Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: MeggyElric___    22/09/2010    8 recensioni
Prima fanciction su fullmetal Alchemist ^.^
La mia storia inizia alla fine dell'ultimo episodio di FMA Brotherhood, il numero 64 (capitolo 108 del manga). Quindi, se qualcuno non volesse... ecco... rovinarsi il finale, non dovrebbe leggere questa fanfiction.
DALLA STORIA:
" - Tornerò indietro.
Quelle parole uscirono con difficoltà dalla sua bocca, che si chiuse in una smorfia. Il cuore di Winry ebbe un tuffo. Era già arrivato quel momento, quel momento che temeva tanto. Era arrivato troppo presto.
Non voleva lasciarlo andare, non in quel momento. Era sempre stata innamorata di lui e non riusciva a capacitarsi di non vederlo più. Non voleva che quell’abbraccio fosse il loro ultimo addio.
Forse, però, c’era ancora una speranza. “Tornerò indietro”, aveva detto. Aveva paura a credergli. Aveva paura di rimanere delusa, troppo delusa.
Aveva paura, ma voleva credergli. L’avrebbe aspettato anche tutta la vita, se fosse stato necessario.
Avrebbe atteso il suo ritorno, appoggiata al balcone della finestra.
- Sì.
Disse Winry, quasi senza accorgersene. Edward mosse le labbra, senza dire nulla.
- Fai attenzione. "
comunque sia, spero vi piaccia. E' una storia molto lunga, quindi preparatevi ^.^
se non si fosse capito, è sulla coppia Edward/Winry!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Siamo arrivati al decimo capitolo! È stato faticosissimo da scrivere questo, davvero. Non sapevo come far andare la storia tra i due, così ho deciso di descrivere così.

Spero vivamente che vi piaccia =)

10.   ORO NEL BLU

-          No!

Il grido si sparse per tutta la campagna, allarmando la gente che abitava nelle vicinanze. Den entrò abbaiando dalla porta. Si girò verso Edward, che aveva emesso l’urlo. Ringhiò.

Ed gli si parò davanti, spaventandolo con un “buh!”. Il cane scappò guaendo, scivolando con la zampa di metallo.

Winry guardò “l’amico” mettendosi la mano sinistra sul viso. Non sarebbe mai cambiato, quel ragazzo. Lo sapeva bene. Eppure quella mattina... era stato così diverso...

-          Perché?

-          Non ho nessuna intenzione di lavare i piatti!

-          E perché mai? Non fai mai niente!

-          E scusa, dovrei fare qualcosa?

-          Sì, dato che non lavori nemmeno!

-          Mi pare che fino a un paio di anni fa, io lavorassi anche troppo!

-          Oh sentilo, il signor “io combatto i cattivi”!

Edward la guardò malissimo. Si girò senza risponderle e uscì dalla casa. La ragazza rimase ferma in mezzo alla stanza, con un’espressione delusa sul volto.

Con la mente indietreggiò di qualche ora, tornando all’alba, quando lo aveva trovato davanti alla tomba di sua madre e l’aveva consolato. Lu si era lasciato abbracciare, senza protestare o proferire alcuna parola.

Come poteva essere cambiato così?

Come poteva deluderla in questo modo, e parlarle così male? E lei, che si era anche illusa che tra loro stesse per accadere qualcosa.

Una povera illusa. Ecco quello che era.

Fuori, a consolare il povero Den, c’era Al. Chino sul cane, gli accarezzava allegramente il ventre, spargendo peli dappertutto.

Appena sentì dei passi, il ragazzo alzò gli occhi. Edward si fermò.

-          Che hai da guardare?

-          Cos’hai fatto a questo povero cane?

-          Hhm! Io non gli ho fatto proprio niente!

Brontolò lui, senza aggiungere altro. Si sedette su uno scalino e guardò l’orizzonte. Alphonse lo raggiunse, serio in volto.

Un forte rumore catturò la loro attenzione. Sembrava che qualcuno stesse sbattendo a terra uno per uno i piatti, riducendoli a inutili cocci.

Alphonse si batte una mano sulla fronte.

-          Hai fatto arrabbiare Winry, vero fratellone?

-          È lei che si è arrabbiata.

-          Ma per colpa tua.

-          Ma che dici, Al? Le ho detto che non avrei lavato i piatti, punto.

Al sospirò.

-          Allora è per questo che è arrabbiata!

-          Se l’è presa per niente!

