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Autore: Oo_Alice_oO    20/09/2010    6 recensioni
[[-AGGIORNATO 12° CAPITOLO!-]] Sei mesi che non si vedono, che non si sentono, che si sono lasciati...che è successo tra Sana e Akito all'età di 22 anni? In che mondo vivono adesso, come affrontano le giornate? E se si incontrassero nuovamente...?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  ANGOLO DELL’AUTRICE

   Ciao, belli! Come procedono le giornate? =) Io continuo a scrivere e ogni tanto mi vengono i sensi di colpa perché tra qualche giorno dovrò dare gli esami all’università…e non so ancora nulla!!! Va bè, l’ispirazione è troppo forte ahahhah xD

   Prima di augurarvi buona lettura vorrei ringraziare Shinichina e Daygum, grazie per le vostre recensioni, come sempre siete gentilissime ^__^ Grazie anche a Luchia Nanami, oltre a Daygum che non mi delude mai, per aver inserito questa storia tre le preferite *__* <-- quando l’ho notato avevo una faccina simile a questa!

   Questo capitolo che vi propongo non è proprio tra i miei preferiti, ma è importante per vedere le prime scosse di Akito… =D E adesso…tutti a leggere!!! Buon divertimento e un bacione a tutti,

a prestissimo!

 

 

CAPITOLO 5

 

 

 

   “ Signorina Sana, cosa ne pensa del film girato? ”

   “ E’ contenta di essere tornata? ”

   “ Ha qualcuno a casa che l’aspetta? ”

   “ Hai già avvisato Misako Kurata del tuo arrivo? ”

   “ Come è stato collaborare un’altra volta con il signorino Kamura? ”

 

   Manco arrivata all’aeroporto che quei rompiscatole la tormentano di domande.

   << Vuoi che cambi canale, Akito? >> Mi chiede Natzumi.

   << No, non preoccuparti. Segui pure la trasmissione… >>

 

   “ Si, grazie, è stato bello e adesso sono altrettanto felice di tornare a casa! Con permesso… ”

 

   << Sana è nuovamente a Tokyo, che pensi di fare? >>

   << Nulla. >> Semplicemente. E’ sempre più bella, sono passati solo sei mesi dall’utlima volta che l’ho vista, ma ha l’aria più matura. E’ dimagrita, si nota dai suoi zigomi e nonostante il trucco si intravede la sua aria sciupata. Si sarà stancata durante il lavoro, non voglio ipotizzare altro. << Vado a fare la doccia. >> Quella trasmissione mi aveva già stancato. Adesso è tornata e sarà nuovamente ovunque. Canale 1: Sana! Canale 2: Sana! Canale 3: Sana! E così via dicendo. Pensieri miei, pensieri miei, pensieri miei! Dannazione!

   Maratona, ecco la soluzione, doccia inutile.

   Fuori fa caldo per essere marzo. Marzo. Quanto ne abbiamo oggi? Cinque. Anche se fosse sette che me ne dovrebbe importare ancora? Lei e il suo fottutissimo compleanno. Lei il giorno del mio compleanno non c’era, lì avevamo già rotto. Però, non so perché, me la immaginavo vicino a mia madre, come tutti gli anni precedenti. Bella presa per il culo… A natale non ricevetti nemmeno un biglietto ed io non mi azzardai a spedirgliene uno.

 

   << Cosa comprerai per il mio compleanno? >>

   << Niente, è solo una festa consumista! >>

   << Per te, forse… Ma è il mio compleanno e voglio ricevere un tuo regalo! >>

   << Non ho soldi! >>

   << Non ti chiedo una cosa costosa, usa la fantasia! >> Discutiamo sotto il nostro solito gazebo al parco. Il problema non sono i soldi, voglio solo farla arrabbiare. E’ tanto buffa a volte! Però devo ammetterlo, ogni anno, quando si avvicina il suo compleanno, entro in crisi. Non sono bravo a fare i ragali. Fortunatamente lei in compenso è brava ad accontentarsi!

   << Mmh…vedremo! >> E’ contenta e mi abbraccia, scappa dal gazebo e vuole essere rincorsa! Sana, compi 22 anni! Eppure io, più bambino di lei, assecondo i suoi capricci e la inseguo! Inciampa, che frana! Per un attimo resta in silenzio per lo spavento, il suo povero ginocchio. La prendo sulle spalle e la porto a casa per medicarla.

