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Autore: marty_chan91    05/09/2010    3 recensioni
"Nel mondo della natura tutti hanno un colore. Per esempio,il cielo è blu,le nuvole sono grigie...quindi la neve ando da Dio e protestò perchè a lei non era stato assegnato un colore. Dio le disse allora di fare visita ai fiori e di farsi dare un colore da loro. Ma nessun fiore volle farlo perchè lei era troppo fredda. Ma quando la neve stava per rinunciarci, un fiore le offrì il suo colore bianco se a lei piaceva. Da allora la neve protegge quel piccolo fiore durante l'inverno."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie dei commenti! Sono stata molto contenta di leggere quanto grande è l'odio nei confronti di Eriol XD La penso esattamente come voi, oltre che cascamorto è anche un personaggio inutile e dalla sessualità molto ambigua (alla fine sembra che ricambi i sentimenti della maestra Kaho, ex di Touya,e di venti anni più giovane!O.O e poi non si capisce, parlo sempre del manga, se abbia anche un flirt con Yue) Mah...comunque questo è il mio cap preferito! Finalmente l'appuntamento! Vedrete, molto in stile punk XD Eh già, ho proprio una fissa per i raga cm Shao...bye!!

+*Capitolo 11*+

-Starless Night-

In una notte priva di stelle ricordo che mi dichiarai a Yukito.

Ancora oggi spesso mi chiedo se il mio sia stato solo un errore, se non avrei fatto meglio a soffocare i miei sogni, a vivere e ad amare in silenzio nascondendo dietro ogni sorriso una lacrima di dolore. Ma quando ripenso a quella notte, dove una timida luna non ancora del tutto completa illuminava malamente il limpido cielo estivo privo di stelle, mi rispondo di no.

Tutto ciò che ho fatto, che ho detto, lo ripeterei due volte.

Non bisogna tenere nascosto un amore, soffocarlo sotto paure o incertezze, perchè allora non sapremo mai quale sia la verità, se i nostri sentimenti siano corrisposti o no.

Ma forse. . . quel cielo privo di stelle rispecchiava la mia anima. . . la mia anima vuota e priva di speranze. . . quelle speranze spazzate via da l'unico ragazzo che occupava sempre i miei pensieri, le mie notti e i miei sogni.

Yukito. . . forse allora avrei fatto meglio a rimanere in silenzio a guardarti, così bello sotto la pallida luna, così perfetto. . .

Se io mi fossi limitata solo a quello sarebbe stato meno doloroso. . . .

Ma è inutile, io sono come quella notte priva di stelle:consapevole e speranzosa che un giorno tornerò a brillare.

Devo solo continuare a vivere come ho sempre fatto. . . con il sorriso sulle labbra.

Sai, Yukito, forse soltanto adesso riesco a comprendere le tue parole. Adesso. . . sotto questo cielo invernale privo di stelle, non ci sei più tu.

Non c'è il tuo rassicurante sorriso o i tuoi profondi e dolci occhi marroni. . . adesso. . . un altro ragazzo siede al tuo posto. . .

Forse. . . quel ragazzo così diverso da me, così strano, rimarrà al mio fianco per sempre. . .

Forse lui. . . mi farà brillare di nuovo e allora, in quella triste notte oscura, comparirà finalmente una stella.

-. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -.

Il giorno seguente Sakura rimase l'intera mattinata sotto le coperte a dormire. Era finalmente giunto il sabato e il sabato, di norma, significava relax e lunghe dormite sotto strati e strati di lenzuola. Quanto amava il weekend. . . niente studi, compiti, sveglie rumorose e assordanti ma soprattutto niente incontri spiacevoli nei corridoi.

Soprattutto. . . niente Eriol o Shaoran. . .

Un momento. . .

Un pensiero improvviso fece spalancare di scatto un paio di occhi verde acqua.

Per un attimo se n'era quasi dimenticata. . . quelle parole. . .

"Domani passo a casa tua a prenderti. E non accetto un no. Ci vediamo. "

Di colpo si alzò dal letto precipitandosi verso lo specchio. Vide l'immagine di una assonnata ragazzina dagli arruffati capelli castani e gli occhi aperti per lo spavento, la sua stessa immagine riflessa.

Certo che. . . era davvero in condizioni pietose! E se Shaoran fosse arrivato da un momento all'altro? ! !

Sakura, ormai in preda alla disperazione più assoluta, afferrò la sveglia sul comodino. Segnava le dieci. Non era tardissimo, poteva ancora farsi una doccia e vestirsi decentemente.

Tuttavia. . . anche se si preparava, non aveva la minima idea di quando Shaoran si sarebbe presentato! Fortuna che suo fratello il sabato lavorava al ristorante. . . almeno non si sarebbero incontrati.

Bastò quello per farla rincuorare un po'.

Si fece una doccia veloce e indossò una maglia rossa a collo alto con sopra un vestito nero scollato, mise i collant e scese in cucina per fare colazione.

Ma come aprì il frigo non trovo che avanzi della sera precedente e una carota. Senza dubbio una magra consolazione.

Dannato Touya, ma non toccava a lui fare la spesa, ieri?

Suo fratello diceva sempre di essere super impegnato con l'università ma secondo lei aveva una storia con qualche ragazza e non glielo voleva rivelare. Quando si dice amore fraterno.

Sospirando rassegnata indossò il suo cappotto blu notte. Tanto valeva andare a fare la spesa altrimenti avrebbe saltato anche il pranzo.

Uff. . . perchè non era nata figlia unica?

Dopo aver percorso la solita strada innevata e semideserta si ritrovò in centro tra migliaia di persone e negozi aperti.

Ancora la medesima aria natalizia. . . bè dopotutto era il quattordici dicembre e tra undici giorni sarebbe stato natale. Sarebbe dovuta essere anche lei contenta e in festa eppure. . . non riusciva a smettere di pensare all'esame! A quel maledetto esame che quell'anno le avrebbe rovinato il Natale.

