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Autore: Daphne_Descends    16/09/2010    7 recensioni
Accademia di Dale, regione sconosciuta della Scozia.
Per prevenire disordini tra le razze che popolano il mondo, Richard Dale, nel lontano 1817, creò una scuola in cui istruire studenti in grado di fronteggiare e placare ogni possibile avversità.
Ai giorni nostri, l'Accademia è ancora attiva e ben conosciuta. E quando una minaccia rischia di stravolgere l'armonia tra le razze, è agli studenti di Dale che si chiede aiuto.
E per Charlotte Mackinnon inizieranno davvero i guai.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ero titubante nel postarlo, perché non sapevo se potesse interessare, ma alla fine ho deciso di farlo, perché personalmente mi piace da morire.
Si tratta di un piccolo capitolo extra, visto dalla parte di Etienne, che racconta il giorno in cui vide per la prima volta la sua futura compagna di squadra.
Sperando che questo missing moment vi possa piacere.

 

 


 

One day in summer

 
 

Aveva sempre sopportato con pazienza le giornate di sole.
A cosa serviva irritarsi, quando non c’era nulla che potesse fare per evitare di stare al chiuso per tutto il giorno?
Si limitava a sospirare e barricarsi nella sua stanza, tirando le tende e buttandosi sul letto. E rimaneva lì, a fissare il soffitto, aspettando che il sonno lo facesse piombare nella tanta amata oscurità.
Il momento dell’anno che preferiva meno era senza dubbio l’estate, quando il sole raggiungeva le sue massime temperature, rendendogli praticamente impossibile uscire durante le ore più calde del giorno. Era davvero noioso essere un vampiro.

 

 

Fu durante una di quelle roventi e tediose giornate d’estate che all’orizzonte comparve l’imprevisto che avrebbe rivoltato la sua vita, portando scompiglio e cambiamenti. Molti cambiamenti.


 
Si sarebbe ricordato sempre perfettamente quel giorno, anche ad anni di distanza.
Erano le dieci e quarantadue di un giovedì di luglio, l’aria iniziava a scaldarsi e le foglie verdi delle piante frusciavano sotto la lieve brezza mattutina.
Si era seduto all’ombra di un tasso, con la schiena appoggiata al grande tronco e gli occhi chiusi. Si preannunciava un’altra giornata torrida.
Era tutto uguale agli altri giorni, la stessa monotona quotidianità, e per quello fece in fretta ad accorgersi della novità.
C’era un nuovo odore che si mischiava a quelli già conosciuti.
Era frizzante, con una nota dolce di fondo; era uno di quei profumi di cui non ci si poteva stancare, quelli che rimanevano impressi e non se ne andavano. Quelli che si ignoravano, ma erano troppo buoni da dimenticare.
 
Veniva dall’ingresso principale dell’Accademia e per un momento rimase a chiedersi se fosse il caso di andare a dare un’occhiata, arrendendosi alla sua parte più curiosa e ancora umana.
Con un unico e fluido movimento si alzò, scrollandosi i jeans. Si era abituato a cambiare abiti e comportamento a seconda dell’epoca che sopraggiungeva e doveva ammettere che quella che preferiva era il ventunesimo secolo: almeno poteva fare ciò che voleva senza rendere conto a nessuno.
Si avviò con molta calma verso nord, superando la lunga fila di aiuole ricolme di fiori colorati, che emanavano un odore talmente forte da fargli venire mal di testa.
Dovette aumentare il passo e tapparsi il naso, per non rischiare di svenire davanti ai folti cespugli di rose che aveva piantato Emilia Gibbs, la governante.
 
Un gruppo della seconda classe stava rientrando alla villa dopo il solito giro al mercato di Dalwhinnie; il professor Clayton chiacchierava con Miss Winters, mentre passeggiavano diretti verso il bosco.
La scia di profumo veniva dalla sua destra, dove un’allegra Mrs. Gibbs stava aiutando, e intontendo di ciance, una ragazzina smilza.
Etienne faticò a stento a trattenere una risata: davvero il profumo che l’aveva spinto ad abbandonare la sua postazione ai piedi del tasso e camminare sotto la luce cocente del sole estivo proveniva da quella umana?
 
