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Autore: yori    16/09/2010    4 recensioni
Passò alla foto successiva, con stupore si accorse che vi erano ritratti: Bardack, il padre di Goku, e il signor Vegeta, il padre di Vegeta.
Indossavano entrambi la tuta da combattimento, sembravano molto amici, ma in mezzo a loro una ragazza stupenda dai capelli corvini sorrideva raggiante. Doveva esser la madre di Goku, ricordava di aver visto una foto una volta a casa dell‘amico, era veramente bellissima.
Lesse la didascalia: Vegeta Prince, Bardack Son vincitori del torneo Nazionale di arti marziali. Non era riportato però il nome della ragazza, Bulma tentò di ricordare, poi le venne in mente: Varza, ecco il nome della madre di Goku.
“Guarda Vegeta c‘è tuo padre in questa foto, con i genitori di Goku!”
Disse lei sorridente all’indirizzo del ragazzo, presa dall’euforia non si era ricordata che Vegeta odiava il padre e che, quindi, non gli faceva certo piacere vederlo ritratto.
“Bello schifo!”
Disse lui lapidario senza neanche guardare la foto che Bulma gli stava mostrando.
“Ma che modi! Non si può proprio parlare con te!”
Lui non rispose, ma lei continuò.
“I vostri genitori sembravano molto amici, chissà perché non lo sono più? Forse tu e Goku potreste diventarlo al posto loro, mi sembrate molto simili e …”
Ma Vegeta la blocco, strappandole la cornice di mano e buttandola a terra. Bulma non l’aveva mai visto così furioso, temeva davvero per la sua stessa incolumità.
“Fatti gli affari tuoi! Se continui a ficcare il naso finirai per scottarti”

Testo revisionato e corretto da Vegeta90
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bardack, Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Superbia'
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Un nuovo orizzonte


 

Sei mesi dopo


La gola le si era seccata, il cuore le scalpitava nel petto mentre osservava la folla di studenti in divisa sotto il palco. Si era alzata con le gambe tremanti e quel foglio stretto nella mano. In prima fila tutti i suoi amici: Chichi con il suo grosso pancione, Goku con il suo raggiante sorriso, Crilin con la sua adorata C18 e tutti gli altri. Solo una sedia era vuota, Goku la teneva occupata. Guardò intorno, ma dov’era finito!? Giocò con le dita, le mani le sudavano. Il preside le fece segno di alzarsi, e Bulma obbedì, sospirando e cercando di smaltire l’ansia. Si mise vicino al microfono, e vi batté sopra la mano, per sentire se andava, poi guardò di nuovo la platea e dal fondo del cortile lo vide. Sorrise, mentre lui si poggiava ad un albero rimanendo in disparte.
Prese, così, forza e cominciò a parlare.


Sono Bulma Brief e sono qui oggi in veste di rappresentante di voi studenti.
Forse molti si riconosceranno in me, forse in molti non mi conoscono neppure, ci siamo sfiorati, abbiamo percorso gli stessi corridoi, odiato gli stessi professori, provato passioni simili, oppure diverse, ma quello che conta è che siamo partiti tutti dallo stesso punto, prendendo strade diverse, che a volte si sono intrecciate in modo strano, o magari non si sono incontrate affatto, ma giungendo tutte in un unico fulcro, su di un unico piano: qui, per partire di nuovo insieme verso un futuro, che ci attende impaziente. Quello che voglio dare a tutti voi, oggi, è un augurio, una vecchia vita finisce, ma chissà non ne cominci una nuova migliore …

