CAPITOLO
N *
2
Max,
Fang, Iggy e Nancy erano molto uniti tra loro
e si consideravano una famiglia.
Jonh,
poi sembrava avere un particolare interesse
per Nancy.
Di
tanto in tanto la faceva uscire dalla sua
gabbia e la portava in giro per la Scuola.
Un
giorno…
Erano
le cinque del pomeriggio e Jonh, dopo
l’ultimo test propose a Nancy di fare una passeggiata.
La
bimba, che aveva tre anni annuì sorridendo e
l’uomo la prese per mano conducendola lungo un corridoio.
Nel
frattempo, Jeb portò Max e gli altri ragazzi
in una saletta, dove diede loro una cioccolata calda.
“Nancy.”,
la chiamò Jonh fermandosi nel corridoio.
“Sì
?”, gli chiese la bimba voltandosi a
guardarlo.
“Lo
sai che giorno è oggi ? E’ il tuo compleanno,
te ne sei dimenticata ? Oggi compi quattro anni !”, le chiese
l’uomo
sorridendo.
“No,
non l’ho dimenticato, ma perché me l’hai
chiesto ?”, gli rispose la
bambina
perplessa.
L’uomo
sorrise e prendendo una scatolina da una
tasca del camice la porse a Nancy e le disse: “Te
l’ho chiesto perché
ti ho fatto un regalo. Su, aprilo.”
Nancy
guardò incredula prima l’uomo e poi la
scatolina.
La
curiosità ebbe il sopravvento e Nancy
prese la scatolina, l’aprì e vi
trovò
una catenina
d’argento con un
ciondolo a forma di
stella.
Il
ciondolo era di oro bianco e su metà di
questo c’erano
dei piccoli diamanti,
degli zirconi.
“Wow
! Che bella !”, esclamò Nancy tutta contenta
guardando la collana.
“Ti
piace ?”, le domandò l’uomo sorridendo.
“Certo
! Grazie.”, gli rispose Nancy felice
guardando l'uomo.
“Bene.
Allora girati che te la metto.”, le
disse Jonh.
La
bambina annuì e Jonh le mise la collana.
Dopodiché
l’uomo e Nancy raggiunsero gli altri
ragazzi e Jeb nella saletta.
Max,
Iggy e Fang si stavano ancora gustando la
loro cioccolata calda e quando Nancy li vide disse:”Anch'io
voglio la
cioccolata !”
“Okay,
siediti che ne preparo una anche per te. Tu
Jonh,la vuoi ?”, disse Jeb rivolto prima a Nancy e poi al
collega.
“No,
Jeb. Ti ringrazio.”, gli rispose il collega
sorridendo.
Nancy,
nel frattempo, si sedette al tavolo con i
suoi amici guardando le loro cioccolate con espressione famelica.
Fang
se ne accorse e, scherzando, bevve qualche
sorso della sua e disse, guardando Nancy:”Mhhh, che
buona...”
“Già
e poi è così densa e cremosa...”, gli
diede
manforte Iggy.
Nancy,
che stava aspettando impaziente la sua
cioccolata, sbottò offesa, rivolta ai due amici:
“Smettetela ! Antipatici !”
I due
uomini sorrisero vedendo la scena.
“Perchè
? Non stiamo facendo niente di male. Ci
gustiamo solo una cioccolata.”, le rispose Fang divertito.
“E'
vero...è troppo buona !”, aggiunse Iggy.
“Finitela,
tutti e due !”, sbottò Max in tono di
rimprovero rivolta ai due bambini.
Poi,
Max e Nancy si scambiarono un'occhiata
d'intesa.
Jeb e
il suo collega, vedendo la scena capirono
subito chi sarebbe stato il capo del futuro stormo.
Dopo
qualche minuto, Jeb diede una tazza di
cioccolata fumante anche a Nancy.
“Tieni,
Nancy.Bevila tutta !”, le disse Jeb
sorridendo.
“Certo,
ci puoi contare !”, gli rispose la bambina
sorridendo e iniziando a bere la bevanda.
Quella
sera, mentre i ragazzi erano rinchiusi
nelle loro gabbie...
“Nancy.”,
la chiamò Max.
“Dimmi.”,
le rispose lei.
“Chi
ti ha dato quella collana ?”, le chiese Max
incuriosita indicandogliela.
“E'
stato Jonh, me l'ha regalata per il mio compleanno,
che secondo lui sarebbe oggi...”, le rispose Nancy pensierosa.
“Oggi
? Davvero ?”, le domandò Iggy.
“Non
lo so se è vero...Jonh ha detto
così...”, gli
rispose Nancy.
“Allora
auguri, Nancy !”, le disse Iggy dopo
qualche momento di silenzio.
“Grazie.”,
gli rispose la bambina sorridendo.
“Sì,
auguri.”, aggiunse Fang.
“Buon
compleanno, Nancy.”,disse max sorridendo.
“Grazie,
ragazzi...ma perchè non ci scegliamo un
giorno per i nostri compleanni ? Il mio è oggi, il 27
settembre.”, propose loro
Nancy.