Almeno di una cosa era sicura, quello non sarebbe stato un Natale come gli altri. . . . . .

Arrivò dopo poco al supermercato. A quell'ora era sempre mezzo vuoto, solo qualche casalinga era intenta a spingere l'abituale carrello della spesa con aria distratta e svogliata.

Anche lei non aveva la minima voglia eppure doveva procurarsi del cibo o sarebbe morta di fame. Se faceva affidamento solo su Touya non avrebbe mangiato fino a lunedì!

Spinta solo dalla fame, riempì il più possibile il carrello. Aveva appena deciso di andare a pagare quando la voce conosciuta di un ragazzo la gelò da capo a piedi. Una voce che avrebbe desiderato tanto non udire.

"Sakura, che sorpresa. . . "

Voltandosi di scatto incontrò la figura slanciata di un ragazzo dai capelli corvini e gli occhiali. Sorrideva dolcemente.

"C-ciao, E-eriol. . . "

Arrossendo, Sakura cercò di sorridere anche se il sorriso risultò molto simile ad una smorfia di dolore. Ma con tutte le migliaia di persone che abitavano a Tokyo proprio con lui si doveva incontrare?

Era proprio sfortunata. . .

Gli occhi azzurri del ragazzo la fissarono attentamente. Uno sguardo profondo e intenso che arrivava fino alla sua anima. Sakura si sentì priva di difese, nuda, come se lui fosse a conoscenza di ogni suo più piccolo segreto, di ogni più piccola parte del suo corpo.

Arrossì di nuovo.

Vide dei graffi turbare la bellezza del suo volto, dei lividi oscurare la perfezione delle sue guance e un cerotto coprire il sopracciglio sinistro.

Ora che ci pensava era da quella volta che non lo aveva più incontrato. . . da quel giorno in cui Shaoran lo picchiò.

Allora lui disse: "Sappi che non ho alcuna intenzione di rinunciare a Sakura. Se tornassi indietro la bacerei una seconda volta. . . e una terza, se ci fosse l'occasione. Picchiarmi non ti servirà a nulla. "

Provocando in lei una strana sensazione, un battito accellerato del cuore.

Ma chi era quel ragazzo che rimaneva in silenzio a fissarla, quel ragazzo che si batteva per lei e che improvvisamente, dopo neanche un paio di giorni, si dichiarava non esplicitamente?

Cosa voleva da lei? . . .

Avrebbe tanto voluto chiederglielo, avere una qualsiasi spiegazione da lui però. . . non riusciva ad aprir bocca.

Abbassò persino lo sguardo non sostenendo oltre quegli occhi.

Perchè le faceva sempre quell'effetto? L'effetto di mille lame di ghiaccio che le bloccavano il respiro. . .

Dopo qualche istante di silenzio Eriol fece un passo avanti, sorridendo gentilmente.

"Hai qualche minuto? Vorrei parlarti di una cosa. " le chiese.

Sakura sentì qualcosa di gelido scenderle lungo la schiena.

"E-ecco veramente. . . sto facendo la spesa e. . . " balbettò insicura.

L'ultima cosa che voleva era parlare da sola con lui. . . . l'ultima volta che lo aveva fatto si era ritrovata tra le sue braccia a baciarlo.

Di sicuro non voleva ripetere l'accaduto. . .

O forse no?

"Capisco. Allora. . . ci vediamo domani allle 3 al bar qua all'angolo. Devo parlarti di una cosa molto importante e sarei molto contento se venissi. "

Eriol precedette ogni qualsiasi tentativo della ragazza di ribattere.

Dette quelle parole la salutò con la mano e se ne andò verso la cassa.

Per la seconda volta Sakura rimase paralizzata e senza parole.

Possibile che tutti prendevano decisioni senza sentire il suo parere? ! Prima Shaoran e adesso anche Eriol!

Ma perchè non contava niente? ? ? ! ! ! ! !

Sconsolata e con in volto una terribile aria da funerale arrivò a casa gettando di peso le buste della spesa sul tavolo.

Senza levarsi nè cappotto nè scarpe si lasciò andare sul divano chiudendo gli occhi.

Per tutto il tragitto dal centro a casa si era chiesta più volte cosa volesse Eriol da lei.

Era arrivata persino alla tragica conclusione che volesse chiederle di mettersi con lui. . . ma a quel punto, se la congettura fosse stata reale, che cosa avrebbe fatto? !

Aveva così tanta confusione in mente. Perchè, anche se quel ragazzo non le interessava minimamente, non riusciva a non arrossire o a perdere la calma?

Lo odiava per la faccenda del bacio rubato però. . . ogni qual volta i suoi occhi azzurri entravano dentro di lei non poteva che perdere un battito.

Certo, non negava che fosse carino. . . forse anche troppo carino. . . e dolce, gentile, educato e premuroso.

Insomma tutto il contrario di Shaoran.

Già, era proprio il suo ragazzo ideale. .

Scosse improvvisamente la testa.

Ma che stava dicendo? ! Da quando considerava Eriol il suo 'ragazzo ideale'? !

Cercando di scacciare dalla mente il problema Eriol osservò il pendolo del salotto segnare le dodici.

Incredibile come volava il tempo. . . era già ora di pranzo.

La pancia iniziò a brontolare, comprensibile dato che non aveva fatto colazione.

Si preparò subito il pranzo:riso al curry.

Aveva appena messo a cuocere il riso quando qualcuno suonò alla porta.

"Oggi non c'è un attimo di relax! Che razza di Sabato! " brontolò dirigendosi verso la porta dell'ingresso.

Nella fretta si era persino scordata di togliersi il grembiule rosa confetto, quello che Touya indossava sempre.

Poco importava.

Aprì la porta e con sorpresa constatò che si trattava solo di Tomoyo. E lei che per un attimo aveva sperato che fosse Shaoran. . .