Bulma si alzò quella mattina, il sole splendeva alto nel cielo. Sbadigliò sonoramente e si avviò verso il bagno per prepararsi. Era una giornata molto importante per tutti. Tutto era cambiato in quei mesi. Dopo l’incidente molto di quello che era stato in precedenza era mutato. Come prima cosa: lei non era più la stessa. Era maturata molto, era diventata una donna, e soprattutto ora sapeva dire che cos’era l’amore.
Poi beh, finalmente Vegeta non era più solo. Si avvicinò al suo letto adagiandosi al suo fianco.
“Sei già sveglia!?”
Disse lui rigirandosi tra le lenzuola, Bulma gli sorrise e la baciò sulle labbra. Eccolo il valore aggiunto alla sua vita: Vegeta. Quello che non avrebbe mai pensato di avere, ma quello che aveva sempre voluto. Si accoccolò di nuovo tra le lenzuola appoggiando il capo sul suo petto, per poi baciarlo sulle labbra.
“Alla fine l‘hai imparata la lezione!”
Bulma lo guardò interrogativa.
“Ti sei lavata i denti! Ora posso baciarti!”
Disse lui scherzoso, Bulma mise il broncio e gli diede un buffetto sulla guancia.
Vegeta la baciò sulle labbra, infilandole le mani sotto il pigiama.
“No, Vegeta aspetta, non è il momento! Dobbiamo andare …”
Ma lui continuò la sua perlustrazione, come se non la conoscesse per bene, baciandole il collo.
“Oh, ragazzi come siamo focosi di prima mattina! Non vorrei interrompervi, ma faremo tardi! ”
Disse Bunny Brief aprendo la porta d’improvviso per poi svanire nel nulla.
Vegeta si pietrificò e, solo successivamente, si sollevò stizzito.
“Ma quando imparerai a chiudere la porta a chiave?”
Disse il ragazzo alzandosi per andare verso il bagno, Bulma era imbarazzata, ma non riusciva a non sorridere. Poi si alzò anche lei, doveva assolutamente essere pronta, il discorso di fine anno l’attendeva. Il giorno del diploma era finalmente giunto.


Sono partita come tutti voi affrontando quest’esperienza sentendomi già un’adulta solo varcando la soglia della mia classe, frequentando sempre le stesse persone, sentendomi a volte migliore di chi non conoscevo, sbagliando tutto, ma ho imparato che tutti nella vita hanno diritto ad una seconda possibilità; non c’è nessuno che sia superiore ad un altro, e chi ora non ha avuto la sua occasione, avrà ora modo di averla. Non siamo che all’inizio della nostra vita, non siamo che embrioni di quello che saremo un giorno. Ora, non so quale sarà il mio futuro, o il vostro, ma mi affaccio su di esso lo vedo lì davanti a me e mi guardo indietro, ripercorro quello che è accaduto, e mi sento più matura, mi sento cresciuta e porterò in questa nuova esperienza il bagaglio che ho riempito in questi anni …

