Libri > Il diario del vampiro
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Autore: samy_97_    09/09/2010    3 recensioni
[Due sorelle venute dall'Italia, una rossa tutta pepe, tre bellissimi ragazzi conosciuti nella nuova scuola. Mescolate tre etti di amicizia, due d'amore, un pizzico di gelosia, e...] "La storia che mi appresto a narrarvi inizia dopo cinque anni di assoluta “sorellanza” tra me e mia sorella, precisamente il 9 Giugno dei nostri 17 anni. Destinazione Fell's Church." AGGIUNTO IL PROLOGO AL PRIMO CAPITOLO
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua!

Scusate, sono imperdonabile, ho ritardato un sacco!

Ma ero davvero indietro con i compiti, ed essendo in terza media, di sicuro i prof li controlleranno, per cui ho dovuto finirli!

Beh, un paio di settimane fa ho modificato il primo chappy aggiungendoci il prologo visto che le schede personaggi da sole non si possono pubblicare (Grazie Deny!).

Quindi in teoria è solo da due settimane che non aggiorno!

Beh, vi lascio al capitolo, le risposte alle recensioni sono alla fine!

Buona lettura!




1.

Era l'ultimo giorno di scuola e l'ultimo giorno di permanenza della mia famiglia in Italia.

Volevamo salutare i nostri migliori amici come si deve:

Nicola, classe nostra, età nostra... cervello un po' meno! Il migliore amico che due ragazze possano desiderare!

Jessica, tutta peperina, piena di energie, mai ferma. Lealissima, non tradiva un segreto neanche sotto tortura.

Alessandro l'amore di mia sorella, alto biondo con gli occhi marroni. Dolce, dolcissimo, tanto da farti venire le carie.


L'ultima giornata di scuola eravamo tutti in fibrillazione per le vacanze ormai prossime.

Estate, mare, montagna, lago, pigiama party sarebbero stati all'ordine del giorno in una situazione normale.

E trasferirsi in Virginia non era una situazione normale. Quindi per noi due niente pacchia.

-Hey Evans!- sentimmo ad un certo punto.

Qui non si sentiva praticamente mai il cognome “Evans”, quindi chi lo pronunciava era sicuro che si riferisse a noi.

Ci girammo praticamente in contemporanea e ci ritrovammo davanti Alessandro, in ragazzo di mia sorella.

Lei gli saltò addosso e gli stampò un bacio sulle labbra che piano piano si trasformò in un bacio più passionale.

Mi girai e andai via prima che mostrassi a tutti cosa avevo mangiato quella mattina.

Però mi faceva anche invidia, io il primo bacio manco l'avevo dato...

Bah... meglio non pensarci e andare alle ultime cinque ore di lezione del mio ultimo giorno di scuola in quella scuola.


Passò tutto velocemente.

I nostri amici ci salutarono con affetto, prima che chiudessero definitivamente i cancelli della scuola.

Nicola e Jessica ci regalarono una web cam per tenerci in contatto virtuale, anche se saremmo state dall'altra parte del mondo.

Jessica pianse come una fontana e Nicola mi abbracciò a lungo.

Li adoravo!

Però ci dovemmo comunque staccare e, prima di andare lasciai Alessandro e Alyssa un altro po' da soli.

Come da copione Alyssa pianse un sacco e toccò a me, poi, consolarla.

L'ultimo bacio che si diedero era al gusto di lacrime.

Infinitamente romantico.


Prima di partire demmo un ultimo sguardo alla nostra cameretta accertandoci di aver preso tutto.

Ci scese una lacrima, però dopotutto quello non era un addio, ma un arrivederci.


♥ ♥ ♥


Fell's Church era una città piccola. Piccolissima.

Casa nostra invece era grande a due piani, a poca distanza dal bosco.

Mi era dispiaciuto parecchio trasferirmi, ma alla notizia, per quanta fosse la tristezza, avevo avuto un buon presentimento. E il mio sesto senso, avevo imparato, non fallisce mai.

Però vedendo quella casa e sopratutto quella foresta la mia euforia si spense immediatamente e una grande angoscia di impadronì di me.

Come ho detto, il mio sesto senso non fallisce mai.


Appena arrivate io e Alyssa abbiamo svuotato gli scatoloni impiegandoci quasi un pomeriggio intero.

Il nostro lavoro era interrotto raramente da qualche piantino di mia sorella per via del suo ragazzo o da nostra madre che ci chiamava per qualche consiglio.

