Adorabile bugiarda
“
Sei pronto a parlare o hai bisogno che il vento ti schiarisca ancora un
po’ le idee?”
Leonardo
sospirò, sfregando le mani l’una contro l’altra.
“
Non c’è niente da raccontare” mormorò, senza guardare in viso
l’amico.
“ Parlare
con un muro è più facile che farlo con te, sai?”
Leonardo
fece spallucce, sorridendo sornione ad un paio di ragazze che camminavano verso
di loro:
“
Firmate, ragazze?” chiese, una voce che avrebbe convinto chiunque.
“
Certo!” risposero loro, rosse in viso e non solo per il freddo.
Giovanni
ghignò, soddisfatto ed esclamò:
“
Ci scaldate il cuore così, sapete? E passate parola, mi raccomando!”
“
Noi siamo qui” rincarò la dose Leonardo, sorridendo instancabilmente.
“
Lo faremo” chiocciarono le due, allontanandosi in un crescere di risatine.
Giovanni
aspettò qualche istante, guardando il foglio che aveva davanti, poi riprese:
“
E ora sei pronto a raccontare?”
Leonardo
chiuse gli occhi, scuotendo la testa.
“
Ti dico che non è successo assolutamente niente” mormorò, sfinito.
“
E va bene, non siete andati a letto insieme” acconsentì placido Giovanni,
stringendosi indifferente nelle spalle.
“
Posso anche accettare l’idea che non abbiate subito ceduto alla passione
e ai più lussuriosi desideri carnali, assalendovi l’un l’altro; tu
stregato dagli occhioni di lei e lei da… qualcosa di tuo”
Leonardo
si voltò verso l’amico, reprimendo a stento un sorriso.
“
Non puoi dirmi però che non è successo assolutamente niente. Non sono idiota,
sai”
“
Ma…”
“
Niente ma. Ti ho aspettato per più di due ore a casa tua, sai? In due ore
qualcosa si fa”
Leonardo
sbuffò, non sapendo come controbattere.
“
Una firma, bellezza?” chiese Giovanni, facendo qualche passo verso una
brunetta che lo fissava con la bava alla bocca.
“
Per cosa?” domandò lei, senza riuscire a smettere di guardarlo.
“
Per noi non ti basta?”
Lei
ridacchiò, firmò e sparì dietro l’angolo.
“
Quindi. In due ore. Che è successo?” ritornò alla carica il rosso.
“
Le ho offerto una pizza” si arrese Leonardo.
“
Bene” approvò Giovanni. “ Che animo da cavaliere”
“
E una birra”
“
Birra?” chiese, stupito.
“
Oh, sì. E dovresti vedere come se l’è scesa. In niente”
Giovanni
sorrise, come se la cosa lo rendesse orgoglioso. Osservò divertito
l’espressione stupita ed ammirata che Leonardo aveva stampata in faccia,
poi continuò, deciso a non lasciarsi sfuggire niente.
“
Ma quanti anni ha, la fanciulla?” chiese, curioso.
“
E che ne so. Con quella sottospecie di burqa che indossava, se le vedevo gli
occhi era tanto”
“
Capito” sospirò, Giovanni mentre l’altro tornava scostante come
sempre.
“
Poi?” domandò, con il sangue che iniziava a gelarsi nelle vene.
Leonardo
gli voltò le spalle fermando un gruppo di ragazzine dall’altra parte
della strada.
“
Firmate, signorine?” chiese, porgendo loro il foglio con una riverenza.
“
Sarà un piacere, messere” rispose la più audace, avvicinandosi e
prendendo la penna.
Firmarono
anche le altre, una dopo l’altra, scambiandosi sguardi divertiti.
“
Fra una mezz’oretta vi troviamo ancora qui?” chiese la prima.
Giovanni
si strinse nelle spalle, cercando di riattivare la circolazione prima che fosse
tardi.
“
A meno di un malanno improvviso, sì” rispose, divertito.
Loro
risero, allontanandosi pian piano, girandosi a guardarli di tanto in tanto.
“
Poi?” domandò nuovamente il rosso, un pizzico di nervosismo nella voce.
“
Poi abbiamo parlato”
“
Di…?”
“
Socialismo e Anarchia” sbottò Leonardo, prima di scoppiare a ridere.
“
Di che potevamo parlare, Giò?!” chiese, esasperato dalle troppe domande.