Lo guardò sistemandosi la divisa, in quei mesi il loro rapporto si era rafforzato e lui ora sorrideva di più. Quando aveva scelto di donare il suo sangue al fratello aveva fatto la scelta più giusta e si erano, da allora, avvicinati. Quello che era seguito da quel momento era stato una sorta di restauro delle sorti di ognuno: Goku aveva finalmente compreso che voleva rimanere con la sua Chichi e che avrebbe volentieri fatto il padre; Bardack aveva trovato qualcuno che gli facesse battere il cuore. Già perché da quando aveva incontrato l’infermiera, che si era presa cura di Goku, Apple, aveva cominciato a sorridere di nuovo, dato che dopo la morte del figlio, Radish, lo aveva fatto assai di rado. La donna si era dimostrata da subito molto timida, ma interessata al dolce Bardack, che non mancava di darle attenzioni. I due con molta fatica erano persino usciti insieme! Bulma li trovava molto compatibili, si somigliavano parecchio caratterialmente. In quanto a Vegeta, il padre di Vegeta si intenda, aveva ricevuto una grazia, anche grazie all’intervento del padre, “V“, ma anche per via della sua malattia. Difatti all'uomo erano stati concessi gli arresti domiciliari e così gli avevano fatto il trapianto. Altra novità per Vegeta fu la cara Nira, la quale non si staccava facilmente da lui. Insomma dopo la distruzione di casa Prince molte cose erano cambiate. Vegeta e suo padre avevano acquistato un appartamento e vi vivevano con Nira e suo figlio Rem. Una bella famiglia allargata, anche se Vegeta spesso, molto spesso, preferiva recarsi dalla fidanzata a dormire. Bulma si sentiva felice, era diventata un sostegno inossidabile per Vegeta. Come lui lo era per lei. Con il cugino Rem poi, non correva buon sangue, i due erano troppo simili, quindi il moro dai capelli a punta soleva correre a cercar riparo dalla sua amata fata turchina. Una cosa era certa, avevano trovato tutti un nuovo fulcro, si sentivano nuovamente una famiglia. Il padre di Vegeta poi, era quello che più di tutti aveva compreso i suoi errori ed era divenuto qualcosa di simile ad un padre, tanto che aveva fatto dei discorsi al figlio sui metodi contraccettivi e su altre svariate cose sul comportamento con le ragazze; suscitando le risa di Bulma e l’imbarazzo totale di Vegeta, che dopo quel discorso era sparito dalla circolazione per parecchio tempo. Insomma molto era cambiato, la presa di coscienza più grande era stata però quella di Goku e Vegeta, i quali, finalmente, si vedevano come figli della stessa donna, ovvero fratelli. Varza Ice li aveva partoriti entrambi e finalmente si sentivano ambedue più vicini. Bulma non sapeva cosa fosse successo, ma era come se, dopo l’incidente, finalmente si fossero compresi. Vegeta padre, invece, aveva compreso il suo errore ovvero quello di essersi sempre opposto alla verità: Varza aveva amato entrambi, sia lui che Bardack, per questo aveva avuto un figlio da ognuno di loro, per questo aveva lasciato la sua parte di azienda ai suoi figli. Vegeta dopo aver scoperto della sua malattia aveva deciso di vendere l’azienda costruita con fatica con la donna della sua vita, ma, con tutto il rancore che aveva serbato per anni, non voleva, nella maniera più assoluta, che alla sua morte essa andasse ai figli di Varza. Un’ultima sterile lotta contro di lei, che li aveva portati al tracollo. Difatti Varza aveva rubato dei soldi agli Ice per rendersi indipendente, ma questi, una volta scoperta la destinazione dei fondi, ovvero l’azienda Prince, avevano deciso di acquistare per ripicca l’azienda e avevano così fatto la proposta a Vegeta. Però la situazione era più complicata del previsto e la cessione dell’azienda doveva comprendere le firme di tutti i proprietari di questa, quindi: Vegeta Prince padre, Son Goku e Vegeta Prince figlio. Insomma Vegeta non voleva assolutamente firmare, così Freezer l’aveva preso di mira e aveva così saziato la sua vendetta su Varza, malmenando il ragazzo. Ma non gli era bastato. Il sentimento di rancore che lo accompagnava era forte e voleva anche l’altro figlio di Varza, perché lei non l’aveva mai voluto, perché lei non l’aveva mai guardato, aveva solo provato a fuggire da loro. Solo Bardack però era a conoscenza di questa realtà, Varza aveva sempre tenuto Vegeta all’oscuro di tutto. Perché? Per tutelarlo dalla realtà meschina che l’accompagnava! Varza lo amava a tal punto che non si era mai resa conto di proteggerlo, ma alla fine l’aveva buttato in pasto ai leoni ed era stato l’intervento di Bardack a salvare lui, come se avesse fatto le veci della donna. Varza avrebbe dato la vita per Vegeta, così come avrebbe fatto per Bardack e per i suoi figli. Troppo complesso e contorto il mondo di una donna, che aveva visto solo per poco la luce, e a Bulma, sebbene la ringraziasse ogni giorno, spesso non comprendeva a pieno le sue scelte. Se solo tutto fosse stato più chiaro dall’inizio, molto sarebbe stato diverso, ma come si sa spesso la verità fatica ad uscire dalle bocce e l’orgoglio la costringe in urna ben sigillata. Quello che contava però era che tutto fosse finito per il meglio.
“Che hai da guardare? Non devi provare il tuo stupido discorso?”
Lei gli sorrise e si alzò avvicinandosi a lui, lo baciò sulle labbra.

