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Autore: nancyiry    18/09/2010    0 recensioni
ciao a tutti ! cosa posso dirvi di questa storia ? è una storia di amicizia, di avventura, di amore... la storia parla delle avventure vissute da Max e dal suo stormo e...vale la pena di leggerla. ci sono anche dei personaggi nuovi...spero di avervi incuriositi almeno un po'. ciao e fatemi sapere che ne pensate ! nancyiry
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO N * 3

 

Una notte, quando Nancy aveva cinque anni, Jonh andò davanti alla sua gabbia e gliel’aprì.

“Ciao, Nancy. Vieni.”, le disse l’uomo sorridendole e porgendole una mano.

“Ma è notte.”, gli rispose la bimba assonnata, ancora avvolta dalle coperte.

“Lo so…Ma voglio portarti in un posto.”, le rispose l’uomo guardandola.

“Non andare, Nancy !”, le disse Max dalla sua gabbia.

“Potrebbe farti del male.”, aggiunse Fang.

“Perché la fai uscire di notte ? Vuoi farle qualcosa di brutto ?”, gli chiese Iggy diffidente.

“No, ragazzi. Non le farò del male.”, rispose loro l’uomo sorridendo per rassicurarli.

I ragazzi si guardarono un momento scettici, poi Nancy, sentendo di potersi fidare di quell’uomo uscì dalla gabbia.

“Stai attenta.”, le disse Max.

“Certo.”, le assicurò Nancy e seguì Jonh che la prese per mano e la  guidò lungo un corridoio che portava al cortile.

“Perché andiamo in cortile ?”, gli  chiese Nancy sospettosa.

“Perché andiamo a  fare un giro fuori.”, le rispose l’uomo in tono  calmo, cercando di mascherare l’agitazione che provava.

“Fuori dove ?”, gli chiese la bambina incuriosita mentre attraversarono il cortile.

“Lo scoprirai, piccola. Non preoccuparti.”, le rispose l’uomo  guardandosi nervosamente intorno.

 

La Scuola, di notte faceva ancora più paura, i corridoi erano bui e deserti.

Si sentivano solo i passi di Nancy e dell'uomo che le camminava a fianco.

Nancy, mentre camminava con Jonh, si guardava attorno temendo di vedere qualche scienziato o qualche Eliminatore.

La bambina aveva una gran paura e strinse più forte la mano dell'uomo.

Jonh, accorgendosene, le disse: “Stai tranquilla, Nancy. Andrà tutto bene.”

Nancy lo guardò per qualche secondo diffidente, ma poi si calmò.

 

All'esterno, un freddo vento spazzava via le foglie secche degli alberi, ormai cadute da tempo per terra.

 

Quando Nancy e Jonh arrivarono nel cortile, l'uomo condusse la bambina fino a una porticina marrone, vicino al muro di cinta.

Jonh, aveva appena estratto la chiave da una tasca per aprire la porta, quando una voce minacciosa, dietro di loro parlò.

“Mccalister, dove stai portando la mutante ? A quest’ora dovrebbe essere nella sua gabbia.”, gli disse un Eiliminatore materializzandosi dal buio e vendo allo scoperto.

Jonh si girò e vide che c’erano dieci Eliminatori  intorno a lui e a Nancy.

Nancy e Jonh erano circondati.

Nancy guardò prima Jonh e poi gli Eliminatori, terrorizzata.

“Stava facendo casino, così l’ho portata fuori per farla calmare.”, gli rispose Jonh cercando di essere il più convincente possibile.

“Certo, come no ! Non è che stavi  cercando di portarla via dalla Scuola ? Lo sai che dopo le sei di sera gli esperimenti non possono uscire dalle loro gabbie…Chi credi di prendere in giro, Dottore ?”, gli disse l’Eliminatore che aveva parlato prima.

“E poi, perchè l'hai portata vicino a questa porta, visto che si può uscire da qui ?”, gli domandò un altro Eliminatore ghignando malefico.

Nancy capì cos'avesse tentato di fare Jonh, voleva portarla via dalla Scuola.

La bambina guardò l'uomo preoccupata.

Maledizione ! E ora cosa faccio ? Se le dico di scappare, la riprenderanno subito. Senza contare che non sa ancora combattere…non resisterebbe molto se si battesse con loro…”, pensò Jonh disperato guardando Nancy.

“Davvero mi volevi portare via ?”, gli chiese Nancy incredula e felice al contempo.

“Sì, Nancy…Ma non ci sono riuscito e mi dispiace…Spero che tu possa perdonarmi.”, le rispose Jonh tristemente.

Nancy stava per dirgli qualcosa, ma una voce la richiamò.

“Mutante, vieni qui !”, le ordinò un Eiliminatore.

“No !”, gli rispose Nancy ostinatamente guardandolo e stringendo la mano di Jonh ancora più forte.

