano veramente bene. Strify mi appoggiò una mano sulla fronte per vedere se avevo qualche segno di febbre ma fece un segno negativo ai nostri groupmates che se ne stavano imbambolati e preoccupati sulla soglia della porta del bagno. Si alzò e disse a Yu qualcosa che però io non capii, ero troppo frastornato.

I due se ne andarono e con me restò Shin che si sedette accanto a me e mi asciugò le lacrime che continuavano a scendere dai miei occhi. Si vedeva che voleva dirmi qualcosa perché era nervoso, un po' imbarazzato e si stava torturando un'unghia con i denti.

S: kiro...

Mugugnai facendogli capire che lo stavo ascoltando alla meno peggio.

S: io... Io volevo chiederti...

Si fermò e prese un grosso respiro chiudendo gli occhi forse per imporsi di calmarsi.

S: scusa, davvero. Non volevo essere così sgarbato prima... Mi dispiace. Ti parlo anche a nome degli altri. D'altronde è giusto che ci vai tu da solo a concerto, lui è il tuo ragazzo... È che non sopportavo l'idea che tu potessi trovarti in pericolo là da solo.

Arrossì un poco e io sorrisi. Cercai di parlare ma la testa mi scoppiava.

K: non preoc...

Tossii.

S: non serve che parli se non ti senti, non sforzarti.

Mi accarezzò i capelli biondi sistemandomeli dietro le orecchie.

S: vuoi un po' d'acqua?

Anuii. Lui si alzò per andarsene quando io lo chiamai che era sulla soglia della porta.

K: Shin?!

S: si?

K: Grazie.

Sorrise.

S: farei di tutto per te, puffo.

E in altri momenti mi avrebbe dato fastidio il fatto che mi avesse chiamato puffo, ma in quell'istante mi sono chiesto come diavolo avessi potuto dubitare della sua amicizia nei miei confronti. Senza di lui la mia vita sarebbe incompleta e maledettamente monotona.

La nausea mi era passata un poco e l'acqua che Shin mi portò per sciacquarmi la bocca mi aiutò a riprendermi ancora più in fretta.

Mi alzai con l'aiuto del batterista e mi stesi sul divano con una coperta sopra che gentilmente Yu mi aveva procurato. Li ringraziai e chiesi loro scusa per l'inconveniente di qualche ora prima, loro furono comprensivi questa volta.

Accesi la TV per distrarmi un po' e finalmente ci capii qualcosa in quello che dicevano, almeno nei programmi musicali.

Y: kirooooo il telefono!

Yu arrivò di corsa con il mio cellulare in mano, risposi dopo aver mormorato un grazie al chitarrista. Tutti gli altri erano seduti intorno a me.

K: pronto?

-: Itoshii!

Sorrisi.

K: dimmi amore, cosa succede?

R: ho una bella notizia per te e per i tuoi groupmates!!

K: wow! Finalmente una buona notizia!

R: perché, c'è qualcosa che non va?

K: ehm... No, no. Solo che... Ecco... Non sto proprio bene.

R: in che senso? Amuur che ti succede?

Aveva una voce disperata. Risi.

R: che c'è da ridere? E io che mi preoccupo anche per te...

K: ma nooo dai... È che, ho preso un po' di influenza. Ma sta passando...

R: il clima qui non aiuta. Cavoli!

K: non preoccuparti... Allora, qual'è la bella notizia?

R: oh, si! Allora... Al nostro manager state simpatici e... Gli piace molto la vostra musica, così quando gli ho chiesto se ti potevo portare al concerto mi ha risposto di si!

K: oh...

R: mi ha detto che potete venire tutti se volete.

K: oddio! Arigatou, Itoshii!

R: ahah, non ringraziarmi... È un piacere per me vederti felice.

Arrossii visibilmente e i miei compagni si misero a ridere.

K: allora... Ci vediamo venerdì.

R: già... Beh, ciao.

Stava per attaccare.

K: arigatou, aishite iru Akira.

R: aishite iru.

Chiusi la chiamata e guardai i miei compagni impazienti di sentire cosa avevo da dire.

K: allora, a chi va di andare a un concerto venerdì?

Loro avevano gli occhi sbarrati. Mi misi a ridere come un pazzo quando loro si ripresero e si misero a saltellare per tutta la casa urlando di gioia.

Shin mi abbracciò.

S: grazie kiroooo!

K: non è merito mio, ma di Reita. Shinny.

Mi guardò con una faccia omicida per averlo chiamato così e mi misi a correre per tutta la casa per scappare da Shin mentre Strify e Yu stavano ancora festeggiando.

Decisamente, non so come avrei fatto senza di loro.

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Grazie a chi mi segue... Davvero! Ecco a voi la ricompensa che vi meritate^^
Sono di fretta -di nuovo- e posso solo postare questo capitolo che alle cinque ho un impegno XD
Baci a tutti, vi manderei una cartolina dalla Sardegna ma non ho il vostro indirizzo XD vi penserò comunque, grazieeee^^
  
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