“Ti amo …”
Disse in un sussurro prima che lui la scansasse aprendo la finestra.
“Perché non esci dalla porta?”
Chiese Bulma raggiungendolo, Vegeta le strappò un fugace bacio.
“Non voglio rischiare di vedere quella svitata di tua madre!”
Disse serio per poi svanire come era venuto la sera precedente. Bulma sorrise e riprese a prepararsi.


Quindi volevo leggervi questa lettera, che una cara persona ha lasciato prima di andarsene e che vorrei lasciasse nei vostri cuori quello che ha lasciato a me: speranza, passione e coraggio per affrontare il buio che ora ci avvolge, ma che presto verrà rischiarato dalle nostre scelte.

Scese dal palco e si diressero tutti insieme verso la palestra, la finale del torneo di arti marziali si sarebbe celebrata dopo la consegna dei diplomi. Il preside Muten aveva insistito con gli organizzatori della manifestazione e il nonno di Vegeta ci aveva messo del suo, conosceva molto bene l’ambiente. Vegeta, che era rimasto in disparte fino a quel momento, li raggiunse.
“Allora come è andata? Com‘era il mio discorso?”
Chiese Bulma, voleva una conferma, ma soprattutto l’opinione di Vegeta.
“Una noia!”
Disse lui soltanto avviandosi verso la palestra.
“Come una noia è stato un discorso magnifico!”
Esclamò lei indispettita.
“Se te lo dici da sola che senso ha chiederlo agli altri?”
Le chiese Vegeta camminando avanti e senza voltarsi, Bulma sbuffò. Con lui era impossibile parlare in presenza di altri.
“A me è piaciuto tanto!”
Disse Goku sorridendole. Bulma lo mandò al diavolo, anche se non c’era nessun motivo per farlo e proseguì per la sua strada.


Non credo vedrò crescere ognuno di voi, non credo vedrò i passi che farete per diventare adulti, ma quello in cui credo fermamente è che diventerete delle persone complete e saprete sempre come costruire il vostro percorso …

Il torneo era ormai giunto al termine e tra lo stupore generale la squadra della loro scuola aveva vinto il torneo a squadre. Non rimaneva ora che assistere allo scontro finale: Goku contro Vegeta.
I due si arrestarono sul ring, uno di fronte all’altro, gli occhi fissi, lo sguardo concentrato, ricordavano proprio quella tenacia che contraddistingueva la madre. Belli entrambi, carichi di quell’emotività che non lasciavano mai trapelare e che tenevano per se stessi. Bulma non sapeva se aveva fatto la scelta giusta nel leggere la lettera che Varza aveva lasciato ai suoi figli, ma si era sentita in dovere di dar voce alle sue parole, Goku aveva subito accolto la sua idea con felicità, Vegeta come al solito non aveva detto nulla, lui parlava sempre e solo quando i discorsi non riguardavano i suoi sentimenti, e la lettera di sua madre era una parte importante per lui, ma in fondo non gli era dispiaciuto affatto, le parole di lei in quel modo erano entrate più a fondo nel cuore di entrambi.


La vita è faticosa, è una maratona tutta in salita, ma ogni tanto è lecito concedersi una pausa e magari aver un qualcuno al proprio fianco e sostare insieme; non pensate che possa bastare avere un buon lavoro una buona carriera per essere felici, quello che serve di più nella vita è condividere il percorso e non farlo da soli. Concedersi di appoggiarsi ad un’altra persona è un pregio, è un vanto. Quindi spero che troviate un punto a cui ruotare intorno ed essere sicuri, che sia sempre un sostegno sicuro …

Il combattimento era cominciato e come tutti si aspettavano i due erano perfetti nei movimenti e forti. Vegeta indossava la sua tuta blu, Goku quella arancio. Ricordarono a Bulma quella foto che aveva trovato nell’ufficio del preside, il momento in cui tutto aveva davvero avuto inizio. Un telefono vibrò nella sua borsa, strano ricordava di aver messo la suoneria! Lo prese, era il telefono di Vegeta, non ricordava di averlo messo lì, forse ce l'aveva messo lui! Guardò chi mai stesse chiamando in quel momento, e sul display lesse il nome di Nira. Forse chiamava per avvertire che lei e Vegeta non sarebbero arrivati in tempo, d’altra parte non erano ancora arrivati. Cosa che a Bulma dispiacque molto, con tutto quello che era successo per Vegeta in quel periodo sarebbe stato bello se suo padre fosse venuto alla consegna dei diplomi. Ma così non era stato. Fece per rispondere, ma qualcuno le afferrò la mano con forza facendo cadere il telefono a terra.

