Note
dell’autore: Eccovi il secondo capitolo dell’episodio “Impatto
solare” della mia terza stagione con Rose, spero che vi piaccia, con questo
entriamo nel vivo della storia.
Comunque
spero entro domani di aggiornare anche l’altra storia, voi continuate a
seguirmi.
Capitolo 2
Richiesta d’aiuto
Poco dopo il Dottore, aspettando che Rose fosse pronta
per il prossimo viaggio, si mise a fare i soliti lavoretti di manutenzione al
Tardis. Sbuffò frustrato perché sembrava che non riusciva mai a trovare un
momento adatto per parlare con Rose, ogni volta succedeva qualcosa o venivano
interrotti. Era diventato il suo chiodo fisso, Rose, Rose non faceva altro che
pensare a lei, non faceva altro che pensare a loro, a quello che potrebbe
essere. Sentì qualcuno entrare nella sala, balzò subito in piedi sperando si
trattasse di Rose, ma rimase un po’ deluso nel vedere solo Martha.
“Rieccomi, pronta per il prossimo viaggio.” Disse la
ragazza sorridendogli.
“Giusto!” disse prendendo a giocare con i comandi del
Tardis, senza una vera motivazione.
“Allora, stavolta dove ci porti?” chiese avvicinandosi.
“Ah non lo so ancora, volevo aspettare Rose.” Disse senza
dargli troppo peso, Martha sorrise.
“Oh, quasi dimenticavo. Telefono prego.” Le disse
porgendole la mano, la ragazza lo guardò confusa.
“Come scusa?” chiese.
“Ho bisogno del tuo telefono.” Insistette senza
specificare. Con qualche dubbio, Martha gli diede il suo cellulare.
“Cosa devi fare?” chiese, vedendo che tirava fuori anche
il cacciavite sonico.
“Un attimo di pazienza e lo vedrai.” Disse puntando il
cacciavite sul telefono. Rose entrò in quel momento nella sala.
“Ehi che state facendo?” chiese avvicinandosi a Martha.
“Non ne ho idea, ha voluto il mio telefono, e adesso non
so cosa vuole fargli.” Spiegò con un po’ di preoccupazione, Rose le sorrise e
si avvicinò al Dottore.
“Ecco, il roaming universale.” Disse lanciandole il
telefono.
“Il cosa?” chiese confusa.
“Il tuo telefono è appena diventato super.” Specificò
Rose.
“In qualunque parte del tempo o dello spazio ci troviamo,
avrai sempre il segnale.” Spiegò il Dottore girando attorno alla console.
“E’ stupendo, posso davvero chiamare chiunque, da
qualsiasi parte.” Disse la ragazza entusiasta all’idea.
“Provare per credere.” Le suggerì Rose, mentre si
guardava con il Dottore.
“Privilegio di chi viaggia spesso.” Aggiunse il Dottore.
“Allora Rose, dove hai deciso di andare?” le chiese,
cambiando discorso.
“Oh beh ecco …. ci sarebbe Barcellona da visitare, o non
lo so, ci potresti portare a qualche concerto.” Suggerì la ragazza, facendo
spuntare la lingua trai denti.
“Barcellona ah? In effetti non ci siamo più andati.”
Ragionò il Dottore.
“Perché stavolta non fai decidere me?” chiese Martha
intromettendosi. Rose e il Dottore si guardarono.
“Oh …. Beh ….” tentò di rispondere il Dottore in
difficoltà, rendendosi conto di non aver mai chiesto a Martha dove le sarebbe piaciuto
andare, a differenza di come aveva fatto con Rose la prima volta.
“Si …. direi che sarebbe una bella idea.” Intervenne
Rose.
Prima che la ragazza decidesse, il Tardis tremò per un
attimo, i tre si aggrapparono alla console, una sirena iniziò a suonare.
“Che succede?” chiese Rose guardando il Dottore.
“Richiesta d’aiuto, blocco tutto. Rose potresti.” Le
indicò un pulsante giallo al di fuori della sua portata, la ragazza si aggrappò
alla console e si mosse in direzione dell’interruttore.
“Potrebbe esserci un po’ di ….” Cercò di avvertire, ma il
Tardis atterrò bruscamente facendo cadere tutti e tre sulla grata del Tardis
“Turbolenza .… scusate.” Disse rialzandosi.
“Tutto bene?” chiese Rose aiutando Martha ad alzarsi.
“Si, devo solo abituarmi a questi atterraggi di fortuna.”
Disse la ragazza, il Dottore passò correndo tra le due.
“Andiamo, non perdiamo tempo, diamo un occhiata fuori.”
Disse aprendo le porte del Tardis.
Dopo essersi accorto di cosa stava per accadere, il
Dottore corse verso il capitano prendendola per le braccia.
“Quanto siete?” chiese allarmato.
“Sette inclusi noi.” Rispose la donna.
“Trasportiamo merci nelle galassia, e tutto
automatizzato, noi pensiamo solo.…” stava cercando di spiegare l’altro, ma il
Dottore lo interruppe.
“Chiamate gli altri vi porto via.” Disse correndo verso
la porta da cui erano entrati, mentre gli altri tentavano di fermarlo.
Non appena aprì la porta fu investito da un ondata di
vapore caldo, che lo fece cadere a terra, Rose fu subito accanto a lui,
aiutandolo ad alzarsi, mentre l’ultima arrivata protetta da una tuta chiudeva
la porta.
“La mia nave è li
dentro.” Disse con furia.
“Nella camera di ventilazione?” chiese il ragazzo più
giovane.
“E’ la nostra via d’uscita.” Aggiunse ancora.
“La temperatura è infernale lì dentro, più di tre mila
gradi e continua a salire.” Informò la ragazza che aveva chiuso la porta.
“Più ci avviciniamo al sole, più si riscalda la stanza.”
Aggiunse il ragazzo, Martha e Rose guardarono verso il Dottore.
“Siamo bloccati qui?” chiese preoccupata.
“Dottore!” lo chiamò Rose dolcemente, non era certo la
prima volta che succedeva.
“Risolvere anche stavolta vedrai.” La rassicurò il
Dottore guardandola dritto negli occhi.
“Dobbiamo far
ripartire la nave, la sala macchine è quaggiù giusto?” disse rivolto agli
altri, prese la mano di Rose correndo via seguito dagli altri.
Fine
Capitolo 2
Note finali: Su ragazzi lasciate una piccola recensione (anche di due
parole) per capire se la storia vi sta
piacendo o meno, accetto anche (soprattutto) le critiche, scatenatevi.