Al tramonto avevamo finito e le camere erano molto più confortevoli di com'erano al nostro arrivo.

La mia stanza era parecchio grande con i muri azzurri e il soffitto con le stelline (^^) in plastica gialle. Mi sarebbe piaciuto avere una finestra per guardare il cielo, ma non era il caso bucare il soffitto.

Con una scommessa, poi, ero riuscita ad aggiudicarmi il letto matrimoniale, mentre Alyssa ce l'aveva a una piazza e mezza.

Armadio, scrivania e libreria (capiente) erano disposti in ordine nel resto della camera.

Quella di Alyssa era simile con le pareti bianco-crema.

Le nostre due camere erano collegate da un bagno, che quindi era tutto per noi.

Anche qui abbiamo sistemato i nostri cosmetici, spazzole e asciugamani alla meno peggio, poi ci siamo fatte una doccia.

Poi finalmente, dopo una sostanziosa cena, siamo andate a dormire.


Stesa sul letto pensavo al nostro trasferimento.

Mi piangeva in cuore pensare che il mio Nicola e la mia Jessy erano rimaste a casa, ma contavo sul fatto che li avrei rivisti a Natale.

Poi non vedevo l'ora di andare a visitare la città, cosa che ero decisa a fare l'indomani. Dovevo anche passare per la libreria a ordinare i libri di scuola, al supermercato e se ci fossi riuscita anche in biblioteca.

I miei la mattina dopo avevano un colloquio di lavoro (motivo per cui ci eravamo trasferite) e quindi noi avremmo avuto la mattinata libera.

L'avrei usata per fare le commissioni, che Alyssa mi aiutasse o no.

Dovevo anche chiamare Nicola, glielo avevo promesso.

Sospirai. Non mi ero dimenticata della strana angoscia che mi aveva assalita appena messo piede nella proprietà.

Anche se non ne capivo il motivo, a me le cose nuove piacevano, non mi mettevano angoscia.

Bah, probabilmente anche il mio sesto senso era partito. E non sarebbe tornato tanto presto.


♥ ♥ ♥


La mattina dopo, come prestabilito io e Aly siamo uscite in città a fare compere dopo un abbondante colazione.

Ci siamo divise i compiti: io sarei andata alla libreria e lei al supermercato, poi l'avrei aspettata in biblioteca.

Ovviamente dopo aver vinto una scommessa.

In libreria ci misi un attimo. Ci avrei messo anche meno se non che ho scoperto che qui le persone sono parecchio pettegole.

Finito con la libraia che non la smetteva più di blaterare mi sono diretta in biblioteca.

Andai al reparto “Leggende e miti di Fell's Church” e iniziai a rovistare tra i libri.

Con mia grande sorpresa le leggende oltre che dei fondatori, parlavano dei vampiri.

E io i vampiri li AMO!

Mostri con i canini appuntiti che ti succhiano il sangue, pelle diafana e immensa bellezza!

Uaho!

Mi immersi per un bel po' tra quelle letture antiche, quando sentì una voce

-Katherine!-

Era Alyssa, ma non era sola.

Si portava dietro una ragazza con i capelli rossi e con il viso spruzzato di lentiggini che si presentò come Violet McCullough “Ma-tu-puoi-chiamarmi-Viò”.

Bene, era assodato che mi era simpatica!

-E tu sei Katherine, giusto? Alyssa mi ha parlato di te al supermercato! E mi sei sembrata subito molto simpatica! Spero diventeremo amiche!-

Quella ragazza era un fulmine a parlare.

E ovviamente mia sorella non poteva non metterci la bocca.

-L'ho incontrata al supermercato! E' troppo simpatica Katy! Siamo diventate subito amiche!-

Aly mi sembrava entusiasta e lei le amiche sapeva scegliersele bene, quindi perchè non fare amicizia?


Parlammo tutto il pomeriggio, la invitammo a casa nostra a prendere il te e poi ci rintanammo in camera mia.

Era stupendo chiacchierare con lei: ti coinvolgeva nel discorso in un modo a dir poco fenomenale e anche l'argomento più stupido lo rendeva interessante.

Ci raccontò della sua famiglia e noi della nostra.

La invitammo il giorno dopo e quello dopo ancora, con lei visitammo tutta la città sotto il sole tiepido d'estate e nei giorni più caldi facevamo il bagno al lago, poco dentro la foresta.

