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Autore: miseichan    17/09/2010    9 recensioni
“ Viscardi. Ho bisogno del tuo aiuto e non hai la minima idea di quanto mi costi dirtelo. Ho tantissimi difetti e uno di questi è l’orgoglio. Ci ho messo tre giorni per decidermi a venire da te. Ed ecco che entra in scena un altro dei troppi difetti di cui ti parlavo: sono una bugiarda patologica. Dico balle senza nemmeno rendermene conto, in continuazione… non ne vado fiera, ti assicuro. Avrei un problemino. Veramente nemmeno tanto piccolo, che non ho idea di come risolvere. Avrei voluto rimediare da sola ma era troppo tardi. Allora mi sono ricordata di te. Più precisamente di quando Daniela mi ha raccontato di te… e mi sono detta, perché no?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Adorabile bugiarda

 

“ Sei pronto a parlare o hai bisogno che il vento ti schiarisca ancora un po’ le idee?”

Leonardo sospirò, sfregando le mani l’una contro l’altra.

“ Non c’è niente da raccontare” mormorò, senza guardare in viso l’amico.

“ Parlare con un muro è più facile che farlo con te, sai?”

Leonardo fece spallucce, sorridendo sornione ad un paio di ragazze che camminavano verso di loro:

“ Firmate, ragazze?” chiese, una voce che avrebbe convinto chiunque.

“ Certo!” risposero loro, rosse in viso e non solo per il freddo.

Giovanni ghignò, soddisfatto ed esclamò:

“ Ci scaldate il cuore così, sapete? E passate parola, mi raccomando!”

“ Noi siamo qui” rincarò la dose Leonardo, sorridendo instancabilmente.

“ Lo faremo” chiocciarono le due, allontanandosi in un crescere di risatine.

Giovanni aspettò qualche istante, guardando il foglio che aveva davanti, poi riprese:

“ E ora sei pronto a raccontare?”

Leonardo chiuse gli occhi, scuotendo la testa.

“ Ti dico che non è successo assolutamente niente” mormorò, sfinito.

“ E va bene, non siete andati a letto insieme” acconsentì placido Giovanni, stringendosi indifferente nelle spalle.

“ Posso anche accettare l’idea che non abbiate subito ceduto alla passione e ai più lussuriosi desideri carnali, assalendovi l’un l’altro; tu stregato dagli occhioni di lei e lei da… qualcosa di tuo”

Leonardo si voltò verso l’amico, reprimendo a stento un sorriso.

“ Non puoi dirmi però che non è successo assolutamente niente. Non sono idiota, sai”

“ Ma…”

“ Niente ma. Ti ho aspettato per più di due ore a casa tua, sai? In due ore qualcosa si fa”

Leonardo sbuffò, non sapendo come controbattere.

“ Una firma, bellezza?” chiese Giovanni, facendo qualche passo verso una brunetta che lo fissava con la bava alla bocca.

“ Per cosa?” domandò lei, senza riuscire a smettere di guardarlo.

“ Per noi non ti basta?”

Lei ridacchiò, firmò e sparì dietro l’angolo.

“ Quindi. In due ore. Che è successo?” ritornò alla carica il rosso.

“ Le ho offerto una pizza” si arrese Leonardo.

“ Bene” approvò Giovanni. “ Che animo da cavaliere”

“ E una birra”

“ Birra?” chiese, stupito.

“ Oh, sì. E dovresti vedere come se l’è scesa. In niente”

Giovanni sorrise, come se la cosa lo rendesse orgoglioso. Osservò divertito l’espressione stupita ed ammirata che Leonardo aveva stampata in faccia, poi continuò, deciso a non lasciarsi sfuggire niente.

“ Ma quanti anni ha, la fanciulla?” chiese, curioso.

“ E che ne so. Con quella sottospecie di burqa che indossava, se le vedevo gli occhi era tanto”

“ Capito” sospirò, Giovanni mentre l’altro tornava scostante come sempre.

“ Poi?” domandò, con il sangue che iniziava a gelarsi nelle vene.

Leonardo gli voltò le spalle fermando un gruppo di ragazzine dall’altra parte della strada.

“ Firmate, signorine?” chiese, porgendo loro il foglio con una riverenza.

“ Sarà un piacere, messere” rispose la più audace, avvicinandosi e prendendo la penna.

Firmarono anche le altre, una dopo l’altra, scambiandosi sguardi divertiti.

“ Fra una mezz’oretta vi troviamo ancora qui?” chiese la prima.

Giovanni si strinse nelle spalle, cercando di riattivare la circolazione prima che fosse tardi.