"Ah, sei solo tu, Tomoyo. . . . "

"Come sarebbe a dire? ! "

Fingendosi offesa la ragazza dai capelli corvini incrociò le braccia al petto gonfiando le guance indispettita.

Sakura si passò una mano trai capelli, dispiaciuta.

"No, scusami. . . entra pure! "

Senza farselo ripetere due volte Tomoyo entrò in casa levandosi le scarpe e sistemandole come di consueto in un angolo. Si levò anche il cappotto riponendolo con cura nell'appendiabiti.

A confronto Sakura aveva gettato il suo sul divano e le scarpe sparse sul tappeto.

Erano proprio diverse.

Una volta entrata Tomoyo avvertì subito un delizioso odore nell'aria.

"Hai fatto il riso al curry? "

"A dire il vero lo devo ancora preparare! Ma perchè non rimani a pranzo? Mi sa che ne ho fatto un po' troppo! "

Sakura colse subito la palla al balzo. Era stata davvero una fortuna che Tomoyo era venuta a trovarla, era così tanto confusa che aveva assoluto bisogno del consiglio di qualcuno. E quale migliore aiuto se non quello di Tomoyo!

L'amica si limitò a sorridere. "Ok! "

E così, dopo aver preparato il riso, le due si misero a mangiare.

Parlarono del più e del meno per tutto il pranzo e continuarono anche dopo mangiato.

Come di consueto con Tomoyo non riusciva a non parlare liberamente di tutto, ragazzi compresi.

"Bè, sei proprio nei casini, Sakura! "

Disse la ragazza dai capelli corvini una volta finito il pranzo.

Sakura, che stava sparecchiando, la guardò male.

"Grazie, Tomoyo-chan! Non importava ripeterlo! "

"Mi dispiace ma è giunto il momento di decidere quale dei due ti piace veramente! "

"Ecco. . . "

Che domanda era? ! Neanche sapeva cosa provava per Shaoran! Eppure. . .

"Non puoi tenere il piede in due staffe! " proseguì Tomoyo.

"E chi ha detto che lo voglia tenere? ! "

"Da una parte hai un ragazzo dolce, gentile e affascinante! Dall'altra invece c'è un teppista vestito da Punk che fa a botte e fuma! Allora chi scegliere? "

"Da come li hai descritti la scelta mi sembra più che ovvia. . . -_-'"

"Certo, prima di conoscere Li ti piacevano i ragazzi come Eriol. . . . tuttavia, adesso i tuoi gusti sono alquanto cambiati. . . "

Quello che diceva Tomoyo era tristemente vero. Bastava vedere Yukito. Educato, gentile, disponibile e praticamente perfetto.

Eriol gli assomigliava parecchio.

Con Shaoran però era tutta un'altra storia. Ribelle, maleducato, cafone e fumatore incallito. Il diavolo e l'acqua santa.

Notando l'espressione affranta dell'amica Tomoyo le sorrise rassicurante. "Don't worry! Anche se adesso hai solo tanta confusione in testa sono sicura che ben presto capirai quale dei due ti piace veramente! "

Tirata un po' su di morale da quelle sagge parole Sakura si lasciò andare a un dolce sorriso. Se Tomoyo non fosse esistita, come avrebbe fatto a vivere senza di lei?

Sparecchiarono, lavarono i piatti tra una risata e l'altra e si sederono in salotto sul divano.

Ancora una volta l'argomento principale era Shaoran.

"Ma dici sul serio? ! Davvero deve tornare in Cina? ! "

Tomoyo sembrava veramente sconvolta. Sakura le aveva raccontanto, per filo e per segno, del loro incontro di ieri e delle parole di Shaoran. Lei stessa non sapeva quanto di vero ci fosse in esse tuttavia l'espressione stranamente seria sul volto del ragazzo l'aveva convinta a credergli.

E se fosse veramente partito? Dopotutto a lei mica aveva detto il contrario?

Certo, Shaoran era un tipo anticonformista, piuttosto di seguire i genitori si sarebbe volentieri buttato giù da un ponte. . . ma se questa volta avesse assecondato le loro volontà partendo per la Cina? !

Ecco che subito un altro pensiero si aggiungeva agli altri!

"Sakura, ti senti bene? "

Il volto preoccupato di Tomoyo la riportò alla realtà. "Certo! Stavo solo pensando ad una cosa. . . "

Il grande orologio a pendolo del salotto battè le cinque. La stanza venne invasa dal sinistro ticchettiò della pendola che riecchieggiava come un eco tra le pareti tappezzati di carta da parati panna.

Tomoyo osservò distratta l'orologio. Sbuffando scocciata si alzò in piedi con un movimento leggero ed elegante. "Devo andare. "

"Pianoforte, giusto? " domando Sakura conoscendo bene la risposta.

"Già. . . "

Il venerdì e Sabato pianoforte, tutti gli altri giorni canto. Anche se venerdì doveva fare sia canto che pianoforte.

Povera Tomoyo-chan. . .

L'accompagnò alla porta. "Allora ti telefono! " disse Sakura sorridendole.

"Devi! Questo è il tuo primo appuntamento, Sakura! Mi raccomando. . . usa sempre le precauzioni! "

"MA CHE DICI? ! "

Rossa come un pomodoro, e anche arrabbiata, la ragazza dai capelli castani spinse l'amica fuori dalla porta.

La salutò e si richiuse velocemente la porta alle spalle prima che Tomoyo sparasse altre cavolate.

Di nuovo sola. Di nuovo il silenzio opprimente di quell'immensa casa che le premeva contro i timpani. L'unica cosa udibile era la pendola del salotto che scandiva il tempo.

Le cinque. . . ormai la giornata stava quasi per finire. Chissà, forse Shaoran l'aveva solamente presa in giro. . .

Con lui tutto era imprevedibile. E lei sciocca come sempre che gli aveva anche creduto. . .

Era appoggiata alla porta, ormai in completo stato di rassegnazione, quando il suono del campanello la fece sobbalzare dallo spavento.