-Mia nonna non vuole che vada nella foresta.-

Iniziò casualmente un giorno mentre facevamo il bagno nelle acque fresche del lago.

Era una giornata di metà Agosto e quindi faceva molto caldo, in più ci stavamo godendo gli ultimi giorni di vacanza dato che di li a poco sarebbe iniziata la scuola.

-Perchè?- chiesi curiosa.

-Boh... dice che venire nella foresta è pericoloso... Anche se secondo me è partita via di testa. Pensa che è convinta di essere una strega, dice che può vedere con chi mi sposerò e quando morirò!-

-Uaho!- Alyssa era euforica. E io... beh io anche!

-Perchè non te lo fai dire?-

-Boh, dice che non sono ancora pronta.-

Chiudemmo lì la conversazione e ci dedicammo a cosa più importanti.


♥ ♥ ♥


E queste cosa sono?” pensai guardando un'espressione abnorme piena di x, y e z e di segni matematici non ancora identificati.

Era quasi Settembre e io e Alyssa dovevamo ancora finire i compiti.

Viò era partita con i suoi genitori una settimana non-so-dove e noi eravamo rimaste sole.

Pensai di chiedere aiuto a mia sorella, ma poi mi ricordai che la matematica non era il suo punto forte.

E quindi che dovevo cavarmela da sola.

Ero bravetta a scuola, da sempre. Nei temi facevo capolavori, storia e geografia le imparavo a memoria, scienze anche, ma matematica non mi andava proprio giù.

E geometria poi! Che gusto c'è a mettere tutti 'sti x, y, z e poi tutti quei problemi complicati in qui dovevi fare mille operazioni per trovare uno stupido perimetro...

Morsi la penna cercando una risposta soddisfacente che potesse aiutarmi a risolvere quella matassa di numeri, ma mi persi tra i miei pensieri e iniziai a immaginare come sarebbe stato il mio primo giorno di scuola, chi avremmo conosciuto,...

Intanto guardavo i granelli di polvere imprigionati in un raggio di sole che entrava dalla finestra, andandosi a posare delicatamente sul muro azzurro.

Ad un tratto un ombra passò davanti la finestra andando ad oscurare il piccolo raggio di sole.

Non me ne curai più di tanto.

Dopo pochi secondi sentì che Alyssa aveva cacciato un urlo seguito da un sonoro -Katyyyyy! Vieni qui!-

Mi alzai pesantemente dalla sedia, alterata per aver dovuto lasciare perdere il mio passatempo e mi diressi in bagno, per poi aprire la porta della stanza di mia sorella.

La vidi seduta sul letto con gli occhi sgranati in direzione della finestra.

Mi girai e non vidi nulla.

-Embè?- le domandai con crescente irritazione.

Quella lì mi avrebbe fatta impazzire, ne ero certa.

-Katy, guarda lì fuori!-

Aveva la voce terrorizzata.

E' un cadavere appeso all'albero? E' un matto che sta cercando di arrampicarsi? E'... un corvo! UN CORVO!”

Ero decisamente incazzata. E lei mi aveva chiamata lì per uno stupido animale con le ali, meglio identificato come volatile?

Mi girai e feci per uscire, cercando di non andare da lei a staccarle la testa a suon di schiaffoni, ma lei si alzò e mi girò nuovamente verso l'animale.

-G-Guarda! Ci fissa!-

-Ma che cazzo spari?- bene, ero esplosa, peggio per lei.

-E' uno stupido uccello, stupidamente chiamato corvo, sopra uno stupido ramo di uno stupido albero. Quindi non c'è alcun motivo di aver terrore. E ora me ne vado.-

Speravo di essere stata convincente, ma Alyssa mi tenne ancora per il braccio.

-Ma Katy! Ha le ali! E poi, davvero guarda bene, sembra ci fissi! Ho provato a scacciarlo in tutti i modi: muovendo le braccia o tirando i libri sulla finestra, ma niente!- disse facendo ampi gesti con il braccio che non mi stritolava l'arto.

Mi lasciai sfuggire un sorrisino e feci un sospiro teatrale.

Poi mi arresi e andai giù, sotto l'albero per tirargli dietro un sasso.

Presi la mira e non lo colpii solo perchè si alzò in volo.

Fece un giro attorno all'albero e poi mi venne addosso.

Si aggrappò alla mianspalla piantando gli artigli sulla carne.