“ A meno di un malanno improvviso, sì” rispose, divertito.

Loro risero, allontanandosi pian piano, girandosi a guardarli di tanto in tanto.

“ Poi?” domandò nuovamente il rosso, un pizzico di nervosismo nella voce.

“ Poi abbiamo parlato”

“ Di…?”

“ Socialismo e Anarchia” sbottò Leonardo, prima di scoppiare a ridere.

“ Di che potevamo parlare, Giò?!” chiese, esasperato dalle troppe domande.

Giovanni ghignò, facendogli la linguaccia.

“ E’ colpa tua che mi costringi a tirarti le parole di bocca”

L’altro sbuffò, allontanando la solita ciocca.

“ Le ho chiesto qualche spiegazione in più, ecco”

Prima che l’amico potesse domandarlo, continuò da solo, fulminandolo con lo sguardo.

“ E lei mi ha detto che la farsa durerà solo per sabato sera, ad una cena con l’amica e il fidanzato”

“ E tu?”

“ Io cosa?”

“ Tu che hai risposto?” chiese Giovanni, guardandolo con tanto d’occhi.

“ Ho accettato” mormorò l’altro. Fu un bisbiglio, a mala pena udibile.

“ Come?”

Leonardo non rispose.

“ No, davvero! Non ho sentito!” si accalorò l’altro, palesemente divertito.

“ Hai sentito”

“ Ti giuro di no” continuò, il riso nella voce.

“ E invece sì”

“ Nardo, per la miseria!”

Leonardo soffiò per scostare la ciocca di capelli dalla fronte.

“ Ho accettato” scandì, irritato.

Giovanni a quel punto non si trattenne più, sollevò la mano e se la batté sul ginocchio in segno di vittoria. Aprì la bocca, come emettendo un grido di giubilo e chiuse gli occhi.

“ Hai intenzione di metterti a ballare?” gli chiese l’altro, frustato.

“ Ancora non lo so. Nel caso, ti unisci a me?”

Leonardo sbuffò, osservando concentrato la nuvoletta grigia che si era formata.

“ Mi si stanno congelando le chiappe, Giò” mugugnò.

“ Non solo a te, fratello. Per questo dovremmo ballare”

“ Dici che servirebbe?” chiese, guardandolo.

“ O quello, o facciamo come gli eschimesi”

Leonardo sollevò un sopracciglio, il sorriso sotto i baffi.

“ Mia sorella aveva ragione” gongolò.

“ Perché?”

“ Vuoi segretamente venire a letto con me, dì la verità” sorrise Leonardo.

Giovanni gli si avvicinò, lo sguardo divertito.

“ Lo sospettavo anch’io a essere sincera”

La voce li colse completamente alla sprovvista, riuscendo a spaventarli. Si voltarono in contemporanea, trovandosi faccia a faccia con il sorriso di una ragazza.

Leonardo la fissò, un’espressione sorpresa e incuriosita.

“ Possiamo fare qualcosa per te?” chiese, cercando di riprendersi.

“ Mi chiedevo da quanto steste insieme, voi due”

Giovanni la guardò con tanto d’occhi, colpito dall’audacia che mostrava.

“ Ma chi ti credi di essere, ragazzina? Sai con chi stai parlando?” le chiese, divertito.

La ragazza sorrise ancor di più, avvicinandosi di qualche passo.

“ Io lo so, voi forse no”

Leonardo scambiò uno sguardo veloce con Giovanni, confuso quanto lui.

“ Mi deludete, Cip e Ciop” mormorò lei, per poi continuare:

“ In poche ore passo da Holmes a nessuno?”

Se prima li aveva sorpresi, questa volta li aveva tramortiti.

“ Erica?!” sfiatò Leonardo, incredulo.

Guardò la ragazza che aveva davanti e sgranò gli occhi, incredulo. Ne studiò la figura sottile e le belle forme, quindi i lunghi capelli rossi. Erano mossi, e le cadevano perfettamente attorno al piccolo viso arrossato dal freddo. Con sollievo riconobbe gli occhi blu.

Solo quelli riusciva ad abbinare all’Erica che aveva conosciuto.

“ In borghese, Holmes?”

La domanda proveniva da un Giovanni abbacinato non meno di lui.

Erica sollevò un sopracciglio, le labbra appena schiuse.

“ Qualcuno mi ha fatto notare che l’impermeabile non mi dona” rispose, candida.

Giovanni annuì, un sorriso appena accennato.

“ E aveva ragione” mormorò a mezza voce.