“Okay...allora
il mio...è il 22 marzo.”, disse
Iggy.
“Il
mio...28 luglio.”, disse Max.
“E
il mio...il 26 febbraio.”, aggiunse Fang.
“Okay,
questi saranno i nostri compleanni,
allora.”, disse Nancy sorridendo.
Poco
dopo, si sentì la porta della stanza aprirsi e
un Camice Bianco disse: “Basta parlare ! Dormite
!”, e richiuse la porta.
“Che
rompiscatole !”, disse Nancy sbuffando.
“Sì,
è vero...E' proprio antipatico.”,
concordò
Iggy.
“Già,
ma è meglio mettersi davvero a dormire,
prima che quegli scienziati ci facciano addormentare
con il gas soporifero.”, disse loro Max seriamente.
“Okay,
notte.”, disse Nancy.
“'Notte.”,
disse Iggy.
“'Notte.”,
aggiunse Fang.
“Buona
notte, ragazzi.”,disse loro Max.
Poi,
tutti e quattro si sdraiarono e si
addormentarono in pochi minuti.
Nancy
era molto affezionata a Jonh e lo
considerava come un padre.
La
bambina aveva i capelli biondi e gli occhi
verde smeraldo, le sue ali erano color bianco
dorato che riprendevano il colore dei suoi capelli.
Le
piume all’estremità
delle ali invece, erano marroncino chiaro,
color sabbia.
Max
aveva i capelli biondo scuro che tendevano al
marroncino e gli occhi nocciola.
Fang
aveva gli occhi e i
capelli neri.
Iggy
aveva i capelli rossicci e gli occhi
azzurri…purtroppo, per colpa di
uno
stupido esperimento dei Camici Bianchi, il ragazzo era cieco.
Infatti,
i camici Bianchi avevano provato a
migliorar la vista notturna di Iggy, ma lo avevano solo reso cieco.
Poi
c’era il Direttore della Scuola, il quale
però, non andava mai a dai ragazzi e si limitava a guardare
i loro sviluppi
attraverso le telecamere e i rapporti che gli portavano gli altri
Camici
Bianchi.
Tutti
i giorni, per Max e i suoi amici erano un
inferno perchè, appena dopo colazione, gli scienziati
cominciavano a portarli
nelle varie stanza del laboratorio per fargli i loro terribili
esperimenti.
Jonh
e Jeb, se vedevano che i loro colleghi
esageravano intervenivano per farli smettere, ma non sempre potevano
intromettersi o la Scuola, li avrebbe cacciati.
Quando
andavano in giro per la scuola con Jeb o
con Jonh, i ragazzi vedevano spesso Ari, il figlio di Jeb.
Jeb
però, non degnava mai il bambino di uno
sguardo, concentrando tutta la sua attenzione sui ragazzi alati e
questo, aveva
reso Ari un bambino schivo, riservato, scontroso
e molto, ma molto rancoroso.
La
prima volta che Nancy vide Ari fu quando Jeb
stava portando lei e lo stormo nel giardino per fargli prendere un po'
d'aria,
dopo una lunga giornata di esperimenti.
La
bambina, vedendo Ari si staccò dal gruppo.
“Nancy,
dove vai ?”, la chiamò Max.
“Da
Ari. Ci vediamo dopo.”, le rispose Nancy.
“Nancy,
lascialo perdere.Vieni con noi.”, le disse
Fang.
“No,
vi raggiungo dopo.”, gli rispose Nancy
voltandosi per guardarlo.
“Okay,
ciao !”, la salutò Iggy.
“Dopo
raggiungici, Nancy. Non restare in giro da
sola.”, le disse Jeb.
“Ma
non sono da sola ! Comunque, vi raggiungo in
giardino.”, gli rispose la bambina.
Poi,
Jeb e gli altri ragazzi si avviarono verso il
giardino.
Nancy
ricominciò a camminare verso Ari, che la
guardava diffidente.
Ari
non sapeva come comportarsi con quella
bambina, aveva lasciato da parte i suoi amici per stare con lui...non
riusciva
a crederci...
“Ciao.”,
lo salutò Nancy appena lo raggiunse.
Ari,
che era seduto nel corridoio, per terra, con
la schiena appoggiata al muro, alzò lo sguardo e la
fissò per qualche secondo.
“Perchè
non sei andata con i tuoi amici ?”, le
domandò Ari a bruciapelo.
Nancy
restò un momento ferita dal tono tagliente
che aveva usato il bambino, ma decise di non farci caso e si sedette di
fianco
a lui.
“Perchè
volevo conoscerti...Ti vedo sempre da
solo...e mi dispiace.”, gli rispose Nancy sinceramente.
“Perchè
ti devi dispiacere ? Non hai sentito i
tuoi amici ? Ti hanno detto di lasciarmi perdere. Vai da loro che
è meglio.”,
le rispose bruscamente Ari.
“No,
voglio stare con te.”, gli disse Nancy
ostinata.
Ari
la guardò un momento, incredulo che quella
bambina fosse così insistente nel voler stare davvero con
lui.