Essere sereni nella vita è l’insegnamento più grande che ho appreso. La tranquillità si acquisisce col tempo con l’esperienza, ma è data ad ognuno di voi nel tempo che vi è concesso di vivere. Un momento di felicità, un momento di gioia, quello dovete custodire nel cuore e farne tesoro per andare avanti, per combattere, per vincere le vostre piccole battaglie e vedrete che un giorno vincerete la vostra grande guerra personale, ma badate bene essa non sarà mai vinta se raderete al suolo tutto ciò che vi circonda …

“Oddio Bulma, credo che stia per nascere!”
Aveva chiamato Goku, avevano chiamato un’ambulanza, tutto era stato bloccato: Chichi stava per partorire. Goku si avvicinò alla sua Chichi, le strinse la mano, le baciò la fronte e la ragazza sorrise, sapeva che sarebbe sempre rimasto al suo fianco.
“Chichi va tutto bene?”
Disse lui preoccupato mentre la caricavano per portarla in ospedale. Lei annuì. Goku si girò allora verso Vegeta.
“Ti dispiace se rimandiamo il nostro incontro?”
Sorrise e Vegeta lo guardò di sbieco.
“Va …”
Disse soltanto e Goku allora salutò tutti invitandoli a vedere suo figlio una volta nato.
“Gohan sarà il bambino più bello del mondo!”
E gli alunni che si erano accalcati lì intorno applaudirono, i due neo-genitori partirono per conoscere finalmente il loro bambino!


Gli errori che farete vi serviranno sempre. E io che ne ho fatti tanti so che alla fine era inevitabile farli. A volte si dice: se potessi tornare indietro cambierei questo e quello, ma poi probabilmente si rifarebbero sempre gli stessi medesimi sbagli. Perché? Perché fanno parte anche loro del nostro percorso, del nostro bagaglio, sono anche loro delle pietre che contribuiscono a formare il tragitto verso un punto non precisato dove dobbiamo arrivare. E quindi mentre vado verso questo punto, mi guardo indietro e mi chiedo come sarebbe stato, se tutto fosse andato diversamente. Ma poi mi osservo attentamente e mi accorgo di essere felice ora. Non cambierei nulla di ciò che è stato …

Vegeta era seccato, però beh doveva per forza accettarlo. Dopotutto a suo fratello sarebbe nato un bambino, quindi sarebbe diventato zio. L’idea non l’allettava, ma che ci doveva fare?
“Zio Vegeta. Prima ha chiamato Nira sul tuo cellulare, la richiamo?”
Disse Bulma sfiorandogli la spalla, lui annuì. In pubblico non si concedeva le confidenze che aveva con lui in privato. Avevano deciso di comune accordo che la loro relazione era meglio tenerla nascosta. Non perché se ne vergognavano, ma perché si sentivano più sereni così! Nessuno li guardava, nessuno li osservava, nessuno li giudicava e soprattutto si sentivano liberi di agire come meglio credevano con naturalezza. Bulma chiamò la donna.
“Vegeta meno male che hai richiamato!”
Rispose subito Nira.
“Sono Bulma.”
“Bulma … Dovete venire subito … Vegeta …”


Spero viviate la vostra vita con intensità, con passione seguendo sempre l’istinto, amando e cercando sempre di migliorarvi. Aprite il vostro personale libro e scrivete le vostre pagine.
Ogni storia è importante, ogni storia ha il suo perché ed è dettata dal vostro io, dal vostro pensiero. Non pentitevi mai di quello che fate, vivete sempre a pieno delle vostre forze, io sarò fiera, e felice, di leggerne ogni evento...