Erica sorrise, spingendo più a fondo le mani nelle tasche della piccola giacca blu.

Si avvicinò di un passo a Leonardo, guardandolo con aria di sfida.

Lui ne sostenne lo sguardo per pochi secondi, prima di deviarlo:

“ Una firma?” chiese, poco più di un sussurro.

Erica lo ignorò.

“ Non mi avevi riconosciuta” lo accusò, divertita.

Lui non rispose, arretrando di un passo.

“ Mi dovrei sentire offesa?” continuò lei, senza chiederlo a nessuno in particolare.

A rispondere fu Giovanni, un pizzico di malizia nella voce.

“ Nessuno ti avrebbe potuto riconoscere dopo la tua apparizione di stamattina, Holmes. Mancava solo la mascherina e potevi fare concorrenza a Zorro”

“ Qualcuno ti ha forse interpellato, Cheta?”

“ Che c’è, rossa, non ti piace se ti chiamo Zorro?” continuò lui.

Erica lo fulminò con lo sguardo.

“ Ti sembra di essere in una posizione di vantaggio?” gli chiese, con aria superiore.

“ Perché, non lo sono?”

Erica ridacchiò, mordendosi un labbro.

“ Sono sicura di no”

“ Una firma?” ripeté Leonardo, mettendosi fra di loro.

“ Per cosa dovrei firmare?” chiese lei, seccata.

Leonardo le porse il foglio, incontrandone finalmente gli occhi.

“ Il preside non vuole far partecipare la scuola ai giochi della gioventù” spiegò.

“ Oh, che grande perdita” lo scimmiottò lei.

Giovanni sospirò, trattenendosi a stento dall’intervenire di nuovo.

“ Che sia o meno una perdita, è comunque ingiusto” continuò Leonardo, sicuro.

Erica fermò lo sguardo negli occhi scuri di lui, allungando una mano verso la penna.

Firmò in silenzio, rapida e sfuggente.

“ A quante siete?” domandò.

“ Cinquecentosettantaquattro” rispose, Leonardo.

“ E quante ve ne servono?”

“ Quattrocento dovrebbero bastare”

Erica sgranò gli occhi, fissandoli incredula.

“ Perché diavolo allora siete ancora qui?” sbottò, meravigliata.

“ Vorresti negare la nostra vista alla fauna femminile?” la canzonò Giovanni.

Lei sospirò, scuotendo la testa.

Si allontanò senza salutare, lo sguardo basso e le mani nelle tasche.

Per quanto le costasse ammetterlo era vero.

Non poteva negare alle altre la vista di quei due.

Non se erano a torso nudo.

 

*

 

 

Non vi ho fatto aspettare troppo, eh?

Vi sono mancata almeno un po’ ? ^^

Tornando a noi, ormai il solito grazie non basta più… aumentate in continuazione!

Posso solo sperare che la storia continui a piacervi *__*

Aspetto consigli, mi raccomando! Impressioni, critiche, dubbi, idee… qualunque cosa!

Solo, voglio sentirvi ^^

Ancora grazie, un bacione a tutte,

Sara

 

 

Spazio recensioni:

 

 machi: Ciao! Sono contentissima che il titolo ti abbia incuriosito, e ancor di più che poi ti sia piaciuta la storia! ^^ Per l’evolversi della storia ci vorrà ancora un po’… ma non vi farò aspettare troppo :D Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, ciao, Sara.

 

 leti10: Come potrei dimenticarmi di voi? Di te poi, è proprio impossibile! ^^ Piaciuta la mamma di Leo, eh? Aspetta e vedrai cosa combina… Capitolo troppo stupido, secondo te? Avevo seri dubbi sulla pubblicazione, per poco non lo cancellavo xD Poi però ho pensato a te, e mi sono ricreduta ^^

 

 Glycine: Ho fatto abbastanza in fretta? Pensando a te, anche in questo capitolo non ho escluso Giovanni ^^  Ti è ancora simpatico? ** Per Loredana poi, aspetta qualche cap. e non te ne libererai più xD

 

 smemorato: Grazie infinite per i complimenti, davvero! Troppo buona ** Spero di non averti deluso stavolta ^_^

 

 S chan: Ciao! Sono contenta ti sia piaciuta la storia, ed Erica in particolare ^^ Per l’imbarazzo e i suoi folli discorsi, ci sarà ampio spazio, non temere. Per quanto riguarda la situazione con l’amica, Sandra, è più difficile da spiegare invece. Vedrai che con i capitoli che verranno diventerà tutto più chiaro, non temere ^^ Grazie ancora, Sara.

 

 

   
 
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