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Autore: Najara    22/09/2010    2 recensioni
(SG1) Un nuovo pianeta, un antico nemico. Niente di strano, ma a volte la tecnologia può fare miracoli!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Jackson, Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Teal'c
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo

Primo capitolo

 

“Non credo che O’Neill parlasse sul serio” “Avrei dovuto immaginarlo… Ma sei sicuro Teal’c… c’erano degli orsi su Ciulac’k?” “No Daniel Jackson” Daniel si voltò, il Jaffa aveva la solita aria impenetrabile, eppure era sicuro di aver percepito dell’ironia in quell’affermazione. Alzò le spalle e proseguì verso la radura. Ci avevano messo poco a trovare la pianta, ma più del previsto a raccoglierla, era tenacemente ancorata alla roccia e Daniel non voleva rovinarla, in più continuava a lanciare occhiate alla bocca d’entrata della grotta, quando infine si era staccata l’aveva messa nel contenitore e insieme a Teal’c aveva ripreso la strada per ricongiungesi a Sam e Jack. Giunti alla radura si guardarono intorno, non c’era nessuno. Teal’c reagì immediatamente abbassando la lancia, poi perlustrò la zona. Daniel si guardava attorno incredulo “Se questo è uno scherzo non è affatto divertente!” “Non credo lo sia Daniel Jackson” Daniel si avvicinò a Teal’c “Cosa hai trovato?” Il Jaffa stava osservando il terreno “Ci sono delle tracce, molte, sono stati colpiti e trascinati via” Daniel lo guardò inorridito “Sono stati dei Jaffa?” “Non credo, non ci sono segni di lotta sono stati colpiti di sorpresa e resi incoscienti” “Non possono essere stati colpiti da degli Zat?” “No, non si sono dibattuti cadendo, erano già immobilizzati” “Sai che arma ha potuto fare una cosa simile?” “No Daniel Jackson” “Possiamo seguire le loro tracce?” Teal’c si guardò intorno per alcuni minuti poi indicò una direzione Daniel fece per incamminarsi, ma Teal’c rimase fermo, l’archeologo lo guardò interrogativo, sul volto del Jaffa c’era del disagio, misto a dispiacere e delusione verso se stesso “Non sono sicuro” Daniel lo guardò stupito, Teal’c riusciva a seguire qualsiasi traccia! “Qualcosa dobbiamo fare Teal’c! Sono sicuro che hai ragione!” Detto questo si mise in marcia nella direzione precedentemente indicatagli. Dopo pochi istanti fu raggiunto e superato da Teal’c che, con il volto concentrato e teso, si mise sulle tracce dei rapitori.

 

Sam si svegliò, la testa ovattata, era stesa a terra, si guardò intorno, la stanza era completamente bianca, non c’erano finestre ed era sola. Si tirò su lentamente e fu presa da delle vertigini, ma presto si calmarono e lentamente si sentì meglio e più lucida. Appoggiò la schiena alla parete, chiuse gli occhi e cercò di ricordare quello che era successo. Ricordava la radura, stava prendendo dei campioni e facendo dei rilevamenti di routine… poi c’era stato un allarme, le immagini ritornavano a flash come se il suo cervello si stesse ricomponendo… ricordava Jack in tensione, il dito sul grilletto, poi il momento di rilassamento e… si alzò di scatto. La testa si rimise a girare con violenza, appoggiò le mani alla parete per non cadere, appoggiò anche la fronte, la parete fredda le dava sollievo, ora ricordava, erano stati colpiti da quei maledetti alieni! Evidentemente non volevano ucciderla, ma visto come avevano trattato Teal’c l’ultima volta, avevano intenzione di studiarla! Teal’c! Ma certo! Lui e Daniel non erano stati presi, o almeno lo credeva… non doveva sperarci troppo, per ora doveva solo contare sulle sue forze! Quando si sentì di nuovo meglio aprì gli occhi e si guardò intorno, sulla parete di fronte a lei c’era una porta. Sì avvicinò, non c’erano fessure, non c’erano panelli da smontare, non c’erano possibilità, era in una cella studiata per non permettere a nessuno di evadere. Si accasciò a terra, non poteva fuggire! Poi pensò a Jack, doveva fare qualcosa, lui avrebbe voluto che lei agisse! Era inutile rimanere immobili ad aspettare il proprio destino! Si allontanò dalla porta ed iniziò ad esaminare ogni centimetro della stanza. Quegli alieni erano più avanzati tecnologicamente, ma non erano immuni agli errori! In fondo li aveva sconfitti già una volta e proprio grazie alla tenacia e alla fiducia in sé stessa, non avrebbe mollato! 

Lavorò per più di un’ora, si interrompeva solo quando sentiva i pesanti passi degli alieni passare davanti alla sua porta, li sentiva arrivare da lontano ed avvicinarsi, i passi risuonavano in maniera strana in quella struttura di cui non sapeva nulla, ogni volta temeva che si sarebbero fermati, ma passavano oltre. Alla fine si ritrovò di nuovo alla porta, la esaminò attentamente questa volta e di nuovo non trovò nulla. Stava per arrendersi all’evidenza che non sarebbe mai uscita di lì quando sentì di nuovo dei passi avvicinarsi, ma questa volta si arrestarono. Si allontanò dalla porta, pronta ad agire al minimo passo falso dell’alieno, avrebbe lottato, non intendeva rendergli la vita facile e non avrebbero fatto esperimenti su di lei

! La porta si aprì e davanti a lei si stagliò una figura che avrebbe riconosciuto ovunque.

“Colonnello!” “Salve Carter, bisogno di una mano?” “Signore come ha fatto a liberarsi?” “Hanno calcolato male l’ora del mio risveglio, così li ho soprafatti al momento giusto!” “E come ha fatto a trovarmi?” “Beh passavo di qui e ho visto queste porte che hanno tanto l’aspetto di celle, mi sono detto che darci un’occhiatina non avrebbe fatto male, ora se non ti dispiace direi che dobbiamo uscire da qui e riunirci con Teal’c e Daniel” “Certo signore… e se sono stati catturati anche loro?” “No, non credo tutte le altre celle sono vuote” Sam annuì. Mentre parlavano erano usciti dalla cella e stavano percorrendo un corridoio bianco, Jack aveva con sé la stessa arma che li aveva colpiti nella radura. Il colonnello apriva la strada e Sam lo seguiva. “Signore dove stiamo andando?” “Carter, secondo te lo so? Sto semplicemente gironzolando, se siamo fortunati troveremo l’uscita” Sam annuì di nuovo, non aveva idee migliori, continuarono a percorrere i corridoi che si trovavano davanti, tutti bianchi, non incontrarono nessuno. Jack sembrava scegliere a caso i corridoi, ignorava le stanze che incontrava e proseguiva, senza un’esitazione. La struttura sembrava enorme, camminavano da almeno dieci minuti, senza che ci fosse un segno dell’uscita, poi all’improvviso Jack si fermò e guardò con circospezione oltre l’angolo, si tirò indietro velocemente “Eccola!” Sam lo guardò stupita “L’uscita! C’è una sola guardia, non sarà difficile, poi potremmo cercare Daniel e Teal’c!” Sam lo guardò, poi senza il minimo preavviso lo colpì con violenza al volto senza lasciarli il tempo di reagire.

 

 

Kloe2004: Grazie! Soli, ottimo, in prigionia… un po’ meno ottimo!

 

Jolinar: Chissà perché siamo tutte contente quando finiscono nei guai… purché siano insieme! Grazie!

  
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