Sicuramente era Tomoyo che si era dimenticata qualcosa.

Scocciata, aprì la porta. "Che vuoi ancora, Tomoyo? ! Se sei tornata per aggiungere altro alla tua pessima battuta delle precauzioni da usare con Shaoran puoi anche andar. . . . "

Si bloccò. Sakura lo guardò. Shaoran la guardò. Si guardarono entrambi per qualche secondo.

"Precauzioni? "

Credendo quasi di svenire, rossa fino alla punta dei capelli, Sakura indietreggiò di un passo. Se avesse potuto sarebbe volentieri sprofondata sotto terra. Il ragazzo alzò un sopracciglio. La guardò in attesa di una risposta. Sakura balbettò qualcosa di incomprensibile, il cuore ormai a mille. Shaoran si sfilò la sigaretta dalla bocca gettandola a terra.

"E io che pensavo che fossi una ragazza all'antica! Potevi dirmelo subito che volevi venire a letto con me, mi sarei risparmiato molte formalità! "

A quelle parole la porta venne sbattuta in faccia del ragazzo con una forza inaudita. Furiosa e imbarazzata Sakura entrò in casa ignorando il campanello che suonava come impazzito.

Dall'altra parte Shaoran perse la pazienza. "Guarda che adesso butto giù la porta se non mi apri! "

"Provaci! "

La voce della ragazza arrivò attutita e lontana ma lui la sentì benissimo. Era forse una provocazione?

Se lo stava sfidando non aveva ancora capito con chi aveva a che fare.

Shaoran sbattè violentemente un pugno contro la porta facendola tremare pericolosamente. La porta si aprì prima che fosse troppo tardi. Il volto arrabbiato di Sakura bloccò un secondo pugno. "Hai intenzione di sfondarmi la porta? ! " Poi si spostò e lo lasciò passare. "Entra che è meglio! "

"Nervosetta? " chiese Shaoran prendendo posto sul divano come se fosse a casa propria.

La ragazza lo guardò male fulminandolo con gli occhi. Si sedette davanti a lui, su una delle due poltroni accanto al tavolino di vetro.

Rimasero a fissarsi per qualche minuto, il silenzio interrotto dall'insopportabile orologio a pendolo.

Shaoran, 'chiodo' aperto, jeans strettissimi strappati e t-shirt bianca con su scritto 'Io odio tutti', fedele cintura con catena al fianco e capelli ritti e scompigliati. Sedeva comodo sul divano con gli stivali di pelle sul tavolino e le braccia conserte dietro la testa.

"Allora, Cherrytree, hai intenzione di rimanere tutta la giornata a fissarmi o vuoi andare a fare un giro? "

Lei non riuscì a non arrossire. Sakura aprì la bocca per ribattere ma si bloccò. Stava per dire che non lo stava guardando ma era più che evidente. . .

"E dove vorresti andare? " chiese.

Un ghigno comparve sul bel volto del ragazzo. Sakura si sentì male. Aveva un brutto presentimento. . . .

-. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -.

Il vento muoveva i suoi capelli castano chiaro intrecciandoli in mille fili. Sebbene avesse il casco stretto e legato a dovere, alcuni ciuffi ribelli si muovevano come impazziti in balia del vento.

Aveva paura. Anche volendo non avrebbe aperto gli occhi.

Strinse più forte il corpo del ragazzo di fronte a lei sentendo la leggera stoffa della t-shirt. Era dicembre e faceva un freddo cane ma nonostante il freddo lui indossava una semplice maglietta estiva. Con la moto e il vento che sferzava gelidamente la faccia era impossibile immaginare come potesse resistere.

Sakura alzò appena la testa dalla schiena di Shaoran. Teneva ancora gli occhi ben chiusi altrimenti avrebbe vomitato. Quello stupido andava come un pazzo.

"Dove stiamo andando, Shaoran? ! "

Era da ore ormai che percorrevano le strade di Tokyo. Anzi, forse non erano più neanche a Tokyo!

"Segreto! " si limitò a dire lui con il casco slacciato sul capo. La ragazza lo guardò per un istante poi però sentì lo stomaco sottosopra e chiuse di nuovo gli occhi.

A giudicare dalla notte appena scesa dovevano essere le sette e mezza. Terribile. Suo fratello sarebbe tornato tra mezz'ora! Chissà come sarebbe andato di matto se non fosse tornata a casa in tempo!

"Senti. . . ce la farò a essere a casa per le otto? ! "

Domanda stupida. E infatti. . . Shaoran ghignò. "Come no! " rispose.

Era veramente nei guai.

Dopo un'eternità la moto, una bellissima Kawasaki nero pece, si arrestò di colpo. Sakura aprì lentamente gli occhi.

Lo spettacolo che le si parò davanti la face rimanere senza fiato. Erano su una collina innevata dalla quale si vedeva l'intera città illuminata.

Mille luci risplendevano sotto di loro. Alcune si muovevano freneticamente altre, immobili e colorate, lampeggiavano nella notte scura.

Shaoran sorrise estraendo dal taschino del chiodo il pacchetto di sigarette. Se ne portò una alla bocca e l'altra se la mise dietro l'orecchio.

"Ti piace? " disse prendendo posto su un enorme sasso innevato.

Sakura scese dalla moto. Gli stivaletti di cuoio marroni affondarono nella neve.

"Dove siamo? " chiese ad occhi aperti osservando meravigliata Tokyo. Non sembrava affatto la solita citttà. . . aveva un che di magico. . .

Il ragazzo dai capelli castani fece un tiro dalla sigaretta. "Segreto! "

Lei lo guardò confusa. Perchè l'aveva portata in quel posto deserto? Che razza di intenzioni aveva?

Avvicinandosi lentamente al sasso si inginocchiò di fronte a Shaoran. Con sguardo sospettoso chiese:"Dì un po, Li. . . non è che hai in mente qualcosa di indecente? ! "

"Può darsi. . . . " Ghignò il ragazzo.