Giovanni
ghignò, facendogli la linguaccia.
“
E’ colpa tua che mi costringi a tirarti le parole di bocca”
L’altro
sbuffò, allontanando la solita ciocca.
“
Le ho chiesto qualche spiegazione in più, ecco”
Prima
che l’amico potesse domandarlo, continuò da solo, fulminandolo con lo
sguardo.
“
E lei mi ha detto che la farsa durerà solo per sabato sera, ad una cena con
l’amica e il fidanzato”
“
E tu?”
“
Io cosa?”
“
Tu che hai risposto?” chiese Giovanni, guardandolo con tanto
d’occhi.
“
Ho accettato” mormorò l’altro. Fu un bisbiglio, a mala pena udibile.
“
Come?”
Leonardo
non rispose.
“
No, davvero! Non ho sentito!” si accalorò l’altro, palesemente
divertito.
“
Hai sentito”
“
Ti giuro di no” continuò, il riso nella voce.
“
E invece sì”
“
Nardo, per la miseria!”
Leonardo
soffiò per scostare la ciocca di capelli dalla fronte.
“
Ho accettato” scandì, irritato.
Giovanni
a quel punto non si trattenne più, sollevò la mano e se la batté sul ginocchio
in segno di vittoria. Aprì la bocca, come emettendo un grido di giubilo e
chiuse gli occhi.
“
Hai intenzione di metterti a ballare?” gli chiese l’altro, frustato.
“
Ancora non lo so. Nel caso, ti unisci a me?”
Leonardo
sbuffò, osservando concentrato la nuvoletta grigia che si era formata.
“
Mi si stanno congelando le chiappe, Giò” mugugnò.
“
Non solo a te, fratello. Per questo dovremmo ballare”
“
Dici che servirebbe?” chiese, guardandolo.
“
O quello, o facciamo come gli eschimesi”
Leonardo
sollevò un sopracciglio, il sorriso sotto i baffi.
“
Mia sorella aveva ragione” gongolò.
“
Perché?”
“
Vuoi segretamente venire a letto con me, dì la verità” sorrise Leonardo.
Giovanni
gli si avvicinò, lo sguardo divertito.
“
Lo sospettavo anch’io a essere sincera”
La voce
li colse completamente alla sprovvista, riuscendo a spaventarli. Si voltarono
in contemporanea, trovandosi faccia a faccia con il sorriso di una ragazza.
Leonardo
la fissò, un’espressione sorpresa e incuriosita.
“
Possiamo fare qualcosa per te?” chiese, cercando di riprendersi.
“
Mi chiedevo da quanto steste insieme, voi due”
Giovanni
la guardò con tanto d’occhi, colpito dall’audacia che mostrava.
“
Ma chi ti credi di essere, ragazzina? Sai con chi stai parlando?” le
chiese, divertito.
La
ragazza sorrise ancor di più, avvicinandosi di qualche passo.
“
Io lo so, voi forse no”
Leonardo
scambiò uno sguardo veloce con Giovanni, confuso quanto lui.
“
Mi deludete, Cip e Ciop” mormorò lei, per poi continuare:
“
In poche ore passo da Holmes a nessuno?”
Se prima
li aveva sorpresi, questa volta li aveva tramortiti.
“
Erica?!” sfiatò Leonardo, incredulo.
Guardò
la ragazza che aveva davanti e sgranò gli occhi, incredulo. Ne studiò la figura
sottile e le belle forme, quindi i lunghi capelli rossi. Erano mossi, e le
cadevano perfettamente attorno al piccolo viso arrossato dal freddo. Con
sollievo riconobbe gli occhi blu.
Solo
quelli riusciva ad abbinare all’Erica che aveva conosciuto.
“
In borghese, Holmes?”
La
domanda proveniva da un Giovanni abbacinato non meno di lui.
Erica
sollevò un sopracciglio, le labbra appena schiuse.
“
Qualcuno mi ha fatto notare che l’impermeabile non mi dona”
rispose, candida.
Giovanni
annuì, un sorriso appena accennato.
“
E aveva ragione” mormorò a mezza voce.
Erica
sorrise, spingendo più a fondo le mani nelle tasche della piccola giacca blu.
Si
avvicinò di un passo a Leonardo, guardandolo con aria di sfida.
Lui ne
sostenne lo sguardo per pochi secondi, prima di deviarlo:
“
Una firma?” chiese, poco più di un sussurro.
