Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: MeggyElric___    19/09/2010    7 recensioni
Prima fanciction su fullmetal Alchemist ^.^
La mia storia inizia alla fine dell'ultimo episodio di FMA Brotherhood, il numero 64 (capitolo 108 del manga). Quindi, se qualcuno non volesse... ecco... rovinarsi il finale, non dovrebbe leggere questa fanfiction.
DALLA STORIA:
" - Tornerò indietro.
Quelle parole uscirono con difficoltà dalla sua bocca, che si chiuse in una smorfia. Il cuore di Winry ebbe un tuffo. Era già arrivato quel momento, quel momento che temeva tanto. Era arrivato troppo presto.
Non voleva lasciarlo andare, non in quel momento. Era sempre stata innamorata di lui e non riusciva a capacitarsi di non vederlo più. Non voleva che quell’abbraccio fosse il loro ultimo addio.
Forse, però, c’era ancora una speranza. “Tornerò indietro”, aveva detto. Aveva paura a credergli. Aveva paura di rimanere delusa, troppo delusa.
Aveva paura, ma voleva credergli. L’avrebbe aspettato anche tutta la vita, se fosse stato necessario.
Avrebbe atteso il suo ritorno, appoggiata al balcone della finestra.
- Sì.
Disse Winry, quasi senza accorgersene. Edward mosse le labbra, senza dire nulla.
- Fai attenzione. "
comunque sia, spero vi piaccia. E' una storia molto lunga, quindi preparatevi ^.^
se non si fosse capito, è sulla coppia Edward/Winry!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi qui con l’ottavo capitolo. I protagonisti di questo tratto della storia sono unicamente Edward e Alphonse. Principalmente, le frasi sono date dai pensieri del nostro amato ex alchimista.

Spero che sia di vostro gradimento. ^.^

8.           CONFESSIONI FRATERNE

-          scusa per oggi, fratellone.

Edward si alzò dal letto, guardano dubbioso Alphonse, che si stava mettendo il pigiama. Oh. Era così bello vederlo... umano. Non che lui non lo sia mai stato. Ma ora era... ecco... nel suo corpo.

Ed fu invaso da una strana sensazione di protezione e di felicità. Osservò le manche del pigiama di Al che si spiegazzavano sulle braccia magre e pallide, ma calde e morbide, non più rigide e metalliche. Sorrise per un attimo, poi tornò all’affermazione del fratello.

-          Per cosa?

Al gli si avvicinò e si sedette sul bordo del suo letto. Sospirò. Ed alzò un sopracciglio, sempre più confuso.

-          Per avervi interrotto.

-          Interrotto?

-          Sì, te e Winry.

Cosa? E Al come faceva a sapere che...

-          Non pensavo che steste parlando di cose importanti.

L’ex alchimista inclinò la testa di lato, osservando gli occhi del fratello minore, dorati e splendenti, proprio come i suoi. Al scosse la testa.

-          Ho sentito quello che hai detto.

-          Ah.

Sì limitò a dire Edward, guardando altrove. Alphonse gli toccò gentilmente la spalla, per chiamarlo e farlo girare. Ed si girò malvolentieri verso il fratello. Non aveva alcuna voglia di affrontare quell’argomento.

-          Gliel’hai detto?

-          Detto cosa?

-          Ah, sei sempre il solito. Che la ami, fratellone!

Ed spalancò gli occhi e arrossì lievemente. Era da quel pomeriggio che non ci pensava. Al, senza perdere la pazienza, aspettò una sua risposta.

Dopo un lungo minuto di silenzio, arrivò.

-          No, non gliel’ho detto.

-          E perché mai? Perché sono arrivato io? Senti se è così mi dispiace davvero tanto, non avevo idea che...

-          Chiudi il becco, Al. Non cominciare. Non è stata colpa tua.

-          E allora perché non...

-          Perché di no! Al è troppo difficile da spiegare!

Alphonse non si scompose. Aveva una grandissima pazienza con il fratello, così come l’aveva con tutti. Non si arrabbiò nemmeno un po’, anche se Edward continuava a interrompere i suoi discorsi. Si era abituato a quel carattere, ormai.

-          Sono anni che sei innamorato di lei.

Anni. Sono anni che Al aveva capito tutto. Ma era così palese quel suo sentimento verso la bionda meccanica? Ma da quanto tempo era innamorato di lei? Non riusciva a ricordarlo. Da sempre, pensò. Probabilmente, fin da quando erano bambini.

Aveva quasi vent’anni, ormai. Tralasciando i primi 10 anni di vita, nei quali è praticamente impossibile innamorarsi, secondo i suoi calcoli, Winry gli piaceva da circa dieci anni. Wow.

-          Quando l’hai capito?

-          Beh, non ricordo esattamente, ma molto tempo fa. Di questo sono certo.

-          Umph. Perfetto.

Grugnì stizzito, camminando un paio di volte avanti e indietro per la stanza. Tolse l’elastico che legava i suoi capelli e li lasciò scivolare fluenti sulle sue spalle. Una cacata d’oro puro.

Gettò l’elastico lontano, e fissò il suo volo finché non lo vide sparire nella penombra. Il fratellino, dal canto suo, aveva seguito ogni sua mossa con particolare attenzione.

-          Sai che anche lei è innamorata di te, vero?