“E
va bene, se proprio ci tieni...”, le rispose
Ari, rassegnato.
Nancy
sorrise e cominciò a parlare con Ari del più
e del meno, dei suoi rapporti con il padre e di come ci stava male a
sentirsi
ignorato da lui.
“Non
so perchè tuo padre sia tanto fissato con
noi, Ari, ma sono sicura che vuole bene anche a te.”, gli
disse Nancy per
consolarlo.
“Secondo
me no...Non mi guarda nemmeno.”, le disse
il bambino imbronciato.
Nancy
lo guardò un momento, sapendo che Ari aveva
ragione, vedeva come Jeb lo trattava e non ne capiva davvero il motivo.
“Però
adesso ci sono io...Se ti va di parlare con
qualcuno, puoi fidarti di me.”, gli disse Nancy sorridendo.
Ari,
sentendo quelle parole, si sentì scaldare il
cuore e, guardando, la bambina, le disse sorridendo: “E'
vero...Grazie, Nancy.
E lo stesso vale per te...Se hai bisogno di aiuto, io ci
sono.”
Nancy
sorrise e abbracciò il bambino, sapendo che
non era cattivo come voleva far credere.
Quando
Nancy sciolse l'abbraccio...
“Sarà
meglio che tu vada in cortile, Nancy...I
tuoi amici si staranno preoccupando.”, le
disse poi Ari.
“Tu
non vieni ?”, gli chiese Nancy alzandosi in
piedi.
“No,
io vado in camera mia. Ci vediamo in giro.”,
le rispose Ari alzandosi in piedi a sua volta.
Nancy
lo guardò un momento dispiaciuta.
“Dai,
vai. Non preoccuparti...Ci vediamo presto.”,
le disse Ari sorridendo.
“Okay...a
presto, allora !”, gli disse Nancy
sorridendo,e si diresse verso il cortile.
Quando
arrivò in cortile, i ragazzi stavano
giocando a CE L'HAI.
Quando
Max, Iggy e Fang videro Nancy smisero di
correre e la raggiunsero.
“Ci
sei,allora ! Non arrivavi più !”, disse Fang.
“Già,
ancora un po' e venivo a prenderti.”, le
disse Max in tono severo.
“Scusate,
ma stavo parlando con Ari e non mi ero
accorta di quanto tempo fosse passato.”, disse loro Nancy
tranquillamente.
“Hai
parlato con Ari ? Davvero ?”, le chiese Iggy
incredulo.
“Sì,
ed è molto simpatico.”,gli rispose la bambina
sorridendo.
“Simpatico
quello lì ? Ma se è scontroso da matti
!”, esclamò Fang.
“E'
solo apparenza...Anche a me ha cercato di
mandarmi via, ma io ho insistito e lui alla fine ha cominciato a
parlarmi...”,
gli rispose Nancy.
“Sarà...”,
disse Fang.
Nel
frattempo, Jeb aveva visto la scena e disse:
“Nancy, non dovresti passare del tempo con Ari...lui non
è come te e i tuoi
amici.”
Nancy
lo guardò un momento, incredula e gli
rispose furiosa: “E allora ? Che importanza ha anche se
è diverso da noi ?! E
poi, proprio tu dici queste cose ? E' tuo figlio e non lo degni neanche
di
un'occhiata o di una qualche minima considerazione ! Ti dovresti
vergognare,
Jeb !”
Gli
altri ragazzi restarono allibiti dalle parole
di Nancy.
Jonh,
che aveva visto la scena, si avvicinò al
gruppo e disse a Nancy: “Nancy, se Jeb si comporta
così con Ari avrà i suoi
motivi e a te non devono interessare. Capito ?”
Nancy
guardò male anche lui e gli rispose: “Invece
a me interessano, perchè non è giusto che Jeb si
comporti così con lui.”
“Ora
basta, Nancy. Smettila. Non sono affari tuoi
!”, la rimproverò Jonh severamente.
Nancy
stava per ribattere nuovamente, ma Fang le
tappò la bocca e le disse all'orecchio: “Jonh ha
ragione, Nancy. Falla finita
se non vuoi finire nei guai.”
Nancy,
capendo che l'amico aveva ragione annuì e
lui la lasciò andare.
“E'
vero, non sono affari miei. Scusa se ti ho
offeso, Jeb.”, gli disse Nancy facendo finta di essere
mortificata.
Jeb
sorrise e le disse: “Non preoccuparti e vai a
giocare piuttosto, che tra un po' dobbiamo rientrare.”
Nancy
annuì e lei e i suoi amici si misero a
giocare a CE L'HAI.
Mentre
i bambini giocavano.
“Ha
davvero un bel caratterino, Nancy...”, disse
Jeb guardando Jonh.
“Già,
ha ripreso tutto da sua madre.”, gli rispose
Jonh sorridendo e guardando la bambina.
Passò
del tempo e ogni volta che Nancy vedeva in
giro Ari lo raggiungeva per scambiare quattro
chiacchiere con lui.
Tra i
due bambini si instaurò una forte amicizia.
FINE
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