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Autore: Iurin    10/09/2010    2 recensioni
Un probabile seguito de "La fabbrica di cioccolato!" .....propongo di fare una ola a Willy Wonka!!! xD
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di nuovo dal dentista

Una settimana dopo tornai dal dottor Wilbur Wonka…viveva in una palazzina in un quartiere non molto lontano da casa mia…ero venuta a conoscenza che prima la sua abitazione era collocata in una zona praticamente in mezzo al nulla, ma credo che poi si sia trasferito per stare un po’ più vicino a suo figlio…per fortuna! Perché sinceramente di macinare chilometri e chilometri con la mia macchina scassata non mi andava per niente! Comunque come stavo dicendo mi ero recata dal dentista, e avevo suonato il campanello, infatti poco dopo il signor Wonka mi venne ad aprire con una faccia molto…vampiresca oserei dire…come suo solito d’altronde.
“Sì?” mi disse
“ehm…”risposi “Sono Julia Davis…si ricorda di me? Doveva controllarmi i denti.”
“Oh , sì, venga dentro prego, prima che muoia congelata.”
Mi fece entrare. Era un ambiente molto sobrio, ma anche molto caldo. Meno male, perché faceva freddissimo: eravamo più o meno a metà gennaio, e già la neve era alta più di un metro! Ma visto un inverno così! Comunque mi tolsi il cappotto e la sciarpa e salii le scale insieme al dentista. Entrammo nello studio e io mi sedetti come la settimana precedente su quella poltrona senza braccioli e quando il signor Wonka abbassò una leva lo schienale si inclinò di botto, e io lo seguii…dando per altro una capocciata al poggiatesta…aprii la bocca e il medico iniziò nel vero senso della parola a scrutarmi i denti con sguardo preciso e professionale. Dopo qualche minuto di silenzio passato in questa maniera il dottor Wonka mi disse:
“Perfetto…l’otturazione non ha subito danni e gli altri denti sono come al solito, cioè…”
Ecco, lo sapevo: avrebbe fatto un commento poco gentile, c’avrei giurato…ma feci bene a non giurare, perché il telefono squillò, e il dentista non finì la frase, bensì andò a rispondere:
“Pronto?”Silenzio.“Sì, l’avevo capito che eri tu………davvero? E per la pubblicità?.............sicuro? non attirano molto………ok, tanto sei tu che decidi………forse una rimodernata………ehm, ci sei ancora? Ah, ok….ok, va bene pure così! Si sono sicuro…ok…va bene…ciao.”
La cornetta venne riattaccata e il dottor Wonka tornò alla mia postazione pensoso…si vedeva chiaramente che un dubbio lo assaliva, e forse voleva un consiglio, perché infatti dopo che si fu accomodato sullo sgabello disse:
“Era mio figlio…il ragazzo dell’altra volta. Se lo ricorda?”
E come dimenticarselo!
“Sì, Willy Wonka, no?” risposi.
“Proprio lui. Lo conosce?”
“Sì, beh, di fama più che altro.”
“Ah…comunque ha inventato una nuova caramella.”
“Sì, quella dell’altra volta.”
“Esattamente…e mi ha telefonato adesso per dirmi che tutto è pronto per lanciarla sul mercato.”
“Davvero? Non vedo l’ora di assaggiarla. Deve essere spettacolare!”
“oh sì, su questo non ci piove, però…insomma…non crede che per far vendere un prodotto ci voglia anche una buona pubblicità?”
“Sì, è naturale! Una buona immagine invoglia il consumatore a provare quel prodotto…perché lo incuriosisce.”
“Stessa cosa che penso io…e infatti gli stavo suggerendo di modificare i suoi cartelloni pubblicitari, perché…sinceramente…non attirano per niente…”
“Sì, sono un po’…come dire…sciapi.”
“Sì, infatti…sempre quelle marionette…lui le adora, ma sono monotone…sempre con quel sorriso finto in faccia…ci vorrebbe, come ho già detto a Willy, una rimodernata, qualcosa di accattivante.”
Eh già, il dottor Wonka aveva perfettamente ragione: è la prima impressione che conta…certo, non sto parlando delle persone! Dico a livello commerciale! Comunque fato sta che il signor Wonka di punto in bianco mi chiese:
“Non è che lei conosce qualcuno che potrebbe aiutarmi in questa opera di rimodernizzazione?”