“Bene. Allora verrò a  prenderti io.”, disse l’Eliminatore ghignando  cominciando a camminare nella direzione  della bambina.

Nancy non sapeva che fare: in fondo aveva solo cinque anni, non sapeva combattere e quell’Eliminatore era troppo grande per lei…

“Aspetta ! Non farle del male.”, gli disse Jonh.

“Tu stai zitto, traditore !”, sbottò l’Eliminatore che continuava ad avvicinarsi.

“Nancy !”, la chiamò una voce conosciuta.

Tutti guardarono in quella direzione e videro Jeb, che era arrivato da poco e stava raggiungendo il gruppo di Eliminatori con aria decisa.

Jeb, che aveva capito la situazione era andato a prendere Nancy.

“Nancy, vai da Jeb.”, le disse Jonh, scambiando un'occhiata d'intesa con il collega.

Ma io... non voglio. Voglio restare con  te !”, esclamò la bambina con gli occhi lucidi abbracciandolo.

Jonh, sciolse l'abbraccio della bambina, si inginocchiò davanti a lei e, accarezandole dolcemente i capelli, le disse:“Anch’io lo vorrei. Ma ora devi andare  da Jeb. Per favore, Nancy. Vai da lui.”

“Perché ? Tu non vieni ?”, gli chiese la bimba guardandolo preoccupata.

“No, piccola… Ora vai.”, le rispose Jonh abbracciandola, poi si alzò.

“Va bene…”, disse Nancy e, passando in mezzo agli Eliminatori, che la guardarono senza farle nulla, raggiunse  Jeb.

“Prenditene cura tu, Jeb.”, pensò Jonh tristemente.

Jonh la guardò rientrare nell’edificio con Jeb, poi si preparò ad  affrontare le conseguenze del suo gesto

 

Quando Jeb e Nancy furono nell’edificio, mentre stavano percorrendo un corridoio…

“Jeb.”, lo chiamò Nancy fermandosi.

“Dimmi.”, le rispose lui guardandola.

“Lo uccideranno, vero ?”, gli chiese  la bimba rassegnata.

“Sì, Nancy. Ha tentato di rapirti…Mi dispiace.”, le rispose Jeb circondandole le spalle con un braccio.

Nancy guardò da una finestra del corridoio che dava sul cortile e vide gli Eliminatori abbattersi su Jonh.

“No !!!”, urlò la bambina e fece per  lanciarsi dalla finestra, ma Jeb  l’afferrò e la strinse con le braccia.

“E’ troppo tardi, Nancy. Non puoi farci niente. Jonh sapeva a cosa andava incontro.”, le disse Jeb tenendola ancora saldamente.

Nancy cercò disperatamente di liberarsi e disse: “Non è giusto ! Voleva solo aiutarmi !”

“Lo so… Ora calmati.”, le disse  Jeb.

Nancy, capendo di non poter far nulla smise di agitarsi e Jeb, prendendola per una mano la riportò nella sua gabbia.

 

 

Quando la porta della gabbia fu richiusa, Jeb le disse: “Nancy, cerca di dormire.”, e se ne andò.

Gli altri ragazzi, accorgendosi del ritorno di Nancy e sentendola piangere, le chiesero cosa fosse successo.

“Nancy, cos’hai ?”, le domandò Max preoccupata.

Nancy però continuava a piangere.

“Nancy, cosa ti è successo ?”, le chiese Iggy.

“Nancy, ti ha fatto del male quel Camice Bianco ?”, le domandò Fang con voce seria.

“No, ragazzi…Io sto bene è solo che…”, disse  loro Nancy tra un singhiozzo e l’altro.

“Solo che cosa ?”, le domandò Max iniziando a perdere la pazienza.

Nancy fece un profondo respiro e disse loro : “Jonh ha cercato di portarmi via  dalla Scuola, ma degli Eliminatori lo hanno scoperto e…lo hanno ucciso.”

Ci fu un momento di silenzio nel quale gli altri tre ragazzi compresero quello che avevano appena sentito.

“Nancy, mi dispiace molto.”, le disse Max, dispiaciuta anche lei per la morte di Jonh.

“Anche a me, Nancy...Lui voleva aiutarti....Ma quei maledetti Eliminatori non dormono mai ?!”, esclamò Iggy.

“Dormiranno anche, ma forse faranno dei turni di guardia. Certi sorvegliano di giorno e altri di notte.”, gli rispose Fang.

Gli altri ragazzi cercarono di consolare la loro amica.

Quella notte Nancy pianse a lungo, ma fu una delle ultime volte perché si ripromise di non piangere mai  più…

Anche gli altri ragazzi erano rimasti scossi dalla  morte di quel Camice Bianco tanto gentile e premuroso nei loro confronti.

 

FINE CAPITOLO N * 3

 

 

 

  
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