Erica lo
ignorò.
“
Non mi avevi riconosciuta” lo accusò, divertita.
Lui non
rispose, arretrando di un passo.
“
Mi dovrei sentire offesa?” continuò lei, senza chiederlo a nessuno in
particolare.
A
rispondere fu Giovanni, un pizzico di malizia nella voce.
“
Nessuno ti avrebbe potuto riconoscere dopo la tua apparizione di stamattina,
Holmes. Mancava solo la mascherina e potevi fare concorrenza a Zorro”
“
Qualcuno ti ha forse interpellato, Cheta?”
“
Che c’è, rossa, non ti piace se ti chiamo Zorro?” continuò lui.
Erica lo
fulminò con lo sguardo.
“
Ti sembra di essere in una posizione di vantaggio?” gli chiese, con aria
superiore.
“
Perché, non lo sono?”
Erica
ridacchiò, mordendosi un labbro.
“
Sono sicura di no”
“
Una firma?” ripeté Leonardo, mettendosi fra di loro.
“
Per cosa dovrei firmare?” chiese lei, seccata.
Leonardo
le porse il foglio, incontrandone finalmente gli occhi.
“
Il preside non vuole far partecipare la scuola ai giochi della gioventù”
spiegò.
“
Oh, che grande perdita” lo scimmiottò lei.
Giovanni
sospirò, trattenendosi a stento dall’intervenire di nuovo.
“
Che sia o meno una perdita, è comunque ingiusto” continuò Leonardo,
sicuro.
Erica
fermò lo sguardo negli occhi scuri di lui, allungando una mano verso la penna.
Firmò in
silenzio, rapida e sfuggente.
“
A quante siete?” domandò.
“
Cinquecentosettantaquattro” rispose, Leonardo.
“
E quante ve ne servono?”
“
Quattrocento dovrebbero bastare”
Erica
sgranò gli occhi, fissandoli incredula.
“
Perché diavolo allora siete ancora qui?” sbottò, meravigliata.
“ Vorresti
negare la nostra vista alla fauna femminile?” la canzonò Giovanni.
Lei
sospirò, scuotendo la testa.
Si
allontanò senza salutare, lo sguardo basso e le mani nelle tasche.
Per
quanto le costasse ammetterlo era vero.
Non
poteva negare alle altre la vista di quei due.
Non se
erano a torso nudo.
*
Non vi ho fatto
aspettare troppo, eh?
Vi sono mancata almeno
un po’ ? ^^
Tornando a noi, ormai il
solito grazie non basta più… aumentate in continuazione!
Posso solo sperare che
la storia continui a piacervi *__*
Aspetto consigli, mi
raccomando! Impressioni, critiche, dubbi, idee… qualunque cosa!
Solo, voglio sentirvi ^^
Ancora grazie, un
bacione a tutte,
Sara
Spazio recensioni:
machi: Ciao! Sono contentissima
che il titolo ti abbia incuriosito, e ancor di più che poi ti sia piaciuta la
storia! ^^ Per l’evolversi della storia ci vorrà ancora un po’…
ma non vi farò aspettare troppo :D Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,
ciao, Sara.
leti10: Come potrei
dimenticarmi di voi? Di te poi, è proprio impossibile! ^^ Piaciuta la mamma di
Leo, eh? Aspetta e vedrai cosa combina… Capitolo troppo stupido, secondo
te? Avevo seri dubbi sulla pubblicazione, per poco non lo cancellavo xD Poi
però ho pensato a te, e mi sono ricreduta ^^
Glycine: Ho fatto abbastanza in fretta? Pensando a te, anche
in questo capitolo non ho escluso Giovanni ^^
Ti è ancora simpatico? ** Per Loredana poi, aspetta qualche cap. e non
te ne libererai più xD
smemorato: Grazie infinite per i complimenti, davvero! Troppo
buona ** Spero di non averti deluso stavolta ^_^
S chan:
Ciao! Sono contenta ti sia piaciuta la storia, ed Erica in particolare
^^ Per l’imbarazzo e i suoi folli discorsi, ci sarà ampio spazio, non
temere. Per quanto riguarda la situazione con l’amica, Sandra, è più
difficile da spiegare invece. Vedrai che con i capitoli che verranno diventerà
tutto più chiaro, non temere ^^ Grazie ancora, Sara.