We! E c’era bisogno di chiederlo?
“Mais oui!” risposi “ci sono io! Creare cartelloni pubblicitari è la mia professione!”
Wilbur Wonka mi guardò in un modo un po’ sorpreso…forse non si aspettava che io potessi aiutarlo in prima persona…mah! Fatto sta che lui mi rispose:
“Sul serio? E…e se prova a convincerlo lei? Insomma…se è il suo lavoro dovrebbe darle retta se è lei che gli dà dei consigli.”
“Io? Intende…proprio io?”
“Certo, perché no? Chiamo Willy e fisso un appuntamento per lei, così ne parlate un po’ e magari riesce pure a convincerlo.”
Che…che…non riuscivo più a pensare… che occasione meravigliosa! Avevo un appuntamento niente popo di meno che con Willy Wonka! Il produttore di dolci più conosciuto al mondo! Quello era il mio momento: avrei convinto Wonka e gli avrei fatto fare un contratto, e Alex finalmente mi avrebbe notata! Risposi al dottor Wonka praticamente balbettando:
“io…io…dice davvero? Lei…sarebbe disposto?”
“Sicuro! È un bene per il lavoro di Willy piacere alla gente, no?”
Caso mai è un bene per me! Comunque risposi:
“Certo!”
“Perfetto allora. Lo chiamo subito.”
E si alzò di nuovo dallo sgabello.
“Intende adesso?” esclamai “Proprio adesso?”
Mi stava venendo l’ansia…mamma mia…che avrebbe detto lui? Sarebbe stato disposto ad accettare?
“Sì, adesso.” Rispose il dentista “Ci metto due minuti.”
Alzò la cornetta del telefono e compose un numero. Poco dopo disse:
“Pronto? Sì salve, vorrei parlare con il signor Wonka…...suo padre…ah, è occupato? Gli può dire che è importante? Sì, attendo.” Passò qualche secondo e poi ricominciò a parlare: “Oh, ciao! Scusa se ti disturbo.”
Stranamente quello che diceva il figlio lo sentivo pure io…magari era un problema nella linea, o Willy Wonka parlava troppo forte…comunque infatti sentii un leggero non c’è problema dall’altra parte del filo.
“Comunque,” disse il dottore “Ti volevo dire che ho trovato qualcuno disposto a risolvere quel problema dei cartelloni…”
“Quale problema?”
“Ma sì, la rimodernizzazione…”
“non ce n’è bisogno, grazie.”
“Per me sarebbe meglio…” pausa “ma ci sei?”
“Sì, ci sono. Credo però che tu stia errando: la mia fabbrica è perfetta, sia per i fattori interni che per quelli esterni.”
Acido…
“Se almeno ci provassi!” disse il padre “Sei come quand’eri bambino…ti impunti sulle cose e allora quello che dici è legge! Possibile che non accetti i consigli di nessuno?”
Oh mamma mia…si prevedeva una bella litigata, ma con tutta me stessa speravo che non avvenisse: poi io sarei passata come la causa di quella discussione! Ci fu un attimo di pausa, dopodiché Willy rispose:
“E va bene…che vorresti fare?”
“Allora…Ho qui davanti a me una ragazza che si occupa proprio di ciò che ti serve: potrebbe aiutarti! Incontratevi, così…”
“può parlare al telefono con un Umpa Lumpa.”
Oddio…e adesso di che stava parlando? Uffa! Oltre che acido questo qui parla pure strano!
“non sarebbe meglio se ne discuteste insieme a quattr’occhi? Se non ha nessuna idea di dove tu viva o di come sia la fabbrica esattamente, come fa a fare un buon lavoro?”
“Ok ,ok, dille di venire dopodomani alle 11 davanti ai cancelli.”
Il dottor Wonka si girò verso di me dicendomi:
“Va bene dopodomani alle 11?”
Stavo per rispondere, ma Willy parlò al posto mio:
“Certo che va bene! Gli altri giorni sono impegnato!”
Io annuii quasi tremando, e il dottore dopo aver salutato il figlio chiuse la conversazione…pensai subito a come sarebbe stato incontrare il famoso e misterioso Willy Wonka…e di tutta risposta un brivido mi salì lungo la schiena. Quell’uomo mi spaventava…mi avrebbe sicuramente trattata da zerbino…ma se volevo farmi notare da Alex dovevo andarci per forza.
Il dottor Wonka a quel punto riprese a visitarmi…chissà che avrebbe detto Stacy quando le avrei parlato di tutto ciò che era successo!

   
 
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