Impatto solare
Note
dell’autore: Eccovi il primo capitolo dell’episodio “Impatto
solare” della mia terza stagione con Rose, questo è un capitolo che va
collocato prima dell’episodio, mi è venuto in mente dopo aver rivisto Blink.
Leggete e
commentate, aspetto le vostre recesioni.
Disclaimer: Doctor
Who e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i
diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento
Capitolo 1
Piccola avventura
Rose dopo una bella dormita, quella mattina era di
buonumore aveva ritrovato la sua felpa lilla, che aveva cercato per giorni, e
alla fine l’aveva trovata nella soffitta del Tardis, senza neanche sapere come
ci era finita. Arrivò nella sala della console canticchiando la canzone di
Elvis e ripensando alla splendida serata che lei e il Dottore avevano passato
insieme. Diede un occhiata in giro, Martha ancora non si era vista e il Dottore
era impegnato in una delle sue manutenzioni alla console, era così concentrato
da non accorgersi di lei.
“Ehi!” lo chiamò attirando la sua attenzione, il Dottore
per la sorpresa saltò in aria e sbatté la testa contro la console, Rose
trattenne una risata.
“Ohi!” si lamentò grattandosi il punto dolorante, Rose si
mise seduta davanti a lui.
“Tutto bene?” gli chiese trattenendosi dal ridere.
“Dovresti avvertirmi prima.” Le rispose un po’
scorbutico.
“Scusa.” Si scusò lei.
“Allora cosa stavi facendo?” chiese curiosa, il Dottore
mise in tasca il cacciavite sonico che aveva usato.
“Soliti controlli di manutenzione. Credevo che ancora
dormivi.” Rispose.
“Non avevo più sonno. Dov’è Martha?” chiese invece lei
guadandosi attorno.
“Ancora non l’ho vista.” Disse
“Vedo che hai trovato la tua felpa.” Disse notando la
felpa che indossava, mentre si alzava e mettendosi allo schermo, Rose gli fu
subito dietro.
“Si, la cosa buffa e che lo trovata nella soffitta del
Tardis, mentre cercavo il regalo per mamma.” Rispose la ragazza.
“Tu per caso hai idea di come ci sia finita lì?” chiese
innocentemente, il Dottore le sorrise voltandosi a guardarla.
“Te la sarai dimentica lì per qualche ragione.” Le
rispose, ritornando a concentrarsi sul monitor.
“Allora, stavolta dove ci porti?” chiese cambiando
discorso.
“Uhm …. vediamo un po’… forse c’è un posto dove ti piacerebbe
andare.” Le rispose pensandoci su, Rose sorrise mordendosi il labbro inferiore.
“Davvero?” chiese speranzosa.
“Si, che ne pensi di andare.… non lo so, ad Atene.…
magari nel periodo di massimo splendore.… oppure posiamo andare su qualche
pianete sconosciuto.. o ancora lasciare che sia il Tardis a decidere.” Le
propose avvicinandosi.
“L’ultima opzione mi diverte di più.” Affermò la ragazza,
gli guardò le labbra desiderosa di poterlo baciare, quanto le sarebbe piaciuto.
“Bene. Controlli modalità casuali inseriti.” Disse
giocherellando con i comandi del Tardis, mentre la ragazza lo osservava, nella
stanza arrivò anche Martha, allegra e pimpante
“Buongiorno.” Salutò entrando.
“Arrivi giusto in tempo.” Disse il Dottore, prima di
avviare il Tardis.
“Ehi, dormito bene?” chiese Rose.
“Splendidamente, anche se qualcuno si è messo a suonare
in mezzo alla notte.” Disse guardando il Dottore.
“Si sentiva così forte?” chiese il Dottore.
“Tu non lo hai sentito?” chiese la ragazza a Rose,che
imbarazzata guardò il Dottore.
“Oh … beh ecco ero con lui.” Disse sorridendole
timidamente. Un suono del Tardis attirò l’attenzione dei tre ponendo fine alla
discussione.
“Che succede?” chiese Rose guardando verso il monitor
accanto al Dottore.
“Vediamo.… Uhm, interessante.… oh molto interessante.”
Disse sorridendo.
“Allora cosa succede?” chiese Martha.
“Qualcosa di divertente?” chiese invece Rose,
riconoscendo il sorriso che, il Dottore aveva sulle labbra.
“Mi sa che la nostra piccola gita dovrà aspettare.” Disse
impostando le coordinate.
“Ma che succede?” chiese ancora Martha.
“Una covata rossa, su Londra.” Disse raggiante.
“Torniamo di nuovo a casa?” chiese Martha un po’ delusa.
Rose e Martha uscirono dal Tardis, che si era fermato in
un vicolo accanto al centro di Londra, Rose aveva sulle spalle una serie di
frecce.
“Fantastico, mi avete promesso viaggi nel tempo e nello
spazio, invece alla fine ci ritroviamo sempre a Londra.” Si lamentò Martha,
mentre l’altra si guardava attorno.
“Oh cavolo ha sbagliato di nuovo.” Disse ignorando la sua
amica, entrò di nuovo nella navicella.