-          No, invece! Tu non l’aiuti mai a fare niente. Ora alzati, e va da lei.

-          No.

-          Per favore fratellone, alzati.

-          No.

-          Alzati...

-          No.

-          Edward alzati immediatamente!

Ed guardò seriamente preoccupato la faccia del fratello, divenuta completamente rossa dalla rabbia. Vederlo in quello stato era assolutamente raro. Senza pensarci due volte, si alzò velocemente e corse verso Winry.

-          Eccomi...

La ragazza non si girò, ma gli indicò nervosamente una fila di piatti sporchi. Edward le si avvicinò e cominciò a insaponarli con la spugna.

Tra i due regnava il silenzio più totale. Uno insaponava, l’altra risciacquava. Era come una catena di montaggio, perfetta sincronia. Fino a che due ingranaggi non si scontrano.

O meglio, due mani si sfiorano.

Entrambi, scossi da un brivido lungo la schiena, si allontanarono, rossi in viso. Dopo il primo momento di imbarazzo, tornarono al loro compito.

-          Scusa, per prima.

Winry drizzò le orecchie. Edward, il suo amico Ed... che le chiedeva scusa? Ah! Questa non voleva proprio perdersela.

-          Ho sbagliato...

-          Certo che hai sbagliato.

-          Ma ora sono qui no? quindi non lamentarti.

-          Non mi sto lamentando.

-          Se lo dici tu...

-          Sì, lo dico io.

Il silenzio tornò padrone di quella situazione. Poco dopo, però, Ed formulò una domanda alla sua amica meccanica.

-          Perché hai chiesto proprio a me di aiutarti?

Winry si fermò un secondo. Sembrò riflettere.

-          Perché tu non fai mai niente!

-          Non è... sì, è vero. Hai ragione.

La bionda rise di gusto, schizzando d’acqua il giovane ex alchimista di fianco a lei. Un pensiero le attraversò la mente. Sorrise, imbarazzata.

-          a dire la verità, è anche perché avevo voglia di stare un po’ vicina a te...

Ed non rispose, divenne tutto rosso.

-          Insomma... sei qui ormai da due settimane, e non siamo stati mai tanto insieme. Cioè, sì. Lo siamo stati... ma non come... un tempo... quando eravamo piccoli.

Edward lavò l’ultimo piatto e lo posò sulla credenza. Sbloccò lo scarico e osservò l’acqua sparire, in un piccolo vortice.

Aveva capito perfettamente quello che intendeva dire Winry. S’incamminò verso le scale, facendo segno all’amica di seguirlo.

-          È vero Win ma... adesso siamo grandi.

Winry abbassò la testa, colpita da quella dura verità. È vero, non erano più bambini. Il loro rapporto era cambiato, non c’era dubbio. Edward aprì la porta della camera degli ospiti ed entrò. Winry lo seguì, pensierosa.

-          Già, hai ragione. Ed è... cambiato qualcosa.

-          Beh sì, siamo cresciuti.

-          Non intendevo questo. È cambiato qualcosa... tra di noi.

Quella frase le era sfuggita dalle labbra, non era stata capace di fermarla. Si morse il labbro inferiore, consapevole di essere entrata in un vicolo cieco.

Edward però sembrò non capire.

-          Tu pensi che sia cambiato qualcosa?

-          Io... sì. Credo di sì.

-          Che cosa?

Disse il biondo, avvicinandosi a lei. “Forza”, si disse Winry mentalmente, riflettendo sulle parole da dire. “Hai vent’anni, sei cresciuta. Sei innamorata di lui da quand’eri bambina! Fatti forza, e diglielo!”.

-          Vorrei tanto sapertelo dire...

Farfugliò, non trovando le parole adatte. Comunque, ammesso e non concesso che fosse riuscita a dirglielo, chi le assicurava che la cosa non sarebbe degenerata? E se lui si fosse messo a ridere, a prenderla in giro o cose così? O se invece le avesse detto che lui non provava niente? Avrebbe rovinato per sempre la loro meravigliosa amicizia.

Era difficile...

-          Prova a spiegarmelo...

Troppo difficile.

Dal canto suo, Edward stava cercando di decifrare i pensieri della sua amica d’infanzia. Ma anche mettendocela tutta, non ci riusciva.

Primo, perché sapeva fare tante cose, ma leggere nella mente non era ancora rientrato tra le sue capacità.