Spaventata, la ragazza si ritrasse osservandolo attentamente. Se diceva la verità era veramente nei guai! Sapeva bene quanto il ragazzo fosse pericoloso. . . l'unica volta che erano rimasti da soli, di notte, sotto la neve, l'aveva baciata. Adesso poi che non c'era nessuno attorno a loro era addirittura peggio. . . .

Completamente rossa in volto Sakura si portò a distanza di sicurezza dal ragazzo. Il cuore aveva iniziato a batterle forte. Perchè?

Forse si stava facendo troppi problemi, Shaoran non le avrebbe fatto niente contro la sua volontà!

O perlomeno così sperava. . . .

"Senti. . . . d-devo fare una telefonata! "

Shaoran si limitò a fare uscire una nuvola di fumo dalla bocca. Rimaneva ad osservare il panorama immobile sotto la neve che aveva iniziato nuovamente a cadere lenta. Sakura allora estrasse il cellullare dalla tasca del cappotto blu notte.

Doveva in qualche modo coprire la sua momentanea assenza da casa o suo fratello l'avrebbe uccisa una volta scoperto che non era tornata. . . .

"Tomoyo-chan? Scusa, ti disturbo? Ecco, avrei un favore da chiederti. . . non è che potresti dire a mio fratello che stasera dormo da te? No, in effetti non sono ancora a casa. . . davvero? ! Grazie mille, sei una vera amica! ! ! ! ! ! ! ! Ciao! "

"Ancora tuo fratello, eh? Stai tranquilla Cenerentola, sarai a casa prima di mezzanotte! "

"Mezzanotte? ! ! "

La faccia sorpresa, e spaventata, della ragazza dai capelli castani lo fece sorridere"Sto scherzando, Cherrytree. . . è troppo facile prenderti in giro! "

Gonfiando le guance indispettita Sakura si sedette su un sasso distante da quello di Shaoran dandogli le spalle.

"Ancora non mi hai detto perchè mi hai portato qui! ! "

Con un sospiro di rassegnazione Li lasciò cadere a terra la cicca. "Ma tu non la smetti mai di fare domande? ! "

"E tu perchè non rispondi? ! "

"Uff. . . e va bene. . . " Estrasse dal taschino una nuova sigaretta. Sakura lo guardò di traverso ma lui fece finta di niente accendendola. "Vengo spesso qua quando voglio restare solo. . . è un posto che solo in pochi conoscono. . . "

Spinta dal tono stranamente serio della sua voce, e dall'espressione del suo volto, Sakura si sedette accanto a lui sul sasso. La neve cadeva lenta posandosi su ogni cosa. Un panorama fantastico sotto di loro e un cielo privo di stelle sopra di loro.

Un cielo senza stelle. . .

Che strano. . . le ricordava qualcosa. . .

Un vento gelido mosse le chiome degli alberi. Un brivido freddo che la fece tremare.

"Hai freddo? " chiese Shaoran voltandosi verso di lei. Sakura sorrise.

"No, non ti preoccupare"

Ma lui non la ascoltò, si tolse il giubbotto di pelle e lo appoggiò sulle spalle di una sorpresa Sakura che lo guardò meravigliata. Lui ricambiò lo sguardo.

"S-shaoran. . . . " balbettò imbarazzata. "N-non dovevi. . . così avrai freddo. "

"Ti stai preoccupando per me, Cherrytree? "

Arrossendo, la ragazza voltò la testa dall'altra parte. Non poteva resistere a quello sguardo nocciola tanto intenso. Nè al volto perfetto del ragazzo che fumava la sigaretta.

Era così vicina a lui da poterli sfiorare il braccio nudo. Da sentire il calore del suo corpo.

Strinse a se il giubbotto di Shaoran. Aveva il suo stesso profumo. . .

Con la coda dell'occhio vide il ragazzo a suo fianco osservare il cielo con aria assorta. Indossava solamente la t-shirt bianca con la scritta "Io odio tutti" e la catena d'argento con l'ideogramma cinese.

Fu allora, osservandolo attentamente, che un pensiero le passò per la mente. . . un domanda le uscì dalla bocca prima che potesse fermarsi.

"Hai davvero intenzione di tornare in Cina? "

Shaoran guardò lontano, quella domanda gli era stata rivolta con tristezza. . .

Sapeva bene che la ragazza non voleva che partisse, glielo aveva detto ieri a scuola. . . . eppure. . . che fare?

"Mi è arrivata una lettera da parte di mia madre due giorni fa. . . inizialmente pensavo fosse uno scherzo ma poi ho trovato un biglietto aereo di sola andata per la Cina insieme alla lettera. . . comunque non ho assolutamente voglia di rivederla! Nè figuriamoci di passare gli anni migliori della mia vita in una specie di clinica per tossici! "

Sakura lo guardò meravigliata. "E lei lo sa? "

Un ghigno comparve sul bel volto del ragazzo. "Certo che no ma non me ne frega un cazzo! "

Cosa ci fosse da sorridere Sakura non lo avrebbe mai saputo. Lasciò perdere. Alzando gli occhi al cielo un fiocco di neve le si posò sulla guancia sciogliendosi all'istante.

Neanche una stella sopra di loro. Nuvole grigie cariche di neve oscuravano l'immenso cielo e una pallida luna faceva capolino tra esse.

Peccato. . . da quella collina sembrava di poter sfiorare il cielo con un dito, una bellezza che in città non era possibile ammirare. . .

Ora che ci pensava aveva già rivissuto quel momento. . . anni fa. . . solo che le circostanze erano un po' diverse.

Niente neve, nessun vento gelido e nessuna nuvola che oscurasse il cielo. . . . solo un'immensa distesa blu priva di stelle e un gentile vento estivo.

E poi. . . anche la persona che aveva accanto era molto diversa. . . .

