Epilogo -
Love Is Forever
Capitolo dedicato a Gloglo,
per il suo compleanno.
Perché non sono riuscita a pubblicare l'altra storia, in tempo (:
Ti Voglio Bene, sister-kun.
"Mi dispiace che ci sia stato un
fraintendimento, ma Bella è occupata, stasera".
Poi cambiò tono e si fece apertamente minaccioso:
"Anzi, per la verità è occupata tutte le sere, per chiunque, escluso il
sottoscritto.
Senza offesa. Spiacente se la tua serata non andrà come speravi."
Twilight,
Stephenye Meyer
Una
volta che riuscii, finalmente, a mettermi quelle benedette Converse,
Brock mi trascinò in fretta e furia dalla stanza, con una frase del tipo "se
non ti muovi arriviamo tardi, e le signore non si fanno aspettare".
Detto da lui non doveva suonare molto strano, dopotutto, era lui il cascamorto
della situazione, non dovevamo scordarlo.
Ho cercato in più e più modi di raggirarlo per farmi dire dove stavamo andando,
ma ogni volta riusciva o a sviare il discorso, o a dirmi qualcosa della serie: Zitto,
e non fare domande.
In un tono decisamente cortese.
Adesso eravamo in macchina.
Avevo dovuto fare i salti mortali per convincere mio padre a non lasciarmi
portare le stampelle con cui ancora andavo in giro, ma, a quanto pare, ho
fallito la missione.
Loro si trovavano nel portabagagli della macchina di Brock, e, molto
probabilmente, ci sarebbero rimaste per tutta la sera, pure se stavamo andando
a fare un giro in montagna.
Avevamo acceso la radio, e proprio quel giorno non trasmettevano molte cose.
Almeno non cose decenti.
- Grazie
alla prima famiglia che si è affidata a tutto incluso per l'ADSL, e per il
telefono fisso. A Carlo, che usa ancora Noi 2 per parlare con Giulia, anche se
lei l'ha lasciato. -
No, dai. Adesso alla radio trasmettevano anche le pubblicità?
Cambiai canale con fare nervoso. E mi
capitò qualcosa di peggio, della pubblicità della Wind.
Somebody To Love, di Justin Bieber.
Cambiai di nuovo canale, sempre con fare nervoso.
E stavolta Brock se ne accorse.
- Che c'è, non ti piace Justin Bieber? - E io gli risposi con tre semplicissime
parole.
- Bieber. Al. Rogo. -
Quel ragazzino era supergiù uno, un anno e mezzo più piccolo di me, e si
atteggiava come … come se fosse un divo della musica da cinquant'anni e passa.
Poi, no, non era il mio genere.
Io ascoltavo rock, metal. Non queste cose. Cambia di nuovo canale finchè non mi
capitò Heavily Broken, delle The Veronicas.
Ecco, il mio
genere. Io quelle due gemelle le adoravo.
Ad un certo punto squillò il telefono di Brock, lo prese e naturalmente,
rispose.
Senza però aver prima ricevuto un accurato interrogatorio dal sottoscritto.
- Chi è? -
- E' Summer, Summer Taylors. - Brock era tutto eccitato.
- Chissà che non ha chiamato perché si è decisa ad accettare tutte le tua
avance, eh, Brock? -
- Ma magari. - allora abbassò il volume della radio, e rispose al telefono.
- Si? Ciao Summer, come va? … Come? Si, si è qui con me, perché? -
Si bloccò un momento e mi lanciò un occhiata omicida, ed esasperata allo stesso
tempo.
- Ah, per questo … no, Summer, vedi, mi dispiace dirtelo, ma Ash è già
impegnato, si. Per quel che so io, ora, e per un altro bel po’ di tempo. E' con
Misty. … Si, okay, d'accordo, gli e lo dirò. Ciao, Summer. Ah, se vuoi io sono
sempre libero, bambolina. -
Io ridacchiai, quando Brock guardò il display del cellulare, come a dire - Ha
riattaccato. -
Quando Brock non faceva il cascamorto, era uno spasso.
Solo dopo realizzai. - Brock? -
- Si? -
- Non stiamo andando dove penso stiamo andando, vero? -
Sospirò, e non mi rispose. Visto, io l'avevo detto che era bravo a sviare i
discorsi. - Che ne pensi degli Eisley … -
- Tu mi stai accompagnando da Misty, e Misty è al ballo!! Ma come vi è saltato
in mente, io non so ballare!!! -
- Orsù, Ash, rilassati, non è mica la fine del mondo, sai? -
- Non è la fine del mondo? Rilassarmi? Orsù?
-
Ma dico, che aveva mangiato pesce avariato a colazione?