Secondo, perché non riusciva a staccare gli occhi da lei. Era così bella, così maledettamente bella. Un leggero venticello entrava dalla finestra, e faceva muovere delicatamente i capelli della ragazza, che ondeggiavano liberi davanti agli splendidi occhi di zaffiro. Era incantevole.

-          Non ci riesco, Ed.

Il ragazzo non smise di osservarla. Era così vicina... non le era mai stato così vicino per tutto quel tempo. Tralasciando il periodo in cui erano bambini, ovviamente.

Senza accorgersene, allungò un braccio e le accarezzò una guancia, che divenne, nel giro di una manciata di secondi, color cremisi acceso.

-          Io sì.

Cos’aveva detto? Cos’aveva detto?! No. Non era possibile. Maledizione alla sua boccaccia!

Maledizione!

Maledizione!

Maledizione!

E ora? Come ne sarebbe uscito? Winry aveva sollevato lo sguardo, che si era illuminato di una luce più intensa. L’azzurro dei suoi occhi era carico di sentimento. Non riuscì a reggere quello sguardo un secondo di più.

Si guardò le mani. La mano destra, per l’esattezza.

Ora la vedeva umana, calda, morbida. Ma fino a pochi anni prima, era fredda, dura. Era d’acciaio. Ricordò di tutte quelle ore passate a petto nudo, disteso su un lettino di fianco a Winry, mentre quest’ultima gli aggiustava gli automail.

Ricordò di quanto si sentisse contrariato quando rompeva un automail. Si sentiva estremamente male, dato il dolore insopportabile, ma anche immensamente bene, perché sapeva che, di lì a poco, l’avrebbe rivista. E avrebbe passato qualche ora con lei, fingendo di averlo rotto per sbaglio, quell’automail.

Eh sì. Sapeva benissimo di procurarsele volontariamente quelle rotture. Chiaramente, non sempre, ma a volte sì.

Le mancava talmente tanto, durante i combattimenti, che faceva veramente di tutto, pur di poterla vedere o sentire anche per un solo, piccolo istante.

Ed ora, era lì. Davanti a lui.

Era lì, sarebbe sempre stata lì.

Non servivano più automail distrutti, né dolori né inutili bugie, per averla accanto. Era lì con lui, e lui era lì con lei.

In quel momento, non c’era più niente a dividerli, a parte quella barriera sottile ed estremamente fragile che divideva la loro amicizia da qualcosa di più grande.

Ora lui era davanti, a quella barriera. Doveva decidere se lasciarla intatta, così com’era da vent’anni ormai, o di frantumarla, e azzerare quella distanza che gli impediva di amarla nel modo giusto.

-          Ed, ti prego. Non stare zitto.

Il suo tono era implorante. Il ragazzo si stava torturando le mani con le unghie.

Doveva dirglielo, non poteva andare avanti così per altri vent’anni. Non poteva tenere nascosto quel sentimento ancora. Non aveva nessuna intenzione di far diventare Winry il suo ultimo desiderio. Ma se glielo avesse detto, ammesso che ne fosse stato capace, sarebbe cambiato tutto. Stravolgimento totale.

Dirglielo.

Non dirglielo.

Avrebbe preferito ricevere in testa cento chiavi inglesi, combattere contro mille homunculus, stare a sentire gli ordini e le lamentele di diecimila fastidiosi colonnelli Mustang, piuttosto che dirle tutto.

-          Perché non dici niente? Non puoi fare un’affermazione simile e poi startene zitto! Non puoi neanche immaginare come mi stai facendo sentire! Non riesci a capire che sto dicendo che tra noi è cambiato qualcosa, qualcosa di importante? Edward non riesci a capirmi?

Edward.

L’aveva chiamato Edward. Erano davvero rare le situazioni in cui lei lo chiamava con il suo nome completo, invece che il più amichevole diminutivo Ed.

-           ti prego, rispondi!

Non ce la fece.

-          Perché mi stai facendo questo? Mi stai distruggendo internamente! Non capisci che mi stai facendo male? Non capisci che quello che provo per te è cambiato?

Ed, non lo capisci che ti amo???

Gridò la ragazza, esasperata. Appena si rese conto di quello che aveva detto, si compì la bocca con entrambe le mani, abbassando lo sguardo.

Edward la guardava a occhi sgranati, col fiato sospeso. Non poteva avere sentito bene. Di sicuro, non aveva capito quello che la bionda ragazza di fronte a lui gli aveva appena urlato.

