“Ancora?” disse la signora Paciock, in tono un po’ stanco.

“Molto bene, Alice cara, molto bene… Prendilo, Neville, qualunque cosa sia”.

Ma Neville aveva già teso la mano, in cui sua madre mise un incarto vuoto di gomma Bolle Bollenti.

“Molto gentile, tesoro” disse la nonna di Neville con finta allegra, battendo appena sulle spalle della nuora.

Ma Neville mormorò: “Grazie, mamma”.

[..]

“Be’, sarà meglio andare” sospirò la signora Paciock, infilandosi i lunghi guanti verdi. “Sono davvero lieta di avervi conosciuti. Neville, butta quella carta nel cestino, con tutte quelle che ti ha dato potresti tappezzarci la stanza”.

Ma, mentre si allontanavano, Harry fu sicuro di aver visto Neville infilarsi la carta della gomma in tasca.

Cit. Hp 5

Era di un verde intensissimo, di un verde in cui avrebbe potuto perdersi. La sfiorò con la mano. Era sdraiato a rimirare la carta, piangendo sommessamente per non farsi sentire dalla nonna.

Perché era lei a decidere se doveva tenerla o no. Era lei a decidere anche se lui doveva essere triste o felice.

I libri erano accatastati nel baule; di certo ne aveva dimenticato qualcuno, ma tanto non aveva importanza, sua nonna glielo avrebbe spedito. Sospirò.

Lui amava il verde, il colore delle piante di Erbologia. Ma, ancora di più, colore delle carte di gomma da masticare che gli regalava sua madre.

Non riusciva a staccarsi da quella che teneva in mano, speciale quanto le altre. Estrasse una scatola da sotto il letto, sperando che la nonna non lo sentisse. La aprì silenziosamente, sfiorando appena il cartone consumato del coperchio.

Era tutto pieno di carte verdi, di quel verde in cui avrebbe potuto perdersi. Vi affondò la mano fino al polso, mentre le lacrime gli rigavano le guance.

Estrasse la mano. Tre cartine caddero, ma molte altre rimasero lì, sulla sua mano, e lui le strinse a lungo, fino a farsi sudare le mani. Poi le rigettò nella scatola con rabbia ed emise un singhiozzo sin troppo forte, che sua nonna finse di non notare. Rimise nella scatola le tre cartine cadute e posò il contenitore sotto il letto, in religioso silenzio. Gli sfuggì un singulto, ma si asciugò le lacrime e riprese a studiare quello che aveva interrotto.


Only Edit Contest
Undicesima classificata:
Originalità e trama: 9/10
Grammatica: 7/10
Stile: 8/10
Gradimento personale: 8/10
Caratterizzazione personaggio: 9/10
Punteggio totale: 41/50
Commento:
La citazione che hai scelto si adatta armoniosamente al contesto della storia. Poi Harry Potter e l'ordine della fenice è il mio libro preferito in assoluto ;D
Oltre a qualche ripetizione e a qualche 'congiuntivo mancato' non ho trovato nessun errore significativo. Le frasi sono brevi e concise, tranne forse questa, che non mi convince: "Poi le rigettò nella scatola con rabbia ed emise un singhiozzo sin troppo forte, ma che sua nonna finse di non notare."
Fossi stata in te non avrei optato per una congiunzione col che, l'avrei tolto direttamente ed avrei inserito un pronome dopo il verbo. Oppure avrei tolto il ma.
Ok, dopo questa piccola dritta, devo dirti che mi è piaciuta molto ^^
Oltre a Neville, che mi ha proprio fatto tenerezza, mi ha colpito molto la descrizione di sua nonna. È una donna dispotica, che però tiene davvero tanto a suo nipote. Mettendo a confronto queste frasi: "Perché era lei a decidere se doveva tenerla o no. Era lei a decidere anche se lui doveva essere felice o triste" e "... Ma fece finta di non sentire" si capisce che hai voluto appositamente scrivere entrambe le reazione di sua nonna, per farci capire che sotto la sua apparente rigidità si nascondeva una donna buona e sensibile.


Storytelling
Grammatica e sintassi: 5/5 
Lessico e stile: 4.4/5 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10 
Originalità: 5/5 
Gradimento personale: 4.7/5 
Totale: 28.6/30
Una storia molto carina, dolce.
Non avrei mai pensato di scrivere una storia partendo dallo spunto delle carte che Alice dava a Neville.
tu hai saputo caratterizzare Neville con attenzione, dandogli la personalità insicura ma comunque coraggiosa che abbiamo potuto trovare nel libro.
Lui nasconde le carte, e sua nonna, che sa e finge di non sapere, rispecchia un po' l'idea che ho di lei. Lei sa che il nipote è un vero Grifondoro, tenta di dargli forza ma capisce che non sia facile per lui.
Mi spiace solo che la storia non sia sviluppata un po' di più. Immagino che il tuo intento fosse di renderla una flash incentrata solo sulle carte, ma credo che una piccola riflessione in più, un viaggio più approfondito nei sentimenti di Neville, avrebbe dato un completamento a questa storia, che comunque mi è piaciuta molto anche così.
La grammatica è a posto, invece dal punto di vista stilistico ci sono un paio di frasi che non filano proprio bene, una è questa: 'sin troppo forte, ma che sua nonna finse di non notare',  non è sbagliata, ma suona davvero male secondo me. Toglierei il ma se fossi in te, rafforza il senso, me ne rendo conto, ma non sta bene nella frase.