Avrà avuto una quindicina d’anni, praticamente una bambina, e si chiese cosa diamine ci facesse lì all’Accademia. Pensava forse di riuscire a combattere contro un demone infuriato? Sicuramente non sarebbe stata in grado nemmeno di affrontare un altro umano.
Emilia si fermò e indicò il magnifico edificio con un gesto della mano: aveva cominciato la lunghissima storia di villa Dale e del suo proprietario.
La ragazzina appoggiò a terra il pesante borsone, ascoltando pazientemente la logorroica governante, e si passò una mano sulla fronte, cercando di asciugare il sudore.
Nonostante fosse lontano riusciva a vederla bene e a distinguere ogni dettaglio del suo aspetto.
Lo incuriosiva, nonostante fosse una tra le persone più anonime che avesse mai incontrato, perché per avere un profumo del genere doveva essere speciale. E sperava di poter capire presto cosa ci fosse di così speciale in lei, per poi tornare tranquillamente a farsi gli affari suoi. Possibilmente all’ombra.
La sentì rilasciare un piccolo sospiro, passato sicuramente inosservato alle orecchie umane di Emilia, e passarsi una mano tra i capelli sciolti.
Le arrivavano alle spalle, scendendo in onde disordinate, e sarebbero facilmente passati inosservati, come lei, se non fossero stati di quel colore così brillante. Erano biondi e il sole li riempiva di migliaia di riflessi rossi, ma lei sembrava non curarsene affatto. Centinaia di femmine, sia umane che non, avrebbero fatto follie per avere capelli di quel colore e quella ragazzina era già tanto se li pettinava.
Si grattò una guancia morbida, arrossata dal sole, e arricciò le labbra piene in una smorfia annoiata. Probabilmente aveva smesso di ascoltare Emilia diversi minuti prima.
Incrociando le braccia magre dietro la schiena, si diede un’occhiata attorno, contemplando la facciata nord della villa. Il suo sguardo vagava da una parte all’altra, chiaramente distratto, e lo superò in un istante, confondendolo con il resto degli studenti.
Ma a lui quell’istante era bastato e forse iniziava a capire cosa ci fosse di speciale nella ragazzina, oltre il suo profumo.
Ed erano quegli occhi grandi, di un grigio luminoso, che lei ostentava senza il minimo vanto; non servivano trucchi per farli risaltare, perché bastava che lei li tenesse aperti ed era in grado di conquistare l’attenzione di chiunque.
 
Emilia riprese a camminare e la ragazzina la seguì velocemente, prestandole di nuovo orecchio. Anche dalla sua posizione riusciva a sentire il suo cuore iniziare a pompare più sangue e poté quasi percepire il profumo della sua eccitazione, mischiato alla scia dolce del suo, che si sentiva sempre più forte, nonostante lei si stesse allontanando.
E allora capì: l’odore che si insinuava prepotentemente nelle sue narici e nella sua mente era quello del suo sangue.
 
Gli bastò poco per decidere, giusto il tempo di sentire il tono cristallino della sua voce.
Perché dopo quasi due secoli aveva trovato l’unica creatura con cui avrebbe voluto essere in squadra. L’unica con cui avrebbe potuto pensare di stringere il Patto.
L’unica che ai suoi occhi annoiati fosse davvero interessante.
 

«Charlotte. Charlotte Mackinnon».

 

 

 

 

 

 

 
N/A: Penso di avere già detto tutto nelle note d’inizio. Adoro Etienne e Charlotte e mi sembrava brutto non avere scritto della prima volta che si vedono (o meglio, che lui la vede). Non è scritto in prima persona perché mi è venuto così e perché avrei svelato troppe cose riguardo ad Etienne, però almeno possiamo leggere qualcosa dal suo punto di vista, dato che è sempre Charlie a raccontare.
Lui è curioso di scoprire da dove arriva quello strano profumo, che non è normale (checché ne dica Charlie nel primo capitolo) e si trova davanti una ragazzina qualunque. Ma poco a poco, spuntano fuori diversi particolari che la rendono sempre più interessante, fino a fargli decidere di volerla conoscere.
E’ stato Etienne a voler finire in squadra con lei, perché ai suoi occhi Charlotte è speciale.
Ora basta, altrimenti sarei in grado di continuare all’infinito ed è meglio di no!
 