Ma, a giudicare dall’espressione imbarazzata di Winry e dal silenzio assoluto che si era creato intorno, dedusse che non aveva sentito male.

-          Winry...

La ragazza alzò di scatto lo sguardo, con il viso rosso.

-          N-no. cioè... sì. Però, io intendevo che... e-ecco... io... tu... no. Io volevo dire che... io...

Ed la guardò sorridendo. I suoi occhi d’oro scintillavano di felicità. Rise silenziosamente e osservò Winry.

-          Shhh. Non dire niente...

Furono le ultime parole che dissero entrambi. Si avvicinò lentamente a lei, maledicendo tutto il suo orgoglio e raccogliendo ogni briciola del suo coraggio. Sfiorò le labbra di Winry con le sue, infrangendo quella barriera che si era creata tra di loro in quei vent’anni.

Appoggiò una mano sulla sua guancia l’accarezzò dolcemente, mentre le sue labbra si posavano su quelle della ragazza che amava.

La baciò lentamente, assaporando quella bocca che aveva desiderato per così tanto tempo. Incontrò la sua lingua. Il contatto gli provocò scariche elettriche in tutto il corpo.

Era così buona, la sua Winry. Così dolce. Sapeva di miele.

Non riusciva a staccarsi, tanto quel bacio era bello.

Ma che bello? Meraviglioso, splendido, indimenticabile.

Dovette però, a malincuore, allontanarsi. Aveva bisogno d’aria. Riaprì gli occhi giusto un secondo prima che li riaprisse anche lei.

Si guardarono negli occhi, senza dire una parola.

Oro nel blu.

Si sorrisero, rossi in volto.

-          Co-cos’è successo?

Chiese Winry, non smettendo di sorridere. Edward la guardò. Quel sorriso meraviglioso lo faceva stare davvero benissimo.

-          Win, dai. non lo devo spiegare, vero?

La ragazza fece segno di no con la testa.

-          Questo cosa significa per te?

-          Beh... quello che significa per te...

La ragazza si tuffò tra le braccia del biondo, che la strinse forte in un tenero abbraccio. I loro cuori battevano furiosamente, e ognuno poteva sentire i battiti dell’altro.

Lentamente sciolsero l’abbraccio, tornando a guardarsi in viso, rossi dall’imbarazzo. Ed sorrise goffamente e di diede un altro bacio a fior di labbra a Winry, che lo guardava sognante. Il ragazzo si alzò e si avviò verso la porta, tentando quasi di fuggire da quella situazione così difficile quanto meravigliosa. Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni neri e uscì dalla camera, dando un’ultima occhiata a Winry.

-          Vado a preparare da mangiare, dato che qui non ci pensa nessuno. Ci vediamo dopo, Win.

La ragazza annuì sorridendo ancora di più. Rimasta sola, si lasciò cadere sul letto chiudendo gli occhi. Non ci poteva credere, l’aveva baciata. Ed l’aveva baciata!

Il suo cuore ancora batteva affannosamente, quasi volesse uscirle dal petto.

Si alzò dal letto e saltellò giù per le scale, prima che il suo “amico” potesse combinare qualche disastro in cucina.

 

Completato anche questo capitolo!!! E così, finalmente qualcosa è successo! Siete contenti? Io sì! xD magari fosse successo qualcosa anche nel manga/anime...

Comunque sia, dopo il bacio, non avevo la più pallida idea di come far comportare Ed e Winry. Li ho immaginati imbarazzati, un po’ frastornati... ma poi ho pensato che Edward è molto coraggioso in battaglia, ma quando si tratta di amore e sentimenti tende a scappare, a nascondersi o a cambiare discorso (ricordate quando in un episodio Winry gli sta sistemando un’automail che regge il freddo e lui pensa alle parole del tenente? Che poi si ricorda di Riza gli aveva detto che lui era innamorato di Winry, così per “scappare” da quella situazione si è messo a recitare la tavola periodica degli elementi? Ecco ho pensato un po’ a quello). Probabilmente sembrerà un po’ strano, ma, a mio parere almeno, penso che sia “da Edward” questo comportamento. O forse mi sbaglio. Sta a voi deciderlo.

Con questo vi lascio, scusatemi tantissimo ma davvero ora non ho il tempo di rispondere alle recensioni. Vi ringrazio comunque tantissimo.

 

Al prossimo capitolo, baci.

Ele_divina

 

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: MeggyElric___