A volte la vita ci riserva delle sorprese è proprio quello che succerà nella fanfiction.
Possono due fratelli gemelli sconvongere la vita a due sorellastre?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Una sera le due sorelle Simona e Serena andarono ad una festa
organizzata da una loro compagna di università, Stefania.
Una volta lì, videro due giovani molto carini, i due si
avvicinarono e si presentarono.
“piacere, io sono Michele e lui è mio fratello
Manuele”
“piacere io sono Serena”
“tu chi sei?” domandò lui
“ mi chiamo Simona, sono la sorella di Serena”
“cosa fate nella vita, ragazze?” domandò
Michele
“io frequento il secondo anno della Facoltà di
lingue e letterature straniere” rispose Serena
“e tu, Simona, cosa fai nella vita?”
domandò Manuele
“frequento il secondo anno di Scienze
dell’educazione” rispose timida Simona
“e voi cosa fate?” chiese curiosa Serena
“Giurisprudenza” risposero in coro
“interessante, è utile conoscere un
giudice” affermò Simona
“scusa, non ho capito” disse Michele
“ti può essere molto d’aiuto quando sei
nei guai” affermò Simona
“veramente io non voglio diventare un giudice, ma un
avvocato, Simona” disse Michele
“scusala, a volte non pensa prima di parlare” disse
Serena
“non importa, lascia stare, Serena” disse Michele
“Manuele vuoi fare l’avvocato?”
domandò Simona
“è logico, Simona”
“come mai avete fatto la stessa scelta?”
domandò Serena
“in fondo siamo gemelli” rispose Manuele con un
sorriso
“ma se avete un anno di differenza” rispose stupita
Simona
“è naturale, siamo gemelli diversi”
disse Michele, ma poi Manuele intervenne:
“sei un buffone. Lasciatelo perdere, è cretino.
Siamo nati lo stesso giorno” poi aggiunse “ti va se
ci facciamo un giro, Serena?”
“Simo, posso andare?”
“Sere, hai trenta anni, fai un po’ quello che
vuoi”
“prima di tutto non ho trent’anni, comunque ciao, a
dopo, divertitevi” detto questo, Serena si
avvinghiò a Manuele e se lo portò via. Simona,
rimasta sola con Michele, si sentì in imbarazzo e rimase in
silenzio per un periodo interminabile, per rompere il ghiaccio, lui si
fece avanti.
“ti va ballare?”
“non mi piace e non sono capace”
“non ti preoccupare” disse lui
“ti insegno io”
“non ci penso proprio, anche se non ti conosco, so che ci
tieni ai tuoi piedi, quindi non ti conviene”
“va bene, allora ti va qualcosa da bere?”
“cosa mi offri?”
“ti va un calice di vino?”
“solo se è moscato Gancia”
“va bene, proprio perché sei tu”
“come sei galante” andò a prendere da
bere e, subito dopo, tornò.
“signorina è servita”
“grazie, signore, com’è
gentile”
“adesso basta darci del lei” la prese,
l’abbracciò e la baciò
appassionatamente davanti a tutti.
“Simona, sono desolato, ma sono fidanzato”
“perché mi hai baciata, allora?”
“perché è lontana e mi sento
solo”
“ho capito, non aggiungere altro” e se ne
andò piangendo.
Serena e Manuele rimasero sconvolti dalla loro immediata
complicità, ignari di quello che stava succedendo.
“non conoscevo questo lato di mia sorella”
“in realtà, neanche io di mio fratello”
“spero che stavolta abbia trovato la persona giusta”
“lo spero anch’io” a quel punto,
seguì anche lui l’esempio del fratello e lei gli
rifilò uno schiaffò.
“come ti sei permesso?” e lui rispose con la mano
sulla guancia dolorante “mi sono fatto prendere
dall’atmosfera del momento, ti chiedo scusa” a quel
punto lei si addolcì e gli diede un bacio appassionato.
“ma cosa fai?” e lei gli disse ridendo
“ti restituisco il favore, ma che non ricapiti senza
permesso. La prossima volta dovremo essere fidanzati” allora
lui disse:
“va bene, allora vuoi essere la mia ragazza?” e lei
rispose con entusiasmo:
“sì”
“allora è ufficiale, iniziamo da qui,
Sere” detto ciò si incamminarono verso casa Serena
e Simona.