Per chi sta aspettando il nuovo capitolo devo pregarvi di continuare pazientemente la vostra attesa, perché oltre a one shot e pseudo lavori grafici non riesco a fare.
Se foste interessati a vedere immagini di Etienne e Charlotte vi consiglio di dare un’occhiata al mio forum (tra l’altro ho appena sistemato il mio profilo con un bellissimo set su loro due… almeno a mio parere bellissimo). Gli attori scelti non sono esattamente uguali ai personaggi che ho in mente, ma hanno qualcosa che me li ricorda e sono i più simili che ho trovato.
Spin [I wouldn't change a thing]

 
 
E ovviamente vi lascio anche il link del gioco di ruolo di Dale Academy, sono sicura che se lo provate vi piacerà!
Dale Academy GdR

 
 
E ora passo a rispondere alle recensioni dello scorso capitolo!
 
Hayley_Gin91: Purtroppo vi sto ancora facendo aspettare tanto, mi dispiace! Etienne non lo posso lasciare da parte, è più forte di me, lo adoro troppo! Charlotte è ancora in alto mare con i suoi sentimenti, ma si sveglierà presto… spero!
 
Aryadaughter: Sono contenta che ti piaccia! Spero che questo capitolo ti sia interessato, nonostante sia solo un extra!
 
Penny Black: Irene! Sono contentissima che tu abbia iniziato a seguire anche questa storia! Ormai sei diventata la mia lettrice più fedele! XD Io adoro il fantasy e mettere insieme alcune razze diverse mi è piaciuto moltissimo, come farle interagire tra di loro.
Aileen e Jocelynn si dovevano bilanciare in qualche modo, infatti sono l’una il contrario dell’altra e insieme funzionano benissimo. Gerard è un povero martire, ma alla fine perché dovrebbe lamentarsi, quando una bella ragazza è innamorata persa di lui e non esita un attimo ad attaccarsi a lui come una cozza allo scoglio? Spike mi fa morire dal ridere, spesso è un po’ sfortunato, ma se ne frega sempre dei giudizi degli altri e continua per la sua strada. La famiglia di Charlie è caotica (anch’io ogni volta che leggo quei nomi penso sempre a Lily e James! T^T). Etienne per me è allo stesso livello di James e Sirius in Spin, quindi puoi immaginare quanto lo adori. E Charlotte è un po’ svampita in queste questioni, quindi ci metterà un po’ per comprendere i suoi sentimenti, la cosa più triste è che tutto è destinato a finire, perché lei non è immortale. Per quanto riguarda la tua domanda, si diventa vampiri dopo essere stati morsi, come succede normalmente; Etienne e Solène, per pura casualità, erano già cugini da umani. Per le altre razze si nasce già in quel modo, anche i licantropi, il cui dna è alterato già dall’inizio (diciamo così). Anche se si tratta solo di un extra spero ti sia piaciuto!
 
Cristie: Charlotte continuerà a cambiare, mano a mano che capirà quali sono realmente i suoi sentimenti. Piacerebbe anche a me scrivere qualcosa dalla parte di Etienne, ma ho paura di svelare troppe cose; però sta’ sicura che prima o poi un capitolo narrato da lui ve lo farò leggere, magari un missing moment sul suo viaggio a Melrose… boh. Ma Solène sta antipatica a tutti? Poverina, non ha fatto nulla di male! Alexander comparirà sicuramente! Non preoccuparti, io adoro le recensioni lunghe!
 
Emily Doyle: Etienne e Charlie sono semplicemente adorabili, chissà dove finiranno…
 
Milou_: Grazie mille per i complimenti, sono davvero contenta che ti sia piaciuta! Speriamo davvero che Charlotte si dia una mossa, perché Etienne ha sì la pazienza per aspettarla (dopo secoli di “vita”), ma potrebbe anche stufarsi! Essere vanitosa è nella natura da fata di Aileen, ma i suoi amici non gliene fanno una colpa, in fondo è forte così com’è! Gerard, Gerard… dovremo aspettare fino a quando?

 
 
Spero di sapere cosa ne pensate di questo capitolo e se è il caso di pubblicare qualche altro missing moment ogni tanto, giusto se volete sapere qualcosa che nella storia non è stato raccontato.
Ditemi pure!

Al prossimo capitolo!

   
 
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