Edward si bloccò in mezzo alla stanza, immobile. Voltò lentamente la testa verso Al, che lo guardava sorridendo.

-          Lei non è innamorata di me.

Il minore dei fratelli Elric rise, enfatizzando la sua risata con ampi gesti delle mani. Ed sbuffò seccato e incrociò le braccia sul petto. Si avvicinò al fratello e lo colpì con poca forza sulla nuca.

-          Non è divertente, Al.

Disse serio. Alphonse smise di ridere ma non si arrabbiò con il fratello. Anzi, gli sorrise. A Edward ribollì il sangue nelle vene. Come faceva suo fratello a non perdere mai la calma? Mai? Roteò gli occhi e osservò la sua gamba sinistra. Picchiettò con il tallone un paio di volte sul pavimento di legno, producendo un rumore metallico.

-          E allora perché piangeva ogni volta che noi, che tu te ne andavi? Perché non riusciva a sopportare la tua mancanza? Perché i suoi pensieri e le sue preoccupazioni sono sempre rivolte a te?

Ed sussultò. In effetti, il rapporto tra lui e Winry non era più come quello di quando erano bambini. Era cambiato qualcosa. Ma cosa? Quel che era certo, era che non era peggiorato. Questo era poco ma sicuro.

Sapeva benissimo di volerle bene. Anzi, di amarla.

Ma che tipo di amore era? Non era un amore fraterno, come quello che provava per Al. No. era qualcosa di diverso, di più forte.

Sapeva benissimo che, quando le aveva detto quella frase, prima di salire sul treno, prima di andarsene, voleva dire una cosa precisa. Ok, in quel momento, poco prima di partire, non lo sapeva. Ma ora sì.

-          Due anni fa, prima di salire sul treno, le dissi una cosa.

Al si avvicinò a lui, sempre stando seduto sul letto. Ed rimase in piedi, davanti a lui.

-          Le dissi che volevo uno scambio equivalente.

-          Cioè? Spiegati meglio.

-          Certo. Le dissi che le avrei dato metà della mia vita, così in cambio lei mi avrebbe dato metà della sua.

Alphonse rimase senza parole. Non avrebbe mai potuto pensare che il suo fratellone sarebbe stato capace di dire una cosa del genere.

-          Ma...

-          Ma?

-          Penso che lei non abbia capito. Mi disse che non mi avrebbe dato metà della sua vita. Mi disse che me l’avrebbe offerta tutta. E poi si è messa a farfugliare qualcosa riguardo a delle percentuali... ma non è questo il punto. Al, lei ha capito...

-          ... che tu la volevi accanto a te come amica. Che ci sareste sempre stati, l’uno per l’altra. Giusto, fratellone?

Ed abbassò lo sguardo. Fissò il pavimento, stringendo i pugni.

-          Mentre tu...

-          Io intendevo tutt’altro...

-          Cosa, di preciso?

Forza, ce la poteva fare. Poteva ammetterlo almeno a lui, a suo fratello. Colui con il quale aveva affrontato la più grande avventura della sua vita. Certo, lui lo sapeva già. Ma ancora non l’aveva ammesso con le sue parole. Era forte, era stato il grande alchimista d’acciaio, il più giovane alchimista di stato della storia. Poteva farcela.

-          Volevo dire che... il mio desiderio era di passare il resto della mia vita con lei. Le stavo chiedendo di... di... ah, non lo so Al. So solo che...

Dai, un ultimo sforzo. Ammettilo, Edward. Ammettilo.

-          Che... che in qualche modo, volevo farle capire... che la amo.

Al sorrise e si alzò dal letto. Appoggiò una mano sulla spalla del fratello. Edward alzò lo sguardo, cercando quello di Alphonse.

-          È di questo che stavate parlando prima, vero?

-          Vero.

-          Scusa di nuovo, per averti interrotto.

-          No, Al. Non scusarti. E’ stato meglio così. Non era il momento, probabilmente.

Al si allontanò da lui, dirigendosi verso il suo letto.

Anche Ed tornò nel suo. Si infilarono sotto le coperte e spensero la luce. Passarono alcuni minuti di assoluto silenzio, poi Alphonse prese la parola.

-          Ed?

-          Sì?

-          Mi fai una promessa?

-          Quale?

-          Promettimi che dirai tutto a Winry.

Edward in un primo momento non rispose. Dire tutto a Winry... non ce l’avrebbe mai fatta! Ma forse... in un lontano futuro avrebbe anche potuto...

-          Ti prego...

Sorrise. Non poteva deludere il suo fratellino, non un’altra volta.

-          Va bene, Al. Te lo prometto.

-          Grazie.

-          Buonanotte...

-          Buonanotte, fratellone.

 

Riuscirà Edward a mantenere la promessa fatta al suo fratellino? Lo scopriremo presto!

Onyria no, Ed non è gay! xD volevo solo cercare di andare a passo con la vera storia. Ho pensato che se Winry avesse detto una cosa del genere a Ed nel manga/anime, lui non avrebbe di certo pensato male. O almeno, io la vedo così! ^.^ Per quanto riguarda la faccenda dei vestiti, nei prossimi capitoli cercherò di aggiungere qual cosina, ok? Grazie dei tuoi consigli e delle tue critiche, mi sono davvero utili! =)

Al prossimo capitolo, baci.

Ele_ divina

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: MeggyElric___