Un ragazzo fuori dagli schemi con quella strana maglietta, i capelli scompigliati tirati su con una buona dose di lacca, la sigaretta dietro l'orecchio e la cicca consumata in bocca. Bello. Bellissimo.

Già. . . completamente l'opposto di Yukito. . . .

Chiuse gli occhi. Un secondo fiocco si posò sulla sua pelle candida diventando una piccola goccia.

"Yukito. . . io. . . ti. . . voglio bene. . . "

"Anche io ti voglio bene, Sakura. . . per me sarai sempre come una sorellina. . . e credo che il tuo amore verso di me sia paragonabile a quello che provi per tuo padre. Però. . . io non sono il ragazzo che starà con te per tutta la vita, quello che ti amerà più di ogni altra cosa al mondo. . . quel ragazzo è vicino a te che ti attende. . . e un giorno, molto presto, lo incontrerai. . . "

Dopo quella volta giurò a se stessa che non si sarebbe innamorata mai più. . .

Eppure adesso il suo cuore batteva forte, proprio come allora.

Che si fosse innamorata di nuovo? . . .

Non doveva. . .

"Cherrytree. . . "

Riportata alla realtà da quella voce profonda si voltò verso il ragazzo al suo fianco. La stava guardando con uno sguardo che avrebbe lasciato a bocca aperta chiunque.

"D-dimmi. . . "

"Ti va di venire in un posto? "

Sakura lo guardò alzarsi. Una mano coperta da un paio di guanti bucati all'estremità delle dita si fermò di fronte a lei.

Titubante osservò il ragazzo. Sorrideva. Un sorriso bellissimo.

. . . ormai era arrivata fino a questo punto, mica poteva tirarsi indietro proprio adesso!

Afferrò la mano stringendola forte.

Aveva come il presentimento che questa notte non sarebbe finita tanto presto.

-. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -. -.

Dopo un'ora arrivarono davanti ad uno strano locale, un bar poco distante da Shibuya. Sakura non l'aveva mai visto prima di allora.

Preoccupata, osservando la massa di gente che affollava l'entrata, la maggior parte di essi dall'aria e dall'aspetto poco raccomandabile, chiese a Shaoran:"Che posto è questo? ! "

Il ragazzo si limitò ad accendersi un'altra sigaretta, la quarta. Prendendola per mano la scortò fino a quello che era l'ingresso:un piccola porta nera con un tizio alto e grosso davanti.

"Ehilà, Shaoran! Vedo che sei con una nuova stasera! Carina. . . " disse il tizio vestito di nero e con il volto coperto di piercing.

Sakura lo fulminò con gli occhi. Cosa voleva dire con una nuova ? ? ma soprattutto perchè la guardava con quello sguardo da maniaco? !

"Facci entrare, Kyo! "

Sorpassando la coda di ragazzi urlanti Shaoran, sempre tenendo stretta la mano di Sakura, salutò il tipo grande come un armadio ed entrò in nel locale.

La prima impressione che ebbe Sakura una volta entrata fu di trovarsi all'inferno. Urla, musica assordante e luci stroboscopiche che impedivano di vedere correttamente dove mettesse i piedi.

Ma che razza di posto era quello? !

Se non fosse stato per il ragazzo davanti a lei che la guidava stringendola per mano si sarebbe persa nei meandri di ragazzi intenti a ballare o a cantare a squarciagola il testo di quella che assolutamente non sembrava musica.

La maggior parte di loro sembrava non cosciente delle proprie azioni. . .

"SHAORAN! " provò a gridare ma la musica sovrastava ogni cosa. Non poteva far altro che seguire la maglietta bianca di Shaoran che per fortuna anche nel buio della sala si vedeva perfettamente.

Dopo essere passati a fatica tra la folla di ragazzi stretta attorno a quello che sembrava un palco, solo molto più piccolo e traballante del normale, si fermarono davanti al bancone del bar dove un uomo, anch'esso di grossa taglia e con un enorme serpente tatuato sul braccio destro, serviva allegramente da bere.

Shaoran sembrava conoscerlo perchè lo salutò con uno strano gesto della mano.

Nonostante il rumore assordante riuscì a sentire un brandello della loro conversazione.

"Hey Shaoran, chi è questa bellezza? Non dirmi che hai deciso di mettere la testa a posto e di trovarti una fidanzata? ! Sai quanto si arrabbierebbe MeiLin! "

Sakura non riuscì a capire a chi si riferisse con MeiLin, non aveva mai sentito quel nome, ma osservò la reazione di Shaoran con un certo interesse. Non le dispiaceva essere etichettata come 'la ragazza di Shaoran'.

"Quella stupida può arrabbiarsi quanto gli pare! Può anche tornarsene in Cina per quello che me ne frega! Piuttosto stasera non c'è, vero? "

Sembrava scocciato. Purtroppo le luci accecanti non le permettevano di vedere bene il suo volto ma la sua voce sembrava lievemente arrabbiata.

L'uomo da dietro al bancone si mise a ridere.

"A dire il vero non l'ho ancora vista, ma sai com'è fatta, quella ti trova anche in capo al mondo! "

Sbuffando scocciato Shaoran si sedette su uno degli sgabelli lasciando la mano di Sakura. Lei neanche se n'era resa conto di stare stringendo ancora la mano di Li. Fortuna che le luci impedivano di far vedere il rossore che le imporporava le guance.

"Vi porto qualcosa? " chiese l'uomo.

"Due birre"

Due birre? !

"Shaoran io non bevo! " si affrettò ad aggiungere la ragazza tornata nuovamente preoccupata. Rimaneva immobile di fronte a lui indecisa sul da farsi. Si sentiva incredibilmente fuori luogo. Ma che ci faceva una come lei in un posto simile?

In effetti la maggior parte dei ragazzi presenti nel locale avevano giubbotti di pelle, catene e i capelli di ogni sorta di colore possibile. . . lei invece. . . sembrava una bambola di porcellana dal vestitino corto, ricamato, e i capelli legati in due alte codine. L'unica cosa che stonava nel suo abbigliamento era il chiodo che Shaoran le aveva dato per coprirsi dal freddo.