- Ash, non fare quella faccia, non c'è niente di male ad accompagnare la
proprio ragazza al ballo, no? -
La macchina stava cominciando a rallentare, eravamo a scuola.
Che strano, quando non ne sapevo niente, la macchina andava ad un andatura
abbastanza pericolante e sembravamo lontani dalla scuola, mentre adesso,
invece, appena lo avevo capito, eravamo giunti subito a scuola.
… Okay, io avevo seriamente bisogno di andare da uno psichiatra.
- Su, scendiamo. Vuoi le stampelle? -
Girai la testa verso destra, proprio come facevano i criceti di Hamtaro.
- Andiamo Ash, non fare storie. C'è Misty, li. -
Voltai subito lo sguardo. Misty, era li, insieme a Vera e Lucinda, con un
vestito bianco che le arrivava fino ai piedi, e le lasciava scoperte le spalle.
Anche se la scollatura non era molto utile, dato che c'erano i capelli che la
ricoprivano fin sotto le spalle.
- Ash, sbloccati. Scendi da questa
macchina, e vai da lei. -
Un attimo. Dove sono gli altri? - in effetti mi accorsi che c'erano solamente
Vera e Lucinda, e quest'ultima stava discutendo animatamente con Misty, anche
se io dal punto in cui ci trovavamo non riuscivo a sentire l'argomento della
conversazione.
- Drew e Gary hanno deciso di congedarsi dalla loro … discussione, se
discussione si può chiamare, eh. Stampelle? -
- No, non mi va. Se casco sulla pista da ballo mi prende Misty, non ci sono
problemi. Andiamo - visto che sono obbligato? -
Brock, rise, e poi scese dalla macchina, e io lo seguii a ruota.
Eravamo vicini alle ragazze, ormai - Misty, sei al ballo, al ballo, non ad una scampagnata, vuoi
capirlo?! -
Vera cercava di calmare Lucinda, tenendola ferma per le braccia, quando Brock
si congedò. Aveva sentito l'argomento della discussione.
- Lucinda, è solo un ballo, io non so ballare, ci sono venuta per … per un
motivo, e non ho intenzione di fare
quello che mi hai appena detto di fare. - detto questo, Vera e Lucinda se
ne andarono, quest'ultima con un falso broncio, per lasciarci un po’ da soli.
Misty mi abbracciò, e se fossi stato ancora attaccato a quei monitor, molto probabilmente
la linea sarebbe diventata piatta.
- Allora, oggi niente stampelle? -
- Tu sapevi che non so ballare, eppure mi hai fatto venire a questo ballo. Ci
tenevi proprio a fare una figuraccia, eh? -
- Se è con te, si, ci tenevo. E se ti fa piacere non l'ho fatto per me, ma l'ho
fatto per te. - allora cominciammo ad incamminarci verso la pista, con il mie
terrore salito alle stelle.
- In che senso l'hai fatto per me? -
- Dopo quello che mi hai detto l'altra volta … ho pensato che se mai dovesse
succedere qualcos'altro … tu devi provare tutte le esperienze che dovrebbe
provare un essere umano. Per questo. - allora, anche lei un po’ titubante, mi
mise le braccia attorno al collo.
- Quindi mi trasformi? - s'incupì.
- No. Solo .. volevo fartelo fare e basta. -
- Allora comincio col dirti che non so ballare, mentre tu invece sei l'essere
che riesce a fare tutto e tutto, o sbaglio? -
Lei ridacchiò. - Ti sbagli, si. Io non so ballare. Sarò anche aggraziata, elegante, e tutto quello che vuoi
… ma non so ballare, e inoltre non mi piace. -
Bene. Allora non ero l'unico, che appena metteva piede in pista da ballo,
faceva arrabbiare persino il diavolo.
- Allora, posso sapere perché prima tu e le altre bisticciavate? -
Tolse la braccia dal mio collo, e il suo sguardo si irrigidì di colpo.
- Che succede? -
- Girati. -
Mi girai, proprio come mi aveva detto lei, e vidi che accanto alo stipite della
porta, c'era Iris.
Era diversa dal solito, aveva sciolto i lunghi capelli praticamente viola, e
adesso le arrivavano fin sotto le spalle. Li aveva anche più lunghi di Misty.
Naturalmente non aveva nemmeno i soliti vestiti, ma non aveva rinunciato ai
pantaloni.
- Cosa vuole? -
- Vuole parlare con te. -
Ohi, ohi. Chissà che mi doveva dire. - Devo andarci? -
- Si, io ti aspetto qui. Prendo qualcosa da bere. -
- Okay. -
Allora mi incamminai verso la porta della palestra (si, il ballo si teneva in
palestra, mentre invece, da me, ad Arenipoli, solitamente nelle sale da ballo
degli alberghi più lussuosi).
