Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Kessi    23/09/2010    2 recensioni
I bambini vivono e credono nella magia, nelle favole, nei sogni, in Babbo Natale, nel topino del dente. Sono liberi da ogni cosa. Sono semplici. A loro per fare la pace, basta sussurrare un “mi dispiace” e non importa se questo sia sentito o no.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’isola che non c’è

{249 parole}

 

 

“Bang, bang,  bang!”
Mi volto per vedere da chi provengano questi suoni e vedo un bambino di sette anni, al massimo. Era biondo, con dei vispi occhi azzurri. Stava giocando con una pistola, simulando il rumore dello sparo.
Sorrido.
“Avanti, smettila di far rumore!” lo sgrida una figura femminile, magra e composta. Suppongo sia la madre. Si somigliano molto. Hanno gli stessi occhi e gli stessi tratti somatici.
Il bambino non lo ascolta, e riprende l’attività di poco prima. La mamma cerca di farlo stare in silenzio, inutilmente. È bello vedere i bambini giocare spensierati, incuranti del futuro, delle regole.
Sono felici, sempre. Amano la compagnia di tutti, grandi o piccini, indifferentemente dall’aspetto, dall’intelligenza …
E’ la cosa più bella del mondo vederli sempre contenti, inconsapevoli di ciò che li  aspetterà.
I bambini vivono e credono nella magia, nelle favole, nei sogni, in Babbo Natale, nel topino del dente. Sono liberi da ogni cosa. Sono semplici. A loro per fare la pace, basta sussurrare un “mi dispiace” e non importa se questo sia sentito o no.
Non sanno come sia la realtà. Come sia crescere e diventare grandi. Loro non meritano di sapere che i draghi buoni della favola, prima o poi saranno uccisi. Loro credono nel bene.
Loro sono felici e senza pensieri.
E’ meraviglioso essere piccoli. Sono sicura che tutti noi dovremmo adottare la filosofia di Peter Pan: rimanere bambini per sempre e rifiutarsi di crescere, volando verso L’isola che non c’è.
Era l’unico ad avere ragione.



Note Autrice: Allora quest’idea è nata pochi giorni fa, osservando un bambino giocare.
E quando vedo qualcosa o qualcuno che mi ispira a scrivere, io scrivo.
E’ come un bisogno, un trascrivere i miei pensieri.
Spero che vi sia piaciuta.
Per favore, lasciate un commentino!
Grazie a tutti!
Baci.
Fra.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Kessi