Se Shaoran l'avesse informata prima magari si sarebbe vestita più decentemente. . . anche se nel suo guardaroba non c'era niente di punk.

Erano troppi diversi. E adesso se ne accorgeva più che mai.

Il ragazzo davanti a lei afferrò la bottiglia di birra che il barrista gli porgeva. Gliela porse.

"Avanti Cherrytree! Una birra che male ti può fare? "

Si guardarono per qualche istante dopodichè Sakura afferrò la birra con un gesto di rabbia.

"Ma sì! Dopotutto che male può farmi solo una bottiglia? ! "

. . . MEZZ'ORA DOPO. . .

"Ancora! ! ! "

Barcollando sullo sgabello, più ubriaca che mai, Sakura si sporse oltre il bancone alzando la decima bottiglia vuota di birra.

L'uomo dal tatuaggio la osservò ridendo di gusto.

"Ehì Li, che facciamo? Se beve un altro po' mi sà che la devi riportare a casa in barella! "

Shaoran osservò la compagna. In effetti era completamente ubriaca. . .

"Che ore sono, Sato? " chiese all'uomo.

"Le undici e mezza. "

Era ancora presto per riportarla a casa. E poi era troppo uno spasso! Gli faceva bene uscire dagli schemi qualche volta, era troppo perfettina per i suoi gusti.

"Facciamo un altro giro, allora! "

Per niente convinto il barista gli porse altre due birre che Sakura afferrò avidamente.

Se ne scolò metà tutta d'un fiato fermandosi soltanto per respirare.

"Sai Shaoran. . . devo confessarti una cosa! . . . " disse lei barcollando.

Alzandosi a fatica dallo sgabello fronteggiò il ragazzo che la guardava divertito. I begli occhi verde acqua , appannati per l'alcol, lo fissarono seri e decisi.

Alzò la bottiglia, bevve un lungo sorso sporcandosi la maglia rossa a collo alto, dopodichè disse:

"Credo di essermi presa una cotta per. . . "

Non riuscì a finire la frase che un tipo alto e grosso le venne addosso facendole rovesciare la birra sul vestito nero. La sua stabilità, già scarsa per via dell'alcol, venne meno e finì inevitabilmente tra le braccia di Shaoran.

"Ehi stronzo, guarda dove metti i piedi! ! " gridò furioso il ragazzo al tizio alto tre metri dall'aria affatto affidabile che era venuto addosso a Sakura. "Stai bene, Cherrytree? " chiese poi rivolto alla ragazza ancora stretta tra le sue braccia. Lei annuì. Era completamente rossa in volto e aveva un caldo pazzesco. Che fosse solo colpa dell'alcol?

Una volta accertatosi delle situazioni della ragazza Shaoran si staccò da lei. Con sguardo assassino fronteggiò il colpevole. Era alto almeno un metro più di lui e aveva un espressione minacciosa.

"Vuoi litigare, moscerino? ! " provocò l'uomo spintonando Shaoran.

"Chiedi subito scusa alla mia ragazza! " Shaoran restituì la spinta.

Sakura, dietro di lui, trattenne il fiato. Aveva forse sentito male? Aveva veramente detto la mia ragazza? !

Forse le undici bottiglie di birra le stavano giocando un brutto scherzo. . .

Sato, il barrista e proprietario del locale, intervenne prima che la situazione degenerasse. Non voleva dover ricostruire il bar per l'ennesima volta, Shaoran doveva ancora rendergli un sacco di soldi per tutte le volte che aveva fatto a pezzi il bancone!

"Piantatela! E tu Shaoran se vuoi litigare vai a farlo fuori! " disse.

"Se c'è uno che vuole litigare è questo qui! " ribattè il ragazzo indicando l'uomo.

Sakura decise di intervenire per calmarlo. L'ultima cosa che voleva era vederlo picchiare qualcuno per colpa sua, gli era bastata l'ultima volta che aveva fatto a botte con Eriol.

Facendo un basso traballante si intromise trai due litiganti, fermandosi di fronte a Shaoran. "Non è successo niente, Li. Lascia perdere"

"Già, lascia perdere. Forse faresti meglio a dare retta alla tua amichetta se non vuoi morire! " aggiunse l'uomo con un ghigno divertito sul volto.

"Come vuoi, Cherrytree. . . "

Prendendo la compagna per le spalle Shaoran si voltò diretto verso l'uscita. Aveva appena fatto un passo quando, sguardo pazzo e ghigno sulle labbra, si girò di scatto sferrando un poderoso pugno che spaccò il naso del malcapitato.

Attorno ai tre si strinse una folla di curiosi. Molti iniziarono a gridare "Rissa, Rissa! " altri continuarono imperterriti ad agitarsi a ritmo di musica.

Sakura invece osservò il compagno preoccupata. Ora che Shaoran aveva scagliato la prima pietra, o il primo pugno, la rissa era inevitabile. Strinse forte il braccio del ragazzo accanto a lei guardandolo supplichevole. "Ti prego, andiamocene! " Le sembrò di gridare ma la voce suonò poco più che un debole sussurro, sovrastata dalle urla dei ragazzi e dalla musica assordante.

Inutile. . . . ormai era troppo tardi. L'uomo, con il naso rotto e il sangue che gli colava copioso, spinse di lato Sakura facendola finire a terra e colpì in pieno volto Shaoran.

"TI AMMAZZO, MOCCIOSO! ! ! "

Sangue sporcò la maglietta bianca del ragazzo, la ferita infertagli da Eriol giorni fa sul labbro superiore si riaprì.

Barcollando Shaoran si pulì la bocca con la mano.

Il tipo grande e grosso, levandosi il giubbotto di pelle nera, si buttò contro Shaoran che colto di sorpresa cadde a terra. Lo prese a calci. Shaoran afferrò allora una gamba del tipo grande e grosso. Cadde pure lui.