Era di nuovo lì, seduto su quella sedia rossa, in quell’ambiente asettico e bianco, ad aspettare, nuovamente, per la sorte di qualcuno, qualcuno che aveva odiato per lungo tempo, ma che ora ci stava provando davvero ad essere un genitore. Suo padre aveva avuto un rigetto, per via del trapianto, l'avevano avvisato che poteva succedere e così era successo; e ora non stava per niente bene, anzi, forse non ce l’avrebbe fatta! Perché la sua vita doveva essere sempre costellata di dolori. Nira sostava a terra dietro la porta. Vegeta prima o poi avrebbe dovuto ringraziarla per tutto quello che aveva fatto per loro, per lui, per suo padre, ma anche per sua madre, di cui ne aveva preso il posto. Si concesse di sorridere, per un secondo, guardandola, era contento per suo padre.
“Vuoi?”
Disse Bulma sedendosi al suo fianco e porgendogli una tazza di caffè fumante. Vegeta scosse la testa osservando il suo volto. Bulma non disse altro, rimase lì accanto a lui, mentre Vegeta continuava a fissare quella porta, sperando in una buona notizia. Tutto era cambiato da quel giorno lontano in cui lei era morta, tutto era cambiato anche ora che attendeva il medesimo verdetto. Certo una sola cosa era mutata nel suo cuore, ma quella era bastata a cambiare radicalmente tutta la sua vita: lei Bulma, il loro intenso e silente amore. Un vagito lontano annunciò l’arrivo di un nuovo nato, un rumore lontano annunciava che una vita era venuta al mondo, ma chi l’ha detto che per una vita nuova una vecchia se ne deve andare per forza? Vegeta sperava che questa volta andasse diversamente e che, tutto sommato, Gohan poteva lasciare un po’ di spazio a suo padre nel mondo. Inaspettatamente cercò con la mano quella di lei, senza guardarla la strinse nella sua. Bulma appoggiò il capo sulla sua spalla.
“Andrà tutto bene vedrai …”
Con una leggera pressione le fece capire che anche lui sperava andasse davvero a finire così. Sperava che quel futuro e quel momento di serenità che Varza aveva augurato, ai suoi figli, arrivasse davvero, e lei doveva raggiungerlo con lui. Dopo tutto quello che avevano passato ora sapeva bene che non l’avrebbe mai più lasciato.
Non sapeva quello che il futuro aveva in serbo per loro, l’unica cosa di cui era certa era che l’avrebbero vissuto insieme.


... quindi anche se non vi conoscerò mai personalmente, vi auguro un buon futuro, vi auguro di esser felici!


Eccomi all'ultimo effettivo capitolo della storia, che attraverso il discorso di fine anno di Bulma arriva alla sua conclusione. Perché ho scelto quest'immagine per la fine? Semplice perché tutto è partito dalla solitudine e dal rancore, da quel ricordo lontano in cui Varza muore lasciandoli soli, e beh, ora ognuno di loro ha il suo appoggio. Vegeta da bambino rimane per ore solo su quella seggiola attendendo la morte della madre, ora attende il responso, ovvero se suo padre morirà o vivrà, ma con lei, la sua amata Bulma, che sebbene non le abbia detto un ti amo non significa non lo provi. A volte le parole contano molto meno dei gesti!^^
Spero, quindi, di avervi trasmesso qualcosa con questa storia! Spero che vi sia piaciuta, spero che non abbiate trovato i miei nuovi personaggi inappropriati, o troppo assurdi per esser accostati agli originali, che spero di aver reso bene, anche se inseriti in un contesto diverso dal loro. Spero di aver reso bene l'amore tra Bulma e Vegeta e quello tra Goku e Chichi, ma soprattutto quello tra Varza, Vegeta e Bardack. Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative, con questo vi do appuntamento alla prossima settimana con l'epilogo!

Spero di aver chiarito un po' tutto quello che è accaduto nel corso di questi trenta capitoli e se ho tralasciato qualcosa fatemelo sapere sarò lieta di chiarire tutto! ^^
Ah giusto, la mia testa malata sta partorendo un seguito ... Spero che vi possa far piacere!
Un bacione a tutti, avrò modo di ringraziarvi per bene con la conclusione!

   
 
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