Cacciai un urlo e girai lo sguardo per paura che quel maledetto uccellaccio mi graffiasse anche il viso.

Urlando cercai di scacciarlo e quando se ne andò ebbi coraggio di guardare che cosa erano riusciti a farmi i suoi artigli.

Sotto uno strato di sangue fresco spiccava un graffio che partiva dalla spalla e continuava, per circa cinque centimetri, verso il gomito.

Guardai il punto dove era scomparso e a voce alta gli augurai di morire presto e tra atroci sofferenze.

Quando Alyssa aveva finito di medicarmi ero ancora intenta a scagliargli maledizioni in tutte le lingue che conoscevo.

Avrei odiato i corvi per tutta la vita.


♥ ♥ ♥


Violet tornò il giorno prima della scuola. Passò velocemente a casa nostra a fare un salutino a noi e ai nostri genitori e ci promise che l'indomani ci avrebbe raccontato tutto.

Cavoli, mi sembrava passato un secolo dalla fine della scuola, dall'ultima volta che avevo visto i miei migliori amici di persona e dalla prima volta che avevo incontrato Viò, ed ero sicura fosse così anche per Alyssa.

E quindi eccoci qui, l'ultima sera di vacanza a guardare le stelle, nella camera di Alyssa, ricordando la nostra vita passata e programmando quella futura con l'arrivo dei 18 anni.

-Tu che farai Katy quando finirai la scuola?-

-Non lo so... credo che vivrò ancora un po' con mamma e papà, poi se mi troverò un ragazzo andrò ad abitare con lui.-

-Io andrò a vivere con Ale!- mi disse con entusiasmo,

-Ma Katy...?-

-Dimmi Aly.-

-Secondo te ci ameremo per sempre? E se non fosse così, lo lascerei prima io o viceversa? E ne troverei un altro che amerò così tanto come amo lui? Mi sembra così strano pensare di non amare Alessandro...-

-Oh Alyssa, non ne ho idea. Ma se ti può tranquillizzare ora come ora tu e Ale sembrate fatti l'uno per l'altra.-

-E tu lo troverai mai il grande amore? Come deve essere per te il ragazzo ideale?-

Oddio, Aly, che domande complicate!

Magari lo sapessi, sai quanto meglio starei? Tu che hai avuto una vita sentimentale da favola e io che non ho mai dato un bacio, un vero bacio ad un ragazzo...

-Non lo so Aly, non lo so.- mi limitai a risponderle con un sospiro.


Me ne stavo stesa a letto a pensare alla conversazione avuta poco prima con la mia sorellina.

Se avrei mai trovato il grande amore? No, non credevo proprio.

Non avrei mai provato un amore travolgente come quello di Alyssa e Alessandro, ne ero sicura.

Mai avrei conosciuto il ragazzo che volevo, perchè sembrava che nessuno andasse bene per me.

Tutti si chiedevano come mai non avessi ancora un ragazzo, “Non ho ancora trovato quello giusto”, ho sempre risposto io.

Certo, le mie cotte le ho avute, ma mai tanto travolgenti da potersi chiamare “amore”.

E sicuramente il mio primo bacio è troppo importante per essere dato al risultato di una semplice cottarella.

Devo solo aspettare, come mi dice sempre mia mamma!

Devo solo aspettare...


♥ ♥ ♥


La mattina dopo sarebbe iniziata la scuola.

Io e Alyssa fummo svegliate da nostra madre.

Quando aprii le tende pensai che niente avrebbe potuto rovinarmi la giornata: era il mio primo giorno di scuola!

Niente di più sbagliato.

Il tempo faceva schifo, nuvoloni grigi coprivano il cielo e sembrava stesse per piovere da un momento all'altro.

Successivamente mi girai per andare in bagno e inciampai sulla cartella di scuola cadendo con la faccia a terra.

Ma ovviamente, visto che le disgrazie non vengono mai da sole, andando a scuola con a fianco Violet e Alyssa non vidi il marciapiede e caddi -di nuovo- per terra, sbucciandomi i palmi delle mani.

Non tirai quattro parolacce perchè niente e dico niente avrebbe potuto rovinarmi quella giornata, quindi mi rialzai da terra con il sorriso in faccia. Sorriso ebete, ma pur sempre un sorriso.


Arrivammo a scuola con praticamente venti minuti di anticipo e con Violet che salutava chiunque.

Io e Aly ci limitavamo a lanciare sorrisi cortesi a destra e a manca, tanto per fare bella impressione.