   << Sana, per il tuo compleanno ti compro la valigetta del pronto soccorso, non si sa mai! >>

   Mi tira un colpetto dietro il collo e si lascia medicare da brava bambina.

   << Ehy, dottore, mi fa tanto male qui! >> Dice indicando il basso ventre… Maliziosa, meno male che le faceva male il ginocchio ed io preoccupato… Le schizzo un’altro po’ di disinfettante sul ginocchio per dispetto e grida.

   << Bruciaaa! >>

   << Ben ti sta, paziente birichina. >>

 

   Mi scappa un sorriso. Ho dei bei ricordi di quando eravamo felici. Ricordi.

   Correndo mi ritrovo al parco, se mi riposassi al gazebo? Cattiva idea. Corri Akito, corri. O la tua ferita non redimerà mai, altro che disinfettante. Torno a casa dopo una lunga corsa, è buio già da un pezzo. Chissà cosa avrà preparato Nao per cena…

   Ecco, l’ultima persona che avrei voluto incontrare mi aspetta sotto casa. Che vuole? Non ha saputo che io e lei non stiamo più insieme? Lo fisso, mi fissa e faccio per entrare, ma mi ferma. Inutile, questo qua è proprio cocciuto.

   << Buona sera, Hayama >> Non rispondo al saluto.

   << Qualcosa di cui rimproverarmi? >> In passato questo angioletto si è fatto vivo o per ammonirmi di qualcosa o perché cercava lei.

   << Cosa hai fatto a Sana, si rifiuta di dirmelo. >> Certo, perché adesso spera che sia io a raccontarglielo, povero illuso.

   << Scordatelo. >> E gli volto le spalle, per me l’incontro è concluso.

   << Ricordi quando Sana girava La villa nell’acqua? Si distrusse per colpa tua. >> Accoltellata. << Girando questo film ho avuto tempo di stare molto tempo con lei, sorrideva sul lavoro, dopodichè tornava un fantasma. Cosa ne hai fatto della sua vitalità? >> Soffre ancora. E più ci penso più mi ricordo della volta in cui è stata veramente male…La malattia della bambola…

   << Guarirà. >>

   << Quando? Quanto tempo ci vorrà ancora? Perché per quanto io possa starle vicino non cambia di un millesimo. E’ sempre stanca e non ha voglia di fare niente. >>

   << Sorride qualche volta? >>

   << Si, se ti riferisci alla malattia puoi stare tranquillo, non ha avuto una ricaduta. >>

   << E allora guarirà. >>

   << Come stai? >> Che altro vuole? Cazzi miei!

   << Si va avanti. Ciao. >> Ti ho detto anche abbastanza angioletto. Apro la porta di casa e ci resto per il resto della serata.

   Soffre. Egoista. O no? Be, siamo in due, questa volta non ti posso consolare se la tua causa sono io. E tantomeno stavolta tu non puoi aiutare me se sei la mia causa. Lontananza. Tempo. Con un alto tasso di probabilità ci vorrà solo un bel miracolo. In fondo è meno sola di me, troverà abbastanza conforto da parte di tutti, madre, occhiali da sole, colf, Fuka, quel ficcanaso di Tsu e Aya. E Kamura, ok, e compagnia bella. Anche mia sorella sono certa che andrà a farle visita, nell’ultimo periodo avevano stretto particolarmente.

   << Nat, pensi di andare a trovarla? >>

   << Eh? Di chi parli? >> Lo sai di chi parlo.

   << Hai capito. Le farai visita? >>

   << Non ho ancora deciso però non posso negare che ci ho fatto un pensiero… >>

   << Vai da lei, non badare a me. Ha bisogno di una spalla amica credo. >>

   << Le devo portare la scatola? >> La scatola un po’ mi fa compagnia. Non sono ancora pronto di liberarmene. Dei ricordi.

   << Ok, domani allora farò un salto da lei. >>

   << Divertiti… >>

   << Akito, se preferisci resto qua, non c’è problema. In fondo ho perso un po’ il contatto con lei da quando è partita… >>

   << Vai. >>

   Ora me lo dovete dire voi, perché io non lo so, è normale che mi faccia un poco pena? Vorrei anche io una spalla, ma da chi? Tsu è escluso, troppa saggezza. Papà è troppo indaffarato e poi da quand’è che parlo delle mie questioni con lui? Forse dovrei farmi un cane, lui si che mi ascolterebbe.

   
 
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