- Ash, ciao! -
Iris è sempre stata una persona affettuosa, infatti mi saltò letteralmente
addosso. - Ciao, Iris. - ci staccammo - Che ci fai qui? -
- Ecco … non pensare male, non mi sono imbucata al ballo con uno dei tuoi
compagnetti. Sono venuta per … per parlarti, ecco. -
- Okay, allora andiamo fuori, qui dentro non si sente niente. -
Lei annuì. Non riuscivo a capire che cosa aveva, e che cosa potesse avere di
così importante da dirmi.
Una volta fuori, ci sedemmo su un piccolo muretto vicino al posteggio delle
auto, e lei cominciò a parlare.
- Allora, promettimi, che qualsiasi cosa ti dorò da questo momento in poi …
promettimi che non riderai di me, e che non ti metterai a ridere, Okay?
Prometti. -
- Croce sul cuore. Spara. -
Era ancora titubante, non si decideva a parlare, quindi cominciò … a sparare
cavolate - Che bei pantaloni, posso sapere dove … -
- Iris. -
- Wow, ma le Converse sono ancora meglio, non costano tanto … -
- Iris, parla -
- Okay. Mio padre mi ha pagata per venirti a dire che … noi ti terremo
d'occhio. Annesso e connesso che non so
su che cosa dobbiamo tenerti d'occhio. -
All'improvviso mi ritornò in mente, il giorno in cui Misty era venuta a dirmi
che mi avrebbe portato a conoscere i suoi familiari, quando Iris e Billy sono
passati con la macchina, e lei se ne è dovuta andare …
Era come se suo padre sapeva qualcosa, o meglio, come se sospettasse, qualcosa.
Ma non volevo darci molto conto, quindi cercai di sdrammatizzare la situazione
imbarazzante che si era creata.
- A -almeno spero ti abbia pagata bene, sai? -
Lei sorrise. - Trenta. - e sospirò. - Mi meritavo un miliardo di dollari, per
venire a disturbarti, ora … così. -
- Non ti preoccupare, ancora non era cominciato. - allora lei si alzò. - Vai di
già? -
- Si, torno giù, a Seaform. Ci sentiamo, okay? -
- Si, certo. Ci sentiamo. -
Detto questo se ne andò, e Misty ritornò da me. - Tu sai che … ? -
- Shh, zitto, non parlare. Questa serata è speciale, non mi va di interromperla
così, per una bimba. -
- Ehi, mica è tanto più piccola di me, Iris. Ha sedici anni. -
Lei fece spallucce. - E' uguale. Andiamo? -
Annuii.
Non stavamo ritornando nella confusionaria pista da ballo, dove tutti si
scatenavano.
Stavamo andando in un luogo più appartato, ma la musica si sentiva lo stesso,
anche se un po’ più piano, ed in certo senso, era meglio così.
- Posso chiederti una cosa, Misty? -
- Si, tutto. -
- Mi dici, una volta per tutte, perché stavi litigando con le tue sorelle? -
Lei ridacchiò nervosamente. - Vedi … ehehe. -
Detto questo, si tirò so il vestito molto lungo, fino alle caviglie, e vidi
perché stava bisticciando con Lucinda, la patita della moda.
Risi anche io. - Ti sei messa le Converse
per il ballo? -
Lei annuii con aria strafottente. - Si, problemi? Anche tu te le sei messe. -
- Oh, ma io sono un ragazzo, è lei la ragazza, signorina Waterflower. -
- Cretino, finiscila. -
Andammo avanti così, a ridere sulle scarpe che si trovavano oggi sul mercato,
quando arrivammo in un piccolo gazebo contornato da fiori bianchi e gialli.
- E' … -
- Bello? Si, lo so. Vieni. E' comodo ballare con le Converse, però. -
- Hai ragione, si. Ma non sappiamo ballare, ricordi? -
- Aaah, non ci sono problemi. Basta dondolarci a destra e a sinistra, e il
gioco è fatto. -
- Allora non dovrebbe essere così difficile. -
Ci dondolammo in questo modo per un po’ di tempo, con la forse troppo dolce
canzone di Sia. Il titolo doveva essere My Love.
- Ash? -
- Mm? -
- … Siamo quasi al tramonto. -
- Come? -
- A te … non fa venire la malinconia, il tramonto? -
- No, perché dovrebbe? -
- E' la fine. E' la fine di un altro giorno, la fine di una piccola parte di
vita. Per gli umani non è una cosa tanto bella, perché è un altro giorno della
loro vita che finisce. Per noi nemmeno, non è una cosa bella. -
- Perché? Voi non dovete preoccuparvi … della morte, giusto? -
- No, non dobbiamo. Ma molti di noi lo vorrebbero, per non essere dei mostri,
per tornare ad essere degli esseri umani. Per vivere, e per morire. -
Avevo dimenticato che i Waterflower, non sono come gli altri della loro specie.