La ragazza vide i due stesi a terra di fronte a lei. Da semplice rissa era diventata una specie di lotta greco-romana. Preoccupata si alzò da terra. Shaoran era finito con la schiena sul pavimento, in difficoltà. Perdeva sangue dal naso.

Corse verso di loro.

"Smettila! Così lo ammazzi! " gridò sconvolta.

Il tipo grande e grosso lasciò per un attimo perdere Shaoran e la spinse via facendola sbattere contro la folla di persone attorno a loro.

"Non ti azzardare a toccarla, pezzo di merda! " gli urlò Shaoran , tirandosi su.

Improvvisamente arrivò l'uomo vestito di nero appostato davanti all'ingresso. A fatica divise i due spingendo Shaoran lontano, verso l'uscita.

Il suo volto era completamente coperto di sangue. Sakura gli fu immediatamente vicino.

"Sei fortunato ragazzino. . ma la prossima volta ti farò a pezzi! " gli gridò dietro l'uomo grande e grosso dal naso spaccato.

Shaoran aprì la bocca per ribattere ma la ragazza lo trascinò via verso l'uscita. Non si riusciva a vedere niente nè a muoversi correttamente tra la marea di persone ma riuscì lo stesso a portarlo fuori dal locale. L'aria fresca della notte fu un sollievo e finalmente niente più rumori o luci accecanti. Sorreggendo il ragazzo per le spalle, sebbene lei stessa non camminasse proprio correttamente, lo fece sedere su una panchina lontano dal bar. Le orecchie le fischiavano terribilmente e le ci vollero un paio di secondi per abituare la vista.

Tamponandosi il naso con un fazzoletto, addosso solo la sporca maglietta estiva a maniche corte, Shaoran si appoggiò stancamente alla panchina.

"Come stai? " gli chiese Sakura immobile di fronte a lui. Dal volto si intravedeva tutta la sua preoccupazione. Era quasi sul punto di piangere ma ricacciò indietro le lacrime.

Lui sorrise. Quella stupida si preoccupava sempre troppo.

"Ci vuole ben altro per mettere Ko Shaoran Li! " le rispose dandosi le arie.

Affatto convinta Sakura gli si avvicinò pulendogli il sangue dalla faccia. "Sei uno stupido. . . " disse con un filo di rabbia nella voce.

Si era veramente spaventata quando l'aveva visto cadere a terra. . . e adesso lui stava addirittura ridendo divertito.

Se quello stupido non si fosse dato una calmata uno di quei giorni ci avrebbe rimesso la pelle.

Il sangue del naso smise di scendere. Prendendo un secondo fazzoletto tamponò il labbro superiore.

Qualcosa però non andò nel verso che credeva. . . la mano di Shaoran la fermò bloccandole il braccio.

Sorpresa da quel gesto improvviso alzò gli occhi.

Un paio di profonde iridi nocciola la stavano guardando. Non con rabbia, nè con freddezza. La stavano semplicemente fissando. Intensamente. Con avidità.

Il cuore le battè forte nel petto e si sentì ancora una volta arrossire. . .

Gli effetti dell'alcol tornarono a farsi sentire facendole girare la testa ma non ebbe neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che il volto di Shaoran si avvicinò al suo. Di nuovo la stessa sensazione familiare provata già una volta. Un calore che le scaldò il cuore.

Di nuovo un bacio, il secondo dato a quel ragazzo misterioso, strano e anticonvenzionale. . . lo stesso di qualche giorno fa.

Il sapore del sangue le arrivò in bocca ma non ci fece caso. Chiuse gli occhi lasciandosi andare.

La neve cadeva lenta posandosi dolcemente su di loro, sfiorando i loro visi ignara di quanto stesse accadendo.

Un notte priva di stelle, coperta dalla neve.

Il bacio si intensificò, le loro lingue si unirono.

Lasciandosi andare a quel forte calore, ormai completamente ubriaca, Sakura si addormentò scivolando tra le braccia di Shaoran.

Il ragazzo immobile, ed ancora ad occhi chiusi, si accorse ben presto che qualcosa non stava andando proprio nel verso giusto. . . . non sentiva più le morbide labbra della ragazza premere contro le sue. E infatti quando aprì gli occhi Sakura era ferma con il volto tra la sua spalla e il suo collo e russava sonoramente.

"Non ci credo. . . porco cane, proprio adesso doveva addormentarsi? ! ! " gridò furioso provando a svegliarla ma la ragazza si limitò a cambiare posizione accoccolandosi comodamente tra le sue braccia, poggiando la testa sulle sue gambe.

Era proprio sfortunato. . . adesso che si era deciso a baciarla lei si addormentava!

Sbuffando scocciato si accese una sigaretta ignorando il dolore al labbro e il sapore metallico del sangue.

Abbassò lo sguardo. Sakura dormiva piacevolmente con la testa sui suoi jeans strappati. . . aveva un espressione così dolce e ingenua, le guance rosse e le labbra socchiuse, i morbidi capelli che le ricadevano sul viso solleticandole il naso.

Shaoran le sfiorò una guancia fermandosi sui suoi capelli, accarezzandoli dolcemente. Era così bella. Così pura.

Sembrava un angelo. . .

Un angelo piacevolmente addormentato sulle sue ginocchia. . .

Sorrise.

Forse aveva esagerato . . . non avrebbe dovuto farla bere o portarla in un posto del genere. Lei era completamente l'opposto di lui.

Però come primo appuntamento non era andato affatto male. . . aveva fatto a botte, l'aveva fatta ubriacare e poi l'aveva baciata, anche se solo per pochi secondi.

Gettando a terra la sigaretta la sollevò delicatamente dalla panchina facendo attenzione a non svegliarla.

"E’ ora di tornare a casa, Cherrytree. . . . " disse prendendola in braccio, scortandola verso la moto.

Già. . . come primo appuntamento. . . non era andato affatto male.

   
 
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