“Ti sei nuovamente confuso.” Disse avvicinandosi alla
console, dove il Dottore al disotto della grata stava cercando qualcosa.
“Come mi sono confuso?” disse tirando fuori la testa.
“Beh, avrai sbagliato le coordinate, dovevamo andare
vicino a Queen Street, invece ci troviamo da tutt’altra parte.” Si lamento la
ragazza, i Dottore venne fuori con un arco per le frecce.
“Oh .… sapevo di averlo ancora.” Disse sorridendo, Rose
alzò gli occhi al cielo.
“Dottore!” lo richiamò, cercando di farlo concentrare.
“Si, scusa, che stavi dicendo?” chiese tornando a
concentrarsi su di lei.
“Hai sbagliato le cordonate, di nuovo.” Gli spiegò.
“Impossibile.” Disse avvicinandosi allo schermo, Martha
rientrò nel Tardis.
“Si può sapere cosa state combinando voi due, dobbiamo
andare.” Disse la ragazza entrando.
“Prenditela con lui.” Si difese Rose indicando il
Dottore.
“Argh .… il Tardis ha bisogno
di calibrarsi. Pazienza andremo a piedi.” Disse il Dottore.
“Cosa?” chiese sconvolta Martha.
“Non arriveremo mai in tempo.” Continuò Rose.
“Vergognati Tyler, mai demoralizzarsi, lo dovresti
sapere.” Disse riprendendo l’arco in mano.
“Una bella corsetta e arriveremo in tempo.” Aggiunse
sorridendo.
“Scordatelo, prenderemo un taxi stavolta.”rispose Martha
avviandosi di nuovo fuori.
“Ecco, questa soluzione mi piace di più.” Aggiunse Rose.
“Ma così non è molto divertente.” Si lamentò i Dottore,
la bionda lo prese per mano e fece strada.
“Avanti non fare il bambinone, ti prometto che al ritorno
ci faremo una bella corsa.” Gli promise uscendo dal Tardis, il Dottore le
sorrise e le strinse ancora di più la mano.
Entrarono nel Tardis sghignazzando come tre adolescenti,
ricoperti da una strana sostanza verdognola.
“Oh mio Dio! Non c’e la faccio più” disse Rose tra le
lacrime mentre si accasciava sul sedile del pilota, il Dottore invece si
affrettò a portare il Tardis nel vortice.
”No riesco a credere a quello che abbiamo fatto.”
Aggiunse Martha, tenendosi i fianchi.
“Questo si ch’è divertimento.” Continuò Rose guardando
verso il Dottore.
“Oh ma è stato brillante, assolutamente fantastico.”
Disse il Dottore mentre si metteva accanto a Rose.
“Soprattutto quando la madre si è accorta di quello che
stavamo per fare.” Aggiunse Rose.
“Sarà l caso di andarmi a dare una bella pulita.” Disse
invece Martha riprendendo fiato, uscendo dalla stanza.
“Avanti Rose, mi
vuoi forse dire che non ti sei divertita, che non è stato fantastico?” chiese
retorico il Dottore, la ragazza scoppiò a ridere di nuovo, seguita dal Dottore.
“Questa.… questa è una storia da non dimenticare.” Disse
il Dottore tra le risate, Rose si asciugò le lacrime e prese un lungo respiro
per calmare le risate. Guardò verso il Dottore, una domanda gli ronzava per la
mente da qualche ora.
“Chi era quella ragazza che ti ha fermato?” chiese
innocentemente guardando da tutt’altra parte, come se la cosa non le
interessasse realmente.
“Un amica .… a quanto sembra.” Rispose vagamente.
“Cosa ti ha dato?” chiese ancora con curiosità.
“Una specie di kit di sopravivenza, dice che in futuro
potrebbe servirci.” Le spiegò tirando fuori il blocco che la ragazza gli aveva
consegnato.
“Adesso che si fa?” chiese il Dottore, cambiando
discorso.
“Io direi di andarci a dare una bella ripulita. Sperando
che questa roba si tolga facilmente.” Disse mentre cercava di togliere quella
sostanza dai suoi capelli.
“Credo sia una buona idea, poi prometto di portarti
ovunque tu desideri, cara mia Rose.” Annunciò alzandosi, la ragazza fece lo
stesso.
“Interessante, ci sono due o tre posti dove mi hai detto
che mi avresti portato, ma non lo hai mai fatto.” Disse iniziando ad uscire
dalla stanza.
“Ogni tuo desiderio è un ordine, lo sai.” Disse andandole
dietro.
“Dovrò sfruttare di più questa opzione.” Rispose
facendogli una linguaccia, fermandosi davanti alla sua camera.
“Sono sicuro che me ne pentirò.” Le rispose alzando gli
occhi al cielo.
“Spero solo che questa cosa verde non rovini questa
felpa. Adoro questa felpa.” Disse la ragazza cambiando discorso.
“Tranquilla non è dannosa.… Beh .… non proprio.”
Riflette.
“Ok, sarà meglio cambiarci. A dopo.” Disse entrando in
camera.
Fine
Capitolo 1