Loro sono diversi, loro vorrebbero ancora esseri umani.
Alcuni vorrebbero persino provare la morte, ma è solo un sogno. Perché non è nella
loro legge morire, loro non moriranno mai.
- Ti spaventi anche che la morte possa separarci? -
- Si, dopotutto, è sempre in agguato. -
- Lo so. Allora trasformami, ora, adesso. Trasformami. -
Lei parve rifletterci ancora un po’, prima di stringersi ancora di più a me.
Stava per farlo. Stava per farlo. Stava
per farlo.
All'improvviso, però, diventai un fascio di nervi.
Volevo diventare come lei, lo volevo con tutto il cuore. Ma per qualche ragione
ero titubante, in quel momento.
Era come se non mi sentivo pronto. Come se qualcosa mi bloccava.
- Hai paura. - mormorò Misty, all'improvviso, facendomi sobbalzare.
Scossi piano la testa. - No, lo … lo voglio. -
Lei si allontanò. - Sta finendo il giorno. -
- Allora godiamocelo, finchè possiamo. -
Lei si avvicinò di nuovo, e stavolta, ci baciammo.
E non ebbi di nuovo la sensazione di stare per svenire.
- Ti amo, lo sai? -
- Ti amo, anche io. Più della mia stessa vita, Misty. -
Continuammo a ballare, consapevoli che qualunque cosa sarebbe successa, noi
saremmo rimasti insieme per sempre, dondolandoci a destra e sinistra,
mentre la canzone di oltre cinque minuti finiva, e il sole si andava oscurando
dietro le umide montagne di Pallet.
"Non
è la fine, è l'inizio. E' la luce dell'alba."
Twilight,
Stephenye Meyer.
Fine
Commento, purtroppo di fine storia.
Sinceramente, non pensavo sarebbe mai potuta finire, e
in così poco tempo, per di più.
Pensavo che una volta avere pubblicato il primo capitolo, questa storia si
sarebbe guadagnata al massimo una recensione,
e la considerazione che può avere una formica sul pavimento (che paragone
-.-").
E invece non è stato così. E per questo devo solamente ringraziare tutte quelle
persone che mi hanno seguita, che hanno recensito,
che hanno letto e che sono rimasti in silenzio.
Grazie anche a:
Effy_, Queen Alexia ,MaryVera96, Amy_Rose e ryry, per aver aggiunto questa storie nelle loro
preferite.
Grazie a fedina, H1Corona213, Kara96, Gloglo_96 per averla aggiunta nelle ricordate.
A fedina, Gardis, marzy93, vale_misty, Effy_,Queen Alexia, Gloglo_96, NemoTheNameless, franky9397, asia94 e ChibiRoby, per avere aggiunto la storie tra le seguite.
Grazie anche a chi mi ha messa tra gli autori preferiti, ma non faccio nomi
perché sono tutti di diverse sezioni tra loro, e molto probabilmente non lo
sapranno mai ^^'
Ma grazie.
Grazie veramente a tutti, quando cominciai a scrivere questa storia, o ad avere
soltanto l'idea, pensavo che molto probabilmente non sarebbe piaciuta a
nessuno.
E invece noto con tutto il piacere di questo mondo che non è stato così.
Quindi, oltre a tutti i Grazie precedenti (xD) non posso dire di più.
Molto probabilmente un giorno (non poi così lontano) tornerò per scrivere i
seguiti di questo libro fantastico, ma prima voglio provare a cimentarmi in
qualcosa di più grosso,
in qualcosa che possa essere una mia idea,
e non una parodia basata su un libro conosciuto in tutto il mondo.
Voglio provare a scrivere una storia che le persone possano ricordare con il
mio nome, e soprattutto, una storia di cui non si conoscono
già eventi (:
Di quella storia molto importante per me, ho già scritto il prologo, e molto
probabilmente, se riesco a mettere su un primo capitolo decente, la
pubblicherò.
E spero tanto che, oltre a nuovi lettori, leggeranno e recensiranno anche le
stesse persone di questa storia, perché, potrà sembrare strano, oramai mi sono
affezionata a tutti voi XD …
… Okay, questa ci sta meglio ç_ç
Lo dico anche perché ho conosciuto tanta gente simpatica qui dentro, e non
voglio proprio perdervi.
In finale, Grazie, grazie a tutti.
Ora vi saluto, nella speranza che leggerete anche le storie tratte dagli
altri lbri, e che non mi prendiate per stupida, per
avere scritto questa cosa insensata oo'.
XD
camilla_rain