Alcuni ragazzi ci guardavano con interesse, probabilmente d'estate le loro famiglie erano volute scappare dal quel paesino dimenticato da Dio e quindi non ci avevano mai viste, altri invece ricambiavano con calore i nostri sorrisi.

Beh, dopotutto forse non sarebbe stato così difficile ambientarci.

Prima dell'apertura dei cancelli Violet si fermò a parlare con una ragazza tutta lentiggini e un ragazzo moro che la teneva per mano.

Poco dopo scoprimmo i loro nomi: Alice Bennett e Mike Smith, fidanzati felicemente da 5 anni.

Non me ne poteva fregar di meno.

La prima cosa che facemmo appena entrati a scuola fu andare in segreteria a ritirare gli orari delle lezioni, poi li confrontammo con quelli di Violet: io avevo lezione con lei la la prima e la seconda ora, quel giorno, mentre la quinta ce l'avevo con mia sorella.

Per le altre sarei stata sola soletta.


Prima di iniziare le lezioni Viò voleva a tutti i costi mostrarci la scuola.

-No,- le abbiamo detto -ce la mostrerai dopo, tra poco suona la campanella.-

Ma lei niente, cocciuta come un asino ci volle mostrare, prima di tutto i nostri armadietti.

La conoscevo da parecchio per sapere che in quei cinque minuti di tempo ci saremmo cacciate in un guaio. Sesto senso infallibile.

Come volevasi dimostrare quella sciocca della mia amica aveva deciso di intraprendere una gara di corsa con il suo amico immaginario e, mentre si apprestava a girare un angolo con me dietro, non si sa come, non si sa perchè, è andata a sbattere addosso a qualcuno e mi ha trascinata giù con lei.

Ma che ca...”

Alzai la testa e guardai i due ragazzi e la ragazza che avevo davanti.

..

....

S.O.S, ripeto S.O.S.

Serve aiuto nel cervello di Katherine Evans. Mandate i rinforzi!

..

.....

...volo”

Conclusi il mio pensiero fissando i tre diretti interessati che stavo per maledire insieme a quell'amore della mia amica che ci era andata addosso.

-Oh, scusate tanto.-

Ci disse la ragazza bionda con gli occhi azzurri, scusandosi come se fosse stata colpa sua.

Alzai un poco la testa e incontrai il suo sguardo e mi venne spontaneo sorriderle.

Poi, dopo essermi alzata squadrai gli altri due: il primo sorridente, alto poco più della ragazza, capelli scuri, mossi e occhi verdi, l'altro ancora più alto del primo capelli e occhi azzurro ghiaccio.

B-E-L-L-I-S-S-I-M-I.

Ma bene!

Meglio di così si muore!

Adesso avrei incontrato anche Edward Cullen aggirarsi per i corridoi. Ed era inutile dire che gli sarei saltata addosso.

Mi guardai in giro per assicurarmi che non fossero tre nuovi membri della celebre famiglia Cullen.

Forse, e dico forse, risultavo leggermente stupida, quindi mi rigirai per guardare i ragazzi davanti a noi.

Pregai tutti i Kami che non fossero davvero capaci di leggere nella mente perchè altrimenti mi sarei buttata dalla finestra del bagno di casa mia e sfoderai il mio sorriso migliore.



Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Vi chiedo, in futuro, di portare un po' di pazienza, visto che i capitoli per i miei standard sono lunghi (6 pagine di Open Office) e adesso che inizia la scuola ho ancora meno tempo per scrivere.

Comunque ecco le risposte alle recensioni!

Deny1994: Ciao!!! Grazie mille per il consiglio, come vedi mi è stato molto utile! Spero ti sia piaciuto anche il prologo! Con la speranza che il capitolo sia di tuo gradimento, tanti saluti, °°Sam°°


Vaned1995: Wiii, grazie mille per i complimenti, mi hai gasata in un modo pazzesco! Sono felice che il nome della protagonista ti piaccia, ma per vedere la reazione di Damon ho paura dovrai aspettare il capitolo 2! Spero che questo, comunque, sia di tuo gradimento! °°Sam°°


Infine ringrazio chi ha aggiunto la storia tra i preferiti:

- Vaned1995

-SYLPHIDE88

E tra le seguite:

- BonnieMora

- Darkbaby

- Jekagnegne

- Vaned1995


Grazie mille a tutte!

°°Samirina°°


  
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